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    Dall’Atalanta alla Juve all’ombra di Platini: Magrin, l’uomo che non voleva essere Le Roi

    Arrivò a Torino per sostituire Michel: il suo impatto finì travolto da una stagione sciagurata, poi con l’arrivo di Zoff uscì dal radar. Senza scrollarsi di dosso l’eredità più pesante 

    Ad un certo punto ci fu persino chi cominciò a chiamarlo con l’accento francese, Magrèn. E vabbè. Marino Magrin – veneto di Borso del Grappa – dignitosissimo centrocampista che legò il proprio nome alle sorti dell’Atalanta negli anni 80, ebbe la (s)ventura di capitare alla Juventus nell’anno sbagliato, zavorrato da una responsabilità che le sue strette spalle non poterono sopportare, per finire quindi incagliato in un equivoco che ne avrebbe per sempre segnato il ricordo, perché anche oggi – a trenta e passa anni di distanza – Magrin rimane come l’uomo che (non) voleva essere Platini.  LEGGI TUTTO

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    Kean e Chiesa, attacco obbligato. Weah in rodaggio

    RCS MediaGroup S.p.A.Via Angelo Rizzoli, 8 – 20132 Milano.Copyright 2023 © Tutti i diritti riservati. CF, Partita I.V.A. e Iscrizione al Registro delle Imprese di Milano n.12086540155. R.E.A. di Milano: 1524326 Capitale sociale € 270.000.000,00 ISSN 2499-3093 LEGGI TUTTO

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    Allegri: “I fischi dello Stadium uno stimolo”

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    Così il Napoli ammortizza i cartellini dei calciatori. E non ci perde mai

    Gli azzurri mettono a bilancio il costo dei giocatori con  quote decrescenti. Sono gli unici insieme all’Udinese a farlo. Ecco quali sono i vantaggi sul mercato

    Se si parla di bilanci, il Napoli non perde praticamente mai. Aurelio De Laurentiis ha imbrigliato il concetto di plusvalenza con una strategia a prova di qualsiasi risvolto imprevisto del calciomercato. Un aspetto da non dimenticare, visto che gli ultimi giorni hanno ridato corpo alla possibilità che Victor Osimhen possa essere ceduto in un futuro non troppo remoto. Specialmente se non dovesse intervenire negli ultimi mesi un accordo per un rinnovo di contratto. In questo senso, va ricordato che al nigeriano ad agosto sono stati offerti 10 milioni di euro all’anno fino al 2026, mentre i termini attuali prevedono un ingaggio da 4,5 a stagione fino al 2025. La questione però che ha impedito alle parti di procedere alla firma di una nuova intesa è relativa alla clausola rescissoria: il presidente ne voleva una da almeno 150 milioni, l’entourage del giocatore invece ne pretendeva una più bassa. Resterebbe poi da approfondire anche il tema dei diritti d’immagine, con il giocatore che tra pochi mesi dovrà rinegoziare la sponsorizzazione tecnica i cui guadagni finiscono tutti nelle sue tasche.  LEGGI TUTTO