consigliato per te

  • in

    Come cambia l’attacco Juve con l’arrivo di Berardi

    Ruolo, impostazione tattica, intesa con nuovi e vecchi compagni: ecco i piani di Allegri per inserire l’attaccante del Sassuolo nei suoi schemi

    Potrebbe cambiare tutto per non cambiare niente, rispetto all’anno scorso. Quantomeno ci provano, Allegri e i suoi collaboratori, a salvare il buono del lavoro svolto nella passata stagione, in un clima surreale per le note vicende extra campo, per trasformarlo in valore aggiunto in questi primi mesi di Serie A. L’arrivo di Berardi consentirebbe di tornare a puntare sul tridente, con il capitano del Sassuolo opposto a Chiesa, a supporto di Vlahovic, proprio come Di Maria nell’ultima Juve di aprile-maggio. Con due “motorini” come Weah e Cambiaso sulle corsie, senza dimenticare Iling e Kostic (che sono pure chiacchierati sul mercato), il progetto è più che sostenibile, anche perché Locatelli e Rabiot hanno già dimostrato di poter garantire il giusto filtro in un centrocampo a due. LEGGI TUTTO

  • in

    Roma, doppio colpo: presi Paredes e Renato Sanches. Domani saranno in città

    I due centrocampisti arrivano dal Psg e a mezzogiorno sbarcheranno a Ciampino. Poi visite mediche e firma dei contratti

    La settimana chiave per il mercato giallorosso si apre con il doppio colpo sull’asse Roma-Parigi. Il gm Tiago Pinto è riuscito a trovare l’accordo con il Paris Saint-Germain per il trasferimento di Leandro Paredes, nella passata stagione in prestito alla Juve,  e Renato Sanches, due pedine preziose scelte per completare la mediana giallorossa dopo l’addio di Matic e la scelta del club di non riscattare Wijnaldum. Entrambe le operazioni possono considerarsi chiuse, domani 15 agosto i due centrocampisti sbarcheranno a Ciampino con un volo privato e raggiungeranno la Capitale per svolgere le visite mediche e firmare i rispettivi contratti. 

    FORMULA—  La scelta della Roma di puntare su Paredes nasce dalla necessità di “reagire” all’improvvisa scelta di Matic di abbandonare la nave giallorossa, ingolosito dalla ricca offerta del Rennes. L’argentino firmerà un contratto biennale che potrebbe trasformarsi in triennale, nel caso in cui il campione del mondo dovesse giocare almeno il 50% delle gare della stagione 2024/25. In caso di futura rivendita invece il Psg avrà diritto al 30% della cifra incassata dalla Roma. Formula diversa invece per Sanches che arriva in prestito con obbligo di riscatto condizionato al raggiungimento di determinati obiettivi (il riscatto dovrebbe aggirarsi intorno ai 12 milioni). Il portoghese rappresenta il tassello mancante che – dall’arrivo di Mourinho a Trigoria – la società giallorossa ha sempre cercato di inserire per completare la rosa. Ora che la fumata bianca con il Psg è stata raggiunta, la nuova avventura del portoghese sotto la guida dello Special One sta finalmente per iniziare. LEGGI TUTTO

  • in

    Pogba, che tunnel in allenamento!

    RCS MediaGroup S.p.A.Via Angelo Rizzoli, 8 – 20132 Milano.Copyright 2023 © Tutti i diritti riservati. CF, Partita I.V.A. e Iscrizione al Registro delle Imprese di Milano n.12086540155. R.E.A. di Milano: 1524326 Capitale sociale € 270.000.000,00 ISSN 2499-3093 LEGGI TUTTO

  • in

    Inter-Arnautovic è fatta: al Bologna 8 milioni più 2 di bonus. A Marko biennale da 3,7 più bonus

    Il club nerazzurro usufruirà del Decreto Crescita e avrà un vantaggio a livello di tasse. Nelle prossime ore il giocatore sarà in città. Mercoledì visite mediche e sabato sarà a disposizione di Inzaghi per l’esordio contro il Monza

    Marko Arnautovic è dell’Inter. Trovato l’accordo con il Bologna: ai rossoblù andranno 8 milioni più 2 di bonus. Al giocatore, che usufruirà come in Emilia del Decreto Crescita (è tornato in Italia nel 2021 dopo l’esperienza in Cina), un biennale da 3,7 milioni netti più bonus.

    l’arrivo —  L’attaccante sarà a Milano nelle prossime ore e mercoledì mattina sosterrà le visite mediche. Sabato sarà a disposizione di Inzaghi per il match contro il Monza. I movimenti per l’attacco dell’Inter però potrebbero non essere finiti: se Correa sarà ceduto in prestito, Marotta, Ausilio e Baccin piazzeranno un altro colpo e tra i papabili c’è anche l’ex Alexis Sanchez. Se invece il Tucu sarà ceduto a titolo definitivo, magari in Arabia, sarà caccia a un profilo ancora più importante e magari tornerà d’attualità il nome di Balogun dell’Arsenal. LEGGI TUTTO

  • in

    Milan, da Reijnders e Chukwueze: il meglio dai nuovi

    RCS MediaGroup S.p.A.Via Angelo Rizzoli, 8 – 20132 Milano.Copyright 2023 © Tutti i diritti riservati. CF, Partita I.V.A. e Iscrizione al Registro delle Imprese di Milano n.12086540155. R.E.A. di Milano: 1524326 Capitale sociale € 270.000.000,00 ISSN 2499-3093 LEGGI TUTTO

  • in

    Così il Milan può spendere 20 milioni in più per la rosa. E Tonali non c’entra

    Gli investimenti estivi si traducono in un netto incremento dei costi. Vediamo l’impatto a bilancio e spieghiamo perché è sostenibile

    “Con la vendita di Tonali il Milan si è fatto il mercato”. La frase rimbalza sui social, bar sport dei tempi contemporanei, e assurge a sentenza. Non è così. Non funziona così. Gli amministratori dei club non guardano tanto al saldo acquisti-cessioni, che peraltro andrebbe calcolato sulla base delle rate di pagamento, ma a un parametro che, ai tempi della grandeur della Juventus, l’allora presidente Andrea Agnelli definì “potenza di fuoco”. Ecco, la potenza di fuoco del Milan è notevolmente cresciuta. E Tonali non c’entra.  LEGGI TUTTO

  • in

    Bari: Menez, pensaci tu

    TORINO – Jeremy Menez: dove eravamo rimasti? Il francese nell’ultima stagione di B ha chiuso la migliore annata delle tre giocate per la Reggina. Tant’è che, andato in scadenza contrattuale, non ha avuto problemi, nonostante i 36 anni compiuti il 7 maggio, a trovare un’altra squadra, perfino più ambiziosa, cioé il Bari andato a un passo dalla Serie A, persa a giugno nella beffarda finale playoff col Cagliari. I pugliesi, fra le big della B, al momento appaiono come i più indietro, questo ha detto l’esordio ufficiale in Coppa Italia, ko per 0-3 in casa col Parma, la squadra è ancora un cantiere e forse deve anche metabolizzare la A sfumata all’ultimo minuto. Menez, alla ricerca della forma migliore, contro il Parma non è sceso in campo. Ma l’ultima versione dell’estroso francese può dare un grosso contributo anche ai pugliesi. Non solo tecnico, anche di esperienza. Per dire, in attacco Menez giostrerà pure con il promettente Marco Nasti, classe 2003, cioé 16 anni in meno di Jeremy, il quale può essere molto importante per la formazione del miglior attaccante italiano della sua leva. Ma per il ritorno in grande stile di Menez, ha avuto un grosso peso Pippo Inzaghi. I due un anno fa si ritrovavano dopo essersi incrociati al Milan in A, il francese vi arrivava dopo le esperienze per Roma e Psg. Guarda caso, quell’anno con Pippo, Menez disputò la sua migliore annata in carriera (2014/15, 16 gol). Così, appena Inzaghi è sbarcato sullo Stretto, la musica è cambiata. Le due precedenti stagioni del francese alla Reggina non erano filate lisce. Arrivato sotto la gestione Gallo (il predecessore di Saladini col quale si stava arrivando all’esclusione dalla B già un anno fa) Menez divenne, nell’arco di pochi mesi, una specie di zavorra economica da sbolognare da qualche parte: visto che il suo ingaggio pesava oltremisura sui costi societari, a ogni finestra di mercato si cercava di piazzarlo in giro, senza riuscirci. Il suo rendimento ne risentiva, anche se in campo, qualche perla, fra un problemino fisico e l’altro, la dispensava sempre, dimostrando che la classe era sempre quella dei bei tempi che furono. Va ricordato che Menez, prima di sbarcare in Italia per la seconda volta nel 2020, aveva vissuto annate opache in Turchia, Messico e B francese. Lui stesso in un’intervista ammetteva che in quelle stagioni aveva un po’ mollato la presa. E dunque tornare in Italia voleva dire sottoporre un fisico che aveva già passato i trent’anni a sforzi a cui non era più abituato. Ma con Inzaghi è stata tutta un’altra storia anche perché Pippo lo ha levato dalla fascia e l’ha messo nel cuore del gioco della Reggina, ritagliandogli un ruolo di falso nueve che giocava a tutto campo. Prendiamo ad esempio la vittoria che la Reggina ottenne all’inizio della scorsa stagione a Pisa. Il gol partita matura quando Menez rientra nella propria trequarti, raccoglie palla, si gira e lascia partire un lancio di 40 metri, con precisione millimetrica finisce sul piede di Canotto che realizza lo 0-1 finale. Nel complesso, il triennio di Menez sullo Stretto s’è chiuso con 13 gol in 67 partite: mica male, viste anche le annate turbolente che nel frattempo stava vivendo la Reggina a livello societario e in certi periodi anche sul campo. Certo, Menez va gestito. Inzaghi di solito gli faceva giocare la prima ora, nella quale dava tutto. Magari poteva fare comodo tenerlo per 90 minuti ma agendo così sono anche diminuiti i suoi problemini muscolari. E ora, sotto la guida di Mignani, che Menez sarà? Il tecnico dei pugliesi predilige il 4-3-1-2 e il francese potrebbe candidarsi anche per un posto da trequartista. Resta un fatto. Il Bari è alle prese con una mezza rifondazione della squadra, soprattutto in attacco. Con le partenze di Antenucci, Folorunsho e quella ormai certa di Cheddira, il Bari perderà un bottino potenziale di 41 gol, cioé quelli che i tre hanno segnato insieme nella passata stagione, chiusa al 3° posto il campionato. Sarà una sfida difficile riuscire a ripetersi. Ma Jeremy non si tirerà indietro ed è pronto a conquistare anche l’esigente pubblico del San Nicola. LEGGI TUTTO