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    Splende il Soleri sullo Spezia

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    Via con Bari-Catanzaro: guida alla 9ª giornata

    BARI–CATANZARO ore 20.30Anticipo in cui traballa la panchina catanzarese di Fabio Caserta: un’altra prova negativa dei giallorossi può portare al suo esonero. Viaggia col vento in poppa invece, il Bari di Moreno Longo, imbattuto da 6 partite (2 vittorie e 4 pari) e con tanta voglia di sbarcare in zona playoff, visto che la squadra non ha più sbagliato una partita dopo aver perso le prime due gare. Per restarci, nelle prime 8: può e dev’essere l’obiettivo stagionale. Certo, ci sono squadre più forti del Bari ma disputare i playoff è nelle corde di un gruppo probabilmente riportato in carreggiata da Longo, dopo un’annata da dimenticare che andava metabolizzata.CITTADELLA–COSENZA domani ore 15Sulla panchina dei veneti fa il suo esordio ’Alessandro Dal Canto che ha rilevato Edoardo Gorini, era dal 1995 che i granata non cambiavano l’allenatore in corsa. Si tratta di un drammatico scontro salvezza: il Citta è terzultimo e dunque oggi sarebbe retrocesso in C, viene da tre sconfitte consecutive e riceve il Cosenza ultimo perché penalizzato di 4 punti (sentenza confermata in Appello durante la sosta). Sul campo però, la squadra di Alvini avrebbe conquistato 9 punti e sarebbe in zona salvezza assieme a Modena e Reggiana. Sulla carta dunque, le squadre dovrebbero grossomodo equivalersi, comunque entrambe a caccia di una permanenza nella categoria nient’affatto semplice.
    MODENA–PALERMO domani ore 15 Sfida da brividi fra due formazioni chiamate alla svolta. Il Modena di Bisoli non vince dal 21 settembre (2-0 alla Juve Stabia) e se non cambia marcia sarà risucchiato nella zona calda della classifica. Il Palermo di Dionisi nei pronostici estivi doveva dominare la B ed essere la prima favorita per la A. Invece è 9° a -8 dalla capolista Pisa. Ma attenzione: ha la miglior difesa della B e le sue tre vittorie le ha sempre ottenute in trasferta (a Cremona, a Bolzano col Sudtirol e a Castellammare con la Juve Stabia) mentre a Modena ha vinto nelle due trasferte al Braglia vissute da quando i rosanero sono tornati in B.
    SALERNITANA–SPEZIA domani ore 15Pronostico molto incerto. La Salernitana di Martusciello stava stentando ma prima della sosta è arrivata la vittoria di Palermo che può schiudere tutta un’altra stagione, un successo coi liguri e probabilmente i campani acciuffano la zona playoff. Lo Spezia di D’Angelo è la rivelazione della B: unica squadra imbattuta del campionato è seconda in classifica a -3 dalla capolista Pisa e difende la zona A diretta dall’assalto del Sassuolo, soprattutto, che ha un solo punto in meno. Sinora la squadra è andata oltre le proprie possibilità: riusciranno gli aquilotti a stupire ancora?
    SUDTIROL–PISA domani ore 15Il Sudtirol di Valente è l’unica squadra di questa B a non aver ancora pareggiato, pur vivendo un avvio di stagione tutto sommato positivo: 4 vittorie e altrettante sconfitte che valgono il 6° posto in classifica, il piazzamento finale che gli altoatesini ottennero due stagioni fa, poi eliminati in semifinale playoff, ma resta la loro migliore annata. Però al Druso di Bolzano sbarca il Pisa capolista di Filippo Inzaghi che finora ha perso solo a Castellammare, dalla Juve Stabia, nella precedente trasferta dei nerazzurri che meritano il 1° posto anche se domani non sarà semplice dimostrare di essere i più forti.
    BRESCIA–SASSUOLO domani ore 17.30Senza dubbio, è il match-clou della giornata. Il Brescia di Maran è ormai una conferma, già nella passata stagione ha conquistato a sorpresa i playoff e pure questa squadra, 5ª a -3 dallo Spezia secondo (cioé dalla zona promozione diretta), può ripetersi. Il Sassuolo è l’unica squadra delle tre retrocesse che non ha steccato, trovandosi a un solo punto dalla zona A diretta. Ha perso una sola volta, il 31 agosto, quando incassò un 1-4 dalla Cremonese, è stata l’unica partita finora steccata dal gruppo guidato da Fabio Grosso. Sassuolo che è andato alla sosta col 6-1 inflitto al Cittadella, gara che ha visto il ritorno in campo dopo 7 mesi del leader Berardi: probabile che a gennaio venga ceduto per una decina di milioni. Ma prima l’azzurro deve dimostrare, in questi due mesi e mezzo, di essere tornato quello di prima dell’infortunio.
    CARRARESE-MANTOVA domenica ore 15 Può iniziare tutto un altro campionato per la Carrarese di Calabro che finalmente debutta allo Stadio dei Marmi, quello di casa, ora pronto per la B dopo aver sinora utilizzato come campo interno quello di Pisa. Inoltre, prima della sosta, gli apuani hanno vinto in casa del Frosinone, dimostrando di avere i mezzi per salvarsi. Il Mantova di Possanzini invece, pur restando una gagliarda neopromossa, sta perdendo colpi. Non vince dal 21 settembre (1-0 al Cittadella), senza un risultato positivo a Carrara c’è il rischio di avvicinarsi troppo alla zona calda della classifica.
    JUVE STABIA–CREMONESE domenica ore 15 Dopo aver già battuto Bari, Pisa e Sampdoria, la Juve Stabia di Guido Pagliuca va a caccia di un’altra vittima illustre: sarà la Cremonese, passata nei giorni scorsi da Stroppa a Corini? C’è molta curiosità su come verranno schierati i grigiorossi, probabilmente si passerà dalla difesa a tre a quella a quattro  ma soprattutto che Vandeputte possa imporsi sull’out sinistro, dopo aver passato l’inizio stagione con Stroppa, fra panchina e impiego da anonima e anomala mezzala. Dunque, gran parte della gara ruoterà intorno al nuovo assetto che dovrà darsi la Cremonese: Ma la domanda è: Corini, che eredita una squadra al 7° posto, sarà in grado di riportare in alto la Cremo, costruita per andare in A, magari senza passare dai playoff?
    REGGIANA–FROSINONE domenica ore 15 Delicato scontro salvezza. La Reggiana di Viali era partita bene ed era andata in testa dopo le prime 3 uscite che avevano fruttato 7 punti. Nelle successive 5 gare, ne sono arrivati solo 2, l’allarme sta per scattare. Per il Frosinone invece, sta suonando da tempo. La sosta poteva essere l’occasione giusta per esonerare Vivarini e dare al successore due settimane di tempo per provare a plasmare una squadra fatta di fretta negli ultimi giorni di mercato e per giunta incompleta. E invece no, si va avanti col tecnico abruzzese che di fatto la piazza ha scaricato prima della sosta dopo il ko interno con la Carrarese. Sul campo, il Frosinone sarebbe ultimo, alle spalle ha solo il Cosenza, penalizzato però di 4 punti. Chissà cosa succederà se i ciociari dovessero perdere anche a Reggio Emilia.
    CESENA–SAMPDORIA domenica ore 17.30Il genovese e sampdoriano Mignani, allenatore del Cesena, a sorpresa – ma non troppo – 8° in classifica (l’ultimo buono per disputare i playoff), ospita la formazione blucerchiata, passata da Pirlo a Sottil senza che i problemi si siano risolti: oggi la Samp è a 8 lunghezze dalla zona promozione diretta, cioé l’obiettivo per la quale era stata costruita in estate e che oggi appare lontano, specie dopo il ko interno con la Juve Stabia. patito prima della sosta. Anche il Cesena però, ha perso prima che il campionato si fermasse, un 3-1 a Pisa che li ha un po’ ridimensionati, anche se la squadra ha i mezzi per conquistare un posto nei playoff. Obiettivo che per la Samp di oggi, se non si sveglia in tempo, appare utopistico. LEGGI TUTTO

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    Perché la Juve Stabia è la mina vagante della B

    TORINO – Nelle prime 8 giornate della Serie B, la Juve Stabia di Guido Pagliuca ha dimostrato di poter essere la mina vagante che ti piomba addosso e ti sfascia, quando meno te lo aspetti. Questo dicono i risultati delle Vespe stabiesi, capaci, all’esordio in campionato, di vincere 1-3 al San Nicola di Bari. Trionfo in trasferta bissato prima della sosta, con l’1-2 al Ferraris blucerchiato. Per non parlare del fatto che la Juve Stabia è l’unica squadra della B che è stata capace di battere la capolista Pisa, 2-0 nell’uscita precedente, fra le mura amiche del Menti di Castellammare di Stabia. Dove la prudenza su quel che potrà essere la stagione, regna però sovrana. Nei discorsi dei tesserati, guai a schiodarsi dalla salvezza come obiettivo stagionale. Una scelta giusta e che va rispettata. La precedente apparizione in B della Juve Stabia, quattro stagioni fa, si risolse con l’immediato ritorno in C, nonostante i tanti complimenti che all’epoca raccolse la squadra guidata da un Fabio Caserta che allora si stava facendo un nome con suo calcio brioso e che venerdì sera, sulla panchina del Catanzaro, si giocherà la panchina al San Nicola nell’anticipo col Bari. Adesso, a cercare di mantenere la categoria c’è il più pragmatico Pagliuca, uno che propugna un calcio atletico e ficcante, fondato su una squadra che difficilmente in campo perde equilibrio. Riavvolgiamo il nastro della vittoria di Marassi sulla Samp. Primo tempo di contenimento, i blucerchiati fanno la partita e meritano di andare all’intervallo in vantaggio di una rete (di Coda, ovviamente). Inizia la ripresa ed è tutta un’altra storia. Nell’arco di neanche tre minuti. in due discese sulle fasce, una volta a sinistra e l’altra sulla fascia opposta, si costruiscono le due azioni che portano alle stoccate di Adorante che ribaltano la gara sull’1-2. A quel punto la Samp avrebbe tutto il tempo per riprendersi la partita e invece la Juve Stabia, senza troppe difficoltà, resta in controllo della gara sino alla fine (favorita anche dal fatto che si giocava a porte chiuse, pubblico assente per gli incidenti nel derby della Lanterna di Coppa Italia). Risultato che ha issato la Juve Stabia al 4° posto in solitaria, cioé in piena zona playoff, a -2 dallo Spezia in seconda piazza (cioè in zona A diretta) e a -5 dal Pisa capolista. Alzi la mano chi avrebbe immaginato una Juve Stabia così competitiva sino alla sosta di ottobre. Adesso però, inizierà un altro campionato. Dopo exploit simili, sarà difficile farsi sorprendere dalle Vespe, anche se il 3-4-2-1 di Pagliuca, il modulo che più va per la maggiore di questi tempi, nella versione stabiese è un concentrato d’efficacia e, probabilmente, una miniera di punti anche per il futuro. Beninteso, la Juve Stabia non è imbattibile e prima delle vittorie du Pisa e Samp era caduta a Modena (2-0) e in casa dal Palermo (1-3). Ma forse un primo bilancio sul calcio delle Vespe potremmo farlo dopo la sosta di novembre, specie se anche allora la squadra di Pagliuca sarà in alto come adesso. Allora forse, si potrà iniziare a parlare di altri obiettivi, più prestigiosi di una comoda salvezza che oggi è alla portata mentre ad agosto poteva sembrare una chimera. Molto dipenderà anche da Andrea Adorante: non si segnano per caso due gol in tre minuti a Marassi, si devono avere dei valori per farlo e a 24 anni si ha l’età giusta per dimostrarlo e quindi se Adorante dovesse diventare un bomber da doppia cifra anche le sorti della Juve Stabia si farebbero ancora più rosee della attuali. Intanto, alla ripresa, domenica, fischio d’inizio alle 15, le Vespe ricevono la Cremonese che proprio in questi giorni è passata da Giovanni Stroppa a Eugenio Corini. Il generale Pagliuca, probabilmente, dovrà affrontare una squadra che abiurerà la difesa a tre per schierarsi a quattro dietro e magari dare la possibilità a Vandeputte d’imperversare sull’out sinistro come ai tempi d’oro di Catanzaro. Ma non c’è d’aver paura anzi, di fronte potrebbe esserci una squadra sperimentale che deve trovare nuovi punti di riferimento. E allora chissà, la Juve Stabia potrebbe approfittarne per raccogliere il quarto scalpo importante di questa stagione. LEGGI TUTTO

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    Palermo e Brunori: la stessa crisi

    TORINO – In estate, il Palermo era considerata dalle agenzie di scommesse la prima favorita per la promozione in A. Dopo 8 giornate, i rosanero di Alessio Dionisi sono invece noni, a 8 punti dalla capolista, il Pisa di Filippo Inzaghi. Ancora presto per parlare di fallimento, con 32 turni da giocare. Ma la strada sembra essere quella, considerato che siamo a metà ottobre e il Palermo non ha ancora vinto una partita in casa, quando imporsi con regolarità al Barbera dovrebbe essere il pilastro su cui fondare in ritorno in quella Serie A che per i colori rosanero manca dal 2017. Un dato potrebbe rassicurare: il Palermo, con soli 7 gol al passivo, ha la miglior difesa della B, assieme all’imbattuto Spezia di D’Angelo. Il problema è che Dionisi ha uno dei peggiori attacchi: 8 reti segnate, soltanto Reggiana, Catanzaro, Carrarese e Cosenza ne hanno realizzate meno (7). Questo è il dato più preoccupante che tiene in ansia tutto il clan rosanero, a iniziare dal primo tifoso del Palermo, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. In passato, in visita in città e al suo club del cuore, non ha mancato di incontrare la squadra che da quando è stata rilevata da City Football Group, cioè dal Manchester City, il club più potente e importante al mondo, avrebbe dovuto dominare la B senza colpo ferire. E invece siamo alla terza stagione di fila in Serie B e continuando così, l’obiettivo pare destinato a fallire anche quest’anno. Ma se la squadra non segna, è anche perché in estate la società non ha sciolto l’equivoco Brunori, anzi, forse l’ha creato. Il bomber italo-brasiliano è in rosanero dal 2021 e nelle ultime tre stagioni è stato il munifico capocannoniere della squadra (in rosanero è a 60 reti in 116 presenze). Poi, cosa è successo? Anche se alla fine non si fece nulla perché il Palermo chiedeva troppo,  nei mesi estivi era trapelata una certa voglia, da entrambe le parti probabilmente, di chiudere il rapporto. Erano le scorie nate dopo la mancata promozione in A, il Palermo la scorsa primavera è stato eliminato in semifinale playoff dal Venezia, poi salito in A, dopo aver fatto fuori la Sampdoria di Pirlo al turno preliminare. Fatto sta che in questa annata, Brunori è l’ombra di se stesso, ha segnato una sola rete, su rigore, nella vittoria per 1-3, al Menti di Castellammare, sulla rivelazione Juve Stabia. Questo perché Brunori non è più il leader della squadra, in questa B ha raccolto 8 presenze per 365′ giocati con Dionisi che ha dato gradualmente più centralità al francese Thomas Henry, classe 1994 come Brunori, giunto in estate dal Verona in prestito, ma anche lui con le polveri bagnate (8 presenze, un solo gol sempre nella vittoria di Castellammare, 377’ giocati). Solo che la situazione, prima della sosta per le nazionali, si è ulteriormente ingarbugliata per la sconfitta interna ad opera della Salernitana con cui il Palermo è andato alla pausa: stavolta Brunori è tornato ad essere titolare, la staffetta con Henry è avvenuta al 63’ ma la frittata è arrivata lo stesso. Anche perché in avanti ci si attendeva molto da un altro francese, Jeremy Le Douaron che di mestiere dovrebbe fare l’ala sinistra ma che in estate era stato presentato anche come il possibile attaccante-principe del Palermo, tanto più che arriva dalla A francese ed è stato l’acquisto più oneroso (sui 4 milioni). Ma ad oggi, siamo a 4 presenze anonime (per usare un eufenismo) in B con 165’ di gioco. Insomma, nei prossimi due mesi abbondanti di campionato, tutto l’attacco rosanero sarà sotto esame (e meno male che per gli strappi sulla fascia c’è sempre Di Mariano, il nipote di Totò Schillaci, che non tradisce mai). Però se la squadra non decolla – alla ripresa il Palermo sarà di scena a Modena – e Brunori non riesce a riaffermare la sua leadership sulla piazza, quella cessione che non è arrivata in estate, potrebbe giungere nella sessione di mercato di gennaio 2025. LEGGI TUTTO

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    Perché il Pisa può essere da A

    TORINO – Dopo otto giornate, il Pisa di Filippo Inzaghi ha 19 punti, lo stesso bottino che raccolse dopo le prime otto partite il Pisa della stagione 2021/22, con D’Angelo in panchina. Paragone non casuale, si tratta delle migliori due partenze del Pisa da quando il club nerazzurro è tornato in Serie B nel 2019, due campionati che emergono su tutti gli altri, passati, compreso quello appena trascorso, nell’anonimato della classifica. Resta il fatto che, mantenendo questa media punti (ora è di 2.37 a gara), i toscani di Alexander Knaster – imprenditore britannico naturalizzato statunitense che prima del Pisa con Vialli provò a prendere la Samp da Ferrero – salgono in A in carrozza, categoria che il Pisa non frequenta dal 1991. Insomma, ora più che mai, la lunga semina del Pisa potrebbe portare a quel raccolto tanto atteso. Ci si andò vicino nel 2022, quando la squadra non seppe essere all’altezza di quel formidabile avvio di stagione. Ci si mise di mezzo anche l’esplosione di Lucca: raccolti parecchi consensi – a iniziare da quelli dell’allora ct Mancini – l’attuale centravanti della Nazionale e dell’Udinese, “sparì” per il resto della stagione, fattore che forse alla fine fece la differenza (una volta il tecnico D’Angelo arrivò a non convocarlo per motivi disciplinari). Stavolta potrebbe essere tutta un’altra storia, anche perché il gruppo nerazzurro sembra plasmato a immagine e somiglianza di Superpippo Inzaghi, uno che ad allenare in A avrà avuto i suoi grattacapi, ma che in B non sbaglia una stagione e che col suo arrivo ha risvegliato una piazza che con Aquilani era quasi andata in letargo e aspettava solo che passasse la nuttata. Eppure, la rosa non è molto dissimile da quella della passata stagione. Ma la differenza la fa la diversa conduzione. Ad esempio, Tramoni non è mai stato così forte (già 3 gol e 2 assist in 6 partite), per non parlare della crescita e della maggior centralità di un fantasista come Arena che Aquilani ingiustamente trascurava. In più, rispetto alla scorsa stagione, c’è anche l’affermazione del centravanti Nicholas Bonfanti, classe 2002, che nella scorsa stagione era arrivato a gennaio da Modena e aveva passato i primi sei mesi del 2024 ad ambientarsi nella nuova piazza. Ora Bonfanti è capocannoniere della B, 4 gol come Coda (Samp), Shpendi (Cesena), Pio Esposito (Spezia) e Thorstvedt (Sassuolo). Ma attenzione, perché nell’ultimo successo pisano, il 3-1 al Cesena col quale si sono fortemente ridimensionate le ambizioni dei romagnoli, la partita è stata sbloccata dal danese Lind, altro 2002, partito titolare al posto di Bonfanti che in settimana era stato frenato dall’influenza. Ma Lind difficilmente può essere considerato il suo rincalzo, visto che è stato il maggior investimento fatto in estate dal Pisa (circa 3 milioni) e che si sta ancora ambientando in Italia. Tuttavia, questo Pisa che guida la B con 3 punti di vantaggio sull’imbattuto Spezia e 4 sul Sassuolo terzo da solo, rischia ancora di perdere due punti, anche se nel clan nerazzurro trapela sicurezza. Ci si riferisce al caso Desogus, che ha trasformato l’1-1 della 3ª giornata, trasferta a Cittadella, in 0-3 a tavolino per il Pisa. In 1° grado, il Giudice Sportivo aveva dato ragione ai veneti e omologato il risultato del campo, nonostante nella distinta dei granata veneti non figurasse il nome di Desogus, subentrato nella ripresa. In Appello invece, dopo la lettura delle motivazioni, il Pisa si è sentito ancora più tranquillo: non solo il Tribunale ha dato due punti in più ma ha certificato che l’arbitro soltanto alla fine del primo tempo fosse stato avvisato dell’errore. E così il verdetto del Collegio di Garanzia del Coni – arriverà non prima di dicembre – non dovrebbe discostarsi da quello dell’Appello, anche per non creare un precedente pericoloso che varrebbe per ogni sport. Intanto, alla ripresa dopo la sosta per le Nazionali, il Pisa di Inzaghi sarà di scena al Druso di Bolzano, tana di questo strano Sudtirol di Valente, l’unica squadra di questa Serie B che non ha ancora pareggiato (4 vittorie e altrettanti ko): sabato 19 ottobre, fischio d’inizio alle 15, si avranno ulteriori risposte sulla solidità di questo Pisa che potrebbe davvero essere lanciato verso la Serie A. Inzaghi “fiuta” l’impresa, perché nessuno a inizio stagione quotava i nerazzurri come possibili protagonisti del campionato. E così, da par suo, subito dopo il 3-1 al Cesena ha dato la linea per il futuro: “La pressione? Non dobbiamo sentirla. Se mai, toccherà a qualcun’altro…”. Già magari, alle 4 grandi (presunte) big che a inizio stagione venivano indicate come le favorite per la A. Ma a parte il Sassuolo – comunque distanziato dal Pisa – per Palermo, Sampdoria e Cremonese finora ci sono stati soprattutto guai. Altro fattore che fa ben sperare a Pisa: se anche le big steccano, può essere davvero la volta buona che i nerazzurri, 34 anni dopo, potrebbero riprendersi quella categoria lasciata ai tempi de mitologico presidentissimo Romeo Anconetani, uno che ha fatto la storia del calcio italiano.  LEGGI TUTTO

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    Con Berardi, il Sassuolo che verrà

    TORINO – Chissà dove potrà arrivare il Sassuolo di Fabio Grosso, approdato alla sosta per le Nazionali dopo aver inflitto un 6-1 al povero Cittadella, partita che, fra le altre cose, ha riconsegnato al clan neroverde il talento di Domenico Berardi, 30 anni compiuti il 1° agosto, rientrato in campo a distanza di sette mesi dall’infortunio al tendine d’Achille. Diciamolo subito, a scanso di equivoci: se a gennaio un top club, non necessariamente italiano, versa al Sassuolo una decina di milioni, l’ormai ex ragazzo calabrese nato a Cariati, a cui è legata la storia gloriosa degli ultimi 12 anni del club emiliano, saluta tutti. Qualche abboccamento c’era stato anche in estate, timidi sondaggi e nulla più, perché poi si voleva vedere come Berardi veniva fuori dall’infortunio del 3 marzo scorso, quando riportò la lesione completa del tendine d’Achille che, fra l’altro, gli ha pure fatto saltare gli ultimi fallimentari Europei. Infortunio pesante, basti ricordare quanto ci mise Spinazzola a superare analogo problema. Restando al Sassuolo, come s’accennava, la storia recente del club corrisponde alla carriera di Berardi, che esordì in B il 27 agosto 2012, a 18 anni appena compiuti, un legame che si è dipanato per 12 anni, con 352 presenze e 133 gol. Sabato, contro il Cittadella, Mimmo, così invocato dai tifosi, è subentrato al 74’ per prendere il posto di Laurienté, un altro che a gennaio potrebbe fare i bagagli. La partita era già sul 5-1, Berardi si è associato alla festa, servendo il comodo assist per il 6-1 finale di Thorstvedt, altro gioiello della boutique Sassuolo che a gennaio sarà ricercato. E chissà che valutazioni si faranno allora nel clan neroverde. Oggi il Sassuolo è terzo, a un sol punto dal sorprendente e imbattuto Spezia di D’Angelo che, sostanzialmente, sta davanti ai neroverdi per quell’1-4 che il Sassuolo aveva incassato in casa dalla Cremonese lo scorso 31 agosto, forse l’unica partita che il gruppo di Grosso ha sin qui veramente cannato. Tornando invece a Berardi, ha dato un segnale importante col suo rientro… anticipato. Eh già, perché in estate si era già fissata la data del suo rientro in campo, metà ottobre, cioè dopo la sosta per le Nazionali, e non prima. Tornare in campo seppur in lieve anticipo, nel successo stagionale più largo, è un ottimo segnale per futuro. Qualsiasi sia il futuro che attende il gruppo di Fabio Grosso. L’eroe del Mondiale 2006, nel 2023 portava il Frosinone in A dosando le forze della rosa a disposizione con bilancino del farmacista. Anche col Sassuolo sta ben distribuendo su più giocatori possibili il minutaggio di chi va in campo. Quel Frosinone si prese il campionato 2022/23 a novembre, dopo l’ultima sosta annuale per le Nazionali. E questo Sassuolo potrebbe fare lo stesso percorso, con in più l’incognita del mercato di gennaio quando ci sarà la fila per accaparrarsi i maggiori talenti neroverdi. Ma già quest’estate il Sassuolo ha dimostrato di saper gestire il problema. Non a caso, delle tre retrocesse dalla A – le altre due sono Frosinone e Salernitana – è l’unica in grado di lottare per le A diretta. E potrebbe farlo sino a maggio. LEGGI TUTTO

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    Apre Samp-Juve Stabia: guida all’8ª giornata

    Sampdoria-Juve Stabia ore 20.30Si gioca a porte chiuse, ultimo strascico degli incidenti al derby genovese di Coppa Italia della scorsa settimana che comunque, vincendolo ai rigori, ha dato nuova linfa ai blucerchiati di Sottil che in seguito hanno vinto facile a Modena (1-3). Ora però bisogna riconfermarsi se si vuole risalire una classifica che risente ancora del disastroso inizio di stagione con Pirlo. Per Sottil sarà la quinta uscita in campionato, nelle precedenti quattro ha ottenuto un pari, una sconfitta e due vittorie nelle ultime due uscite, Samp che comunque con lui viaggia alla non disprezzabile media di 1.75 punti a gara. Per andare direttamente in A, però, bisognerà andare oltre i 2 punti a partita, anche per compensare il deleterio avvio di stagione. E occhio alla Juve Stabia di Guido Pagliuca: quando la davano tutti in fase calante e quasi innocua, nello scorso turno ha sconfitto la capolista Pisa, infliggendo a Inzaghi il 1° ko stagionale (2-0). E al Ferraris tutte le squadre sbarcano sempre per cercare di fare un figurone.
    Frosinone-Carrarese, domani ore 15Con la vittoria di Cittadella (1-2), il Frosinone di Vincenzo Vivarini potrebbe aver svoltato, attenzione però a non snobbare la Carrarese: per quanto ultimi, gli apuani hanno raccolto meno di quanto meritassero e se impostano una arcigna partita difensiva potrebbero levare sbocchi agli attaccanti ciociari (che hanno perso Tsjadout per serio infortunio). Tuttavia, il successo del Tombolato, dice che il Frosinone, quantomeno è in via di guarigione e ha un organico da playoff, Carrarese permettendo.
    Pisa-Cesena domani ore 15Il Pisa di Filippo Inzaghi è reduce dal primo ko stagionale, il 2-0 incassato in casa della Juve Stabia che nell’ambiente nerazzurro è stato derubricato a incidente di percorso, una sconfitta episodica insomma, che va velocemente archiviata. Però a Pisa arriva un gran bel Cesena, la miglior matricola del campionato che ha appena fatto 4 gol (a due), all’altra possibile una vagante di questa B, il Mantova. E dunque, chi meglio del Cesena di Michele Mignani può dirci come sta messa la capolista di Inzaghi?
    Sassuolo-Cittadella domani ore 15Delle tre squadre retrocesse dalla Serie A, il Sassuolo di Fabio Grosso è quella che sta facendo meglio o, se preferite, meno peggio: neroverdi quarti a -4 dal Pisa capolista, con l’eventualità, vincendo domani, di sbarcare in zona promozione diretta. E il Cittadella che si presenterà al Mapei Stadium non sembra essere dei più in palla: serve un brusco cambio di rotta, visto che arriva da due sconfitte di fila, oggi disputerebbe il playout col Catanzaro, ha già perso già 4 gare (ma uno era l’1-1 col Pisa trasformato in 0-3 in 2° grado dalla Corte d’Appello Federale, con ogni probabilità la vicenda si chiuderà al Collegio di Garanzia del Coni, prima di dicembre).
    Spezia-Reggiana domani ore 15I liguri di Luca D’Angelo sono l’unica squadra della Serie B ancora imbattuta in campionato e dunque meritano di essere in zona promozione diretta, secondi a -3 dal Pisa primo. Ma dove può arrivare questo Spezia? Vista la base di partenza (la scorsa stagione sofferta salvezza all’ultima giornata dopo mille difficoltà), anche “solo” acciuffare i playoff sarebbe qualcosa di enorme. Intanto però, gli aquilotti voltano alto e chissà se la Reggiana di Viali, 11ª a -4 dallo Spezia, reduce da due pari di fila e due punti conquistati nelle ultime 4 gare, darà filo da torcere.
    Catanzaro-Modena domenica ore 15Confronto fra due squadre in difficoltà. Il Catanzaro di Fabio Caserta pare lontano parente di quello che nella scorsa stagione, con Vivarini in panchina e una squadra probabilmente più forte, chiuse al 5° posto e in semifinale playoff. Nell’ultima uscita, lo 0-0 in casa della Salernitana è stato poco più che un brodino. Il Modena di Pier Paolo Bisoli invece, è falcidiato dagli infortuni (nel ko interno con la Samp gli assenti erano 9): perdere ancora vorrebbe dire entrare a tutti gli effetti nella zona calda della graduatoria.
    Cosenza-Sudtirol domenica ore 15La classifica dice che il Cosenza di Massimiliano Alvini è penultimo con 5 punti. In realtà, sul campo, i rossoblù ne hanno messi assieme 9, una penalità che oggi fa perdere 6-7 posizioni. Resta il fatto che il Cosenza ha assorbito al meglio la botta subita dalla giustizia sportiva, è reduce dal prezioso 1-1 in rimonta a Bari e sta giocando anche meglio di quando non era ancora stato penalizzato. Al contrario il Sudtirol sembra avere già il fiatone: è sì a quota 9 (frutto di 3 vittorie) ma ne ha perse 4 nelle ultime 5 uscite. E, soprattutto, è l’unica squadra di questa B che non ha mai pareggiato.
    Cremonese-Bari domenica ore 15Momento delicato per la Cremonese di Stroppa, scivolata al 10° posto dopo il ko per 3-2 nel derby di lunedì a Brescia, risultato che non dice tutto, va soprattutto evidenziato come  i grigiorossi fossero già sotto 3-0 dopo 39’, con un’altra battuta d’arresto sarebbe meglio mettere da parte – almeno temporaneamente – i sogni di gloria per questa stagione. La società comunque, sta facendo quadrato intorno a Stroppa che per ora non rischia il posto. Il Bari invece, è – o pareva essere – in grande ascesa. Perse le prime due partite, Longo viaggiava poi per le successive quattro alla media di 2 punti partita. Si stava impostando insomma quella stagione da playoff che è nelle corde del gruppo pugliese, quando è arrivato l’1-1 interno col Cosenza che ha intiepidito gli animi. Gara verità per entrambe, dunque.
    Mantova-Brescia domenica ore 15Con le 4 sberle incassate a Cesena, il Mantova di Possanzini ha perso la zona playoff e ora è un bivio: se non fa bene contro il Brescia – terzo in classifica e sempre più rivelazione del campionato – il rischio è quello di doversi accontentare di un campionato il più possibile lontano dai bassifondi della classifica. Ma intanto occhio al Brescia di Rolando Maran che domenica potrebbe avere un vantaggio non da poco: giocando sapendo ciò che avranno fatto tutte le squadre più vicine in classifica: Pisa (a +4), Spezia (a +1) e Sassuolo (stessi punti).
    Palermo-Salernitana domenica ore 15Gradualmente, la prima favorita per la promozione, sta venendo fuori. Oggi, dopo una bella rincorsa in classifica, il Palermo di Alessio Dionisi è sesto a -5 dal Pisa e viene dall’ottimo 1-3 inflitto al Sudtirol al Druso di Bolzano. Attenzione però, perché le tre vittorie messe insieme dai rosanero, sono tutte arrivate in trasferta, dove la squadra si esprime che è quasi una meraviglia, un concentrato d’efficienza. In casa al Barbera invece, zero successi e diverse squadre che hanno fatto un figurone. Potrà riuscirci anche la Salernitana di Giovanni Martusciello che non se la passa tanto bene (è un punto sopra la zona playout) ma che ha tutti i mezzi per fare una partita di livello, pur non vincendo da 4 uscite? LEGGI TUTTO

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    Anticipo da brividi: guida alla 7ª giornata di B

    Cittadella-Frosinone ore 20.30Anticipo delicatissimo. Il Citta, col suo calcio tonico e sparagnino, è il paradosso più grosso di questa B: sul campo ha la miglior difesa del campionato (solo 4 gol al passivo) ma pure il peggior attacco (soltanto 4 gol segnati). Ma mercoledì scorso, in 2° grado, l’Appello federale lo ha privato di un punto, l’1-1 col Pisa del 27 agosto, diventato 0-3 a tavolino ai nerazzurri, per il caso Desogus, il giocatore dei granata non inserito in distinta per errore (la società veneta aspetta le motivazioni della sentenza per fare ricorso al Collegio di garanzia del Coni, l’,organo supremo della giustizia sportiva). Sul campo, a questo Cittadella di Gorini si opporrà il Frosinone di Vivarini, in crisi nera, ultimo e senza vittorie, con 3 punti frutto di altrettanti pareggi e dopo aver subito 7 gol (a zero) nelle ultime due uscite (4-0 a Brescia e 0-3 dal Bari): la panchina di Vivarini traballa ma dovrebbe rimanere in sella almeno fino alla sosta per le Nazionali d’ottobre.
    Bari-Cosenza domani ore 15Il Bari di Longo ha davvero cambiato marcia? Apparentemente sì, visto che gli 8 punti che ha in classifica sono frutto delle ultime 4 uscite dove dunque ha tenuto una media di 2 punti a gara, passo col quale si può andare in A, pure direttamente. Però il Cosenza di Alvini non va sottovalutato. Perché senza il -4 con cui è stato punito il club di Guarascio per inadempienze societarie, i lupi silani sarebbero anche loro a quota 8.
    Carrarese-Reggiana domani ore 15La Carrarese, ultima assieme al Frosinone, dà la sensazione di aver raccolto meno di quanto meritasse. Pur venendo da tre ko di fila, gli apuani di Calabro sembrano avere i mezzi per risalire la china. La Reggiana di Viali invece, che in avvio di stagione era anche andata in testa, è franata all’11° posto perché paga i ko di Pisa (2-1) e soprattutto col Sudtirol in casa (1-3) che hanno preceduto lo 0-0 dell’ultima partita, con la Salernitana in casa che dovrebbe aver riportatopiù convinzione nel clan granata.
    Sassuolo-Spezia domani ore 15La classifica dice che sarà il match clou della giornata, visto che il Sassuolo è terzo a -5 dal Pisa capolista e lo Spezia secondo a -4. Gara difficile da pronosticare perché i liguri di D’Angelo sono gli unici – assieme al Pisa – a non avere ancora perso. Sulla carta però, il Sassuolo di Grosso dovrebbe essere di un’altra categoria: è stato costruito per tornare subito in A e fra le retrocesse sembra essere quella che meno patisce la caduta di categoria.
    Cesena-Mantova domenica ore 15Sembra proprio la sfida fra le possibili rivelazioni del campionato: entrambe matricole anomale, reduci da promozioni dalla Serie C (il Cesena ha vinto il girone B della Lega Pro, il Mantova l’A, entrambe in maniera indiscutibile). Cesena che in caso di vittoria scavalca il Mantova, ad oggi quinto in classifica, dopo aver eliminato il Pisa in Coppa Italia, risultato che permetterà ai ragazzi di Mignani di misurarsi con l’Atalanta negli ottavi.
    Juve Stabia-Pisa domenica ore 15Dopo una partenza spumeggiante, la Juve Stabia di Guido Pagliuca è reduce da due sconfitte di fila – 1-3 col Palermo e 3-0 a Modena – che l’hanno fatta precipitare al 13° posto. Sarà dunque dura svoltare contro il lanciatissimo Pisa che, per quanto mercoledì sia stato eliminato dal Cesena in Coppa Italia, nello stesso giorno guadagnava 2 preziosi punti in classifica che lo hanno portato a quota 16, con 4 punti di vantaggio sullo Speezia e 5 sul Sassuolo terzo. Già, un bel gruzzoletto che Filippo Inzaghi, forse il Mourinho della B, potrebbe saper gestire sino alla fine del campionato…
    Modena-Sampdoria domenica ore 15Grande attesa a Modena per la sfida, col Braglia pressoché esaurito anche grazie alle diverse migliaia di tifosi provenienti dalla Liguria, ingredienti giusti per un partitone, insomma. Non fosse che dopo gli scontri coi tifosi genoani nel derby di Coppa Italia, i supporter blucerchiati sono sub iudice, c’è il rischio che l’Osservatorio imponga la prossima sfida di Marassi a porte chiuse ma gira voce che possano essere bloccati i tifosi già per la gara di domenica. Col 3-0 sulla Juve Stabia, e 4 punti nelle ultime 2 uscite, il Modena di Bisoli ha agganciato la zona playoff. La Samp di Sottil, smaltita la sbornia per ila vittoria nel derby di mercoledì in Coppa Italia, deve risalire dal 17° posto. Nello scorso turno, il sostituto di Pirlo, ha conseguito, al suo terzo tentativo, la prima vittoria stagionale, l’1-0 sul Sudtirol, non privo di qualche ombra (anche se la squadra non ha concesso una palla gol): da qui si riparte. Modena che, fra l’altro, ha perso per infortunio Pedro Mendes, il portoghese che doveva risolvere i problemi offensivi dei canarini. Nello scorso campionato, la Sampdoria di Pirlo s’impose 0-2 al Braglia con le reti di Seba Esposito e Kasami: obbligatorio ripetersi per sfruttare l’effetto derby e dimostrare tutto il potenziale di una squadra che, col successo sul Genoa in Coppa, ha dimostrato di essere la più attrezzata della B,
    Salernitana-Catanzaro domenica ore 15Mercoledì la Salernitana è uscita dalla Coppa Italia, eliminata dall’Udinese (3-1). Chissà che sia un bene: i campani di Martusciello ora potranno concentrarsi sul campionato e schiodarsi da quel 14° posto, con già tre sconfitte, due successi e un pari, bisogna insomma cambiare marcia prima che la classifica si metta a piangere del tutto. Discorsosimile per il Catanzaro che un anno fa primeggiava in B e che oggi disputerebbe il playout con la Sampdoria. In più i calabresi hanno perso il “totem” Iemmello per un problema muscolare: rientrerò dopo la sosta per le Nazionali.
    Sudtirol-Palermo lunedì ore 19.30Bell’esame di maturità per entrambe. Il Sudtirol di Valente era partito bene, a tratti pareva di rivedere lo squadrone altoatesino che due stagioni fa, con Bisoli in panchina, all’esordio assoluto in B, chiuse al 6° posto e sfiorò la finale playoff. Questo invece, è un Sudtirol senza mezze misure: o vince o perde, tre vittorie e tre ko, infatti. E il Palermo? Lo 0-0 internodell’ultimo turno contro il Sudtirol ha confermato che la squadra di Dionisi, dopo un pessimo avvio di stagione, è ancora convalescente. Per tacere del 5-0 incassato giovedì sera al Maradona, da un Napoli 2 che ha quasi irriso il Palermo 2, visto che da anni e anni, la Coppa Italia, soprattutto nei primi turni, la si fa dando una vetrina alle seconde scelte.
    Brescia-Cremonese lunedì ore 20.30Derby lombardo fra i più accesi, visto che le due città distano poco meno di 60 chilometri e sono divise da una rivalità storica. Ancora presto per capire che tipo di campionato potranno fare. Il Brescia di Maran a tratti dà la sensazione di poter andare oltre le proprie possibilità però nell’ultimo turno ha perso in casa della capolista Pisa, un 2-1 che li ha ridimensionati e fatti scendere al 6° posto. La Cremonese di Stroppa invece, è quarta, lo stesso piazzamento con cui chiuse la stagione la scorsa primavera. Grigiorossi non molto dissimili dalla squadra del 2023/24, considerato il poco che hanno cambiato, avrebbero forse dovuto ottenere qualcosa di più. Ma sono pur sempre ben davanti a quelle che ereno le due principali favorite per la A, Palermo e Sampdoria. Dunque, per ora, patron Arvedi ha di che essere soddisfatto. Anche se vincere a Brescia, dopo essersi imposti a Catanzaro nel precedente turno, potrebbe trasformare la Cremonese nella principale antagonista del super Pisa. LEGGI TUTTO