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    Nazionale in crisi. Ma perché in Italia non nascono più campioni?

    Non ci sono più i Totti, i Baggio e i Mancini. Poca fantasia e organizzazione esasperata sin da bambini. È ora di fare una riflessione

    Échiaro che tutte le attenzioni si siano concentrate sulla sfida con l’Ucraina. Non c’è dubbio che la partita con la Macedonia del Nord abbia finito per alimentare dibattiti e discussioni. Non c’è dubbio che la doppia eliminazione dal Mondiale abbia rappresentato una ferita che ancora fa male, perché una scuola come quella italiana non aveva mai provato delusioni così cocenti. Ci avessero raccontato anni fa che per due volte ci saremmo dovuti sistemare in poltrona per assistere alle sfide delle nostre concorrenti storiche, sicuramente non ci avremmo creduto. Avremmo pensato a uno scherzo. E invece è andata esattamente così. Ciò che però colpisce, continuando a guardare il dito e non la luna, è che in molti siano concentrati sul risultato – anzi sui risultati – non all’altezza. Ma fatichi di contro a farsi strada la vera domanda che dovrebbe invece interessarci: ma perché in Italia non nascono più talenti? Certo, abbiamo buoni giocatori, in qualche caso – e potremmo fare i nomi – anche ottimi giocatori.  LEGGI TUTTO

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    Inter-Milan, il derby in quattro mosse

    Inzaghi vuole la superiorità numerica sulle fasce, specialmente cercando di affondare sul lato debole. Pioli da luglio ha cambiato il Milan: ha tolto il trequartista e usa almeno un terzino dentro il campo

    Luca Bianchin-Vincenzo D’Angelo
    12 settembre – MILANO

    Possibile stanare il Milan in due mosse? Probabilmente no, anche perché saranno tanti gli appunti che avranno preso Simone Inzaghi e il suo staff durante lo studio della squadra di Pioli.  LEGGI TUTTO

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    Roma, chi in mediana contro l’Empoli? Paredes rimandato, Mou pensa a Bove-Cristante

    L’allenatore dei giallorossi ragiona sul centrocampo per la prossima gara di campionato: favoriti i due italiani

    In attesa del tandem Lukaku-Dybala, che dovrebbe risolvere il problema dei gol, per José Mourinho resta da risolvere la questione centrocampo. Nonostante i rinforzi arrivati in estate, gli infortuni di Renato Sanches, Pellegrini e Aouar – si proverà a recuperarli nei prossimi giorni – rendono quasi obbligate le scelte dello Special One in vista di Roma-Empoli. Al momento le uniche opzioni a disposizione del tecnico sono Edoardo Bove, Bryan Cristante e Leandro Paredes. I primi due rientreranno a Trigoria dagli impegni con le nazionali tra domani e giovedì, mentre l’argentino è atteso nella Capitale tra dopodomani e venerdì. Non proprio l’ideale per preparare una gara, quella di domenica sera contro gli uomini di Zanetti, che per la Roma è già fondamentale a non perdere di vista le rivali per uno posto in Champions.

    COPPIA DA RIVEDERE—  Detto che al momento le soluzioni in mediana scarseggiano (anche se non si esclude la possibilità di riavere a disposizione uno degli infortunati da qui a domenica), le perplessità di Mourinho sono anche di natura tattica. Contro il Milan infatti l’accoppiata Cristante-Paredes non ha convinto e non dovrebbe essere riproposta. L’argentino è apparso spento e fuori condizione, mentre il numero 4 giallorosso ha faticato a trovare i tempi di gioco a causa dello spostamento come mezzala per fare posto proprio a Paredes (un ruolo in cui l’azzurro è sembrato spaesato). Attualmente Cristante resta il favorito per una maglia da titolare contro l’Empoli, dove giocherebbe vicino a Bove e – sperano a Trigoria – a fianco a uno dei giocatori oggi indisponibili. Una soluzione studiata per cercare di non ripetere la deludente prestazione vista con i rossoneri. Infermeria permettendo. LEGGI TUTTO

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    Guendouzi ha già stregato Sarri: sarà titolare contro la Juve?

    Sorpasso. Ma non ancora accertato. Matteo Guendouzi ha cominciato l’avventura con la Lazio con il piede sull’acceleratore. A Napoli, nell’ultima di campionato, ha esordito entrando in campo nei 25 minuti finali. Era arrivato a Roma solo pochi giorni prima, ma Sarri, che dice di sé di essere “uno degli allenatori più lenti a far inserire i nuovi”, gli ha subito dato fiducia. E il francese ha risposto: un assist per il gol di Zaccagni (poi annullato dal Var), una rete (anche quella poi annullata). L’impatto però è stato oggettivo. Nell’allenamento di lunedì, inoltre, Guendouzi ha risolto la partitella in famiglia con un altro gol. A Formello insomma ha convinto tutti. Ben oltre le sue abilità e qualità. Perché i biancocelesti lo hanno preso per dare equilibrio al centrocampo e aiutare la difesa. Lui però sta dimostrando di poter dare anche di più. 

    il ballottaggio—  Sabato, contro la Juventus, potrebbe quindi partire titolare. Si sta giocando il posto con Kamada, che ha caratteristiche completamente diverse. Il giapponese, anche lui arrivato in estate (dall’Eintracht Francoforte), ha più qualità palla al piede. Ha più visione di gioco, è più tecnico. Fra i due però al momento ci sono anche altre due grandi differenze: Kamada, acquistato dalla Lazio a inizio agosto, per oltre un mese si è allenato da solo. Non è quindi in perfette condizioni atletiche. Guendouzi, al contrario, prima di passare alla Lazio aveva già disputato diverse partite con il Marsiglia (due di campionato e due nei preliminari di Champions). Non solo: Kamada, che ha giocato da titolare le prime tre di campionato, in questi giorni è impegnato con la nazionale. Sarri (che dovrà gestire la rosa anche in vista dell’esordio in Champions con l’Atletico Madrid) sta quindi lavorando con il francese, non con il giapponese, che tornerà a Formello solo mercoledì. Avrà quindi pochi giorni per convincere il tecnico a ripuntare su di lui anche a Torino. Ed effettuare il controsorpasso su Guendouzi. Che però, finché non sarà confermato da Sarri, sarà solo astratto. LEGGI TUTTO

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    Non solo Jokic: da Batistuta a Ibra a Ferguson, quanti amanti dei cavalli

    Batigol ora fa gol nel polo, Allegri e Ancelotti e la scuderia di galoppo, Sir Alex Ferguson, proprietario vincente che allenava lo United mentre al telefono parlava di purosangue. Boniek e Brolin driver di trotto, Vidal, Guarin e Asprilla allevaori…

    “In Iran e Australia ho 52 cavalli, chissà che non mi venga l’idea di comprarne uno anche in Italia”. Sorriso largo, sensazione di aver accorciato nel giro di pochi istanti la distanza fra Roma e il Medio Oriente. Sardar Azmoun fa visita all’ippodromo di Capannelle e ricorda che i cavalli “sono una passione di famiglia”. Innamorato dell’equino, l’iraniano giallorosso. Come l’MVP indiscusso delle ultime finali Nba, Nikola Jokic, sbarcato in Italia ieri. Turismo? Magari più avanti. Il serbo era qua per seguire la passione più grande: a Busto Arsizio ha preso parte alle aste selezionate dei trottatori italiani di un anno. Sguardo concentrato, dialogo fitto con Alessandro Gocciadoro, amico e socio d’affari, nonché driver di fama europea. Lo scorso anno scelse due trottatori da 100mila euro complessivi, Farid Mil e la femmina Follia Wind. Fra un canestro e l’altro, due anni fa trovò persino il tempo di fare un salto a Zenzalino, provincia di Ferrara, a visitare la scuderia in cui vide la luce il leggendario Varenne. Un pensiero fisso, come quello che ha esternato dopo il titolo Nba, quando gli è stato chiesto quanto fosse emozionato per la parata a Denver: “Io devo tornare in Serbia, mi aspettano i miei cavalli”.  LEGGI TUTTO

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    Bonucci sul piede di guerra: ha deciso di fare causa contro la Juve

    Il difensore ora all’Union Berlino vuol far valere le sue ragioni per vie legali: la richiesta sarebbe un risarcimento danni di natura professionale e d’immagine

    Fra Bonucci e la Juve ancora non è finita, nonostante l’ex capitano si sia accasato all’Union Berlino e abbia trascorso in panchina i suoi primi 90′ con la nuova maglia. Il difensore ha infatti deciso di fare causa alla Juve per il trattamento ricevuto negli ultimi mesi in bianconero. La richiesta sarebbe un risarcimento danni di natura professionale e d’immagine dovuto alla presunta mancanza delle adeguate condizioni di allenamento e di preparazione. 

    trattamento “anomalo”—  Il club lo ha infatti messo fuori rosa, consentendogli di svolgere allenamenti serali in orari differenti rispetto a quelli dei compagni, senza mai incontrare lo staff tecnico. Accesso negato invece a palestra, piscina e ristorante: un trattamento ritenuto “anomalo” che ha indotto il difensore a lasciare il club, dopo aver in più occasioni chiesto il reintegro in rosa. Lo stesso Bonucci ha precisato che qualsiasi cifra dovesse scaturire da tale azione, sarà devoluta a Neuroland, associazione che sostiene le famiglie dei bambini ricoverati nel reparto di neurochirurgia pediatrica dell’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino e Live Onlus, che attraverso il ricavato di aste di materiali appartenuti a sportivi di alto profilo acquista e dona defibrillatori da destinare a società sportive, scuole e comuni. LEGGI TUTTO