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    Camavinga, le sostituzioni, il rosso a Natan: tutte le gaffe di Garcia a Napoli

    Le polemiche per i cambi sono spesso state seguite da spiegazioni confuse in conferenza. E le 4 sconfitte casalinghe fanno ancora più rumore

    Giocare con una sua squadra al Bernabeu resterà un sogno. E i club italiani questa ambizione l’hanno sempre negata con un esonero a Rudi Garcia. Capitò con la Roma nel gennaio 2016, quando il club giallorosso decise di richiamare Luciano Spalletti e il mese successivo erano in programma gli ottavi di Champions con il Real. Quando nell’estate scorsa ci fu il sorteggio dei gironi di Coppa, il francese disse proprio: «Finalmente potrò affrontare i campioni di Madrid, visto che con la Roma non mi venne concesso». Stavolta ha fatto un passettino avanti, riuscendo a perdere nella partita del girone al Maradona per 3-2 col Real. Ma nel ritorno del 29 novembre non siederà più lui sulla panchina del Napoli e non potrà vivere da protagonista lo stadio Santiago Bernabeu. Magari ci riuscirà ma con un’altra squadra. LEGGI TUTTO

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    Milan, allarme infortuni: da Pioli, al gioco, ai preparatori, ecco le possibili responsabilità

    Leao, c’è lesione: 20 giorni fuori, Calabria salta la nazionale. Sono loro gli ultimi ad entrare nell’infermeria rossonera. Individuare le cause resta complicato

    Luca Bianchin 

    13 novembre 2023 (modifica alle 15:58)

    Il Milan ha più infortuni che punti e tanto basterebbe per capire, per dire che insomma, se parliamo dei problemi fisici siamo oltre ogni soglia accettabile. La crisi autunnale si spiega in tanti modi – tre partitacce, scelte di formazione sbagliate, giocatori non all’altezza… – ma molti problemi sono riconducibili al grande motore immobile: gli infortuni. Il Milan, quando ha avuto la squadra titolare (o qualcosa di simile) ha fatto ottime cose. L’inizio da capolista, la vittoria di martedì scorso contro il Psg. Quando ha cambiato, a parte Cagliari e altre piccole eccezioni, ha pagato. Anche perché il totale delle partite stagionali saltate dalla rosa rossonera è un numero mostruoso: ben 73 (numero che comprende chi non è nemmeno stato inserito in lista Champions a causa di problemi fisici).

    non una novità—  Loftus-Cheek, Theo, Maignan, Pulisic, ora Leao. Tutti i giocatori chiave si sono fermati e la lista dei titolari sani da luglio a novembre si esaurisce in un fiato: Thiaw, Tomori, Reijnders. I tifosi impazziscono e hanno ragione: altre cose sono discutibili, qui la portata del problema è oggettiva. Non una novità, tra l’altro. Pioli nei suoi anni milanisti ha avuto guai ricorrenti, magari concentrati in alcuni momenti: un ottobre 2021 da dieci indisponibili, i nove infortunati per Milan-Udinese del 4 novembre, nove giorni fa. Mai, comunque, c’era stato un inizio come questo. L’a.d. Furlani in settimana ha ammesso: “Ci dobbiamo lavorare”. Pioli due giorni fa a Lecce ha allargato metaforicamente le braccia: “Non ho una spiegazione ma non può essere solo sfortuna. Giocando tanto, lo stress fisico e mentale si alza”. 

    le cause note—  Il club ha gli stessi pensieri. Sa da tempo che gli infortuni sono un problema e lo vuole risolvere. In fretta, se possibile: sa bene che ogni lesione toglie punti, milioni, ambizioni. Il punto è capire come. Alcuni fattori sono sicuramente parte della spiegazione: dover giocare ogni tre giorni, lo stress di una squadra di alto livello, una componente di sfortuna. È evidente però come tutto questo non basti a spiegare. Anche le altre grandi squadre hanno giocato 16 partite in tre mesi, più quelle con le nazionali. Anche le altre grandi hanno coefficienti di stress da tachicardia. 

    dove sono le colpe?—  C’è evidentemente altro. L’errore è forse nei carichi di lavoro, nei metodi di Pioli e di Matteo Osti, premiato dai colleghi come miglior preparatore atletico del 2021-22? Colpa dello stile di gioco del Milan, molto dispendioso, fatto di duelli, transizioni e molti allunghi? La tournée estiva, cominciata dopo soli 10 giorni di ritiro a Milanello, ha pregiudicato la preparazione e compromesso tutta la stagione? Il club sa che tutto è possibile, nulla garantito. Come varie, in alcuni casi improbabili, sono altre spiegazioni di cui si è parlato in queste settimane: il Milan si allena troppo poco; no, è colpa dei campi di Milanello; no, è eccessivo il lavoro sulla forza. Dall’esterno, impossibile dirlo. 

    leao e calabria—  Di sicuro, correggere ora è difficile ma necessario. Gli esami di ieri di Rafa Leao hanno portato la diagnosi: lesione di primo grado del bicipite femorale destro. Starà probabilmente fuori 20 giorni, forse di più se prevarrà la prudenza. Praticamente impossibile averlo per Milan-Fiorentina al rientro, difficile anche il rientro per Milan-Borussia, partita chiave in Champions. Per Rafa, è stata una settimana intensissima: ha giocato tutta la partita con l’Udinese sabato scorso, domenica era a Genova con Musah e Pobega per un’attività commerciale (evitabile?), martedì ha giocato la partita della vita, sabato è andato di nuovo in campo. Facile pensare non avesse recuperato dallo sforzo XXL della Champions. Calabria invece autorizza più ottimismo. Ha un edema da sovraccarico al flessore semitendinoso sinistro ma non lesioni: perderà la nazionale – tristezza, era appena stato convocato dopo lunga assenza – ma tornerà prima di Leao. Gazzetta digital + Box Panini + Album a soli 80€, il modo più veloce e conveniente per completare la collezione!

    mai dire flessore—  Alla fine di tutto questo, che cosa resta nella testa? Il pensiero che gli infortuni rischiano di costare a Pioli la fine dell’avventura più bella della sua vita. E per i tifosi milanisti, l’insopportabile sensazione che, a ogni partita, almeno un cambio sarà usato per un infortunio. L’allergia ad alcune parole: “lesione”, “bicipite”, “flessore”. Soprattutto flessore. Quasi quasi, nei bar milanisti si parla più volentieri di Calhanoglu. 

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    Atalanta: niente nazionali anche per Holm, Kolasinac. Il punto sugli infortunati

    Infermeria piena in casa Dea. Durante la sosta partiranno solo in sette. E alla ripresa c’è il Napoli

    Dopo Rafael Toloi, costretto a saltare gli impegni con l’Italia a causa di un problema al gemello mediale della gamba destra, ecco altri due calciatori dell’Atalanta impossibilitati a rispondere alla chiamata della propria nazionale. In attesa di comunicazione ufficiale circa la loro sconvocazione, Emil Holm e Sead Kolašinac sono infatti rimasti a Bergamo, di concerto con gli staff medici di Svezia e Bosnia Erzegovina, per gli infortuni rimediati ieri nella partita di Udine e per gli accertamenti che ne seguiranno. L’esterno ex Spezia, subentrato ad Hans Hateboer al 6′ del secondo tempo e a sua volta sostituito dopo mezz’ora da Davide Zappacosta, ha accusato un trauma distorsivo alla caviglia destra. Mentre Kolasinac, in campo per tutto il match, ha rimediato un risentimento muscolare al flessore sinistro. 

    recupero—  Restando due settimane a Zingonia, alle prese con infortuni non particolarmente gravi, Toloi, Holm e Kolasinac avranno la possibilità di recuperare per la gara contro il Napoli, in programma il prossimo 25 novembre. Mister Gian Piero Gasperini non dovrà quindi fare i conti con la solita diaspora di calciatori in giro per il mondo, visto che alla fine, in questa pausa per la nazionali, saranno solo in sette a partire: Gianluca Scamacca (Italia), Teun Koopmeiners e Marten De Roon (Olanda), Mario Pasalic (Croazia), Berat Djimsiti (Albania), Ademola Lookman (Nigeria) e Juan Musso (Argentina). Mentre oltre a Toloi, Holm e Kolasinac l’infermeria atalantina è attualmente occupata da Charles De Ketelaere (postumi distrattivi al ginocchio sinistro con interessamento del legamento collaterale mediale), Matteo Ruggeri (postumi traumatico-distrattivi della caviglia destra con interessamento del compartimento articolare interno), Giorgio Scalvini (lombalgia) e José Palomino (lesione di grado intermedio del muscolo semitendinoso della coscia sinistra), oltre che dal lungodegente El Bilal Touré (out da inizio stagione per la rottura dell’inserzione del tendine del retto femorale destro). LEGGI TUTTO

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    Calhanoglu l’infallibile: quando tira un rigore non sbaglia mai

    Con l’Inter ne ha segnati 11 su 11 e con 37 gol è diventato il miglior marcatore turco della storia in A

    Quando si presenta dagli undici metri, non si parla più di tentativo di trasformazione, ma di sentenza. Hakan Calhanoglu avrà pure i piedi caldissimi e ricchi di qualità, ma nel suo sangue scorre ghiaccio per quanto riesce a rimanere freddo sul dischetto del rigore. Del resto, il primo trasformato con la maglia dell’Inter avrebbe fatto tremare le gambe a chiunque: 7 novembre 2021, primo derby di Milano con la maglia dell’Inter contro la sua ex squadra e sotto la sua vecchia curva. E da quel rigore trasformato contro il Milan, Hakan ne ha infilati altri 10 su altrettanti calciati: percorso netto con l’Inter che si aggiunge al cento per cento di realizzazioni fatto registrare nella parentesi rossonera. Da quando gioca in Italia, Calha è a quota 14 gol dal dischetto su 14 tentativi: chiamatelo pure Hakan l’infallibile. 

    Record—  Hakan – diventato il miglior marcatore turco della storia della A (37 reti) staccando Şükrü Gülesin (36) – è la bellezza della semplicità: nessuna rincorsa strana, nessun saltello, nessuna esitazione nella rincorsa. Calha sembra contare i passi: rincorsa breve e conclusione quasi sempre rasoterra e all’angolino. Ieri ha spiazzato Turati per il 5° rigore trasformato in questo campionato dopo Fiorentina, Milan, Torino e Atalanta, mentre in Champions aveva deciso il match di andata contro il Salisburgo. Con Calha sembra tutto facile, anche se poi non è per tutti così. E al momento della sostituzione, il Meazza si è alzato in piedi per omaggiarlo: in fondo, con un Calha così, ogni obiettivo sembra possibile LEGGI TUTTO

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    Troppi infortuni e pochi punti: ora Pioli rischia davvero? Ecco le quote

    Il tecnico dei rossoneri finito nel mirino della critica dopo il pareggio di LecceAllarme rosso in casa Milan. Non tanto, o meglio non solo, per i pochi punti raccolti nell’ultimo mese, quanto piuttosto per una situazione infortuni sempre più fuori controllo: con i ko rimediati da Calabria e Leao a Lecce sono infatti 24 gli stop dei calciatori rossoneri da inizio stagione. Si può quindi dire, con un filo di ironia, che il Milan ha fin qui collezionato  più infortuni che punti in queste prime 12 giornate di Serie A. Scopriamo come cambiano le quote esonero o dimissioni di Pioli sui principali siti di scommesse. PIOLI RISCHIA L’ESONERO?   —  
    Tra una sosta e l’altra il Milan è letteralmente crollato: due sconfitte (contro Juve e Udinese) e due pareggi (contro Napoli e Lecce, entrambi con rimonta subìta) nell’ultimo mese, che ha visto il Milan vincere solo il match, pur fondamentale, in Champions contro il Psg. Innegabile che in questa striscia di risultati negativi abbia inciso anche l’ecatombe di infortuni che si è abbattuta su Milanello: 24 da inizio stagione. Tantissimi, specie se paragonati ai 10 della Juve e ai 7 dell’Inter. Un tema su cui si sta riflettendo in casa Milan, come hanno ammesso sia l’ad Furlani che il tecnico Stefano Pioli, che nei suoi anni alla guida del Milan ha dovuto spesso e volentieri combattere contro i malanni fisici dei suoi calciatori. Difficile risalire alle cause di un problema che sta condizionando l’ennesima stagione del Milan, ma è chiaro che il club sia già alla ricerca di un qualche tipo di soluzione. Tra queste anche il possibile cambio in panchina, anche se la ogni valutazione verrà presa a tempo debito: intanto le quote esonero/dimissioni di Pioli crollano a 4.50 su Gazzabet, 4.50 su Snai e 4.00 su Sisal.ADDIO SCUDETTO? —  
    Ora la strada per la seconda stella si fa impervia: la vittoria dell’Inter contro il Frosinone spinge infatti i rossoneri a -8 dalla vetta della classifica e a -6 dalla Juventus seconda. Vero che al rientro ci sarà il derby d’Italia che potrebbe permettere di assottigliare il gap su almeno una delle due, ma è chiaro che al Milan visto nell’ultimo mese serve un deciso cambio di marcia. I bookie ora sono piuttosto scettici sulla vittoria finale dei rossoneri: le quote scudetto degli uomini di Pioli schizzano infatti a 8.00 su Gazzabet, Snai e Betway e 7.50 su Planetwin365 e Sisal. Un’impennata condizionata anche da una striscia di infortuni che sembra davvero senza fine. 
    13 novembre 2023 (modifica il 13 novembre 2023 | 11:57)
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    Sport e Salute replica a Sarri: “Olimpico in perfette condizioni, rispetta requisiti Uefa”

    Dichiarazioni forti quelle del tecnico biancoceleste al termine del derby sulle condizioni del prato dell’Olimpico. Sport e Salute replica…Non fa giri di parole, non li fa mai Maurizio Sarri che torna a criticare il terreno dello Stadio Olimpico: “È amatoriale. Bello per i concerti, brutto per vederci il calcio, orribile per giocarci”. Una battaglia che il tecnico biancoceleste continua a portare avanti da tempo e che impatta soprattutto per una squadra che prova a giocare tanto il pallone.“Mi dispiace che il terreno di gioco sia in queste condizioni perché è difficile giocare a calcio così. Non è un terreno all’altezza di queste due squadre, è difficile soprattutto per noi che cerchiamo di costruire la manovra dal basso” – le parole di Sarri a Dazn al termine del derby della Capitale. Non si è fatta attendere la risposta di Sport e Salute, azienda responsabile delle condizioni del manto erboso dell’Olimpico: “Il terreno di gioco dello Stadio Olimpico è in ottime condizioni e rispetta in pieno i requisiti della Uefa, su tutti planarità e densità. Pertanto, non costituisce un tema”. Se vuoi approfondire tutte le tematiche sul mondo Lazio senza perdere alcun aggiornamento, rimani collegato con Cittaceleste per scoprire tutte le news di giornata sui biancocelesti in campionato e in Europa.
    13 novembre 2023 (modifica il 13 novembre 2023 | 10:43)
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    Calhanoglu l’infallibile: quando tira un rigore non sbaglia mai

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    Record—  Hakan – diventato il miglior marcatore turco della storia della A (37 reti) staccando Şükrü Gülesin (36) – è la bellezza della semplicità: nessuna rincorsa strana, nessun saltello, nessuna esitazione nella rincorsa. Calha sembra contare i passi: rincorsa breve e conclusione quasi sempre rasoterra e all’angolino. Ieri ha spiazzato Turati per il 5° rigore trasformato in questo campionato dopo Fiorentina, Milan, Torino e Atalanta, mentre in Champions aveva deciso il match di andata contro il Salisburgo. Con Calha sembra tutto facile, anche se poi non è per tutti così. E al momento della sostituzione, il Meazza si è alzato in piedi per omaggiarlo: in fondo, con un Calha così, ogni obiettivo sembra possibile LEGGI TUTTO