Col senno del poi il primo posto in solitaria della quinta giornata ha fatto più male che bene. «Un mese fa c’era tanta euforia intorno al Torino. Troppa? Non direi, essere primi per una giornata è il minimo sindacale per il popolo granata, al quale ormai basta davvero poco per gasarsi un po’. Anche chi, come me, non crede nell’attuale compagine societaria, era rimasto entusiasta nel vedere per qualche giorno il Toro in vetta. Dopo anni e anni di continue delusioni l’avvio era stato promettente».
Da quel momento, però, sono arrivate solo amarezze: l’eliminazione in Coppa Italia e le tre sconfitte di fila in Serie A. Che succede al Toro? «Le prestazioni vanno analizzate. Ad esempio col Cagliari la sconfitta è bugiarda. In Sardegna la squadra ha fatto una buona gara e il risultato più giusto sarebbe stato un pareggio. Detto ciò a inizio stagione alcuni episodi sono girati bene al Toro: penso al rigore sbagliato da Pasalic al novantaseiesimo o al gol quasi allo scadere di Coco a Venezia. Due vittorie che sarebbero potute essere quattro punti in meno. A San Siro, invece, il Toro era avanti 2-0 a un minuto dalla fine, ma il Milan ha tirato 24 volte in porta. Io, però, a volte sono troppo critico; perché ragiono da allenatore più che da tifoso».
Cosa manca al Toro per puntare all’Europa? «Ci sono dei limiti strutturali in questa squadra. Quando perdi due titolari come Buongiorno e Rodriguez devi rifare daccapo la difesa, che l’anno scorso era il punto di forza del Torino. Adesso invece prendiamo troppi gol. Purtroppo senza investire adeguatamente per i sostituti dei giocatori migliori che vanno via anno dopo anno, faremo sempre fatica a essere competitivi».
A chi bisogna aggrapparsi per sperare di vedere il Toro lottare per le Coppe? «A mister Vanoli, che merita piena e assoluta fiducia. Paolo è un uomo serio e con valori importanti, molto da Toro nell’animo. Resta il punto di riferimento per risollevarsi e riprendersi: c’è ancora tempo».
Venerdì all’Olimpico arriva il Como di Fabregas: vietato sbagliare? «Serve una vittoria per ripartire e non perdere contatto con le squadre davanti, che hanno iniziato a macinare punti e vittorie. I lombardi stanno facendo bene e quindi per il Toro quello di venerdì sarà già un test importante da superare. Certamente servono i tre punti, se si vuole sperare in qualcosa di più del consueto decimo-undicesimo posto al quale ormai il Toro è, tristemente, abbonato».
Davanti nonostante la pesantissima assenza di Zapata, stanno arrivando risposte incoraggianti da Sanabria e Adams. «Sono due buoni giocatori e stanno dando un apporto significativo, ma dietro di loro non c’è praticamente nessuno. Basta un raffreddore e il Torino in attacco si ritrova in emergenza. È vero che Vlasic volendo può fare la seconda punta, ma a livello numerico è evidente che serva un altro attaccante».
Si è parlato di Balotelli: che ne pensa? «Lascerei perdere. Ormai è diventato quello che non matura mai e inizia ad avere anche una certa età. In più negli ultimi anni il Torino è stato caratterizzato dalla compattezza dello spogliatoio e da un gruppo solido. Non mi sembra che Balotelli sia la persona più adatta al mondo Toro». LEGGI TUTTO