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    Retegui: le origini, la gavetta, l’azzurro e quel sogno chiamato Serie A

    Il 24enne italo-argentino che ha debuttato in Nazionale il 23 marzo è un passo dall’accordo col Genoa. Dalle lontane origini siciliane all’esplosione con la maglia del Tigre dopo una breve escursione nell’hockey su prato, il bomber di San Fernando si prepara a chiudere il cerchio

    Dal “sogno” confessato alla Gazzetta poco più di tre mesi fa, quello di giocare nel campionato italiano, alla “grande probabilità” anticipata mercoledì sera dopo le voci di un imminente trasferimento al Genoa. Il futuro di Mateo Retegui sembra tracciato e le parole del 24enne bomber di San Fernando al termine dell’ultimo impegno con la maglia del Tigre, meno di 24 ore fa, suonano come l’anticamera di un imminente approdo in Italia, lì dove affondano le sue radici famigliari e dove l’italo-argentino spera di guadagnarsi la conferma di Roberto Mancini in vista del prossimo Europeo. LEGGI TUTTO

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    Manovre stipendi Juve, per i giudici “Agnelli ne è stato parte integrante”

    Diffuse le motivazioni della sentenza del Tribunale federale che ha condannato l’ex presidente della Juve a 16 mesi di inibizione e a 60mila euro di ammenda: “Provata con ragionevole certezza la sua responsabilità”

    Sono dure le motivazioni del Tribunale federale con cui si chiarisce perché il 10 luglio scorso l’ex presidente della Juve Andrea Agnelli sia stato condannato a 16 mesi di inibizione e al pagamento di un’ammenda di 60mila euro. Si trattava del primo grado sulle cosiddette manovre stipendi e i rapporti con gli agenti, su cui tutti gli altri deferiti, a partire dal club stesso, avevano patteggiato. Agnelli era stato infatti l’unico a optare per il compimento dell’intero iter processuale, visto che con ogni probabilità ora farà ricorso alla Corte federale d’Appello.

    il dispositivo —  Motivazioni dure, si diceva. Si legge infatti che “il Collegio ritiene provata con ragionevole certezza la responsabilità del dott. Andrea Agnelli”. I giudici sottolineano pure come “la manovra stipendi 2019-2020 (…) costituisce dato di fatto oggettivo che la stessa abbia avuto quale effetto immediato e concreto di evitare l’appostazione in bilancio di costi e/o debiti per circa 90 milioni di euro, onde non può dubitarsi della contrarietà di siffatto modus operandi al principio contabile di competenza economica e, conseguentemente, anche della violazione del principio di par condicio con le altre società consorelle della Lega Nazionale Professionisti Serie A in punto di equilibrio economico finanziario”. E ancora: “Le risultanze istruttorie consentono di affermare con ragionevole certezza l’apporto causale del dott. Andrea Agnelli nella cd. manovra stipendi 2019/2020. Ed invero, anche a volere escludere che il Presidente Agnelli sia stato l’unico ideatore della manovra, di certo non può verosimilmente escludersi che sia stato parte integrante ed essenziale di questa”. Discorsi analoghi vengono fatti anche per la manovra del 2020/2021 e per entrambi i casi si sottolinea “la piena consapevolezza dello stesso in ordine alla situazione economico-finanziaria della società”. Sui rapporti con gli agenti invece “il Collegio ritiene di non potere addivenire con ragionevole certezza alla declaratoria di responsabilità disciplinare del deferito”, dunque da questo punto di vista Agnelli è da ritenersi assolto. LEGGI TUTTO

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    Lazio, tutto facile col Primorje: 5-0 e ovazione per Immobile

    Nel primo tempo Sarri si affida ai titolari contro la squadra slovena: Pedro apre le marcature, poi i gol di Ciro (acclamato dai tifosi) e Anderson. Nella ripresa Zaccagni e Gonzalez completano l’opera

    Contro gli sloveni del Primorje, la Lazio si impone per 5-0. E soprattutto si fa apprezzare per l’alto livello della manovra offensiva nel primo tempo. Dopo la goleada (16-0) nell’esordio stagionale contro l’Auronzo, la Lazio torna in campo nel secondo test in programma nel ritiro sotto le Tre Cime di Lavaredo, giunto al nono giorno di lavoro. Sarri schiera dal via una formazione piena di titolari. Tra i pali, debutto stagionale per Provedel. In difesa Lazzari, Casale, Romagnoli e Marusic. In regia c’è Cataldi, Vecino nel ruolo di Milinkovic e Luis Alberto a ispirare la manovra. In avanti Felipe Anderson, Immobile e Pedro. 

    all’attacco—  Nel segno del tridente il 3-0 del primo tempo. Con Pedro in vetrina: un gol e due assist per lo spagnolo. Che sblocca il risultato al 9’ finalizzando un pallonetto dopo esser stato servito da Immobile, lanciato a sua volta da colpo di tacco di Luis Alberto. Il raddoppio sette minuti dopo con Immobile che, innescato da Pedro, colpisce nel faccia a faccia con il portiere sloveno. Ovazione di tifosi laziali per il capitano. Il terzo gol arriva al 21’, a capo di un’altra verticalizzazione a tutta velocità: la firma di Felipe Anderson, abile a lanciarsi su un’altra intuizione di Pedro. Nella ripresa, turn over totale tra i biancocelesti. In porta, va Furlanetto. Retroguardia con Fares, Ruggeri, Patric, Hysaj. Basic e Bertini ai lati del play Marcos Antonio. In prima linea Sana Fernandes, Cancellieri e Zaccagni. Che si procura subito un rigore e al 4’ realizza il quarto gol. Fernandes si propone al tiro ma non graffia. Sarri dà poi spazio a Dutu, Akpa Akpro e Diego Gonzalez, che rilevano Hysaj, Bertini e Cancellieri. Nelle trame biancocelesti si nota la minore qualità rispetto allo schieramento del primo tempo. Incide anche la pioggia che si abbatte su Auronzo. Servito da un traversone di Zaccagni, Gonzalez sigla al 38’ il 5-0 finale. Domenica contro la Triestina, sempre ad Auronzo (ore 18), il prossimo test della Lazio. LEGGI TUTTO

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    Napoli, Kvara e co. si rinfrescano nel fiume

    RCS MediaGroup S.p.A.Via Angelo Rizzoli, 8 – 20132 Milano.Copyright 2023 © Tutti i diritti riservati. CF, Partita I.V.A. e Iscrizione al Registro delle Imprese di Milano n.12086540155. R.E.A. di Milano: 1524326 Capitale sociale € 270.000.000,00 ISSN 2499-3093 LEGGI TUTTO

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    Milan, Rebic e Origi ai margini: fuori con il Lumezzane ed esclusi dalla tournée

    Assenze che fanno pensare a un destino già segnato: Pioli si è allineato alle richieste della dirigenza. Fuori dalla lista per l’America anche Ballo-Touré, Caldara e Lazetic

    Né gli Stati Uniti, né il Lumezzane. Stefano Pioli si è allineato alle direttive della dirigenza e per l’amichevole a Milanello ha tenuto fuori sia Divock Origi che Ante Rebic, gli attaccanti che sono ritenuti sul mercato e soprattutto fuori dal progetto tecnico. Alla notizia dell’esclusione della tournée, dunque, fa seguito anche quella della mancata apparizione nel test vinto dai rossoneri con un rotondo 7-0. Una goleada in cui si è messo in mostra Lorenzo Colombo, autore di una doppietta, nonché il giocatore che con ogni probabilità andrà a colmare il vuoto dalle estromissioni. Meglio puntare su un giovane di prospettiva, con margini di crescita, che su due calciatori che cominciano a pesare troppo per il rapporto deficitario tra costi e rendimento. 

    ESUBERI—  L’obiettivo, dunque, è cercare una sistemazione sia per Origi che per Rebic. Il belga è arrivato l’anno scorso a parametro zero con un contratto fino al 2026 percependo 4 milioni di euro all’anno. Il croato d’altro canto dopo un buon avvio in rossonero, ha subito un forte calo negli ultimi due anni. Anche lui ha un ingaggio importante, e questo rende complesso trovare una destinazione possibile per entrambi.

    I CONVOCATI PER GLI USA—  Il club ha diramato la lista dei convocati per la tournée negli Stati Uniti. La partenza per Los Angeles – dove la squadra rimarrà fino al 1° agosto – è prevista venerdì alle 12.55 da Malpensa. Fuori dalla lista anche Ballo-Touré, Caldara e Lazetic. Portieri: Maignan, Sportiello, Mirante. Difensori: Nava, Kjaer, Tomori, Kalulu, Florenzi, Calabria, Hernandez, Gabbia, Simic, Thiaw, Bartesaghi. Centrocampisti: Krunic, Loftus-Cheek, Pobega, Adli, Zeroli, Reijnders. Attaccanti: Saelemaekers, Pulisic, Leao, Giroud, Chaka, De Ketelaere, Messias, Colombo, Romero. LEGGI TUTTO

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    Arthur, vietato fallire: sarà rinascita a Firenze?

    Nella Juventus non c’è posto, il Liverpool l’ha rimandato indietro. In viola per dimenticare i mille problemi fisici che hanno finito con l’incidere sul piano tecnico. Ora la risalita?

    Toccare il fondo, per poi risalire. Arthur Melo si deve aggrappare al principio fondamentale della resilienza quando rivolge lo sguardo a Firenze, che sarà la sua nuova casa almeno per la prossima stagione. Per la Juventus è un esubero, il Liverpool l’ha rimandato indietro nell’imbarazzo della dirigenza per aver fallito così clamorosamente un’operazione di mercato. La Fiorentina diventa un’occasione da non poter assolutamente fallire, che può valere il rilancio ad alti livelli. Le qualità per potersi distinguere le ha fatte vedere. Altrimenti non avrebbe ereditato la numero 8 che al Barcellona era stata di Andres Iniesta, il suo idolo. Ma serve una continuità che nell’ultimo periodo, tra mille problemi fisici che hanno finito di incidere anche sul piano tecnico, non ha da tempo.  LEGGI TUTTO

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    Assist e dribbling, Pulisic brilla nel primo Milan: Pioli ha trovato il suo jolly

    Prestazione convincente per l’americano nell’amichevole col Lumezzane, durante la quale è stato anche impiegato nella posizione di Leao. E i tifosi sui social già alzano il pollice

    Non male quella riserva di Rafa Leao… Christian Pulisic ha giocato la sua prima partita al Milan e i tifosi sui social alzano il pollice. Pulisic è partito da sinistra, nella posizione di Leao, e in pochi minuti ha messo assieme un palo e due assist per i primi due gol di Pobega. Ovviamente – al netto della battuta – non è e non sarà una riserva di Leao, per questo la curiosità sta nello sviluppo: in un Milan da 4-3-3, Pulisic sembra destinato a essere il titolare a destra, a meno che luglio non regali Chukwueze. Il pronostico, però, è semplice: se starà bene giocherà molto e in diverse zone del campo. Ala destra, ala sinistra, trequartista, forse anche 9 atipico. 

    la sua partita—  Pulisic è un giocatore forte e certo non è Milan-Lumezzane a dover dire qualcosa di lui: a 25 anni frumenta il calcio di alto livello da una vita, è un personaggio per i media americani, ha già stupito in positivo e deluso in club di alto livello. Nella sua prima uscita al Milan ha dimostrato di stare bene, di saper dribblare sul fondo e di rientrare con il destro per tentare la giocata al limite dell’area. Pioli spera possa essere un jolly per sorprendere gli avversari, un giocatore capace di leggere il gioco, da spostare se necessario anche a partita in corso. E Christian, che è appassionato di scacchi e ha giocato anche contro il fenomeno Magnus Carlsen, sa bene che il campo, a volte, somiglia a una scacchiera. LEGGI TUTTO