consigliato per te

  • in

    Youth League, l’Inter sbatte contro il Salisburgo. La qualificazione si complica

    La squadra di Chivu non va oltre il pari e rimanda ancora l’appuntamento con la prima vittoria europea. Non basta un gran gol di Berenbruch. Per raggiungere gli ottavi servirà battere Benfica e Real Sociedad nelle ultime giornate

    Niente riscatto per i nerazzurri di Chivu, che a Salisburgo si devono accontentare di un pareggio amaro. Perché l’Inter tiene botta agli austriaci con una prova di gran carattere e, alla fine, raccoglie meno di quanto seminato complicando il discorso qualificazione agli ottavi di Youth League. A decidere la sfida dell’Akademie Liefering Platz di Salisburgo sono una rete di Sadequi e l’immediata risposta di Berenbruch, che fissa il risultato all’81’ con un gran destro a giro sul palo più lontano. Gli austriaci consolidano così il primato del gruppo D con 8 punti, mentre i nerazzurri scivolano al quarto posto a quota 3, superati anche dalla Real Sociedad grazie al 2-1 pomeridiano sul Benfica. Per acciuffare quantomeno i playoff, alla squadra di Chivu non resta ora che vincere gli ultimi due impegni contro portoghesi e baschi, sperando anche in una mano da parte del Salisburgo.

    CARATTERE, IELLA E SPRECHI—  Nonostante la bella giornata di sole, il campo dell’Akademie Liefering Platz è in pessime condizioni e Chivu è costretto a fare di necessità virtù. Oltre ad Akinsanmiro e Nezirevic, non convocabili, mancano infatti lo squalificato Kamate e Stabile, arruolato in extremis da mister Inzaghi, così spazio a new entry come Alexiou, Zanchetta, Owusu e Zubarek, quest’ultimo titolare a guidare il trio offensivo con Sarr e Di Maggio. Proprio il polacco è una delle note più liete della comitiva nerazzurra, che per lunghi tratti soffre a contenere la fisicità e la capacità di palleggio a ritmi elevati degli austriaci già assaggiate nella sfida di andata. L’avvio in realtà è incoraggiante, con un palo scheggiato dal polacco al 12’ su un destro deviato da Zikovic, ma i padroni di casa prendono presto il sopravvento obbligando l’Inter a una partita di contenimento. Buona la risposta del pacchetto arretrato nei primi 45’, quando gli austriaci creano di fatto una sola grossa occasione da rete (al 44’ con Paumgartner) sbattendo contro il muro composto da Stante e Matjaz. La faccenda si complica però nella ripresa, perché Cinel getta nella mischia anche i pezzi da novanta tenuti inizialmente in panchina, da Daghim a Zeteny (entrambi a segno due settimane fa nel 3-2 di Interello). L’Inter soffre e al 76’ va sotto grazie a un destro dalla distanza di Sadequi su azione da calcio d’angolo, eppure arriva la reazione sperata. L’Inter trova la forza di uscire dal guscio e, dopo un clamoroso destro ciccato dal nuovo entrato Owusu, ecco la magica parabola di Berenbruch che bissa il gol al Benfica ristabilendo la parità. Ma adesso la squadra di Chivu non ha più margine di errore. LEGGI TUTTO

  • in

    Inter, con il Salisburgo sono sei i nuovi acquisti in campo dal 1′: era successo solo a Salerno

    Il tecnico nerazzurro è convinto che l’inserimento dei nuovi sia definitivamente completato e dà loro spazio in un match che può regalare alla squadra la qualificazione agli ottavi con due turni di anticipo

    Alla Red Bull Arena gioca… il mercato. Inteso come i giocatori acquistati sul mercato questa estate dall’Inter. Contro il Salisburgo in campo dal 1′ andranno sei degli elementi che Marotta, Ausilio e Baccin hanno tesserato nell’ultima finestra della campagna trasferimenti. Finora erano successo solo a Salerno, il 30 settembre, nella vittoria per 4-0 contro gli uomini allora allenati da Paulo Sousa. Quello di stasera è anche un segnale chiaro: l’inserimento dei nuovi nello scacchiere tattico di Inzaghi va considerato completato.

    FILOSOLOFIA—  Inzaghi ha iniziato la stagione mettendo nell’undici iniziale solo il portiere Sommer e l’attaccante Thuram: ha aggiunto lo svizzero e il francese a una struttura che funzionava, quella che aveva centrato la finale dell’ultima Champions. Anche Pavard, adesso infortunato, ha dovuto attendere prima di scalzare Darmian dalla linea a tre dietro. Evidentemente Simone voleva che i nuovi memorizzassero il suo calcio e ha preferito metterli dentro gradualmente. 

    META’ SQUADRA—  Con il passare delle partite, però, il numero dei nuovi acquisti utilizzati dal 1′ è aumentato: con Pavard in difesa, ma anche altri hanno trovato spazio. Sul campo della Real Sociedad, per esempio, erano quattro (Sommer, Pavard, Carlos Augusto e Arnautovic). Sono diventati sei contro Salernitana (Sommer, Pavard, Klaassen, Carlos Augusto, Thuram e Sanchez) in una sfida nella quale il turnover ha coinvolto anche Lautaro e Mkhitaryan, mentre all’andata contro gli austriaci, due settimane fa a San Siro, erano cinque (Sommer, Pavard, Frattesi, Carlos Augusto e Sanchez). LEGGI TUTTO

  • in

    Youth League, il Napoli spezza il tabù: prima vittoria contro l’Union Berlin

    Con un rigore di Lorusso gli azzurrini vincono la prima gara della stagione, cinque anni dopo l’ultimo successo contro la Stella Rossa

    A distanza di cinque anni dall’ultima volta (Napoli-Stella Rossa 5-3 con show e tripletta di Gianluca Gaetano), il Napoli torna a vincere in Youth League superando nella desolante cornice di Cercola – l’impianto lontano dalla città dove gli azzurri giocano anche le gare di Primavera 2 – l’Union Berlino. Festa grande e meritata nello spogliatoio per i ragazzi di mister Tedesco, artefice insieme ai suoi giovani di una piccola impresa visto che appunto i partenopei hanno infranto un vero e proprio tabù. A decidere il match il rigore di Lorusso in apertura (minuto 13, dopo un fallo di mani in area di un difensore ospite). 

    fiducia napoli—  Una rete che ha dato fiducia a Turi e compagni che erano chiamati – tra l’altro – a riscattare non solo la sconfitta di Berlino dell’andata ma anche i tre ko consecutivi in questo girone nel quale stavano recitando il ruolo di comparsa. Proprio il portiere Turi ha salvato i suoi con un intervento prodigioso nel finale della prima frazione su tentativo di Kramer. Nella ripresa i teutonici hanno spinto forte e sfiorato il pari con Asanji prima ed Engelbreth poi ma il Napoli ha tenuto botta nonostante l’espulsione di Mutanda nel concitato finale. Anzi è stato Russo poco prima del triplice fischio a colpire la traversa su punizione certificando in pratica il meritato successo azzurro. LEGGI TUTTO

  • in

    Da Rugani a McKennie: Allegri sfrutta l’arte del riciclo

    Non si butta nulla, Max ripesca chiunque possa rivelarsi utile alla missione. E rilancia anche chi pareva destinato senza appello alla panchina, o alla tribuna

    Dai cicli ai ricicli: Max Allegri nella sua seconda vita alla Juve si scopre magari meno vincente, ma più ecologico. Il pluriscudettato allenatore mostra una insospettabile vocazione: rilancia anche chi pareva destinato senza appello alla panchina, o peggio agli sgabelli in tribuna. La Juve occupa il secondo posto in campionato non per caso, ma perché rispetta un’andatura regolare, senza cali improvvisi.  LEGGI TUTTO

  • in

    Capello: “La Juve di Max è squadra. Non subire gol è un valore e una base su cui costruire”

    “Allegri – spiega l’ex tecnico – viene criticato perché non segue il vangelo. Ma in realtà non esiste un sola religione nel calcio. Senza Pogba è una mediana di giocatori normali”

    “La Juventus di Firenze ha mostrato spirito, compattezza, solidità, voglia di correre e aiutarsi. E’ stata squadra”, sottolinea Fabio Capello, ex allenatore di Milan, Juventus, Roma, Real Madrid e adesso commentatore per Sky Sport.  LEGGI TUTTO