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    Addio a Lodetti, vinse tutto col Milan di Rocco e Rivera. Aveva 81 anni

    E’ morto il mediano che chiamavano “Basléta”. Col Diavolo ha vinto due Coppe dei Campioni, due scudetti, una Coppa delle Coppe e una Intercontinentale, in Nazionale l’Europeo 1968

    Lo chiamavano “Baslèta”, che in milanese vuol dire mento, nel suo caso, pronunciato. Giovanni Lodetti ha smesso di correre, a 81 anni. Lo aveva fatto per tutta la carriera, da quando, a 15 anni, era entrato a far parte del settore giovanile del Milan, esordendo in prima squadra con Nereo Rocco in panchina nel 1962 a Ferrara, coi rossoneri vittoriosi per 3-0 sulla Spal. Il Diavolo lo aveva tesserato per 100.000 lire e una muta di maglie, andando a prenderlo in Lambretta a Caselle Lurani, nel Lodigiano. Primo stipendio, 160mila lire.

    mediano—  E’ stato un mediano di fatica, di quelli che portano l’acqua, il gregario per eccellenza. Divenne presto un titolare inamovibile di quel Milan con cui conquistò da protagonista due scudetti, una Coppa Italia, due Coppe Campioni, una Coppa Coppe e una Intercontinentale, totalizzando 288 presenze e 26 gol.  Ha giocato accanto a fenomeni come Gianni Rivera, Dino Sani, José Altafini, Karl Heinz Schenllinger, Giovanni Trapattoni, Angelo Benedicto Sormani. Lui era quello che correva per tutti. Con la Nazionale fu campione d’Europa nel 1968, ma ebbe l’amarezza di non essere chiamato al Mondiale 1970, che vide l’Italia di Valcareggi arrivare in finale, perché all’ultimo s’infortunò Anastasi e il c.t. preferì chiamare sia Prati sia Boninsegna.  Chiuse la carriera con Samp, Foggia e Novara, diventando poi opinionista televisivo. LEGGI TUTTO

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    Monza, Palladino: “Saremo più incisivi”

    RCS MediaGroup S.p.A.Via Angelo Rizzoli, 8 – 20132 Milano.Copyright 2023 © Tutti i diritti riservati. CF, Partita I.V.A. e Iscrizione al Registro delle Imprese di Milano n.12086540155. R.E.A. di Milano: 1524326 Capitale sociale € 270.000.000,00 ISSN 2499-3093 LEGGI TUTTO

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    La chiamata del Gasp e poi… Così De Ketelaere è rinato all’Atalanta

    Flop al Milan, idolo alla Dea: ecco come, a un’ora di macchina, il belga ha ritrovato se stesso

    Da flop a idolo il passo è breve, come l’oretta di autostrada che separa Milano e Bergamo, San Siro e il Gewiss Stadium. Il paradosso di CDK è che gli sono bastati 45 minuti, all’esordio con l’Atalanta, per fare meglio di tutta un’intera stagione al Milan. In rossonero ha deluso le aspettative, collezionando 40 partite senza mai incidere e tantomeno segnare. In nerazzurro, invece, la musica è cambiata grazie alla cura Gasperini, che l’ha reinventato attaccante. Match winner all’esordio in casa del Sassuolo, protagonista con un altro gol, sempre di testa, nella prima partita del girone di Europa League contro il Rakow Czestochowa, Charles De Ketelaere ha ritrovato il sorriso e in nerazzurro, come ai tempi del Bruges, sembra un altro giocatore rispetto alla copia sbiadita di un anno fa. La Dea se lo gode e lui, con il sorriso sul volto, è il nuovo pupillo dei tifosi bergamaschi, che l’hanno ribattezzato Carletto.  LEGGI TUTTO

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    Thiago Motta: “Ho in testa solo il Bologna”

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    Da Thuram a Sommer, da Lukaku a Onana: i migliori colpi dell’Inter negli ultimi cinque anni

    Quello del belga è il nome che sconvolge il mercato estivo nel 2019, quando Marotta e Ausilio bruciano la concorrenza della Juve staccando un assegno di 74 milioni allo United. Cercato con insistenza da Antonio Conte, Big Rom conquista subito tutti a suon di gol andando a formare una micidiale coppia con Lautaro Martinez. Le 64 reti realizzate dal belga contribuiscono in maniera decisiva al trionfo in campionato nel 2021, peccato per il successivo (doppio) tradimento tra il primo ritorno al Chelsea e la telenovela estiva conclusasi con il trasferimento a Roma. Ma per l’Inter si è comunque rivelato un affare, perché la cessione ai Blues nel 2021 fruttò ben 113 a fronte degli otto sborsati dodici mesi dopo per riaverlo in prestito. LEGGI TUTTO