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    Totti alla Bobo Tv: “Roma, organico da prime 4. Io in società? Sono loro che non vogliono”

    L’ex capitano romanista ospite del suo amico Vieri: “Mourinho lo confermerei, ma se andasse via vorrei un tecnico sempre di alto livello. Il derby? Se due squadre fanno tre tiri in porta in totale, non può essere una partita. Se poi li fa Karsdorp…”

    Massimo Cecchini

    13 novembre 2023 (modifica il 14 novembre 2023 | 09:04)

    – ROMA

    Francesco Totti a ruota libera sulla “nuova” Bobo Tv, fra nazionale e, soprattutto, Roma. “L’Italia contro la Macedonia? Sulla carta dovrebbe essere semplice, ma la carta si straccia. Speriamo che vinciamo. Se dopo il Mondiale non andiamo neppure all’Europeo è dura”. Il cuore del suo intervento, però, è sulla Roma. “Ho visto il derby: una partita in cui fanno due tiri in porta la Lazio e una la Roma, non può essere una partita. Ai tempi nostri almeno ci sarebbe stata una scarpata in più. Non si riesce a capire perché giocatori del calibro di Dybala e Lukaku non riescano a fare un tiro in porta. Non li avranno messi in condizione di farli, ma in una partita del genere impossibile non farlo. La Roma è attrezzata per arrivare fra le prime quattro. In campionato è partita malissimo, poi si è rialzata. Se però i primi tre tiri ieri li fa Karsdorp, questo ti fa pensare. Che cosa manca alla Roma? Che cosa può dare qualcosa in più? Sono quei momenti in cui se non riesci ad agganciare i primi 4 posti fai fatica. Non tutte le squadre di alta classifica perdono punti in questo modo, come hanno fatto Milan e Napoli. Se la Roma avesse vinto il derby, cambiava la stagione. Invece Lukaku non ha fatto un tiro in porta. La Roma è attrezzata per giocare meglio ed è strutturata per arrivare fra le prime quattro. Dopo tanti anni che non fa la Champions, è arrivato il momento giusto per tornare nella competizione. Ha fatto acquisti mirati e importanti, gente che ha giocato in grandi club. Se si amalgamassero, potrebbe arrivare fra le prime quattro. Qualcosa devono cambiare. A gennaio, però, faranno fatica a comperare altri, sarà molto difficile. Per me, poi, gli acquisti di gennaio creano solo problemi. È tutta gente che altrove non gioca. Devi conoscere la città, la squadra. Prima che entri nel gruppo…”. 

    CRITICA—  Quella che sembra una critica al gioco di Mourinho, però, viene ammorbidita. “José è uno dei più grandi allenatori del mondo. È uno di quelli che ha vinto di più, con Ancelotti. In due anni ti ha portato a fare due finali. In Europa non era mai successo. Solo per questo va elogiato. Io che sono della Roma dovrei ringraziarlo a vita. Se quest’anno portasse la squadra in Champions… Per me Mourinho deve stare nella Roma, ma non voglio più sbilanciarmi. Se dovesse rimanere sono contento; se invece dovesse andare, spero che venga uno da grande squadra. La Conference? È sempre un trofeo. Certo, non sarà la Coppa Campioni, ma è sempre un trofeo internazionale. Poi arrivare in finale di Europa League non è semplice, perché scendono le squadre di Champions. All’estero è sempre dura, guarda la Roma come ha perso a Praga. Preferisco fare dieci finali e perderle tutte e dieci, piuttosto che non andarci mai. E poi con Mourinho c’è sempre il tutto esaurito. Ci sarà una motivazione oppure no?”.Gazzetta digital + Box Panini + Album a soli 80€, il modo più veloce e conveniente per completare la collezione!

    FUTURO—  Sul futuro Totti resta ottimista. “Dybala è il fulcro di questa squadra, il più forte tecnicamente, poi c’è la forza di Lukaku. Insieme fanno un binomio top, che tutte le squadre di Serie A vorrebbero. Lautaro-Thuram sono forti, ma da ex calciatore prenderei Dybala-Lukaku. Sono una coppia perfetta, speriamo ce la fanno vedere il prima possibile, perché dipende tutto dai problemi fisici. A Lukaku se arrivano cinque palle, una o due le butta dentro”. I titoli di coda sono malinconici, perché Vieri gli chiede su un suo rientro nella Roma. “Basta con questa domanda. Ogni volta che fanno una intervista si finisce qui. E allora do la stessa risposta: i matrimoni si fanno in due. Dall’altra parte non c’è questa volontà, ma io ci sarò sempre. Anche se non sono dentro, è come se ci fossi”. In fondo anche questa è una dichiarazione d’amore.

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    Buffon: “Pallone d’oro 2006? Ho chiuso la carriera senza alcun rimpianto”

    Gianluigi Buffon, ex leggenda della Juventus, ha detto la sua ad evento, parlando anche del mancato Pallone d’Oro.
    Gianluigi Buffon, capodelegazione della Nazionale italiana ed ex Juve, ha detto la sua ad un evento.
    Ecco le sue parole nella serata di premiazione dell’Hall of Fame del calcio italiano, gruppo dove ancora non è presente il Campione del Mondo 2006: “Credo di non esser stato preso ancora in considerazione perché molti mi ritengono ancora in attività . Entrare nella Hall of Fame vuol dire far parte di una élite davvero speciale.
    Cannavaro nel 2006 mi ha “preso” il Pallone d’Oro? No, devo dire la verità, ho concluso la carriera senza alcun rimpianto. Ho sempre messo davanti i risultati e le soddisfazioni di squadra”. LEGGI TUTTO

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    Milan, c’è anche un problema disciplina: è un Diavolo rosso… di rabbia

    In dodici giornate già 4 espulsioni – la squadra più “inquieta” del campionato – e 32 gialli. Hernandez (6) il giocatore più ammonito del torneo

    Brutti (non sempre, per fortuna), sporchi (non abbastanza: servirebbero più vittorie nelle partite meno “pulite”) e cattivi (lo dicono i numeri). In questo momento incappare in qualche statistica negativa che ha per protagonista il Milan è abbastanza facile e potrebbe anche essere scambiato per accanimento, però alcuni numeri sono incontrovertibili. È il caso della “fedina penale” stagionale del Diavolo, tutt’altro che immacolata. Tra cartellini gialli e rossi, ci sono voci dove – in questo caso purtroppo – il Milan è primo in classifica. Si potrebbe semmai aprire una discussione su alcune decisioni arbitrali – rivedibili, senza dubbio – che hanno contribuito a innescare il giudice sportivo, ma intanto il dato resta. E racconta che quella rossonera è la rosa col maggior numero di espulsioni di questo torneo.

    esperienza—  Siamo arrivati a quota quattro, che in dodici giornate significa evidentemente la media di un rosso ogni tre partite. L’ultimo della lista è Giroud e la cosa fa particolarmente effetto perché Oly è uomo di grande esperienza, eppure non è riuscito a contenersi nel finale bollente di Lecce. D’altra parte un Giroud frustrato dal folle andamento del match dipinge bene il momento attuale del Milan. Dopo il mani di Pongracic a pochi passi dall’area leccese non punito – ecco un esempio di errore arbitrale che ha generato poi conseguenze disciplinari, per quanto la reazione di Giroud in quei termini sia ovviamente sbagliata – Abisso ha mostrato al centravanti francese prima il giallo e poi il rosso diretto. È fra i due cartellini che Oly ha sbagliato, perché l’ammonizione avrebbe dovuto essere un avvertimento sufficiente. Ora, invece, il Milan attende la sentenza del giudice sportivo col fiato sospeso: possibile che siano due giornate di stop, ma – regolamento alla mano – si potrebbe anche arrivare a quattro.

    massacro—  Giroud, come dicevamo è il quarto espulso rossonero in questo campionato. Già, guida il Diavolo davanti a Lecce, Genoa e Monza, peraltro ferme a quota due. Gli altri tre rossi portano i nomi di Tomori (Roma-Milan, terza giornata), Maignan (Genoa-Milan, ottava) e Thiaw (Milan-Juve, nona). Quello di Tomori è figlio di un doppio giallo, gli altri sono rossi diretti come nel caso di Giroud. Inutile dire che in una squadra già massacrata dagli infortuni, perdere uomini-chiave per motivi disciplinari costringe Pioli a poter contare su un numero di rotazioni praticabili molto esigue. Milan ai primi posti anche nella classifica delle ammonizioni: terza piazza a quota 32 dietro Lecce (36) e Juve (33). Contributo cospicuo da parte di Hernandez, che è il giocatore più ammonito del campionato: sei gialli (unico a questa quota), molti dei quali per proteste e non per effettiva necessità di gioco. Quali sono le squadre più “virtuose”. Sono a zero espulsioni Juve, Lazio, Roma, Salernitana, Empoli, Torino, Fiorentina e Inter. Alla casella “gialla”, 16 cartellini per l’Inter, 17 per il Sassuolo e 19 per l’Atalanta. LEGGI TUTTO

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    Koopmeiners, la Premier nel destino. Ma la Dea aspetta un’offerta in stile Hojlund

    Il centrocampista olandese, preso dall’Az per appena 14 milioni, ha già triplicato il suo valore di mercato. Ma la Dea non fa sconti e non lo venderà a meno di offerte irrinunciabili

    La lista delle cessioni da record dell’Atalanta è destinata ad allungarsi. Non a gennaio, ma a luglio, perché alla riapertura della campagna trasferimenti il club della famiglia Percassi e del socio americano Pagliuca è orientato a tenersi i suoi pezzi pregiati, su tutti Teun Koopmeiners, il centrocampista olandese che nei due anni e mezzo finora trascorsi a Bergamo ha già visto quadruplicare il suo valore di mercato. Pescato nell’Az Alkmaar per 14 milioni, adesso vale almeno 50-60 milioni più bonus secondo la dirigenza della Dea, che difficilmente quando fa un prezzo, abbassa le sue pretese. Per informazioni chiedere allo United: la scorsa estate i Red Devils ha provato a giocare al ribasso per Rasmus Hojlund, ma alla fine hanno dovuto pagare 75 milioni fissi più 10 di parte variabile per ottenere il via libera al suo trasferimento a Manchester. Hojlund è la cessione più importante della storia dell’Atalanta, quella che ha portato il maggior incasso e la maggior plusvalenza visto che nell’estate 2022 era stato pagato “appena” 17 milioni dallo Sturm Graz.  LEGGI TUTTO

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    Lucarelli è il nuovo allenatore del Catania, saluto social alla Ternana

    Cristiano Lucarelli si appresta a diventare il nuovo allenatore del Catania. Manca solo l’annuncio ufficiale. L’ex tecnico della Ternana ha utilizzato il proprio account Instagram per congedarsi dalla piazza umbra. Lucarelli ha riportato la Ternana in Serie B nella stagione 2022/2023 con una marcia da record nel girone C di Serie C, ha ottenuto la salvezza nell’annata successiva prima di essere sollevato dall’incarico solo pochi giorni fa, in seguito effetto del ko casalingo con il Venezia.
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