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    Tacconi al ristorante con la famiglia: prima uscita pubblica per l’ex portiere

    Un anno e mezzo fa l’emorragia cerebrale, poi la lunga ripresa. Domenica sera la cena in un locale a San Giovanni Rotondo

    Prima uscita pubblica per Stefano Tacconi, l’ex portiere della Juventus che un anno e mezzo fa era finito in rianimazione a causa di un’emorragia cerebrale. Accompagnato dalla famiglia, si è recato in un ristorante pugliese, lo Chalet dei gourmet di San Giovanni Rotondo.

    le parole—  È stato lo stesso locale, sui suoi canali social, a diffondere la notizia e a pubblicare le relative foto. “Siamo orgogliosi – riferisce Giuseppe, titolare del ristorante – di aver ospitato un grande uomo del calcio italiano che ci ha regalato tante emozioni durante la sua lunga carriera calcistica. Noi lo abbiamo visto sereno e felice con la sua famiglia e amici nel gustarsi una piacevole serata tra tante eccellenze gastronomiche…”. Subito dopo la cena Tacconi è rientrato nella sua stanza dell’Ospedale di Padre Pio per proseguire il suo percorso riabilitativo. LEGGI TUTTO

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    Atalanta, Scamacca show al debutto in amichevole: un gol e una traversa

    La Dea batte 3-0 la Pergolettese. In rete, oltre l’ex West Ham, anche Muriel e Zapata. Non convocati Palomino, Soppy, Demiral e Maehle

    A Gianluca Scamacca bastano nove minuti per lasciare il segno sull’esordio con l’Atalanta. L’attaccante romano inizia nel migliore dei modi l’avventura bergamasca. Entrato nella ripresa dell’amichevole contro la Pergolettese, squadra di Serie C, realizza un gol di potenza, centra una traversa e mette in mostra sprazzi del suo repertorio, entusiasmando il pubblico. Al centro sportivo di Zingonia finisce 3-0 per i padroni di casa, grazie anche alle reti dei colombiani Zapata e Muriel, entrambi nel mirino di mercato della Roma.

    la partita—  Assenti Koopmeiners e Toloi, alle prese con dei fastidi fisici, Gasperini non convoca nemmeno Soppy, Demiral, Palomino e Maehle, possibili partenti. In difesa, a protezione di Musso, la linea verde composta dai giovani Okoli, Scalvini e Ruggeri. Sulle fasce Zappacosta e Bakker, al centro Ederson e Pasalic. Davanti parte titolare il nuovo acquisto El Bilal Touré, insieme a Zapata e Latte Lath. Nel primo tempo il più pericoloso è proprio Zapata, che al 18′ sfiora il vantaggio in girata. Poi, al 30′, il colombiano fa la sponda per Latte Lath, il cui tiro è parato da Cattaneo. E al 45′, a pochi secondi dall’intervallo, Zapata firma l’1-0 con un potente diagonale da posizione defilata. La ripresa si apre con una girandola di cambi per l’Atalanta. Gasperini cambia volto all’attacco. Dentro Muriel, Lookman e il nuovo arrivato Scamacca, all’esordio con la Dea. Al centravanti della nazionale, tornato in Italia dopo un anno in Inghilterra con il West Ham, bastano nove minuti per firmare la prima rete nerazzurra, con una percussione di fisico e potenza nel cuore della difesa avversaria (54′). L’ex Sassuolo accende l’entusiasmo dei tifosi presenti a Zingonia a suon di guizzi e giocate, con tanto di traversa colpita di testa al 55′. Nel finale, dopo una serie di tentativi finiti contro il muro difensivo della Pergolettese, l’Atalanta cala il tris grazie allo spunto di Muriel, in gol con un’azione personale (88′). LEGGI TUTTO

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    Juve, Yildiz è il futuro? Le sue giocate più belle

    RCS MediaGroup S.p.A.Via Angelo Rizzoli, 8 – 20132 Milano.Copyright 2023 © Tutti i diritti riservati. CF, Partita I.V.A. e Iscrizione al Registro delle Imprese di Milano n.12086540155. R.E.A. di Milano: 1524326 Capitale sociale € 270.000.000,00 ISSN 2499-3093 LEGGI TUTTO

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    Avioncito Rambert, l’altro Zanetti. Ma con la maglia dell’Inter fu un flop totale

    Era arrivato per fare la star, forte della “raccomandazione” di Sivori, ma in campionato non giocò mai, collezionò invece uno scampolo di partita in Coppa Uefa, contro il Lugano, e uno in Coppa Italia, contro il Fiorenzuola: con lui fu presentato, un altro ragazzo che ebbe ben altro impatto…

    Sivori disse a Passarella di dire ad Angelillo che dicesse a Suarez di avvisare Bianchi che dicesse a Moratti: prendetelo. Moratti rispose a Bianchi che facesse sapere a Suarez che dicesse ad Angelillo che chiamasse Passarella per dire a Sivori: va bene, lo prendiamo, che problema c’è? Fu così l’Avioncito Rambert divenne un giocatore dell’Inter. Erano tutti pronti a giurare su di lui. Lo era più di tutti Sivori, El Cabezon, che ne decantava l’arte, narrando di dribbling da fuoriclasse e tiri al fulmicotone.  LEGGI TUTTO

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    Come siamo arrivati dalla moviola al Var

    Il 22 ottobre 1967, per la prima volta, venne utilizzato lo strumento tecnologico per analizzare un episodio calcistico: uno dei  momenti che hanno cambiato la storia del gioco 

    Esiste un giorno preciso, una data che segna la perdita d’innocenza del calcio: domenica 22 ottobre 1967. Che cosa accadde quella sera, mentre gli italiani erano comodamente seduti davanti alla televisione a godersi la Domenica Sportiva? Quale invenzione sconvolse l’universo del pallone, e lo fece in modo tale che nulla sarebbe stato più mai uguale prima? Nacque la moviola. Anzi: la Moviola, con «m» maiuscola perchè anche il lessico deve rendere omaggio a quella che, negli anni a venire, è stata la vera e autentica dominatrice di ogni discussione, di ogni lite, di ogni provvedimento (giusto o sbagliato che fosse). Di moviola tutti ci siamo cibati, ci siamo ingozzati fino all’indigestione, l’abbiamo benedetta o maledetta, a seconda del verdetto che essa proponeva e senza mai soffermarci su un dettaglio che contiene, alla fine di ogni ragionamento, il senso di tutta questa storia: la moviola è uno strumento tecnologico, e da quella domenica abbiamo consegnato i nostri sogni, le nostre fantasie e le nostre speranze alla tecnologia. E in questo forse il calcio è stato anticipatore di ciò che sarebbe avvenuto in seguito all’interno dell’intera società, con la gente di ogni angolo del pianeta sempre più schiava di computer, smartphone, internet e altre diavolerie. Probabilmente non era questa l’intenzione di chi ha applicato la moviola al pallone, ma di sicuro questo è il risultato: un’assoluta dipendenza dallo strumento tecnologico in nome di una verità assoluta, che sappiamo non esistere e però ci illudiamo di trovarla in un fotogramma. LEGGI TUTTO

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    Plusvalenze Juve, la Procura di Bologna chiede di archiviare sul filone Orsolini

    La richiesta al gip dopo la trasmissione degli atti da Torino relativamente agli accordi tra bianconeri e rossoblù: “Nessuna condotta penalmente rilevante”

    “Insussistenza di elementi”. Con questa valutazione, relativamente all’accordo mai depositato in Lega per un “diritto di recompra” di Riccardo Orsolini tra Bologna e Juventus, la Procura del capoluogo emiliano ha escluso “una condotta penalmente rilevante, tantomeno inquadrata nel paradigma del falso in bilancio”, chiedendo al gip di archiviare il procedimento penale contro ignoti aperto per competenza territoriale dopo la trasmissione degli atti dell’inchiesta Prisma di Torino sulle plusvalenze del club bianconero.  

    LE RAGIONI—  Il “pro-memoria” dell’accordo, con firme illeggibili e non immediatamente identificabili – “si può fondatamente supporre Cesare Gabasio per la Juventus, e Claudio Fenucci per il Bologna”, scrive la Procura – secondo il pm Francesco Caleca e il procuratore capo, Giuseppe Amato, è un atto «di cui non può sostenersi la giuridica, documentata esistenza e, soprattutto (con valore assorbente), l’azionabilità in caso di dissenso o inadempimento”. Questo perché manca la firma per accettazione del giocatore, e poi la mancata esecuzione è evidente dal fatto che il giocatore è tuttora del Bologna. In ogni caso, dice la Procura, “trattasi di documento che proprio per come intestato e firmato non integra un ‘contratto’ in qualche modo azionabile da una o altre parti”. Anzi, il mancato deposito in Lega, che per i pm potrebbe interessare nel caso le sole autorità sportive, “qui milita in senso contrario alla validità/efficacia dell’atto”, concludendo che “gli elementi acquisiti possono solo fondare la sussistenza di un ‘gentlemen agreement’, ma non di un atto civilisticamente rilevante e tale da potervi fondare effetti ‘contabili'”. LEGGI TUTTO

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    Cambiaso si è preso la Juve: perché resterà e cosa ha visto Allegri in tournée

    Domani alle 14.30 la presentazione ufficiale per l’esterno acquistato dal Genoa e rientrato dal prestito al Bologna. Capace di giocare su entrambe le fasce, si è inserito tra l’impatto di Weah e l’attesa per De Sciglio

    Il segnale ultimo sulla decisione presa nei confronti di Andrea Cambiaso è palese: il laterale ambidestro, prelevato l’estate scorsa dal Genoa e poi girato in prestito al Bologna, domani terrà una conferenza stampa all’Allianz Stadium, la prima da calciatore della Juventus. È il passaggio chiave che dimostra come Max Allegri abbia promosso il ragazzo durante la tournée negli Stati Uniti, fino a convincere il club a trattenerlo in rosa per quest’anno.

    Scelta fatta—  La decisione di tenere Cambiaso in organico è figlia di due valutazioni: la prima è relativa a Weah, che ha avuto un impatto importante sulla squadra e per questo potrebbe evitare alla società un altro investimento in quella zona di campo; la seconda è conseguente all’infortunio De Sciglio, che non tornerà a disposizione prima di fine anno. Il classe 2000, che aveva ben impressionato al Genoa e che nella passata stagione è cresciuto molto al Bologna, è l’ambidestro che mette in protezione la Juve su entrambe le corsie. I bianconeri resteranno vigili sul mercato in caso di opportunità (Allegri vorrebbe Carlos Augusto a sinistra, ma dovrebbe andar via uno tra Iling e Kostic) ma le priorità del club si sono spostate ora sul centrocampo e sull’attacco (nel caso di cessioni). Mentre Cambiaso aumenterà in rosa la rappresentanza di giovani italiani che puntano a strappare una maglia anche in nazionale. LEGGI TUTTO