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    Spinge e sa anche far gol: Milan, tutto su Juan Miranda

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    Feltri gioca Atalanta-Inter: “Gasp duro come me. Ma Lautaro ha i ritmi di Wagner”

    Il giornalista, bergamasco a Milano da 50 anni, e il suo “derby” personale: “Loro favoriti per lo scudetto, ma la Dea non teme nessuno. Scamacca? Da noi sta benissimo”

    Bergamasco adottato da Milano, Vittorio Feltri si appresta a vivere Atalanta-Inter con la curiosità di chi sa che l’avversario è più forte ma che la Dea di Gasperini ha la faccia tosta per mettere in difficoltà chiunque.  LEGGI TUTTO

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    In Torino-Frosinone Fourneau sbaglia due volte: rigore non dato e gol (con fallo) concesso

    Il direttore di gara commette due errori, complice il Var Abbattista: sono entrambi da 4

    Due gravi errori che decidono la partita macchiano la prova di Fourneau. Nell’azione del gol del vantaggio del Frosinone segnato al 5’ da Ibrahimovic, c’è un tocco di mano punibile di Mazzitelli che indirizza il pallone verso Ibrahimovic. Ma soprattutto, l’intervento del centrocampista del Frosinone su Gineitis, che lo aveva anticipato di testa, appare chiaramente falloso. Il Var Abbattista controlla, ma decide di non intervenire. 

    il rigore—  Nel primo supplementare, Monterisi tocca in area Seck, che prima resta in piedi e poi finisce a terra su un contatto con Okoli. Fourneau punisce correttamente il primo contatto e assegna il rigore al Toro, ma è richiamato da Abbattista e dopo review torna sui suoi passi: decisione incomprensibile perché il contatto era da penalty.

    il giudizio—  Due errori gravi e pesanti all’interno di una prestazione piena di incertezze e di valutazioni per nulla condivisibili. Voto: 4. Da condividere con il Var Abbattista che sbaglia sia a non intervenire sul gol del vantaggio del Frosinone, sia a richiamare l’arbitro alla review sul rigore prima concesso e poi negato al Torino. Rocca (assistente) e Garzelli (assistente): 4.  LEGGI TUTTO

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    C’è da superare il momento no: Calabria porta tutto il Milan a cena insieme

    I rossoneri in un ristorante nella zona della movida cittadina, a due giorni dalla sfida contro l’Udinese

    Tutti insieme, a due giorni esatti dalla partita con l’Udinese. Il Milan in questi minuti è in un ristorante milanese a cenare: allenatore, staff, squadra, in una delle classiche zone della movida milanese. La cena, organizzata dal capitano Davide Calabria con mister Pioli, è ovviamente significativa in un momento non semplice, in cui le critiche dei tifosi salgono di intensità, soprattutto nei confronti dell’allenatore. Messaggio chiarissimo: non saranno due sconfitte e un pareggio in tre partite chiave a turbare l’armonia. Il Milan sarà in campo a San Siro sabato sera contro l’Udinese, poi ospiterà il Psg nella partita chiave del gruppo di Champions: con due punti nelle prime tre gare, non c’è spazio per altri errori. Prima della pausa, poi, andrà a Lecce, trasferta non semplice. L’Inter è a tre punti, non lontana. 

    come nel pre-scudetto—  I precedenti ovviamente non mancano, al Milan e in altre squadre. Uno però è forse più significativo degli altri. A dicembre 2021, Pioli portò la squadra e i dirigenti a cena per festeggiare il rinnovo del contratto. Un piccolo pezzo dello spirito da scudetto si formò quella sera. Famosi anche i pranzi a Milanello, tipico rituale estivo: una grigliata collettiva, un po’ festa di mezza estate, un po’ team building, diventata una tradizione. Anche così si costruiscono le squadre vincenti. LEGGI TUTTO

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    Totti e Spalletti pronti alla pace. L’idea del c.t.: “Andiamo insieme al Bambin Gesù”

    L’ex capitano della Roma aveva detto: “Se lo incontrassi lo saluterei con affetto”. Ora il tecnico di Certaldo rilancia: “L’avrei sempre voluto con me, potremmo vederci per far visita ai piccoli malati”

    Francesco Totti e Luciano Spalletti pronti alla pace. I protagonisti di uno dei duelli calcistici più discussi e sentiti del passato recente, sembrano pronti a seppellire l’ascia di guerra. Quella fatta reciprocamente volteggiare nell’ultimo anno della lunga carriera del capitano della Roma. Gran parte dei tifosi della Roma ancora storcono il naso quando sentono nominare il c.t. azzurro, come dimostrano i fischi partiti ogni volta che è arrivato all’Olimpico da avversario. Ma ora le cose possono cambiare.

    l’idea di spalletti—  Lo dice lo stesso Spalletti: “Sicuramente c’è stato un periodo in cui non sono stato capace di fargli capire che io non ho mai smesso di abbracciarlo, che l’avrei sempre voluto con me”. Poi l’apertura: “Prima della prossima partita all’Olimpico andrò a trovare alcuni amici che abbiamo in comune al Bambin Gesù, potrebbe essere una bella occasione per fargli visita insieme”.

    l’apertura di totti —  Il primo a lasciare uno spiraglio per la pace era stato Totti, che nell’intervista rilasciata a Walter Veltroni per il Corriere della Sera aveva detto: “Se lo incontrassi lo saluterei con affetto, mi farebbe piacere. Credo che tra noi ci sia un profondo legame. Anche perché quello che abbiamo passato insieme, quando arrivò da Udine, è per me, nella mia vita, qualcosa di irripetibile. Sia in campo che nel quotidiano. Io uscivo una o due volte a settimana con lui a cena. Luciano era una persona piacevole, divertente, sincera. Nella fase finale il nostro rapporto è stato condizionato dall’esterno, specie dai dirigenti o consulenti della società, e non ci siamo più capiti. Anche io ho fatto degli errori, ci mancherebbe. Credo che tutti e due, se tornassimo indietro, non entreremmo più in conflitto”. LEGGI TUTTO