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    Le probabili formazioni: Milan, rientra Musah. Roma con Dybala-Belotti

    Panchina: 55 FURLANETTO, 31 ADAMONIS, 34 GILA, 4  PATRIC, 3 PELLEGRINI, 23 HYSAJ, 93 FARES, 6  KAMADA, 65  ROVELLA, 88  BASIC, 50  BERTINI, 22  D. GONZALEZ, 18  ISAKSEN, 9  PEDRO, 19  CASTELLANOS
    Ballottaggio: nessuno

    Squalificati: nessuno

    Indisponibili: Marcos Antonio (10 giorni),

    Diffidati: –

    Altri: nessuno

    Panchina: 16 LEALI, 39 SOMMARIVA, 23 BIRASCHI, 21 MELEGONI, 10 ARAMU, 4 DE WINTER, 32 FRENDRUP, 47 BADELJ, 36  HEFTI, 24  JAGIELLO, 37  PUSCAS, 9  CODA, 18  EKUBAN
    Ballottaggio: –   – , Thorsby – Badelj 60% – 40% 

    Squalificati: nessuno

    Indisponibili: Messias (30 giorni),
    Pajac (da valutare),
    Matturro (da valutare),
    Vogliacco (30 giorni),

    Diffidati: nessuno

    Altri: Calvani, Galdames, Ilsanker, Yalcin LEGGI TUTTO

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    I gioielli del Parma a caccia della A

    TORINO – Il Parma, secondo gli allibratori la prima favorita per la promozione, domenica scorsa ha esordito con una convincente vittoria interna sulla Feralpisalò, quella sera al debutto assoluto in B. Per capire il valore enorme della squadra di Pecchia, forse basta un dato. La rete del definitivo 2-0 l’ha realizzata lo spagnolo Adrian Bernabé – la pietra preziosa più importante della gioielleria di patron Krause – un sinistro chirurgico da appena dentro l’aria. Il talentuoso mediano-trequartista era subentrato soltanto all’ora di gioco ed è andato a segno 7’ dopo il suo ingresso. Eppure, Bernabé sarebbe uno dei più ambiti giovani talenti del mercato, lo è da almeno un anno e mezzo. Per ora, Krause se lo tiene stretto. Non è proprio incedibile ma deve arrivare un’offerta mostre per fare vacillare il Parma. Che non ha incedibili, basta pagare bene (o meglio, tanto) e il Parma è disponibile a cedere i propri gioielli. Infatti, al mercato di gennaio, il club emiliano ha realizzato una plusvalenza enorme cedendo ai turchi del Fenerbahce il giovane terzino olandese Oosterwolde, giunto in Emilia solo un anno prima. Ma per Bernabé è diverso. Arrivò a Parma nell’estate del 2021, subito dopo la retrocessione dalla A, lo portò con sé l’allenatore dell’epoca, Enzo Maresca, che l’aveva valorizzato nel Manchester City B. A Maresca poi andò male e col sostituto Iachini firmò un’annata fallimentare chiusa al 12° posto. Ma quell’anno ci sì consolò con l’esplosione di Bernabé, giunto peraltro da svincolato, dunque una sua eventuale cessione sarebbe una plusvalenza totale. Cessione che però non è all’orizzonte, così come per l’altro marcatore (su rigore) della vittoria sulla Feralpisalò, l’attaccante polacco Adrian Benedyczak anche lui, come l’altro Adrian, classe 2001, pure lui ricercato sul mercato senza però che sia mai arrivata l’offerta giusta. Ma l’ultimo gioiello parmigiano in rampa di lancio è un altro. Occhio infatti al centravanti franco-ivoriano Ange Yoan Bonny che fa 20 anni il 25 ottobre. Giunse al Parma quasi due anni fa, scovato nella squadra B del Chateauroux. In Italia sta completando la sua formazione calcistica e pare pronto per la consacrazione, questo ha detto la precedente partita ufficiale del Parma, quando nel primo turno di Coppa Italia è andato a vincere a Bari 3-0, anche con un suo gol. Al momento, nel 4-2-3-1 di Pecchia, Bonny è il centravanti che inizia la partita, contro la Feralpisalò ha giocato la prima ora. Per come si muove, per il peso offensivo che può dare, Bonny può risolvere il problema del centravanti che, in ultima analisi, nella passata stagione è costata la A del Parma, visto che era costretto a giocare col Mudo Vazquez come falso nueve. Al momento, Bonny sta relegando in panchina il croato Antonio Colak, 29 anni, giunto dai Rangers di Glasgow, uno che ha fatto anche la Champions ma che al momento, non essendo al meglio, è rimasto ai margini nelle prime due partite ufficiali. Insomma, con queste premesse è ovvio essere i primi favoriti per la promozione, nonostante le delusioni degli ultimi due campionati di B. Tuttavia, Pecchia sta proseguendo il buon lavoro intravisto nella passata stagione. Negli ultimi mesi della scorsa annata la squadra aveva trovato il passo giusto per la A, anche se quella diretta era ormai irraggiungibile. Poi è arrivata la delusione dei playoff, quell’assurdo 3-2 di Cagliari con la squadra avanti 0-2 e ribaltata nella ripresa. Quella botta è ancora nella parole di Pecchia ma la squadra sembra averla metabolizzata bene. E poi, nel gruppo sono stati operati pochi ritocchi, l’ossatura della rosa è composta da giocatori che sono almeno alla terza stagione insieme, non ci sono certo problemi d’amalgama. C’è, piuttosto, un’occasione da sfruttare, quella del calendario, visto che sabato sera, fischio d’inizio alle 20.30, il Parma gioca di nuovo al Tardini. Arriva il Cittadella, profondamente rinnovato ma che ha battuto in casa la Reggiana all’esordio e che in Coppa Italia era andato a vincere a Empoli, squadra di A. Ecco, confermarsi coi granata veneti, vorrebbe dire per il Parma farsi sentire nella lotta per la A diretta, cercare di prendere subito in mano il campionato, cioè quel che è mancato nelle ultime due annate. In città poi, si respira un buon entusiasmo, la campagna abbonamenti è stata riaperta perché c’è tanta voglia di Parma e questo clima positivo va massimizzato nelle gare interne. Poi, martedì 29, nel turno infrasettimanale, arriverà la trasferta di Pisa, squadra tutta da scoprire guidata dal deb Aquilani, non scesa in campo nella prima giornata, in attesa che la giustizia completi l’organigramma della B e che domani sera esordisce a Marassi contro la Sampdoria. LEGGI TUTTO

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    Brozovic e Cordaz ascoltano Tananai in Arabia

    RCS MediaGroup S.p.A.Via Angelo Rizzoli, 8 – 20132 Milano.Copyright 2023 © Tutti i diritti riservati. CF, Partita I.V.A. e Iscrizione al Registro delle Imprese di Milano n.12086540155. R.E.A. di Milano: 1524326 Capitale sociale € 270.000.000,00 ISSN 2499-3093 LEGGI TUTTO

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    Inter, fatta per Correa al Marsiglia: si libera il posto per il ritorno di Sanchez

    L’attaccante argentino, ormai ai margini della rosa, volerà in Francia in prestito con diritto di riscatto. Il Niño Maravilla pronto a sostituirlo

    I 90′ in panchina sabato sera a San Siro contro il Monza sembravano un segnale netto: Joaquin Correa non rientra più nei piani di Inzaghi e dell’Inter. Per la società nerazzurra si trattava evidentemente di trovare il giusto acquirente per cedere il Tucu. Acquirente che ha preso la forma dell’Olympique Marsiglia, con cui l’Inter ha trovato l’accordo per il trasferimento dell’attaccante argentino. Il trasferimento che verrà finalizzato domani prevede un prestito oneroso con diritto di riscatto, che potrebbe diventare un obbligo al verificarsi di determinate condizioni, per un compenso totale di 15 milioni di euro (12 nel caso in cui scatti l’obbligo di riscatto). 

    il ritorno del nino—  Proprio dal Marsiglia si è recentemente svincolato Alexis Sanchez, dopo una stagione positiva in Ligue 1. Il cileno, separatosi dall’Inter solo un anno fa ricevendo una generosa buonuscita, è il prescelto dal club nerazzurro per sostituire il partente Correa. Per lui pronto un contratto da 3 milioni netti a stagione.   LEGGI TUTTO

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    Pensava di andarsene, ora il debutto in Serie A: Juve, il momento di Yildiz (con vista sul rinnovo)

    Qualche mese fa la Primavera gli stava stretta, l’estate gli ha aperto le porte della prima squadra: strappato alle big d’Europa, i primi passi tra i “grandi” sono un primo passo per prolungare l’accordo con scadenza 2025

    Alla fine aver atteso un po’ più degli altri, almeno apparentemente, ha premiato eccome. Kenan Yildiz qualche mese fa non era più così contento di giocare tra i pari età, in Primavera, ma la Juve è rimasta ferma nella sua posizione nei diversi confronti che sono seguiti col ragazzo. Più che una presa di posizione da parte del club, una logica di base: per lui non ci sarebbe stato spazio nella trequarti della seconda squadra, mentre per Huijsen – difensore – si era aperto un buco che gli avrebbe garantito continuità d’impiego. Entrambi ora sono in prima squadra, in pianta stabile: per il classe 2005 il debutto in prima squadra e in Serie A è arrivato prima di tutti gli altri, nella prima giornata di campionato a Udine.  LEGGI TUTTO

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    Gol e mercato, le voci e l’esordio saltato: Kean può partire?

    Non è in vendita ma neanche intoccabile: ha il profilo giusto per il nuovo corso tecnico, ma l’emersione delle pretendenti dice che le bocce non sono ferme. E il club ha fissato il prezzo

    Dalle polvere alle stelle e ritorno: Moise Kean la strada la conosce ed è abituato a viverla ormai senza disagi. Giorni di mercato, voci (smentite) di nuovi provvedimenti di carattere disciplinare, problemi fisici che lo hanno tenuto fuori dalla prima di campionato. E poi il ritorno in campo alla ripresa degli allenamenti di martedì – con protezione alla gamba sinistra dopo la contusione ossea alla tibia con cui è stato spiegato il forfeit di Udine – che da zero a cento lo rilancia all’istante per scendere in campo col Bologna, chissà magari anche da titolare: ha saputo sfruttare alcune opportunità anche in estate, vedi gol flash col Real Madrid, e Allegri gli riconosce doti anche atletiche affini al nuovo corso di questa stagione, predicato sui concetti di corsa e intensità. Benvenuti sull’altalena Moise. 

    QUOTAZIONE E ATTIVITÀ—  Per tutta l’estate si è parlato delle uscite di Vlahovic e di Chiesa. Non di quella di Kean, fresco di riscatto dall’Everton per circa 37 milioni, di cui ne restano a bilancio poco più di 19 da qui alla scadenza del contratto fissata nel 2025. E’ il punto di partenza di quella quotazione di 40 milioni attribuita alla Juventus. Allo stesso tempo, all’alba della penultima stagione di accordo, è il momento in cui si va sul mercato o si comincia a trattare il rinnovo. Anche da qui, con ogni probabilità, sono nate le varie tracce delle ultime settimane, da quella impraticabile del prestito al Milan fino al sondaggio del Siviglia e a quella più realistica delle ultime ore di chi non si spaventa a partire da una valutazione di 30 milioni come il Fulham, fresco del buco in attacco – e del conseguente tesoretto da 50 milioni – per la cessione di Mitrovic all’Al Hilal. Movimenti che nel complesso, unendo i puntini, danno la misura di una certa attività di fondo per trovargli una destinazione. Non è la prima volta in questi due anni abbondanti, e finora Kean non si è mai mosso: non è in vendita, non è intoccabile. Intanto è tornato pronto fisicamente per cominciare a far parlare il campo, domenica col Bologna. LEGGI TUTTO

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    Sanchez al posto di Correa? Gli interisti approvano: “Mentalità vincente”, “Sembra ringiovanito”

    L’opinione media dei sostenitori nerazzurri è a favore del ritorno del cileno al posto del Tucu: da “Sarebbe un upgrade” a “Incide sulle partite”

    Generalizzare è sempre sbagliato, ma è sufficiente dare una sbirciatina ai social network e ai gruppi di tifosi per capire che in casa Inter il cambio della guardia tra Joaquin Correa e Alexis Sanchez è un’idea che piace al popolo nerazzurro. Questo nonostante l’argentino sia più giovane di sei anni rispetto al cileno e nonostante soltanto 14 mesi fa la dirigenza di viale della Liberazione stesse forzando l’attaccante all’addio a causa del basso rendimento rispetto all’altissimo ingaggio. Ora, un anno e due mesi più tardi, Sanchez potrebbe tornare a Milano proprio al posto del Tucu. E alla maggior parte dei tifosi l’avvicendamento potrebbe non dispiacere.

    I commenti—  Come esempio può essere preso il parere di un utente di Twitter, che in un post elenca i vantaggi del Nino Maravilla: “Va bene perché: è un professionista esemplare, ha mentalità vincente, può incidere sulle partite (sì, anche a 34 anni) molto più di Correa. Per fare 20 minuti quando le partite non si sbloccano o per far rifiatare qualcuno è perfetto”. Un altro tifoso allude invece con la consueta pungente ironia ai 18 gol della scorsa stagione con la maglia del Marsiglia: “Il fatto è che oggi Sanchez sembra ringiovanito di dieci anni, Correa sembra suo nonno e Inzaghi, giustamente, non ha più voglia di fare opera di beneficenza, ma di gente pronta”. A onor del vero non mancano le perplessità sull’età del cileno e sul pregresso del suo dispendioso addio del 2022 ma, appena emerge il paragone con il Tucu, i dubbi paiono volatilizzarsi: “Trattare Sánchez più vecchio, dopo averlo pagato per andarsene, è un segnale bruttissimo. Ma rispetto a Correa sarebbe comunque un upgrade”. O ancora, infine: “Sanchez al posto di Correa in linea di massima va bene, El Viejo Maravilla è e sarà sempre più forte del Tucu. Però deve venire a giocare gratis, dopo la buonuscita che ha preso”. Che arrivi gratis, questo sì, è da escludere. LEGGI TUTTO

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    Conte e “i numeri impietosi”, Inzaghi e il leone, infortuni e lampi: Sanchez-Inter, il romanzo

    Il cileno potrebbe tornare in nerazzurro dopo un triennio sulle montagne russe: i tanti stop, gli sprazzi da campione, l’insofferenza, il gol in Supercoppa, il rosso ad Anfield. Eppure, Appiano Gentile resta casa sua

    Il titolo del suo triennio all’Inter lo ha dato lui: Hey amigo. Si è presentato ai microfoni dopo la Supercoppa decisa nel gennaio 2022 contro la Juve, ha detto quello che pensava, ha comunicato in maniera diretta e dunque, in parte, oscurato tutto il resto. Ma i tre anni di Alexis Sanchez in nerazzurro sono stati molto altro: lampi di classe e panchine, infortuni e speranze, rossi e magie, rigori sbagliati e un addio senza nemmeno prendere parte alla (triste) passerella finale nel giorno dello scudetto definitivamente perso. LEGGI TUTTO