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    Giroud, la Francia non si preoccupa (e lui nemmeno). Ma Deschamps non rischierà

    In attesa di valutazioni più approfondite, rimane un cauto ottimismo di base. Il c.t. francese non intende comunque correre pericoli in vista dell’amichevole con la Germania. Dopo il punto medico, si deciderà se Oly tornerà a Milano

    In casi come questo, meglio non andare oltre la classica formula del moderato ottimismo. Moderatissimo, forse, sarebbe anche meglio. Giroud e la sua caviglia sinistra, a che punto siamo dopo l’infortunio di ieri sera? Valutazioni in corso evidentemente, partendo da una base non spaventevole. La caviglia però è, in linea generica, un postaccio per farsi male. Spesso sembra di aver superato i problemi, poi ci si ricade. Nel caso di Giroud l’aggravante è che si tratta della stessa parte malandata e maltrattata dagli avversari lungo la scorsa stagione. Oly aveva stretto i denti, ma per lui era stato un finale di campionato decisamente doloroso e complicato. Caviglia sinistra, quella del suo piede preferito. Tutto era iniziato da un intervento di Kim ad aprile, quando Milan e Napoli si giocavano un posto in semifinale di Champions. Strascichi mai davvero risolti, come ha chiarito ieri Deschamps: “Aveva già un piccolo problema”. Cosa poi confermata da Giroud: “Il dolore è gestibile ma mi fa male da settimane. Comunque non sono preoccupato, per il derby penso di farcela”. Contro l’Irlanda, il guaio è saltato di nuovo fuori dopo un tiro nel quale Oly ha piegato male la caviglia.

    dolore—  In corso di giornata verranno eseguiti approfondimenti diagnostici più specifici, ma da una prima rivalutazione della mattina dopo, nel clan francese di base non c’è particolare ansia. Il senso di ciò che filtra da Parigi è che non c’è nulla di cui preoccuparsi, che si tratterebbe soltanto di un evento doloroso, ma senza particolari complicazioni. Emerge anche il fatto che Deschamps comunque non correrà rischi con il suo centravanti: quella con la Germania di martedì è soltanto un amichevole, per quanto di prestigio, e quindi non verrà forzata la mano in alcun modo. Dopo il punto medico odierno, c.t. e giocatore si parleranno e si deciderà se il rossonero rientrerà anzitempo a Milanello oppure rimarrà in ritiro con i Bleus. Il fatto che ieri sera Oly si sia presentato spontaneamente a parlare in zona mista al termine della sfida con l’Irlanda, induce comunque a pensare che le sue sensazioni – come peraltro ha raccontato lui stesso – di base siano positive. LEGGI TUTTO

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    Turicchia, la Juve nel futuro: i piani di Allegri per il nuovo Cambiaso

    Terzino classe 2003 capace di giocare anche a centrocampo, gioca in Next Gen con la Prima Squadra nel mirino

    A cura di Giovanni Albanese
    8 settembre – MILANO

    Il suo vecchio allenatore della Primavera, Andrea Bonatti, diceva sempre che lo avrebbe voluto in qualsiasi contesto e in qualunque zona del campo. In effetti l’intelligenza calcistica gli ha aperto strade ai più sconosciute, pensando al gioco con una visione moderna. Riccardo Turicchia di mestiere fa il terzino, in realtà lo trovi ovunque serva occupare uno spazio per dare una mano alla squadra, in fase difensiva e anche di sviluppo. La scalata in nazionale che lo ha portato dal Mondiale Under 20 alla chiamata in Under 21 non è per niente casuale, anche se nella Juventus non ha avuto ancora modo di affacciarsi in prima squadra. LEGGI TUTTO

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    Rabiot ha solo la Signora in testa: “Tornare al Psg? Ora penso solo a Juve e nazionale”

    Il centrocampista bianconero in ritiro con la nazionale risponde sul futuro: “È sempre un piacere tornare a giocare qui a Parigi, ma in questo momento non ci penso affatto”

    La suggestione è stata il ritorno al Parco dei Principi, casa del Paris Saint-Germain, per la partita con la maglia della Francia contro l’Irlanda. Così a margine dell’incontro è partita automatica la domanda per Adrien Rabiot: “Se penso a un ritorno al Psg? No, in questo momento non ci penso affatto. Sono concentrato sulla Juventus e sulla Francia, sono contento di ciò che abbiamo fatto stasera, poi vedremo cosa succederà. In questo stadio sono cresciuto, ci ho giocato parecchie partite e vissuto buona parte della mia carriera da giovane. È sempre un piacere tornare a giocare in questo stadio”.

    la situazione contrattuale —  Più volte avvicinato a un ritorno al Psg nel suo quadriennio bianconero, soprattutto nelle stagioni meno brillanti, Adrien Rabiot ha giocato con la maglia del club parigino dal 2013 al 2019, quando in scadenza di contratto decise di firmare con la Juventus. Al termine dell’accordo, l’estate scorsa, il centrocampista transalpino ha firmato il rinnovo di un anno con il club bianconero alle stesse condizioni, e dunque sarà di nuovo in scadenza di contratto il 30 giugno 2024. A Torino si sta già ragionando sulla volontà di intavolare nel frattempo una trattativa per il prolungamento. LEGGI TUTTO

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    Ranieri: “Penso al calcio 25 ore al giorno. Tutta Cagliari difenda la Serie A”

    Sir Claudio e l’isola che sogna la salvezza: “Le libecciate si affrontano uniti. E sul gioco dal basso dico che…”

    Dal nostro inviato Francesco Velluzzi
    8 settembre

    – Assemini (cagliari)

    C i sono due simboli che Claudio Ranieri ha scelto come luoghi del cuore in quella Cagliari che calcisticamente ha fatto risorgere, rientusiasmare, riappassionare: “Il Castello col Bastione di Saint Remy e la basilica di Bonaria per l’aspetto religioso. Io vado a messa”. Cagliari è devota al tecnico romano che in città gira per ristoranti con l’inseparabile moglie Rosanna, pur mantenendo una forma eccezionale. “L’amatriciana resta il mio top, ma sto a dieta. Non posso allenarmi , ho dolori dappertutto”. LEGGI TUTTO

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    Matthaus da seconda stella: “Inter più imprevedibile con Thuram e Pavard”

    La leggenda tedesca: “Marcus super, ma non è un 9. Fidatevi di Sommer. E col Milan basta anche un 1-0…”

    D al suo osservatorio tedesco, l’Inter vicecampione d’Europa e sparata a razzo verso il derby è insieme rimpianto e speranza: “A Istanbul meritava la coppa, ma è ripartita alla grande: allora perché non riprovarci sia in Italia che in Europa?”. Lothar Matthäus, ambasciatore della Bundesliga e monumento vivente di ogni nerazzurro, è ancora in estasi per la squadra di Inzaghi in cui adesso si vedono pure tratti vagamente germanici.  LEGGI TUTTO