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    Dribbla, segna e gira per i Caruggi: storia di un genovese d’Islanda

    Gudmundsson è la stella del Genoa che viaggia a mille in questo inizio di campionato: arrivato nell’indifferenza, è diventato un uomo di culto in Serie A. Dove suo nonno era stato un pioniere

    Assist, dribbling, giocate sopraffine e ora anche il gol: oggi Albert Gudmundsson è l’uomo del momento. Eppure, in casa Genoa non lo è certo da questa stagione, perché già nella scorsa l’islandese aveva spinto il Grifone al ritorno in Serie A con 11 gol e 5 assist. Numeri che potrebbe raggiungere pure nella massima categoria, considerando doti tecniche del giocatore e modo di interpretare le partite del tecnico del Genoa Alberto Gilardino, che fa dell’islandese un vero punto di riferimento nel reparto offensivo rossoblù al pari di bomber Mateo Retegui, che contro la Roma ha trovato il 3° centro del suo campionato dopo quelli con Lazio e Napoli. LEGGI TUTTO

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    L’Inter perde Frattesi: risentimento ai flessori della coscia destra, salta due partite

    Il centrocampista si ferma in allenamento: ai box per le gare contro Salernitana e Benfica, si punta a riaverlo per il Bologna prima della sosta

    Un altro ostacolo si frappone tra Simone Inzaghi e le rotazioni anti-logorio. Dopo il k.o. di Marko Arnautovic, alla vigilia di Salernitana-Inter incombe anche quello – per fortuna meno grave – di Davide Frattesi, che non partirà per la Campania. Il centrocampista si è infatti fermato durante l’allenamento della vigilia per un affaticamento muscolare e i primi esami clinici strumentali alla clinica Humanitas di Rozzano hanno evidenziato un lieve risentimento ai flessori della coscia destra.

    Lo stop—  Innanzitutto, quindi, cambiano i piani dell’allenatore per la settima giornata di campionato: c’è da vedere se Inzaghi sceglierà comunque di far riposare un esausto Henrikh Mkhitaryan (e con chi eventualmente sostituirlo) o se confermarlo. L’infortunio dovrebbe tenere fuori dai giochi Frattesi anche per Inter-Benfica del prossimo martedì (residuali le possibilità di una convocazione), poi la situazione sarà monitorata continuamente. La speranza è di averlo arruolabile per la partita contro il Bologna, altrimenti se ne riparlerà con più calma al rientro dalla pausa per le nazionali. LEGGI TUTTO

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    Dionisi: “Vi spiego il mio Sassuolo, capace di battere Juve e Inter”

    Il tecnico dei neroverdi: “A San Siro non ha vinto solo Berardi. Questa squadra ha testa, puntiamo sempre più in alto. Quando ho letto la formazione dei nerazzurri ai miei ho detto…”

    Dal nostro inviato G.B. Olivero
    29 settembre

    – sassuolo (mo)

    Sulla lavagna della sala riunioni del Mapei Center ci sono ancora visibili tracce del piano di San Siro. Un grande cerchio, disegnato col pennarello, evidenzia due pedine sulla trequarti dell’Inter: “Sono Calhanoglu e Bajrami: una delle chiavi della nostra gara. Bajrami doveva controllare l’avversario in fase di non possesso e poi smarcarsene appena la palla finiva a noi. Per il Sassuolo le transizioni sono determinanti e sapevamo che lì, sulla trequarti, ci saremmo giocati le nostre carte. Poi è chiaro che abbiamo vinto perché Berardi ha fatto un gol incredibile: gli episodi spesso sono fondamentali. Ma il lavoro, l’applicazione e di conseguenza le prestazioni sono altrettanto fondamentali”.  LEGGI TUTTO

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    Tattica, gestione, leadership, appeal: Pioli e Inzaghi a confronto

    Uno inventa e dà fiducia a tutti, l’altro resta fedele alle proprie idee e limita il turnover: testa a testa tra gli allenatori Inter e Milan

    Cambi e invenzioni contro fedeltà al modulo, fiducia ai nuovi acquisti contro turnover limitato. Uno è un leader calmo, l’altro un martello: Stefano Pioli e Simone Inzaghi hanno idee e metodi diversi. Li abbiamo messi a confronti su 4 aspetti fondamentali: tattica, gestione, leadership e appeal.  LEGGI TUTTO

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    Dopo le polemiche di Monza-Bologna, Rocchi ferma Pezzuto: tornerà dopo la sosta

    Oltre al gol annullato ai rossoblù, al designatore non è piaciuta in assoluto la direzione del fischietto leccese, oltretutto non aiutato dal Var nell’azione chiave del match

    La rabbia di Thiago Motta dopo il gol annullato a Ferguson (non é fallo di Zirkzee su Caldirola: l’olandese anticipa il difensore monzese) non si placa. Ma nemmeno al designatore Gianluca Rocchi la conduzione dell’arbitro della sezione di Lecce é piaciuta. Anzi. A tal punto che Ivano Pezzuto, direttore di gara di Monza-Bologna 0-0, resterà ai box per un po’ di tempo. Qualche gara insomma, forse fino alla prossima sosta prevista dopo metà ottobre.

    dopo di bello—  Nella rivisitazione degli episodi, i vertici arbitrali hanno riscontrato l’errore di aver complicato una gara che inizialmente non dava segni di criticità. Anche il Var Pro Di Paolo (sbagliando) non ha corretto Pezzuto, che però -pur attendendo la fine dell’azione – ha annullato il gol considerando come fallosa l’intromissione di Zirkzee su Caldirola, tutt’altro che punibile. Un fallo invertito, poi, sul finire della gara ha fatto esondare di rabbia Motta che a fine gara ha definito “delirante” la conduzione dell’arbitro leccese e della squadra arbitrale. Motta ha lamentato 4 episodi “a sfavore e decisivi” nelle prime 6 gare di campionato, dal più palese in Juve-Bologna (rigore non dato a Ndoye) a Napoli-Bologna (non era punibile il tocco di braccio di Calafiori) a Bologna-Milan (colpo di Tomori a Orsolini) fino all’episodio di ieri all’U-Power che costerà a Pezzuto di Lecce (come successo a Di Bello di Brindisi) uno stop forzato. LEGGI TUTTO

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    Con Adli è un Milan da cinema: da Albertini a Pirlo, i precedenti registi rossoneri

    Contro il Cagliari è stata la prima volta da titolare di Yacine Adli. Inserito da Pioli nella nuova posizione di regista, il francese ha preso la residenza a centrocampo e si è divertito ad arredare la casa a modo suo: palloni ovunque. Su 71 palloni giocati, ne ha sbagliati solo un paio e il 97% dei passaggi è andato a segno. Piena promozione e grande regalo per il tecnico rossonero che ha così trovato il suo nuovo regista in attesa del rientro di Bennacer e Krunic. Ma chi prima di lui? Ecco tutti i precedenti rossoneri LEGGI TUTTO