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    Guida alla 26ª giornata di Serie B: via con Catanzaro-Cittadella. E la Samp non può fallire

    Catanzaro-Cittadella, venerdì ore 20.30


     

    Il Catanzaro di Fabio Caserta, quinto in classifica, è imbattuto da 7 partite nelle quali ha messo insieme 13 punti, è insomma una realtà consolidata della B e non era detto che fosse così a inizio stagione, quando il pari dominava la sua stagione (nessuno in questa B ha pareggiato più dei giallorossi,  15 volte). Ora tutti quei pareggi risultano preziosi, all’epoca faceva storcere il naso, come quello di Frosinone nell’ultimo turno, col Catanzaro salvato dal gran gol di Quagliata, in assoluto, uno dei migliori acquisti di gennaio, incredibilmente quasi trascurato, sino a dicembre, alla Cremonese. E comunque, la lunga sfilza di pareggi, fa sì che il Catanzaro abbia perso solo 3 volte, come la capolista Sassuolo. Al Ceravolo sbarca un Cittadella gasatissimo per la vittoria nello scorso turno in casa del Pisa vice capolista, risultato che pone i granata di Dal Canto a 3 punti dalle zone playoff e playout. Certo, replicassero il risultato di Pisa, magari con un’altra magia di Pandolfi, non solo la salvezza sarebbe praticamente in tasca. Ma ci sarebbe la possibilità di fare anche un pensierino ai playoff. Senza dimenticarsi che ai primi di dicembre il Citta era ultimo…

    Carrarese-Salernitana, sabato ore 15


     

    La Carrarese è l’unica squadra di questa B che non ha ancora fatto punti nel 2025. Gli apuani avevano chiuso il 2024 in zona playoff, dopo 5 ko di fila sono costretti a giocare un cruciale scontro salvezza con la Salernitana che se dovesse imporsi allo Stadio dei Marmi, scavalcherebbe di un punto la Carrarese, la squadra con cui oggi disputerebbe i playout. Salernitana che ha fatto 4 punti nelle ultime due gare e che a gennaio ha pescato due elementi finora formidabili: il portiere danese Christensen e il centravanti Cerri, anime della squadra di Breda. Che, da storico capitano del Cavalluccio campano, potrebbe lasciare ancora un segno importante nella storia del club, con una salvezza che, al suo arrivo ai primi di gennaio dopo le fallimentari gestioni di Martusciello e Colantuono, pareva se non impossibile, quasi.

    Modena-Spezia, sabato ore 15

     

    Il Modena di Mandelli sta un po’ stentando nel 2025, ha raccolto solo 4 punti nelle 5 uscite del nuovo anno, con due ko, l’ultimo, sabato scorso in casa Samp, prova incolore, nonostante la presenza di Palumbo, il giocatore più decisivo di questa B (7 gol e 9 assist) che sarà un bocconcino di mercato prelibato a giugno, dopo che la famiglia Rivetti, ha respinto, al mercato di riparazione, i tentativi di Samp e Sassuolo per lui. Lo Spezia di D’Angelo, terzo in classifica e a -4 dal Pisa (cioè dalla zona A diretta),  domenica scorsa ha fatto un pazzesco 2-2 in casa col Palermo, rimontato di due reti nel recupero. Forse, è stata la partita più bella di questo campionato in cui i liguri hanno mostrato di essere comunque ancora in salute (11 punti in 5 gare nel 2025) e ancora in grado di salire direttamente in A. Perché se si prende Lapadula al mercato di gennaio, vuol dire che a ciò si punta.

    Sassuolo-Brescia sabato ore 15

     

    Nell’ultimo turno il super Sassuolo di Fabio Grosso ha allungato ancora, mettendo le mani sul ritorno in serie A dopo una sola stagione. Ora i neroverdi hanno 5 punti di margine sul Pisa secondo e soprattutto 9 sullo Spezia quarto e quando si è in testa, è questo il distacco che va guardato. Grosso dispone di un’autentica corazzata ma è lui è molto bravo nella gestione dei singoli, col record di 16 gol fatti da giocatori provenienti dalla panchina, grazie a un turnover fatto col bilancino del farmacista che fu anche il segreto di quando Grosso, nel 2023, portò a sorpresa il Frosinone in A. Questo Sassuolo ha il miglior attacco della categoria, 56 gol, cioé più di due a partita. Nell’ultimo turno, Laurienté è salito in vetta alla classifica cannonieri con 12 centri, raggiungendo Pio Esposito e Iemmello. Ma ci sono altri marcatori del Sassuolo bene messi: Pierini a 9 (e non è proprio un titolare), Mulattieri e Thorstvedt a 7. E il Brescia? sarà la terza partita del Maran-bis, tornato a guidare le Rondinelle dopo l’infelice parentesi di Bisoli. Le prime due gare hanno fruttato 4 punti, cavando la squadra quasi fuori dalla zona calda della classifica. Per mettere in sicurezza la stagione però, serve ancora un piccolo salto di qualità.


    Sudtirol-Sampdoria sabato ore 15

     

    Gli altoatesini, in parte rivitalizzati da Castori, in caso di vittoria agganciano in classifica la Samp, con cui per diversi turni hanno condiviso la zona playout. Poi il Sudtirol ha perso nell’ultimo turno a Cremona (3-1 con qualche rimpianto), mentre la Samp otteneva, a Marassi col Modena, la seconda vittoria di fila che l’ha portata un punto sopra la zona degli spareggi salvezza. I blucerchiati hanno fatto un massiccio mercato a gennaio,  nella formazione iniziale che ha battuto il Modena, i nuovi erano ben 7. Col risultato che ora la squadra ha un’altra gamba e soprattutto dura fino al 90°, in precedenza i naufragi della ripresa erano una costante. Dunque, il test del Druso, sa di esame verità: ottenere il terzo successo di fila,  per Semplici, vorrebbe dire provare a raddrizzare la stagione e magari guardare alla zona playoff, visto che la Sampdoria a inizio stagione era quotata come una delle principali favorite alla promozione diretta. Al contrario, perdere al Druso (come accadde un anno fa tra mille polemiche), vorrebbe dire ripiombare nella pesante situazione degli ultimi mesi. Ma i mezzi per chiudere l’annata senza altri patemi, sulla carta ci sarebbero tutti. 


    Bari-Cremonese sabato ore 17.15

     

    Bell’incrocio playoff, una della partite più interessanti (visibile gratuitamente su Dazn), potenzialmente, del turno e che può dire molto su che finale di stagione attende entrambe. Il Bari di Longo non riesce a fare il salto di qualità e aver lasciato 6 punti alla rivelazione Juve Stabia, perdendo in entrambi i casi sempre 3-1, pesa sul giudizio parziale della stagione. In più la possibilità che i De Laurentiis possano cedere, come si dice in questi giorni, potrebbe riverberarsi sul rendimento della squadra che, comunque, nonostante il ko di Castellammare, mantiene la zona playoff, al 7° posto, anche se nel 2025 sono arrivati solo 6 punti in 5 uscite. Al campionato della Cremonese invece, guardano in tanti. I grigiorossi di Stroppa sono quarti, a -9 dallo Spezia terzo: se a fine stagione dovessero finire a -15, addio playoff e liguri direttamente in A, come dice il regolamento sulla disputa degli spareggi promozione. Può, insomma, la Cremonese salvare la disputa dei playoff? Se è quella che nello scorso turno ha messo sotto il Sudtirol in casa (3-1), probabilmente sì. Se invece sarà ancora la squadra che si concede troppi blackout, allora lo Spezia può sperare. Non va comunque dimenticato che la scorsa estate i lombardi erano indicati come la quarta forza di questa B, dietro, nell’ordine, a Palermo, Samp e Sassuolo. E oggi, la Cremonese è quarta in classifica, dunque finora non ha proprio steccato, a differenza di Palermo e Samp.

    Frosinone-Reggiana domenica ore 15

     

    Quasi un’ultima spiaggia per il Frosinone di Greco: battere la Reggiana potrebbe anche portare i ciociari a riprendersi la zona playout mentre oggi retrocederebbero da penultimi. Gli emiliani di Viali hanno grossi problemi con 3 ko nelle ultime 4 uscite e appena 4 punti conquistati nel 2025 (il Frosinone ne ha fatti solo 2). Chi perde, rischia la panchina ma se succede ai ciociari, rischia di essere la pietra tombale, o quasi, su una stagione nata male con Vivarini e che rischia di finire peggio. Ci sarà tempo per i processi, visto che sulla carta era una squadra da parte sinistra della classifica come ha in parte dimostrato nell’ultimo turno con 1-1 interno col Catanzaro,  una vittoria sfiorata. Ma non è certo una novità perdere due categorie in due stagioni, in passato è già successo a fior di squadre. La Reggiana invece, sta facendo una stagione in linea con le aspettative di inizio annata. Però, a sprazzi, ha fatto vedere buone cose. E dunque, qualche rimpianto c’è, assieme al peso di aver perso tutti i derby emiliano-romagnoli (l’ultimo, in casa, col Cesena nell’ultimo turno).

    Juve Stabia-Cosenza domenica ore 15

     

    Ormai non ci sono più dubbi, la Juve Stabia di Pagliuca è la rivelazione della stagione, nessuno poteva immaginare di trovarla, dopo due terzi di campionato, in quinta posizione, a pari punti col Catanzaro. Il 3-1 inflitto al Bari nello scorso turno, ha confermato anche la buona vena del centravanti Adorante, sbarcato in doppia cifra di gol, rivelazione nella rivelazione. Per le restanti 13 partite, si apre un mini torneo per il 4° posto che ai playoff – se si giocheranno – permette di saltare il turno preliminare e di approcciarli dalle semifinali. E anche in questo caso, la Juve Stabia può dire la sua. Il Cosenza, ultimo, non è ancora spacciato e nell’ultimo turno, con la vittoria interna sulla Carrarese (1-0) ha ripreso a sperare in una salvezza che sarebbe ancora più incredibile di quelle che i calabresi hanno ottenuto negli ultimi anni (sono in B dal 2018).


    Palermo-Mantova domenica ore 15

     

    Come reagirà il Palermo di Dionisi al 2-2 di La Spezia dello scorso turno, in cui i rosanero hanno subito i due gol avversari nel recupero? Poteva essere il risultato più prestigioso della stagione, quello della riscossa per conquistare i playoff dai quali, al contrario, il Palermo ha perso il contatto con quel pari uscendo dal novero delle squadre in zona playoff. La società si fa bella con l’acquisto di Pohjanpalo, molto utile a galvanizzare la piazza (ma a La Spezia, spettatore non pagante). Però finora, la stagione è fallimentare. Poi, certo, si può raddrizzare l’annata vincendo i playoff. Ma intanto bisogna conquistarli e poi sperare che si disputino, viste le buone possibilità che hanno le prime tre di salire direttamente in A. Al Barbera sbarca un Mantova che si sta avvitando, reduce da due sconfitte di fila e che nel 2025 ha fatto solo 5 punti, trovandosi ora soltanto a una lunghezza dalla zona playout. Possanzini sta comunque facendo un buon lavoro, non va dimenticato che dispone di una rosa in cui tanti (o troppi?) giocatori sono debuttanti nella categoria, problema che sta venendo ora a galla e che potrebbe avere un peso nella volata salvezza. 


    Cesena-Pisa domenica ore 17.15

     

    Con la vittoria nel derby emiliano-romagnolo (0-1 a Reggio Emilia) il Cesena ha ripreso a correre e riconquistato la zona playoff, è ottavo, a pari punti col Bari, grazie a 8 punti conquistati nelle 5 gare del 2025. L’ultimo successo porta la firma dell’italo-bosniaco Saric, centrocampista tra i più completi della B, davvero un bel colpo, considerato che il Cesena ha battuto una folta concorrenza, erano in tanti a bussare al Palermo per lui, che alla fine ha scelto di tornare a casa (è nato nella vicina Cento). Insomma, il Pisa vice-capolista è avvisato. C’è curiosità su come i toscani di Filippo Inzaghi reagiranno al ko incassato nello scorso turno in casa dal Cittadella, prima sconfitta interna della stagione. Una caduta anche sfortunata, il Pisa potrebbe riprendersi subito. E, soprattutto giocherà sapendo i risultati di Sassuolo e Spezia, che potrebbero essere un pungolo in più. Resta comunque una stagione straordinaria, quella dei nerazzurri, inimmaginabile a inizio stagione. Ora però, bisogna portarla in porto, cioé in quella Serie A che a Pisa manca dal 1991. LEGGI TUTTO

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    Da Napoli a Roma con un Long John

    Ehi, Long John. Vi ho fatto divertire al Vomero, dice. Ti portò a Napoli Carlo De Gaudio pagando cento milioni alla Massese tutti in cambiali. Con Pinotto ci rivendette alla Lazio per il doppio, ricorda Long John. Tiravi bordate come ho visto fare solo a Vinicio. Lui ci allenò per un anno. Eravate una bella squadra. Avevamo un centrocampista formidabile, Ermenegildo Valle, e a Pinotto dovevo dire di bere meno acqua perché ingrassava. Napoli non avrebbe permesso una seconda squadra cittadina, gli dico. Con l’Internapoli fallimmo due volte la promozione in Serie B e poi la squadra scomparve. 

    Eri un bulldozer. Al portiere Belli del Milan piegai le mani con un calcio di punizione e per poco non gli ruppi un dito, ricorda Long John, i portieri li massacravo. Una grossa palla di cannone, dico. Non ero elegante, ma ho castigato tanti portieri, 140 gol con la Lazio. Pasolini ti definì una mezza punta goffa e delirante. Lascio dire. Prendevi fischi in tutti gli stadi. Li castigavo e loro fischiavano, dice Long John. 

    Ce l’hai ancora la 44 Magnum. Alla Lazio una pistola ce l’avevamo tutti. Senza pistola, eri peggio, un gigante cattivo. Ero fatto così. Rifilare calci a Vincenzino D’Amico, un fuoriclasse coi riccioli era pura cattiveria. Eravamo una squadra di guerrieri e lui era pigro, obietta. Allungasti un ceffone a Maraschi. Segnò un gol che non doveva segnare, risponde. Per non parlare della baraonda col Napoli, insisto. 

    Eravamo in corsa per lo scudetto con Milan e Juventus, battemmo il Napoli all’Olimpico tre a zero, ricorda Long John. Diluvio universale e partita cattiva. Proprio così, prosegue Long John, quattro giorni prima avevamo perso pesantemente a San Siro il recupero col Milan. Contro il Napoli senza gol all’intervallo il pubblico vi fischiò sonoramente. Tornammo in campo col sangue agli occhi, il Napoli era tutto chiuso in difesa, cominciammo a menarci io e Vavassori, il Napoli non voleva perdere come se fosse la partita della vita. Era il Napoli di Chiappella, stava messo male, due punti sopra la zona-retrocessione, osservo. Garlaschelli sbloccò il risultato, io feci l’assist a Bombardino per il raddoppio e poi segnai il terzo gol, dice Long John. Bombardino era Nanni, dico, gli azzurri reclamarono un fuorigioco. Sbagliato, gol assolutamente regolare, segnai con un destro formidabile. Carmignani e Vavassori andarono dall’arbitro, dico. Invece Rimbano cominciò ad insultarci, ricorda Long John. Poi la rissa nel tunnel degli spogliatoi. Vavassori e Rimbano mi vennero addosso, reagimmo, i napoletani ebbero la peggio. E promisero vendetta per il ritorno, dico. Vi spezzeremo le gambe dissero, ricorda Long John. 

    Ultima giornata, il ritorno a Napoli. Il nostro pullman fu preso a sassate, dice Long John, e negli spogliatoi Vavassori fece il muso duro con Wilson e Maestrelli, proprio Vavassori all’andata aveva detto a Napoli vi spezzeremo le gambe. Brutto clima, dico, partita nervosa. Il Napoli era salvo, ma cominciò un match a gamba tesa, dice Long John, colpi proibiti a più non posso. Quel giorno il Milan di Rocco con Rivera, Prati, Schnellinger, Benetti franò a Verona e si tolse dalla lotta dello scudetto, dico. C’era ancora la Juve in lizza e la Juve stava perdendo a Roma, ricorda Long John. Dopo mezz’ora di gioco, Milan e Lazio 44 punti, Juventus 43. Dovevamo vincere a Napoli in un clima ostile, si lamenta Long John. Dopo un’ora, dico, la Juve pareggia a Roma con Altafini e allora Milan, Juventus e Lazio tutte a 44 punti. Eravamo in corsa, dice Long John, ma il Napoli ci stava addosso, non mollava, ce l’aveva promesso. A tre minuti dalla fine la sentenza, la Juve vince a Roma e due minuti dopo Damiani vi abbatte al San Paolo, Juventus 45, Milan 44, Lazio 43. Maledetti napoletani, esclama Long John, ci segarono lo scudetto. Vinse la Juve di Vycpalek con Causio, Bettega, Capello, Anastasi, Zoff, Furino, Altafini. 

    L’anno dopo un’altra storia, dico. L’anno dopo vincemmo lo scudetto e io feci quattro gol al Napoli, uno a Roma, gli altri tre, due gol e un rigore, al San Paolo. La partita a Napoli, 3-3, fu uno spettacolo, ricordo. Annullai per tre volte il vantaggio del Napoli, loro andavano in vantaggio e io pareggiavo, si entusiasma Long John. 

    E ora Lazio-Napoli per l’alta classifica. C’è bisogno di guerrieri, le partite si vincono facendo la guerra, dice Long John. Così era ai tuoi tempi, ma oggi. Un calcio di signorine, Vincenzino D’Amico varrebbe Pelé. Andiamo a vedere. LEGGI TUTTO

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    Ranieri prima di Porto-Roma: “Incazzarsi è giusto, magari i miei giocatori lo facessero di più”

    20:20

    Termina la conferenza stampa di Ranieri

    Finisce qui la conferenza stampa di Claudio Ranieri e Mile Svilar alla vigilia di Porto-Roma.

    20:19

    Ranieri sul ricordo di Anselmi

    “Mi fa piacere che Anselmi mi guardava quando aveva 12 anni e io stavo al Valencia, magari si ricorda che avevo Piojo Lopez. Forse era piccolo quando avevo Batistuta alla Fiorentina, un altro argentino. Se ha 38 anni e guida una squadra blasonata come il Porto gli devo fare i complimenti per forza”.

    20:17

    Ranieri su Anselmi e Conceicao

    “Di Sergio penso bene, ha fatto benissimo qui in Portogallo e gli ho detto che ha messo a posto il Milan, già si vede la sua mano. L’altro ha 38 anni e guida il Porto, ne posso solo dire meraviglie, gli auguro un futuro roseo pieno di soddisfazioni e vittoria ma non magari in questa doppia sfida”.

    20:16

    Svilar su Gollini

    “Difesa a 3 o 4? È come diceva il mister, quando siamo concentrati è difficile farci gol a prescindere dalla difesa a 3 o 4. Gollini è un ragazzo con l’energia giusta, che lavora bene, e questo ci serve nel nostro piccolo gruppo di portieri. Lui si è subito sentito a casa e questo fa bene”.

    20:14

    Ranieri sulla difesa

    “Difesa a 3 o 4? Non sento il parere dei miei giocatori. Si prende gol perché non si pressa bene davanti o a centrocampo, sono sempre gol di infilata. Quando siamo concentrati a non far ripartire gli avversari non prendiamo gol, a prescindere dalla difesa a 3 o a 4. Il Porto contro lo Sporting ha pareggiato al 93′ e ha messo sotto la squadra avversaria fino al gol, ci aspettiamo una partita aggressiva davanti al loro pubblico. Noi faremo la nostra partita cercando di creare i problemi ai nostri avversari”.

    20:12

    Svilar: “Non è come l’Olimpico ma…”

    “Qui come all’Olimpico? Come l’Olimpico è difficile… Ma è un ambiente molto caldo, stadio bello ma non è come l’Olimpico. Non vedo l’ora di scendere in campo”.

    20:09

    Ranieri sul Porto

    “Porto? Sono curioso. Il Porto è come noi, si è rinnovato, è una squadra giovanissima, con giocatori bravi tecnicamente, determinati, aggrediscono e ripartono. Siamo entrambi al di sotto di quello che è Roma e Porto. Chi passa il turno prenderà autostima, convinzione e voglia di andare più avanti possibile”.

    20:05

    Ranieri: “È giusto incazzarsi, magari lo facessero di più”

    “E allora io non dovevo venire – aggiunge Ranieri ridendo, rispondendo alla domanda precedente – A volte è giusto incazzarsi e che uno dica quello che deve dire. Tutto è per la squadra: quando uno si arrabbia, le cose che dice, sbatte la bottiglietta… Poi bisogna vedere anche in che modo ma magari si arrabbiassero di più, io sarei contento”.

    20:02

    Svilar e la rabbia dopo il ko con il Como

    “Se dopo la sconfitta contro il Como ho pensato di andarmene? No, io vivo molto la partita e a volte succede che uno sbrocca, che uno si arrabbia se perde, a volte succede anche in allenamento, ma assolutamente no”.

    20:00

    Ranieri e la Roma da trasferta

    “La Roma stenta fuori casa? Forse troviamo squadre più forti di noi. Sì, anche il Como, guardate quello che fa e quanto bisogna faticare per batterlo. Tutti aspettano il Como pensando ai tre punti ma vedrete che bambola… come ci sarà da sudare. Noi stiamo lavorando. Se in casa vinciamo forse gli altri hanno paura di noi e stanno là”.

    19:57

    Ranieri su Pellegrini

    “Pellegrini lo considero un titolare? Sempre, tutti i miei giocatori sono titolari soprattutto adesso che giochiamo ogni 3-4 giorni. Tutti sono titolari con me, lui è un giocatore importante che stimo molto. Le mie scelte vanno lette nel senso che preferisco altri giocatori in certi momenti della gara, quello che mi può dare e quando capisco che me lo può dare al cento per cento allora lui gioca”.

    19:55

    Svilar sul rinnovo con la Roma

    “Rinnovo? Abbiamo iniziato a parlarne la settimana scorsa ma io non ci penso troppo, penso solo al campo”.

    19:54

    Ranieri: “Casa o fuori, voglio la stessa Roma”

    “Cosa fare domani? La prima cosa è restare concentrati, mi aspetto un Porto molto arrembante, sorretto dai propri tifosi, l’abbiamo visto e sappiamo come gioca anche se sanno cambiare il loro tipo di gioco. Ma noi dobbiamo giocare come sappiamo, con grande intensità e naturalezza. Casa, fuori casa, sì i 180′ ma io voglio una Roma che gioca in casa e fuori alla stessa maniera. Stiamo lavorando proprio per questo, ancora non siamo validi per come voglio io il calcio ma i ragazzi stanno lavorando molto per dare ai tifosi della Roma quelle soddisfazioni che vogliono e chiedono”.

    19:50

    Svilar: “Mi sento molto bene”

    “Mio esordio in Champions 7 anni fa? È cambiato tanto in 7 anni, sono cambiato io, è cambiato tanto anche nella mia vita privata. Mi sento bene, penso solo al calcio, a domani, a vincere le partite e sono grato alla Roma per avermi dato quest’opportunità, di potermi far vedere. Mi sento molto bene”.

    19:48

    Ranieri prima di Porto-Roma

    “Cosa ha chiesto ai ragazzi? Resta ai ragazzi… Il Porto è una squadra che ha un ottimo possesso di palla, grande qualità tecnica, pressano molto, vogliono riconquistare palla immediatamente e hanno dei giocatori molto interessanti per cui dovremo fare veramente una gran partita”. 

    19:42

    Tra poco Ranieri in conferenza stampa

    Mancano pochi minuti all’inizio della conferenza stampa di Claudio Ranieri: seguila con la nostra diretta.

    19:30

    Djaló avvisa la Roma: “Sappiamo come giocherà”

    Dopo la breve parentesi con la maglia della Juventus, Tiago Djaló ritrova l’Italia ai playoff di Europa League con il suo Porto: COSA HA DETTO

    19:15

    Chi sarà l’arbitro di Porto-Roma

    Designato l’arbitro tedesco Stieler per dirigere Porto-Roma, i precedenti sorridono ai giallorossi: ECCO CHI È

    19:00

    I convocati di Ranieri

    Claudio Ranieri ha diramato l’elenco dei giocatori per Porto-Roma: I CONVOCATI

    18:45

    A che ora parla Ranieri in conferenza stampa

    Claudio Ranieri è atteso in conferenza stampa da Oporto a partire dalle 19:45. Segui tutti gli aggiornamenti e tutte le dichiarazioni del tecnico giallorosso in tempo reale con la nostra diretta.

    Estádio do Dragão, Oporto, Portogallo LEGGI TUTTO

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    Con i gol di Adorante le Vespe volano alto

    La Juve Stabia è la migliore neopromossa dopo due terzi di campionato. Con la salvezza ormai in tasca (ai campani basteranno 7-8 punti nelle prossime 13 partite, impensabile non riescano a ottenerli), è la scheggia impazzita con la quale tutte le big dovranno fare i conti. Perchè la Juve Stabia è ormai a sua volta una big del campionato. Con cinque punti di vantaggio sulla nona, al sesto posto in classifica al fianco del Catanzaro LEGGI TUTTO

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    Lazio-Napoli a Massa, Mariani per Juve-Inter: tutti gli arbitri della Serie A

    A Chiffi Parma-Roma. Tutte le designazioni della prossima giornata

    All’esperto Mariani e Massa i due big match di giornata, in programma all’Allianz Stadium e allo stadio Olimpico. La partita dell’Atalanta contro il Cagliari è stata affidata a Marchetti. La sfida salvezza tra il Monza e il Lecce sarà diretta da Collu, mentre Chiffi dirigerà la sfida della Roma di Ranieri al “Tardini” di Parma.

    In seguito, le designazioni complete per la 25esima giornata di Serie A.

    Bologna- Torino. Venerdì 14 febbraio ore 20.45,

    Arbitro: Fabbri.

    Guardalinee: Mondin-Raspollini.

    IV: Santoro.

    VAR e A-VAR: Dionisi-Abisso.

    Atalanta-Cagliari. Sabato 15 febbraio ore.15.00.

    Arbitro: Marchetti.

    Guardalinee: Vecchi – Mokhtar.

    IV: Cosso.

    VAR e A-VAR: Guida-Manganiello.

    Lazio-Napoli. Sabato 15 febbraio ore 18.00.

    Arbitro: Massa

    Guardalinee: Perotti-Rossi L.

    IV: Pairetto

    VAR e A-VAR: Abisso-Sozza.

    Milan-Verona. Sabato 15 febbraio ore 20.45.

    Arbitro: Fourneau

    Guardalinee: Bindoni-Tegoni

    IV: Massimi.

    VAR e A-VAR: Meraviglia-Aureliano.

    Fiorentina-Como. Domenica 16 febbraio ore 12.30.

    Arbitro: Piccinini.

    Guardalinee: Zingarelli-D’Ascanio.

    IV: Rutella.

    VAR e A-VAR: Marini-Manganiello.

    Monza-Lecce. Domenica 16 febbraio ore 15.00.

    Arbitro: Collu.

    Guardalinee: Lo Cicero-Ricci.

    IV: Arena.

    VAR e A-VAR: Aureliano-Di Vuolo.

    Udinese-Empoli. Domenica 16 febbraio ore 15.00.

    Arbitro: Doveri.

    Guardalinee: Dei Giudici-Niedda.

    IV: Giua.

    VAR e A-VAR: Ghersini-Guida.

    Parma-Roma. Domenica 16 febbraio ore 18.00.

    Arbitro: Chiffi.

    Guardalinee: Del Giovane-Rossi M..

    IV: Perenzoni.

    VAR e A-VAR: Sozza-Abisso.

    Juventus-Inter. Domenica 16 febbraio ore 20.45.

    Arbitro: Mariani.

    Guardalinee: Giallatini-Colarossi.

    IV: Zufferli.

    VAR e A-VAR: Mazzoleni-Di Bello.

    Genoa-Venezia. Lunedì 17 febbraio ore 20:45.

    Arbitro: Marinelli.

    Guardalinee: Passeri-Capaldo.

    IV: Perri.

    VAR e A-VAR: Di Bello-Mazzoleni. LEGGI TUTTO

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    Inter-Fiorentina, Rocchi non può restare in silenzio

    Inter-Fiorentina, da Rocchi serve chiarezza 

    I campioni d’Italia si sono presi la rivincita sulla Fiorentina che li aveva schiantati con tre gol appena giovedì scorso. L’Inter ha creato tantissimo, ma è andata in vantaggio con un gol non regolare, o meglio, un gol nato da un calcio d’angolo che non c’era. E il problema è che la palla rimessa da Bastoni (e poi spedita oltre il fondo da Moreno) aveva superato la linea non di un centimetro, non di cinque, ma di una ventina almeno. Era ben visibile in tv, subito, in diretta, come non lo abbiano visto arbitro e guardalinee è un mistero. Il Var, rifugiato nel protocollo, è rimasto in silenzio, ma in silenzio non potrà rimanere Rocchi. È un momento nero per gli arbitri italiani, non si capisce più nulla. Urge chiarezza.  Per quantità e qualità di occasioni da gol, l’Inter ha meritato la vittoria. La differenza, rispetto a giovedì scorso, era tutta nella testa degli interisti che, di sicuro, hanno trascorso due o tre giorni infuocati alla Pinetina. Adrenalina fin sopra i capelli, nervosismo in panchina (hanno dovuto calmare Inzaghi), rabbia in campo. Una rabbia che ha prodotto quanto Simone chiedeva: Fiorentina schiacciata nei pressi della sua area però, contrariamente a quanto capitato a Firenze, incapace di far scattare il contropiede. L’Inter ha fatto girare la palla senza sosta, ha accerchiato i viola e li ha costretti non in difesa, ma in barricata. Le occasioni sono arrivate, anche se le più nitide (palo esterno di Carlos Augusto e traversa di Lautaro) sono nate con due angoli calciati, anzi, pennellati, da Calhanoglu. E proprio da un angolo (che, come detto, non c’era) è arrivato il gol dell’uno a zero interista. 

    La partita della Fiorentina 

    Prima del pareggio di Mandragora su rigore, si erano già alzati i dubbi sulla strategia di Palladino: troppo dietro, troppa rinuncia. Ma quella stessa impostazione iniziale (difesa a cinque per togliere la profondità a Thuram e compagni e per difendere in superiorità numerica) aveva portato al trionfo viola di giovedì scorso. Certo, con una differenza, al Franchi la Fiorentina aveva avuto l’energia e la rabbia per ripartire e colpire, a San Siro questa possibilità gliel’hanno tolta la rabbia e la forza dell’Inter. Non era una rinuncia volontaria, era l’Inter che non lo permetteva. Così come ha fatto a inizio ripresa, fino al gol di Arnautovic. È stato a quel punto che Palladino ha dato il via ai cambi, pescando fra gli acquisti dell’ultimo mercato, fino a quel momento rimasti tutti in panchina. Forse quelli di Zaniolo e Fagioli (sono entrati bene tutt’e due) sono arrivati un po’ in ritardo, sta di fatto che l’Inter ha faticato a rialzare la sua linea di gioco. Negli ultimi 20 minuti la Fiorentina poteva fare di più, ma non ci ha creduto troppo. 

    Il finale di questa partita, dopo quanto si era visto giovedì al Franchi e domenica al Maradona nell’uno a uno di Napoli-Udinese, è la conferma che in testa alla Serie A ci sono due squadre che oggi non sono travolgenti. Due squadre forti, però con dei limiti che forse nemmeno i quattro punti di vantaggio sull’Atalanta mettono al riparo. 

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    Sampdoria, profumo di svolta. Ma è meglio essere cauti

    GENOVA – La Sampdoria ha un solo punto di vantaggio sulla zona retrocessione ma – dopo le due vittorie di fila con Cosenza e Modena – respira finalmente un’aria nuova. Qualcosa sta cambiando dalle parti di Bogliasco e forse, dopo le tante delusioni di stagione, c’è spazio anche per qualche rinnovata speranza nell’ambiente blucerchiato. Di sicuro le cose sono cambiate nella squad LEGGI TUTTO

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    Inter-Fiorentina diretta: segui il posticipo della Serie A LIVE

    22:01

    11′ – Barella sfiora la traversa su punizione

    Il centrocampista ci prova con una conclusione dal limite che finisce alta di poco.

    21:57

    7′ – Gol di Arnautovic: Inter di nuovo in vantaggio

    L’attaccante austriaco stacca di testa in area su cross dalla sinistra di Carlos Augusto e batte De Gea. 

    21:50

    1′ – Inizia il secondo tempo: entra Zielinski

    Un cambio per l’Inter: Inzaghi fa uscire Calhanoglu, ammonito nel primo tempo.

    21:45

    Il calcio d’angolo che porta al vantaggio dell’Inter non c’era: Fiorentina furiosa

    Bastoni dialoga con Thuram, ma il passaggio è troppo lungo: l’arbitro assegna comunque il corner da cui nasce poi il vantaggio nerazzurro. GUARDA LE FOTO.

    21:32

    47′ – Finisce il primo tempo: Inter-Fiorentina 1-1

    Dopo 2′ di recupero, l’arbitro fischia la fine dei primi 45′. Nerazzurri in vantaggio con un autogol di Pongracic, poi risponde la squadra di Palladino con il rigore trasformato da Mandragora.

    21:29

    44′ – Rigore per la Fiorentina: gol di Mandragora

    Dopo un controllo al Var, l’arbitro assegna un calcio di rigore per i viola per un tocco di mano di Darmian in area. Il centrocampista spiazza Sommer e firma il pareggio.

    21:13

    28′ – Autogol di Pongracic, Inter in vantaggio

    Sugli sviluppi di un angolo, per evitare il colpo di testa di Lautaro, il difensore spinge la palla in rete. I viola protestano a lungo con l’arbitro per la concessione del calcio d’angolo: la palla sembrava già uscita.

    21:13

    28′ – Thuram esce per infortunio

    L’attaccante francese costretto a uscire per un problema muscolare. Al suo posto Arnautovic.

    21:09

    24′ – Traversa di Lautaro

    Su calcio d’angolo dalla sinistra, l’attaccante argentino di testa colpisce la traversa.

    20:58

    13′ – Barella, che numero in rovesciata

    Su assist dalla sinistra di Carlos Augusto, la mezzala colpisce al volo in acrobazia sfiorando il palo tra gli applausi del pubblico.

    20:52

    7′ – Calhanoglu ci prova da fuori area

    Il centrocampista turco prende la mira e dai venti metri lascia partire un gran destro potente ma centrale, che De Gea controlla.

    20:46

    1′ – Lautaro subito pericoloso

    Su cross dalla destra, girata al volo dell’attaccante argentino che sfiora il palo dopo 50 secondi di gioco.

    20:45

    1′ – Inizia Inter-Fiorentina

    Calcio d’inizio battuto dalla squadra di Palladino. 

    20:30

    Marotta: “Felix? Non abbiamo avviato nessuna negoziazione”

    Il presidente dell’Inter a Dazn: “Con Joao Felix non abbiamo avviato nessuna negoziazione, abbiamo valutato alcuni nomi di giocatori che potevano spostarsi ma abbiamo deciso di restare con il nostro organico e non abbiamo assolutamente approfondito l’interesse da parte nostra, con tutto il rispetto del giocatore”.

    20:15

    Dove vedere Inter-Fiorentina in diretta tv

    La partita Inter-Fiorentina verrà trasmessa in diretta in esclusiva su DAZN. È possibile attivare l’app di DAZN su ogni comune smart tv, nell’apposita sezione della Home di SkyQ e su tutti i televisori collegati a dispositivi quali PlayStation, XBox e TIMVISION Box.

    20:00

    Chi è l’arbitro della sfida

    Federico La Penna di Roma è il direttore di gara designato per posticipo della ventiquattresima giornata di serie A, in programma questa sera alle 20.45.

    19:45

    Le formazioni ufficiali di Inter-Fiorentina

    INTER (3-5-2): Sommer; Pavard, Acerbi, Bastoni; Darmian, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan, Carlos Augusto; Lautaro, Thuram. All. Inzaghi
    FIORENTINA (4-4-1-1): De Gea; Moreno, Pongracic, Ranieri, Gosens; Dodò, Mandragora, Richardson, Parisi; Beltran; Kean. All. Palladino

    Stadio San Siro, Milano LEGGI TUTTO