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    Genoa, Gilardino: “Gara interpretata con la giusta mentalità”. Sul rinnovo…

    GENOVA – Il Genoa di Alberto Gilardino torna a vincere e lo fa per 2-0 nello scontro diretto contro l’Udinese. Le parole dell’allenatore rossoblù nel post-partita: “L’abbiamo interpretata nel migliore dei modi. Noi eravamo un po’ lenti nel giro palla, facevamo fatica a superare la prima linea dell’Udinese, poi abbiamo trovato gli spazi. L’unico rammarico è non aver fatto il terzo gol, ma per il resto è stata una partita interpretata con la giusta mentalità.Sono tre punti pesanti – aggiunge – Per me è qualcosa di incredibile quello che è successo da un anno a questa parte. C’è la volontà da parte della squadra di migliorare, sono tutti step che portano motivazioni positive e miglioramenti”
    Il tema rinnovo
    “Al momento la società non mi ha ancora chiamato, non ci siamo seduti a parlare del futuro, per quanto mi riguarda stiamo mettendo le nostre energie sulla quotidianità, ci sarà tempo per parlarne. La base di tutto resta comunque lo spirito della squadra coltivato durante le settimane e i mesi”
    Su Retegui
    “Da quando è arrivato stiamo cercando di “pulirlo” in tutto, sia nel primo controllo che nell’attacco alla porta. Stasera oltre al gol da grande bomber ha fatto una prestazione importante. Sente la porta, si muove bene nell’area, ha grandissimi margini di miglioramento”. LEGGI TUTTO

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    Palladino e gli obiettivi Monza: “Berlusconi mi disse di pensare in grande”

    Palladino dopo Salernitana-Monza
    Raffaele Palladino ha analizzato la gara contro la Salernitana: “E’ arrivata una conferma del gruppo ed è stato fatto uno step in più sotto il profilo della maturità. E’ stato bello vederli giocare questa sera e mi è piaciuto lo spirito di chi è entrato perché in queste ultime due gare hanno aiutato la squadra a fare punti. Ci sono tante cose positive ma teniamo i piedi per terra perché prossimo weekend arriva un’altra gara difficile”. Su Bondo: “Io metto in campo i giocatori che ritengo possano darci una grande mano. Bondo ha fatto bene col Milan poi ha avuto un piccolo problema al ginocchio e non ho voluto rischiarlo dall’inizio”.
    Sul modulo: “Io credo che il 4-2-3-1 l’abbiamo fatto spesso. Non sono innamorato dei numeri, ma facciamo tante rotazioni e andiamo alla ricerca dello spazio. I giocatori devono muoversi nel posto giusto al momento giusto, quindi non crediamo in un solo sistema di gioco”. Poi il tecnico ha parlato di Mota: “Dany ha fatto una grande partita sotto tutti i punti di vista. Abbiamo difeso da squadra, non volevamo subire gol e soprattutto abbiamo avuto pazienza”. Sugli obiettivi: “Mi viene in mente una sola cosa che mi disse Berlusconi: ‘Bisogna sempre pensare in grande’ e me la sono sempre portata dentro perché sono ambizioso. Vogliamo continuare così e lavorare con umiltà e sacrificio”. In chiusura le emozioni nel giocare a casa: “Oggi è stata emozionante perché c’era la mia famiglia sugli spalti a seguirmi, ma voglio spezzare una lancia a favore della Salernitana perché i tifosi sono stati incredibili nonostante le difficoltà. Mi dispiace vederla in queste condizioni e spero da ex calciatore che possa rialzarsi presto”. LEGGI TUTTO

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    D’Aversa, conferenza Lecce-Inter: “Non credo nell’impossibile. Dobbiamo…”

    Il Lecce è chiamato a dare una svolta dopo i recenti risultati: 7 sconfitte nelle ultime nove gare, ultima vittoria nel 3 a 2 del Via del Mare contro la Fiorentina. Un momento non proprio positivo per i salentini che in questo turno affronteranno la capolista Inter. Non la miglior formazione con cui giocare in questa situazione, ma D’Aversa in conferenza ha detto: “Non credo nell’impossibile nel calcio”.

    Lecce-Inter, conferenza D’Aversa

    Roberto D’Aversa ha analizzato la prossima gara contro l’Inter: “Affrontiamo una squadra che viene da nove vittorie consecutive. I numeri del 2024 sono importanti, può sembrare impossibile fare risultato ma io non ci credo. Qualche aspetto positivo c’è: giochiamo in casa ad esempio. Dobbiamo cercare di mettere in difficoltà una squadra che ha giocato una gara di Champions. C’è sempre qualcosa da perdere. Dobbiamo dare il massimo e vedere come vanno le cose”. Poi il tecnico è tornato sulle ultime sconfitte: “Il Bologna sta dimostrando di essere una grande squadra. Son partite legate agli episodi. Al Dall’Ara abbiamo avuto occasioni clamorose che non abbiamo concretizzato. Con il Torino non ci è stato dato un rigore e poi alla fine queste cose indirizzano le partite”. Poi sui singoli: “Pierotti migliora allenamento dopo allenamento, ma ha bisogno di tempo per ambientarsi. Banda è recuperato, vedremo se potrà partire dall’inizio. Difesa? Baschirotto non avrà problemi, su chi lo affiancherà ho due solizioni, sceglierò domani”. In chiusura sui dubbi di formazione: “Sempre i soliti perché i ragazzi si allenano al massimo”.  LEGGI TUTTO

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    Dionisi, futuro Sassuolo: “Uniti e vivi, ma le valutazioni non spettano a me”

    Il Sassuolo è sempre più in crisi e al terz’ultimo posto dove rischia di infilarsi in un baratro in questo finale di stagione. Ennesima sconfitta per i neroverdi quella contro l’Empoli, la quinta nelle ultime sei uscite. La vittoria manca dall’1 a 0 del Mapei contro la Fiorentina, la stessa cornice che dopo il 3 a 2 contro i toscani ha deciso di contestare la squadra e Dionisi. Il tecnico ha parlato al termine della gara: “Mi dispiace per i tifosi, non sono soddisfatti e i primi a non esserlo siamo noi, io e i ragazzi”. 
    Dionisi e il futuro: le sue parole
    Alessio Dionisi ha analizzato a Sky Sport la prova dei suoi ragazzi: “Siamo delusi per come è finita. Dobbiamo toglierci di dossa la precarietà con cui affrontiamo certe situazioni e commettiamo errori specialmente in queste gare fondamentali per la salvezza. C’è da recuperare ciò che non si è visto contro l’Empoli: determinazione, volontà, spirito di sacrificio”. Poi sul futuro: “Se i risultati non arrivano noi allenatori siamo sempre in discussione e questo lo so bene. Ma vedo una squadra unita e viva altrimenti alzerei la mano. Poi le valutazioni non le faccio io, ma ho la volontà di andare avanti”. In chiusura ha parlato del recupero di Berardi: “E’ pronto al rientro in campo ma non con la squadra che non sarà a brevissimo. Lui è importante per noi e non solo per l’esperienza. E’ un giocatore di alto che averlo o no fa tutta la differenza, ma anche noi dobbiamo tirare fuori di più dai noi stessi”.  LEGGI TUTTO

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    Pioli ha la cura per il Milan: difesa più bassa

    I numeri della difesa rossonera
    Un dato che si amplifica se si guarda all’intero cammino stagionale, dove in 25 partite di campionato sono 31 i gol subiti e solo nove le gare senza subire reti. In campo internazionale, tra Champions ed Europa League, i rossoneri hanno confermato la permeabilità della loro fase difensiva incassando 8 gol nella fase a gironi di Champions (4 dal Psg, 3 dal Borussia Dortmund e 1 dal Newcastle) ai quali si aggiungono i tre subiti due giorni fa in casa del Rennes per un totale di 11. Infine, in Coppa Italia, le reti al passivo sono tre in due gare, con quelle messe a segno dall’Atalanta che sono costate l’eliminazione dalla competizione.
    Insomma, il computo totale ci dice che dentro la rete milanista sono finiti 45 palloni in 35 gare ufficiali, una media preoccupante di 1,28 gol incassati a partita. Insomma, qua e là all’interno dei 90 minuti, i rossoneri prima o poi vedranno esultare gli avversari per almeno una volta. Un dato preoccupante che deve essere ascritto, in primis, al modo di difendere che Pioli ha scelto di attuare già dalla scorsa stagione.
    Squadra scoperta quando attacca
    Il Milan è una squadra che corre molto in avanti, specie nel tentativo di recuperare il pallone con una pressione iper aggressiva che coinvolge la prima linea offensiva, con Giroud chiamato a essere il primo pressatore quando la palla gravita tra i difensori o tra i piedi del regista della squadra avversaria. Spesso il tentativo di rubare il pallone porta i calciatori rossoneri ad alzarsi su posizioni estreme e se i sincronismi dell’assalto agli avversari non vanno all’unisono, ecco che ci creano delle voragini che ormai sono il punto focale delle manovre offensive di chi affronta il Milan.
    Il famoso 5-0-5, ovvero cinque difendono e cinque attaccano, è un vestito che ha dato frutti più negativi che positivi e questo a prescindere dagli interpreti di chi sta in mezzo al campo. Vero, Kessie e Tonali avevano doti di rottura maggiori, ma se prendiamo come riferimento l’anno dello scudetto, il Milan difendeva in maniera molto meno aggressiva e più compatta, andando a liberare poi la corsa dei suoi esterni – sia alti sia bassi – per andare a ribaltare velocemente il fronte offensivo e, spesso, trovare il gol.
    La cura di Pioli: difesa bassa 
    Oggi, invece, gli attaccanti arrivano poco lucidi sotto porta anche a causa dei compiti difensivi che Pioli chiede ai suoi giocatori e gli errori, spesso sempre gli stessi in termini di concetti, vengono pagati a caro prezzo. Anche il gol dell’1-0 di Bourigeaud del Rennes nasce da una fase difensiva spezzata, dove la palla persa da Bennacer e l’uscita con i tempi sbagliati di Musah non ha dato a nessuno dei due centrali, in particolar modo Gabbia, il tempo di reazione necessario per porre una pezza.
    Il secondo tempo della partita contro il Napoli è la cartina di tornasole di come questo Milan sappia difendere anche più basso. Nonostante abbia ceduto il dominio territoriale agli azzurri, i rischi corsi da Maignan sono stati quelli fisiologici e il campo per ripartire è stato più ampio. Avere giocatori dinamici, specie in mezzo al campo, non garantisce un’aggressione palla efficace.
    Pioli dovrà lavorare su questo aspetto, su un cambio di assetto difensivo che non esponga anche i due centrali a continui uno contro uno a campo aperto. Perché, come successo a Monza, gli avversari poi segnano e le partite si complicano. Tornare al sistema difensivo dello scudetto, forse, sarebbe una buona cosa per limare la fragilità difensiva dell’intera squadra. Perché non sempre si può fare un gol in più degli altri. LEGGI TUTTO

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    Serie A, anticipi e posticipi fino alla 30ª giornata: quando gioca la Juve

    28ª giornata

    08/03/2024 Venerdì 20.45 NAPOLI−TORINO DAZN/SKY

    09/03/2024 Sabato 15.00 CAGLIARI−SALERNITANA DAZN

    09/03/2024 Sabato 15.00 SASSUOLO−FROSINONE DAZN

    09/03/2024 Sabato 18.00 BOLOGNA−INTER DAZN

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    10/03/2024 Domenica 12.30 LECCE−HELLAS VERONA DAZN/SKY

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    10/03/2024 Domenica 18.00 JUVENTUS-ATALANTA DAZN

    10/03/2024 Domenica 20.45 FIORENTINA-ROMA DAZN

    11/03/2024 Lunedì 20.45 LAZIO−UDINESE DAZN

    29ª giornata

    15/03/2024 Venerdì 20.45 EMPOLI−BOLOGNA DAZN/SKY

    16/03/2024 Sabato 15.00 MONZA−CAGLIARI DAZN

    16/03/2024 Sabato 15.00 UDINESE−TORINO DAZN

    16/03/2024 Sabato 18.00 SALERNITANA−LECCE DAZN

    16/03/2024 Sabato 20.45 FROSINONE−LAZIO DAZN/SKY

    17/03/2024 Domenica 12.30 JUVENTUS−GENOA DAZN/SKY

    17/03/2024 Domenica 15.00 HELLAS VERONA-MILAN DAZN

    17/03/2024 Domenica 18.00 ATALANTA-FIORENTINA DAZN

    17/03/2024 Domenica 18.00 ROMA−SASSUOLO DAZN

    17/03/2024 Domenica 20.45 INTER−NAPOLI DAZN

    30ª giornata

    30/03/2024 Sabato 12.30 NAPOLI−ATALANTA DAZN

    30/03/2024 Sabato 15.00 CAGLIARI-HELLAS VERONA DAZN/SKY

    30/03/2024 Sabato 15.00 TORINO−MONZA DAZN

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    Yildiz, la mail dell’Arsenal alla Juve: l’offerta e la risposta

    Ci interessa molto Kenan Yildiz. Siamo pronti a offrire una cifra intorno ai 40 milioni di euro. Più o meno l’email suonava così e arrivava dalla sede dell’Arsenal, club che da sempre rastrella i migliori giovani in Europa e ha messo gli occhi su Yildiz. Le prestazioni con la Juventus e quelle con la Nazionale turca non sono sfuggite agli scout dei Gunners e dopo averlo visionato, è stata elaborata una proposta per la Juventus. Risposta? Grazie, ma quaranta milioni non bastano. E forse nemmeno il doppio, perché intorno a Yildiz c’è un progetto del club e non si tratta di un giocatore in vendita.
    Juve, la valutazione di Yildiz
    Respinto tutto al mittente, insomma. Ma davvero Yildiz è incedibile? O se arrivasse un’offerta doppia rispetto a quella dell’Arsenal, la Juventus vacilerrebe? Alla Juventus non hanno dubbi nell’affermare che il giocatore non si vende a nessuna cifra, perché davvero esiste un piano per farlo crescere all’interno del mondo juventino per trasformarlo in un simbolo del futuro, ma ovviamente questa è teoria, la pratica potrebbe anche suggerire qualcosa di diverso, ma deve arrivare per davvero un’offerta da 80 milioni di euro. LEGGI TUTTO

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    Lukaku sbaglia ma ci pensa Svilar: Roma agli ottavi, Feyenoord ko ai rigori

    Dopo il Milan (nonostante il ko contro il Rennes) anche la Roma si qualifica agli ottavi di finale di Europa League. La squadra di De Rossi all’andata aveva pareggiato con il risultato di 1-1 in casa del Feyenoord, mentre oggi i giallorossi si sono imposti sugli olandesi all’Olimpico strappando il pass per il prossimo turno. La sfida inizia decisamente in salita per la Roma, che dopo appena 5′ subisce la rete dello svantaggio da Gimenez. Immediata la reazione dei padroni di casa che pareggiano al 15′ con l’eurogol del capitano Pellegrini, che conferma così il suo straordinario stato di forma. Il primo tempo si chiude sull’1-1 e nella ripresa la partita cala di ritmo: non ci sono troppe occasioni clamorose e la sfida si prolunga fino ai ai supplementari. I 30′ aggiuntivi non bastano e il match si decide ai calci di rigore: nonostante l’errore di Lukaku i giallorossi si aggiudicano la qualificazione grazie alle decisive parate di Svilar sulle conclusioni dagli 11 metri di Hancko e Jahanbakshs.
    Europa League, le altre partite
    Il Galatasaray vede sfumare clamorosamente la qualificazione agli ottavi perdendo in trasferta per 4-1 contro lo Sparta Praga dopo la vittoria per 3-2 in Turchia. Preciado, Turi, Haraslin e Kuchta condannano la squadra di Mauro Icardi. Lo Sporting Lisbona pareggia in casa contro lo Young Boys per 1-1 dopo il 3-1 dell’andata: alla rete di Gyokeres risponde Ganvoula su calcio di rigore. Il Marsiglia, dopo l’esonero di Gattuso, si impone in Francia sullo Shakhtar con il risultato di 3-1 e stacca il pass per il turno successivo. Decidono la sfida e il turno i gol di Aubameyang, Sarr e Kondogbia. LEGGI TUTTO