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    Juve, progetto Berardi: così Giuntoli vuole fare cassa per provarci

    Giuntoli vuole tentare il Sassuolo a gennaio, ma per farlo ha bisogno di margini di manovra. E la chiave è in casa

    G ira e rigira, Domenico Berardi resiste nei pensieri della Juventus. È passato poco tempo dal corteggiamento di Ferragosto. E mancano ancora tre mesi alla riapertura del mercato invernale. Eppure il nome del numero 10 del Sassuolo continua a ronzare negli ambienti bianconeri. Non tanto per le recenti magie di Mimmo, a segno contro la Juventus e poi contro I’Inter. Quanto piuttosto perché alla Continassa continuano a pensare che un giocatore del genere farebbe comodo. Il tempo per progettare un nuovo tentativo c’è. In attesa di vedere in che posizione si troveranno Juventus e Sassuolo a gennaio – e quanto saranno più o meno vicine ai rispettivi obiettivi -, l’unica certezza è che i bianconeri dovranno sacrificare qualcuno per riprovarci. Questione di conti e linea societaria. Al netto di come andrà a finire il “caso Pogba”, attualmente sospeso in via cautelare dal Tribunale antidoping in seguito alla positività riscontrata al controllo del 20 agosto (giovedì le controanalisi), la Juventus dovrà fare cassa con una cessione. Il maggiore indiziato, ora come ora, è Samuel Iling Jr. Un po’ perché il 19enne inglese (contratto fino al 2025) ha diversi estimatori in Premier, dove non faticano a staccare assegni da 15-20 milioni. E un po’ perché, con l’esplosione di Andrea Cambiaso, a sinistra c’è una certa abbondanza tra l’ex Genoa e Filip Kostic. L’incastro più semplice, almeno sulla carta, sarebbe Iling e soldi per Berardi. Il d.t. Cristiano Giuntoli e il d.s. Giovanni Manna hanno percorso questa strada già ad agosto, senza però trovare la porta aperta del Sassuolo. Gli emiliani difficilmente cambieranno idea. A maggior ragione a gennaio, una finestra che storicamente vede poco attiva la società dell’a.d. Giovanni Carnevali: la cessione di Boga all’Atalanta (inverno 2022) è stata una delle poche eccezioni. L’impressione è che la Signora, per avvicinarsi ai 30 milioni richiesti dal Sassuolo, dovrà prima fare bancomat nella ricca Inghilterra.  LEGGI TUTTO

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    Weah, dagli sprint alla panchina: perché Allegri gli preferisce McKennie

    L’unico acquisto dell’estate bianconera era partito a tutto gas ma adesso il connazionale Weston gli ha soffiato il posto da titolare

    Che succede a Timothy Weah? Il figlio di George è stato l’unico acquisto a titolo definitivo della Juventus in estate ed era partito alla grande nelle amichevoli precampionato (bene contro il Milan, gol al Real Madrid e buona prova con l’Atalanta). L’americano pareva destinato a prendersi in fretta la fascia destra della Signora, ma con l’inizio della Serie A, ecco la frenata che non ti aspetti da uno abituato sprintare. Prima la sostituzione all’intervallo con l’Udinese, dovuta a una botta, poi la prestazione così così contro il Bologna, infine le quattro panchine consecutive con Empoli, Lazio, Sassuolo e Lecce. Semplice calo di forma o c’è dell’altro? 

    Pazienza—  Weah ha soli 23 anni e non ha mai fatto il quinto di centrocampo prima di conoscere Massimiliano Allegri. Nelle giovanili del Psg e poi nelle prime stagioni da pro, tra cui quella in prestito al Celtic in Scozia, Timothy cercava piuttosto di emulare le gesta del padre. Attaccante puro, tuttalpiù esterno offensivo o seconda punta all’occorrenza. Pian piano si è evoluto in ala, vuoi per sfruttare di più la sua corsa, vuoi perché di gol ne ha sempre segnati pochini per pretendere la “9” sulle spalle. A destra nel tridente gioca ancora oggi negli Stati Uniti, con Weston McKennie, l’uomo che Max sta impiegando al posto suo nella Juve, alle sue spalle da interno di centrocampo. Curioso, nessuno dei due in nazionale fa il laterale a tutta fascia. L’intuizione di arretrare ulteriormente il figlio di George è arrivata, invece, da Paulo Fonseca. L’ex allenatore della Roma, lo scorso anno al Lilla con Weah, cominciò infatti a impiegarlo stabilmente da terzino, ma nella linea a quattro. Timothy si è applicato bene e la Juve in estate l’ha portato in Serie A, con l’idea di plasmarlo pure per la mediana a cinque di Massimiliano Allegri. L’impatto iniziale è stato, come detto, più che positivo, ma alla Continassa sapevano che sarebbe servito tempo per trovare una certa stabilità. L’ha spiegato lo stesso Max, anche di recente, quando a Empoli ha messo l’americano in panchina per la prima volta: «Il campionato italiano è molto tattico, ti stanca mentalmente». Come a dire, caro Tim devi fare uno step in più per assimilare il nuovo ruolo e abituarti a un calcio meno atletico e più cerebrale come quello della Serie A, poi arriverà il tuo tempo. Basta avere pazienza. LEGGI TUTTO

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    Adli, una luce che non si vedeva dai tempi di Pirlo

    Da anni non si vedeva un regista capace di alternare in modo così elegante i tocchi da torello con i lanci di una cinquantina di metri di precisione millimetrica

    Era dai tempi di Pirlo che nel Milan non si vedeva un regista capace di alternare in modo così elegante i tocchi da torello con i lanci di una cinquantina di metri, calibrati sull’unghia e utili per dribblare il pressing nemico. Parliamo di una dozzina di anni fa, e in effetti Yacine Adli si porta addosso, nel profilo del suo calcio, qualcosa di retrò. Ha la faccia da bravo ragazzo, il fisico asciutto e un po’ ingobbito da studente secchione, una disinvoltura che coniuga la raffinatezza con la praticità. Certo non è che i vari Van Bommel, Montolivo, Biglia e gli altri che in questi anni hanno occupato la cabina di regia – fino a Bennacer e Tonali – non sapessero giocare a calcio. Anzi. Quasi tutti avevano qualcosa in più di Adli, peso o fisicità, cattiveria o esperienza. Eppure nessuno aveva dato l’impressione – almeno a me – di una simile rotondità nei movimenti. C’è qualcosa di inevitabile nel disegno dei suoi colpi, seguono una visione, diventano fluidi come un rovescio di Roger Federer.  LEGGI TUTTO

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    L’agente di Lautaro allontana l’Arabia: “Ha offerte, ma vuole solo l’Inter. Il rinnovo? Presto…”

    Il procuratore del Toro: “Con la dirigenza lavoreremo per la tranquillità di entrambe le parti. Ci sentiremo con calma e in un clima familiare”

    L’agente di Lautaro Martinez, Alejandro Camaño, ha parlato a TvPlay.it e ha giurato fedeltà all’Inter, allontanando l’interessamento dei club della Saudi Pro League: “L’Arabia è un mercato ricco di tentazioni – ha ammesso Camaño – e ha avuto tante proposte, ma non solo da lì. Quando gli dico di queste possibilità, mi risponde ‘Inter Ale, Inter’. L’affinità con i tifosi e la società è totale, per questo in estate non ha neppure ascoltato offerte alternative all’Inter: gli piace troppo stare a Milano, con indosso la maglia nerazzurra. A dispetto delle voci pensa solo a restare qua”.

    RINNOVO—  L’agente, che è già stato in viale della Liberazione per parlare del rinnovo del contratto del Toro, ha poi spiegato: “E’ felice, è il capitano della squadra e ha avuto da poco il secondo figlio. Credo che il rinnovo sia una possibilità: ne abbiamo parlato sia con l’Inter sia con Lautaro. Il legame con il club è qualcosa di importante e con la dirigenza ci siamo promessi di lavorare per la tranquillità di entrambe le parti. Credo che sia importante per tutti avere un legame duraturo. Quando la firma? Il rapporto con l’Inter è familiare, lavoriamo insieme da molti anni e ci sentiremo con tranquillità in un clima sereno. L’obiettivo è rendere felice un giocatore che sente grande affinità con un progetto che sta andando bene. Dopo la finale della scorsa Champions, speriamo che arrivi lo scudetto”.  LEGGI TUTTO

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    Caso Osimhen, interviene il ministro nigeriano: “Niente discriminazioni, merita rispetto”

    Attraverso un comunicato, il ministro dello sport John Owan Enoh è tornato su quanto accaduto all’attaccante del Napoli e della Nigeria

    La vicenda legata a Victor Osimhen si arricchisce di un nuovo capitolo. Dopo il comunicato del Napoli in cui gli azzurri hanno specificato di non averlo mai voluto offendere, ha preso la parola anche il ministro dello sport della Nigeria, John Owan Enoh. Attraverso un comunicato ufficiale rilasciato in patria, Enoh ha parlato così dell’attaccante del Napoli e della nazionale nigeriana. 

    la nota—  “Il mio ufficio si sta impegnando per raggiungere Osimhen in prima persona e capire quali sono i problemi, per stabilire bene i fatti”. Questo il contenuto della nota: “Sono anche in contatto con il ministro degli Affari Esteri e con l’ambasciatore della Nigeria in Italia. Stiamo utilizzando le vie diplomatiche per approfondire la questione con l’Italia”. E infine: “Ci impegniamo a garantire che ai nostri sportivi venga accordato il rispetto che meritano e che non siano esposti a ingiustizie, discriminazioni e prese in giro sleali che potrebbero essere dannose per la loro carriera”. LEGGI TUTTO

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    L’Inter blinda i gioielli della Primavera: rinnovati i contratti di Stabile e Stankovic

    Il club di viale della Liberazione si tiene stretti il difensore centrale e il centrocampista. Quest’ultimo è stato convocato anche per la trasferta di Cagliari, mentre il primo ha segnato nell’amichevole contro l’Egnatia

    L’Inter ha rinnovato i contratti del difensore Giacomo Stabile e del centrocampista Aleksandar Stankovic. I due gioielli della Primavera, entrambi classe 2005, adesso sono al sicuro da tentazioni grazie al primo accordo da professionisti. Stankovic è convocato anche per la gara di domani sera a Salerno e in questo inizio di stagione, pur non essendo ancora entrato in campo, è stato quasi sempre in panchina a disposizione di Inzaghi. Stabile, in rete nell’amichevole di agosto contro l’Egnatia, è invece stato convocato alla prima giornata contro il Monza complice l’assenza di Acerbi.  LEGGI TUTTO

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    De Laurentiis e Napoli: ridate il sorriso a Osimhen

    La squadra che ha vinto lo scudetto non può essere dimenticata così in fretta. Ora va ricucito il rapporto col nigeriano. Venderlo (sottocosto) sarebbe una clamorosa sconfitta

    Fra tutti i momenti conflittuali che ciclicamente, inevitabilmente oppongono Aurelio De Laurentiis alle altre personalità forti – o rafforzate dal talento, o elevate dalla gloria che il calcio offre senza misura né contegno – del Napoli, lo scontro con Osimhen toglie dal gioco una leva fondamentale: il tornaconto. LEGGI TUTTO

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    Valentina De Laurentiis nuovo membro del Board dell’Eca

    Ha partecipato alla prima riunione del consiglio che rimarrà in carica fino al 2027. Con lei anche il patron della Roma Dan Friedkin e l’a.d. dell’Inter Antonello

    Dopo l’assemblea generale di Berlino, si è riunito a Varsavia il nuovo Board dell’Eca che rimarrà in carica fino al 2027. La novità, per l’Italia, è l’elezione di Valentina De Laurentiis, figlia del patron del Napoli che già era presente nella capitale tedesca. Con lei c’erano anche il patron della Roma Dan Friedkin, l’a.d. corporate dell’Inter Alessandro Antonello e il rappresentante del Genoa. 

    PRINCIPI CHIAVE—  Adesso l’Eca lavorerà rafforzata dal nuovo protocollo d’intesa firmato con la Uefa fino al 2030 (i pagamenti di solidarietà ai club che non partecipano alla fase di campionato delle competizioni UEFA aumentano dal 7% al 10%, a 440 milioni di euro a stagione o 1,32 miliardi di euro nel ciclo) e sia la Uefa sia la Fifa continueranno a riconoscerla come l’ “unico organismo che rappresenta gli interessi dei club a livello europeo”. E’ un messaggio a quelle società che hanno aderito all’Uec. LEGGI TUTTO