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    Storia di un mediano che fu rapito due volte

    Giocava in Serie A, aveva talento ma anche l’infortunio facile, mentre andava a messa lo prelevarono di forza e chiesero il riscatto alla famiglia. Una trattativa serrata, scene da film d’azione, poi tutto finito? No, perché otto anni dopo…

    Era in auto, stava facendo manovra, nel tentativo di parcheggiare il più vicino possibile alla chiesa. Lo aspettavano per la messa. Accadde tutto in fretta. Tre persone – secondo le ricostruzioni dei testimoni – bloccarono l’auto e lo prelevarono con la forza, costringendolo a salire su un’altra macchina. Seguirono nell’ordine: la sgommata, la polvere della terra che si alza, la fuga. Poi dopo un attimo di sgomento collettivo – in tanti avevano assistito alla scena – tutto tornò alla normalità perché in Nigeria quella – purtroppo – era la normalità. I fedeli presero posto in chiesa, il prete cominciò la messa. A Warri erano le nove di mattina del 9 giugno 2012. LEGGI TUTTO

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    Juve più giovane: così tra mercato e strategie la Signora si è tolta tre anni

    Una nuova Juventus più fresca, più aggressiva, più “di gamba”. Se sia una rondine o già la primavera potrà dirlo solo il tempo, ma se la questione si pone è perché il mutato atteggiamento in campo bianconero ha finora trovato consistenza non solo con l’Udinese (almeno nel primo tempo) ma già negli impegni di precampionato. Con più continuità dei lampi che si erano già visti già al via della scorsa stagione e talvolta negli inizi di partita, finendo però poi per perdersi. Questione di piano partita, di voglia, di testa, ovviamente. Ma per forza di cose anche di condizione. E di età: la chiave di questa nuova Juve è sicuramente anche anagrafica. LEGGI TUTTO

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    Tra pubalgia e rinnovo, a Udine c’è un caso Pafundi

    Il contratto della stellina bianconera scade nel 2025: il club vuole prolungare, lui per ora non è intenzionato

    “Prima Pafundi, poi tutti gli altri: questa è la mia idea quando scrivo la lista. Ha qualità incredibili, è un ragazzo che ha compiuto adesso 17 anni e la speranza è che possa giocare in Serie A ed essere un calciatore della Nazionale per i prossimi 20 anni. Crediamo molto in lui”. Così si esprimeva lo scorso mese di marzo, prima del doppio confronto per le qualificazioni europee con Inghilterra e Malta, l’ex commissario tecnico della Nazionale Roberto Mancini. Un’investitura bella e buona per il talento dell’Udinese, nato il 14 marzo del 2006. I buoni propositi annunciati dal Mancio non sono però corrisposti poi alla realtà. LEGGI TUTTO

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    Le probabili formazioni: Milan, rientra Musah. Roma con Dybala-Belotti

    Panchina: 55 FURLANETTO, 31 ADAMONIS, 34 GILA, 4  PATRIC, 3 PELLEGRINI, 23 HYSAJ, 93 FARES, 6  KAMADA, 65  ROVELLA, 88  BASIC, 50  BERTINI, 22  D. GONZALEZ, 18  ISAKSEN, 9  PEDRO, 19  CASTELLANOS
    Ballottaggio: nessuno

    Squalificati: nessuno

    Indisponibili: Marcos Antonio (10 giorni),

    Diffidati: –

    Altri: nessuno

    Panchina: 16 LEALI, 39 SOMMARIVA, 23 BIRASCHI, 21 MELEGONI, 10 ARAMU, 4 DE WINTER, 32 FRENDRUP, 47 BADELJ, 36  HEFTI, 24  JAGIELLO, 37  PUSCAS, 9  CODA, 18  EKUBAN
    Ballottaggio: –   – , Thorsby – Badelj 60% – 40% 

    Squalificati: nessuno

    Indisponibili: Messias (30 giorni),
    Pajac (da valutare),
    Matturro (da valutare),
    Vogliacco (30 giorni),

    Diffidati: nessuno

    Altri: Calvani, Galdames, Ilsanker, Yalcin LEGGI TUTTO

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    I gioielli del Parma a caccia della A

    TORINO – Il Parma, secondo gli allibratori la prima favorita per la promozione, domenica scorsa ha esordito con una convincente vittoria interna sulla Feralpisalò, quella sera al debutto assoluto in B. Per capire il valore enorme della squadra di Pecchia, forse basta un dato. La rete del definitivo 2-0 l’ha realizzata lo spagnolo Adrian Bernabé – la pietra preziosa più importante della gioielleria di patron Krause – un sinistro chirurgico da appena dentro l’aria. Il talentuoso mediano-trequartista era subentrato soltanto all’ora di gioco ed è andato a segno 7’ dopo il suo ingresso. Eppure, Bernabé sarebbe uno dei più ambiti giovani talenti del mercato, lo è da almeno un anno e mezzo. Per ora, Krause se lo tiene stretto. Non è proprio incedibile ma deve arrivare un’offerta mostre per fare vacillare il Parma. Che non ha incedibili, basta pagare bene (o meglio, tanto) e il Parma è disponibile a cedere i propri gioielli. Infatti, al mercato di gennaio, il club emiliano ha realizzato una plusvalenza enorme cedendo ai turchi del Fenerbahce il giovane terzino olandese Oosterwolde, giunto in Emilia solo un anno prima. Ma per Bernabé è diverso. Arrivò a Parma nell’estate del 2021, subito dopo la retrocessione dalla A, lo portò con sé l’allenatore dell’epoca, Enzo Maresca, che l’aveva valorizzato nel Manchester City B. A Maresca poi andò male e col sostituto Iachini firmò un’annata fallimentare chiusa al 12° posto. Ma quell’anno ci sì consolò con l’esplosione di Bernabé, giunto peraltro da svincolato, dunque una sua eventuale cessione sarebbe una plusvalenza totale. Cessione che però non è all’orizzonte, così come per l’altro marcatore (su rigore) della vittoria sulla Feralpisalò, l’attaccante polacco Adrian Benedyczak anche lui, come l’altro Adrian, classe 2001, pure lui ricercato sul mercato senza però che sia mai arrivata l’offerta giusta. Ma l’ultimo gioiello parmigiano in rampa di lancio è un altro. Occhio infatti al centravanti franco-ivoriano Ange Yoan Bonny che fa 20 anni il 25 ottobre. Giunse al Parma quasi due anni fa, scovato nella squadra B del Chateauroux. In Italia sta completando la sua formazione calcistica e pare pronto per la consacrazione, questo ha detto la precedente partita ufficiale del Parma, quando nel primo turno di Coppa Italia è andato a vincere a Bari 3-0, anche con un suo gol. Al momento, nel 4-2-3-1 di Pecchia, Bonny è il centravanti che inizia la partita, contro la Feralpisalò ha giocato la prima ora. Per come si muove, per il peso offensivo che può dare, Bonny può risolvere il problema del centravanti che, in ultima analisi, nella passata stagione è costata la A del Parma, visto che era costretto a giocare col Mudo Vazquez come falso nueve. Al momento, Bonny sta relegando in panchina il croato Antonio Colak, 29 anni, giunto dai Rangers di Glasgow, uno che ha fatto anche la Champions ma che al momento, non essendo al meglio, è rimasto ai margini nelle prime due partite ufficiali. Insomma, con queste premesse è ovvio essere i primi favoriti per la promozione, nonostante le delusioni degli ultimi due campionati di B. Tuttavia, Pecchia sta proseguendo il buon lavoro intravisto nella passata stagione. Negli ultimi mesi della scorsa annata la squadra aveva trovato il passo giusto per la A, anche se quella diretta era ormai irraggiungibile. Poi è arrivata la delusione dei playoff, quell’assurdo 3-2 di Cagliari con la squadra avanti 0-2 e ribaltata nella ripresa. Quella botta è ancora nella parole di Pecchia ma la squadra sembra averla metabolizzata bene. E poi, nel gruppo sono stati operati pochi ritocchi, l’ossatura della rosa è composta da giocatori che sono almeno alla terza stagione insieme, non ci sono certo problemi d’amalgama. C’è, piuttosto, un’occasione da sfruttare, quella del calendario, visto che sabato sera, fischio d’inizio alle 20.30, il Parma gioca di nuovo al Tardini. Arriva il Cittadella, profondamente rinnovato ma che ha battuto in casa la Reggiana all’esordio e che in Coppa Italia era andato a vincere a Empoli, squadra di A. Ecco, confermarsi coi granata veneti, vorrebbe dire per il Parma farsi sentire nella lotta per la A diretta, cercare di prendere subito in mano il campionato, cioè quel che è mancato nelle ultime due annate. In città poi, si respira un buon entusiasmo, la campagna abbonamenti è stata riaperta perché c’è tanta voglia di Parma e questo clima positivo va massimizzato nelle gare interne. Poi, martedì 29, nel turno infrasettimanale, arriverà la trasferta di Pisa, squadra tutta da scoprire guidata dal deb Aquilani, non scesa in campo nella prima giornata, in attesa che la giustizia completi l’organigramma della B e che domani sera esordisce a Marassi contro la Sampdoria. LEGGI TUTTO

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    Brozovic e Cordaz ascoltano Tananai in Arabia

    RCS MediaGroup S.p.A.Via Angelo Rizzoli, 8 – 20132 Milano.Copyright 2023 © Tutti i diritti riservati. CF, Partita I.V.A. e Iscrizione al Registro delle Imprese di Milano n.12086540155. R.E.A. di Milano: 1524326 Capitale sociale € 270.000.000,00 ISSN 2499-3093 LEGGI TUTTO

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    Inter, fatta per Correa al Marsiglia: si libera il posto per il ritorno di Sanchez

    L’attaccante argentino, ormai ai margini della rosa, volerà in Francia in prestito con diritto di riscatto. Il Niño Maravilla pronto a sostituirlo

    I 90′ in panchina sabato sera a San Siro contro il Monza sembravano un segnale netto: Joaquin Correa non rientra più nei piani di Inzaghi e dell’Inter. Per la società nerazzurra si trattava evidentemente di trovare il giusto acquirente per cedere il Tucu. Acquirente che ha preso la forma dell’Olympique Marsiglia, con cui l’Inter ha trovato l’accordo per il trasferimento dell’attaccante argentino. Il trasferimento che verrà finalizzato domani prevede un prestito oneroso con diritto di riscatto, che potrebbe diventare un obbligo al verificarsi di determinate condizioni, per un compenso totale di 15 milioni di euro (12 nel caso in cui scatti l’obbligo di riscatto). 

    il ritorno del nino—  Proprio dal Marsiglia si è recentemente svincolato Alexis Sanchez, dopo una stagione positiva in Ligue 1. Il cileno, separatosi dall’Inter solo un anno fa ricevendo una generosa buonuscita, è il prescelto dal club nerazzurro per sostituire il partente Correa. Per lui pronto un contratto da 3 milioni netti a stagione.   LEGGI TUTTO

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    Pensava di andarsene, ora il debutto in Serie A: Juve, il momento di Yildiz (con vista sul rinnovo)

    Qualche mese fa la Primavera gli stava stretta, l’estate gli ha aperto le porte della prima squadra: strappato alle big d’Europa, i primi passi tra i “grandi” sono un primo passo per prolungare l’accordo con scadenza 2025

    Alla fine aver atteso un po’ più degli altri, almeno apparentemente, ha premiato eccome. Kenan Yildiz qualche mese fa non era più così contento di giocare tra i pari età, in Primavera, ma la Juve è rimasta ferma nella sua posizione nei diversi confronti che sono seguiti col ragazzo. Più che una presa di posizione da parte del club, una logica di base: per lui non ci sarebbe stato spazio nella trequarti della seconda squadra, mentre per Huijsen – difensore – si era aperto un buco che gli avrebbe garantito continuità d’impiego. Entrambi ora sono in prima squadra, in pianta stabile: per il classe 2005 il debutto in prima squadra e in Serie A è arrivato prima di tutti gli altri, nella prima giornata di campionato a Udine.  LEGGI TUTTO