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    Atalanta, l’ostacolo è lo Sporting. Poi l’insidioso Sturm Graz e la sorpresa Rakow

    L’anno scorso ha costretto a due pareggi la Lazio, arrivando quarto nel girone ma solo per differenza reti (aveva conquistato gli stessi punti del Feyenoord primo). La squadra è molto ben organizzata, gioca un calcio europeo, è giovane e fresca atleticamente. In estate è partito Emegha, ma sono arrivati, dra gli altri, Jatta e Wlodarczyk a rinforzare l’attacco. In campionato ha conquistato 13 punti nelle prime 5, nei preliminari di Champions ha perso, sia all’andata che al ritorno, contro gli olandesi del Psv

    la stella: PRASS—   Classe 2001, è già nel giro della nazionale maggiore allenata da Rangnick. Molto mobile, sa giocare sia da interno di centrocampo che da esterno (sinistro, come il piede che usa di più). Era a un passo dal Lorient, ma la trattativa è saltata. “Peccato, mi sarebbe piaciuto andare in Francia, penso di essere pronto per uno dei maggiori 5 campionati d’Europa – ha detto il 22enne -. Ma resterò qua ancora un anno”. Deve quindi mettersi in mostra.

    il tecnico: ilzer—   Allena la squadra dal 2020, nell’ultima stagione ha vinto la coppa nazionale. Lo Sturm, visto lo strapotere del Salisburgo, non vince il campionato dal 2011 e negli ultimi 13 anni prima del trionfo era arrivato ad alzare la coppa nazionale solo nel 2018. Anche lui, come qualche giocatore della rosa, è pronto al salto.

    come gioca—  (4-4-2): Scherpen; Gazibegovic, Affengruber, Wuthrich, Dante; Horvat, Kiteishvili, Stankovic, Prass; Wlodarczyk, Teixeira. All: Ilzer. LEGGI TUTTO

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    La LuLa finisce anche sui social: Lautaro ha smesso di seguire Lukaku

    Dopo il “tradimento” di Romelu, l’argentino è stato uno dei più delusi dall’atteggiamento del belga. Il nuovo leader dell’Inter volta pagina: ha tolto il follow a Big Rom

    La LuLa, sui social, non esiste più. Lautaro Martinez-Lukaku: fine della storia, definitivamente. Anche nel mondo virtuale, oltre che come coppia dell’attacco dell’Inter. Il Toro ha infatti smesso di seguire Big Rom su Instagram: una scelta simbolicamente importante, nell’epoca in cui sui social si mandano segnali (si pensi al “pressing” di Pavard nei giorni caldi della trattativa tra i nerazzurri e il Bayern Monaco) e frecciatine.

    parola fine—  Appuntamento in campo, dunque. A fine ottobre, quando Lukaku farà ritorno a San Siro con la sua Roma per sfidare l’Inter. Lautaro Martinez è tra i giocatori nerazzurri che si sono sentiti più traditi dall’atteggiamento di Romelu, che ha voltato le spalle al club di Viale della Liberazione e in piena estate è sparito, staccando il telefono. Non rispondeva nemmeno al Toro, compagno con cui aveva creato un asse in campo ma anche fuori. Restando sul rettangolo verde, la LuLa-bis non è di fatto mai esistita. Verrà ricordata come il tandem costruito da Antonio Conte per la cavalcata che ha portato allo scudetto del 2020/21, dopo il flop del belga l’anno scorso. Ora, anche sui social, non esiste più. Lautaro, il nuovo leader dell’Inter, volta pagina. E lancia il guanto di sfida: dell’amicizia di un tempo resta solo il campo. E i due lo condivideranno da avversari.  LEGGI TUTTO

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    Titolare, riserva di lusso, tesoretto da piazzare. Le tante identità di Iling Junior

    Il diciannovenne inglese fin dalla scorsa stagione ha dimostrato di saper cambiare l’inerzia delle gare e di aver fiato e gamba, tanto da essere valutato 20 milioni. La Juve conosce bene il suo valore e non lo svende

    C’è chi pensava di rimanere in organico ed è invece partito, e c’è invece chi ha virtualmente compiuto il percorso inverso, traslocando dalla colonna dei probabili partenti a quella degli assai probabili confermati. Per restare ai giovani, se alla prima categoria appartengono per esempio Rovella e De Winter, nella seconda figura Samuel Iling Junior, diciannovenne inglese che la Juve ha saputo assicurarsi quando aveva 16 anni e un passato alle giovanili del Chelsea, puntando sul progetto Next Gen e un futuro da professionista assai vicino. Previsioni confermate, grazie alle doti del giovane atleta e della bontà del progetto bianconero. LEGGI TUTTO

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    La Juve saluta Bonucci: “Grazie Leo, il nostro è stato un percorso vincente”

    Il club bianconero ha voluto mandare un messaggio al difensore passato a titolo definitivo all’Union Berlino

    Non è finita bene, questo è chiaro. Ma il legame tra la Juventus e Leonardo Bonucci è talmente forte che viene facile pensare che in futuro le cose si possano sistemare. Probabilmente pensando a quel futuro oggi il club bianconero ha voluto mandare al suo “Leo”, ormai giocatore dell’Union Berlino, un messaggio di ringraziamento.

    il messaggio —  Si legge sul sito bianconero e sui social: “Si chiude il rapporto tra la Juventus e Leonardo Bonucci. Un percorso vincente, ricco di soddisfazioni, fatto di arrivi e ritorni che hanno scandito le tappe di questa storia vissuta insieme. La prossima tappa del suo viaggio sarà l’Union Berlino. Dal 2010 (anno del trasferimento dal Bari) al 2023, Leo ha condiviso con la Juve ben 12 stagioni cariche di trofei conquistati con il ruolo di perno centrale nel mitologico terzetto difensivo in compagnia di Barzagli e Chiellini, fino a diventare la spalla di profili più giovani come De Ligt, Bremer e Gatti. Festeggiato il traguardo delle 500 presenze juventine proprio nell’ultima stagione, Bonucci lascia con un palmarès impressionante: 8 Scudetti, 4 Coppe Italia, 5 Supercoppe italiane. Grazie e un grande in bocca al lupo per il futuro. Ciao, Leo!”. LEGGI TUTTO

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    “Poche parole, tanto lavoro, a 8 anni in campo con quelli di 20”: alle origini di Pavard

    Skiba, allenatore del difensore alla scuola calcio del Jeumont, racconta il piccolo Benjamin: “Il papà lo trattava come un ventenne, era un bambino timido che in campo si trasformava. E per come gli piace difendere la Serie A è perfetta per lui”

    Prima di ogni Lille, Stoccarda, Bayern Monaco o Inter, c’è sempre un Jeumont. E prima di ogni Julian Nagelsmann, Thomas Tuchel o Simone Inzaghi c’è un Sullivan Skiba. Quando si parla di un campione del Mondo, simili accostamenti fanno quasi impressione, ma più volte Benjamin Pavard ha ricordato con affetto i suoi primi passi nel mondo del calcio, quando i sogni sono il professionismo e la nazionale, ma la realtà è costellata di campi fangosi di paese o periferia. LEGGI TUTTO