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    Inter, per Acerbi elongazione bicipite femorale coscia destra: out Lipsia, dubbio Firenze

    Francesco Acerbi si è sottoposto questa mattina a esami clinici e strumentali presso l’Istituto Humanitas di Rozzano. Gli accertamenti hanno evidenziato un’elongazione al bicipite femorale della coscia destra. Il giocatore sarà valutato giorno dopo giorno. Salterà sicuramente la partita contro il Lipsia di Champions League, in programma a San Siro domani. Proverà a recuperare per Fiorentina-Inter di domenica 1 dicembre.
    L’infortunio in Verona-Inter
    Il difensore dell’Inter era stato costretto al cambio dopo 15′ nella sfida di campionato contro il Verona dello scorso sabato, sostituito da De Vrij. Era da poco rientrato da un altro infortunio simile, ma all’altra coscia.
    Frattesi, infiammazione alla caviglia sinistra
    Davide Frattesi non è in campo insieme ai compagni per la rifinitura sul prato di San Siro alla vigilia della sfida di Champions League contro il Lipsia. Per il centrocampista nerazzurra infiammazione alla caviglia sinistra. LEGGI TUTTO

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    Champions League, quinta giornata: gli arbitri delle italiane

    Designati gli arbitri per le partite di martedì 26 novembre, valide per la quinta giornata di Champions League. Lo spagnolo José María Sánchez é stato scelto per Slovan Bratislava-Milan (domani alle 18:45), partita della quinta giornata della fase a gironi di Champions League. Assistenti i connazionali Raúl Cabañero e Iñigo Prieto. Per Young Boys-Atalanta (a Berna, ore 21:00) sarà in campo il lituano Manfredas Lukjancukas (assistenti Mangirdas Mirauskas e Vytenis Kazlauskas). Inter-Lipsia (sempre alle 21:00) sarà arbitrata dal portoghese João Pinheiro (assistenti Bruno Jesus e Luciano Maia). Infine Bologna-Lille (mercoledì 27, ore 21:00), é stata affidata all’inglese Michael Oliver (assistenti Stuart Burt e James Mainwaring). 
    Le designazioni per mercoledì 27 novembre
    Lo spagnolo Jesus Gil Manzano è stato designato per dirigere Aston Villa-Juventus, gara valida per la quinta giornata della Champions League in programma mercoledi’
    sera (ore 21) al Villa Park di Birmingham. Al suo fianco, gli assistenti Diego Barbero e Angel Nevado; quarto ufficiale Juan Martinez Munuera, al Var Alejandro Hernandez e Guillermo Cuadra. Ad arbitrare Lille-Bologna, in programma sempre mercoledì alle
    21 al Dall’Ara, sarà invece l’inglese Michael Oliver, assistito da Stuart Burt e James Mainwaring; Chris Kavanagh quarto ufficiale, Jarred Gillett e lo scozzese Andrew Dallas al Var. LEGGI TUTTO

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    Juve, occhio: Watkins brilla ma l’Aston Villa è in difficoltà

    Una cosa è certa, e l’ulteriore conferma è arrivata ieri nella gara che l’Aston Villa ha pareggiato 2-2 in casa contro il Crystal Palace: in questo momento la squadra di Unai Emery è ben lontana dall’essere quel meccanismo ai limiti della perfezione che fino a metà ottobre veleggiava nelle parti altissime della classifica della Premier, dominando anche in Champions, in cui si era perfino tolta la soddisfazione di collezionare scalpi prestigiosi, come quello del Bayern Monaco. Nell’ultimo mese quella versione sublime dei Villans ha lasciato spazio a una molto meno brillante, improvvisamente vulnerabile, e a tratti sussiegosa nell’atteggiamento, soprattutto in quel recupero palla che poi, a guardar bene, era stato uno dei segreti della straordinaria cavalcata della scorsa stagione.
    Aston Villa: i numeri non mentono
    D’altronde, se è vero che i numeri difficilmente raccontano in maniera esaustiva tutta la verità, è altrettanto vero che non mentono. E quelli che hanno accompagnato i Villans alla sfida col Crystal Palace delineavano già il profilo di una squadra in difficolta: quattro sconfitte consecutive fra Premier, Coppa di Lega e Champions League, con sole 2 reti segnate e addirittura 9 subite. Insomma, il resoconto di una piccola crisi, il primo vero momento di difficoltà da quando due anni fa a Birmingham è sbarcato l’ottimo allenatore basco. Eppure, nella gara con il Palace qualcosa di positivo si è rivisto, quantomeno in fase di costruzione. E forse se sull’1-1 (reti di Sarr dopo 4’ e pareggio del solito Watkins poco dopo la mezz’ora) Tielemans non avesse fallito la grande opportunità dagli undici metri staremmo raccontando di un ritorno alla vittoria dei Villans. E invece, sulla ripartenza successiva al rigore fallito a trovare la rete del nuovo vantaggio è la squadra di Glasner, che grazie alla velocità di Sarr rimette impietosamente in evidenza tutti gli attuali limiti difensivi del Villa: la firma del 2-1 è la prima in Premier del classe 2003 Justin Devenny. Massimo risultato col minimo sforzo per le Eagles, anche se a firmare il pareggio finale è il colpo di testa di Barkley: evitata dunque la quinta sconfitta consecutiva, nonostante un Villa ancora molto lontano della sua versione migliore.
    Aston Villa-Crystal Palace: pagelle e tabellino
    Le pagelle:
    Aston Villa (4-2-3-1): Martinez 6.5; Bogarde 5.5 (1’ st Cash 6), Diego Carlos 5.5, Torres 6, Maatsen 5 (24’ st Digne ng); Barkley 6.5, Tielemans 6.5; Bailey 6 (38’ st Philogene ng), Rogers 6 (37’ st Buendia ng), McGinn 6.5 (24’ st Duran ng); Watkins 7. A disp. Olsen, Broggio, Mings, Nedeljkovic. All. Emery 5.5.
    Crystal Palace (3-4-2-1): Henderson 7; Chalobah 6.5, Lacroix 6, Guehi 6.5; Munoz 6.5, Hughes 6 (46’ st Richards ng), Doucoure 6.5 (18’ st Lerma 6), Mitchell 6.5; Sarr 8 (45’ Clyne ng), Devenny 7 (29’ st Schlupp ng); Mateta 7. A disp. Turner, Matthews, Agbinone, Kporha, Ward. All. Glasner 7.
    Marcatori pt: 4’ Sarr, 36’ Watkins, 46’ Devenny; st 32’ Barkley
    Arbitro: Robinson 6.5
    Note: 42.789 spettatori.
    Ammoniti: Diego Carlos, Maatsen, Chalobah, Buendia, Mitchell.
    Angoli: 10-1 per l’Aston Villa.
    Recupero: pt 5’; st 6’.
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    Diretta Genoa-Cagliari ore 12.30: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    GENOVA – Il lunch match della 13ª giornata del campionato di Serie A mette di fronte allo stadio Luigi Ferraris Genoa e Cagliari. Esordio sulla panchina del Grifone per Patrick Vieira. L’ex centrocampistra, tra le altre, di Juve e Inter, ha preso il posto di Alberto Gilardino, esonerato durante la sosta per le nazionali. Eppure i rossoblù sembravano in netta ripresa: dopo aver incassato cinque sconfitte in sei partite, era arrivato il successo di Parma firmato Pinamonti (suo il sigillo nell’unica altra vittoria stagionale, quella del 24 agosto a Monza) e l’1-1 interno contro il Como, acciuffato grazie al gol in pieno recupero di Vogliacco. I sardi di Davide Nicola, come i liguri a quota 10 in classifica, hanno invece interrotto una striscia di tre ko di fila fermando sul 3-3 il Milan nell’ultima uscita prima dello stop. A Marassi, dunque, in palio ci sono punti preziosi in ottica salvezza.
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    Genoa-Cagliari: diretta tv e streaming
    Genoa-Cagliari, lunch match della 13ª giornata del campionato di Serie A, è in programma alle ore 12.30 allo stadio Luigi Ferraris di Genova e sarà visibile in esclusiva in diretta su Dazn e Sky Zona Dazn (214). 
    Le probabili formazioni di Genoa-Cagliari
    GENOA (3-5-2): Leali; Vogliacco, Bani, Matturro; Frendrup, Sabelli, Badelj, Thorsby, Martin; Balotelli, Pinamonti. Allenatore: Vieira. 
    A disposizione: Sommariva, Gollini, Vasquez, Zanoli, Miretti, Melegoni, Bohinen, Marcandalli, Masini, Norton-Cuffy, Pereiro, Ankeye, Messias, Vitinha, Accornero. 
    CAGLIARI (3-5-2): Scuffet; Zappa, Mina, Luperto; Zortea, Makoumbou, Marin, Deiola, Augello; Luvumbo, Piccoli. Allenatore: Nicola. 
    A disposizione: Ciocci, Sherri, Obert, Palomino, Wieteska, Azzi, Adopo, Jankto, Prati, Viola, Felici, Gaetano, Lapadula, Kingstone, Pavoletti. 
    ARBITRO: Sozza di Seregno. ASSISTENTI: Tolfo-Di Monte. IV UFFICIALE: Feliciani. VAR: Marini. ASS. VAR: Nasca.  LEGGI TUTTO

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    Juve, la Primavera ritrova il sorriso: Sampdoria ko 3-1

    Sampdoria-Juve: rivivi la diretta

    95′ – Finisce qui!La Juve torna alla vittoria in campionato. 

    94′ – Doppio rosso!Ntanda si prende il secondo giallo, Crapisto ingenuo gli dice qualcosa e si becca anche lui il cartellino. 

    90′ – Quattro minuti di recupero.

    87′ – Ancora Zelezny!Bravo il portiere bianconero a volare sul tiro di Forte. 

    86′ – Occasione Sampdoria!Verde bravo a chiudere su Ofoma mentre stava andando alla conclusione, Zelezny para.

    83′ – Cambio per la Juve!Dentro Scienza e Ventre per Lopez e Biliboc. 

    82′ – Ammonito Ntanda!Trattenuta su Boufandar. 

    79′ – Occasione Juve!Florea mette un pallone d’oro alle spalle della difesa per Lopez ma il suo pallonetto termina fuori. Tutto fermo, però, per fuorigioco dell’attaccante bianconero. 

    75′ – Ultimo cambio per la Sampdoria!Fuori Patrignani e dentro Sava. 

    70′ – La Sampdoria con i cambi riesce a mettere in apprensione la Juve!Ntanda e Ofoma i più pericolosi, anche se per il momento i bianconeri si chiudono bene. 

    69′ – Doppio cambio per la Juve!Dentro Pugno e Florea, fuori Di Biase e Ripani.

    65′ – Altro cambio per la Sampdoria!Fuori Giolfo e dentro Diagne.

    62′ – Ottimo il lancio di Lopez per Di Biase, l’attaccante non stoppa bene il pallone e se lo allunga. 

    59′ – Cambio per la Sampdoria!Fuori Bjorkman e dentro Ofoma. 

    55′ – Ammonito Verde!Il difensore bianconero trattiene Ntanda. 

    50′ – Occasione Sampdoria!Ntanda ci prova da fuori, Zelezny blocca. 

    46′ – Iniziata la ripresa. Subito un doppio cambio per la Sampdoria: dentro Casalino e Ntanda, fuori Baldé e Bocic.

    INTERVALLO

    45′ – Termina la prima frazione!Juventus avanti 3-1 sulla Sampdoria.

    42′ – Pericolosa la Sampdoria!Bjorkman non arriva sul pallone di pochissimo, brivido per Zelezny. 

    37′ – GOL JUVENTUS!Nemmeno un minuto e i bianconeri si riportano sul doppio vantaggio. Ottima azione di Boufandar, Lopez va al tiro ma Scardigno devia. Il pallone torna sui piedi dell’attaccante che mette in mezzo e trova l’ottimo inserimento di Biliboc a siglare il tris.

    36′ – GOL SAMPDORIA!Patrignani mette in mezzo, Di Biase sfortunato devia alle spalle di Zelezny.

    30′ – La Juventus ora gestisce il doppio vantaggio. 

    26′ – Occasione Juventus!Di Biase raccoglie l’errore di Zeqiraj e prova a calciare con la punta, Scardigno si tuffa e devia la sfera. 

    23′ – GOL JUVENTUS!Azione in fotocopia rispetto al vantaggio. Crapisto per Di Biase che mette in mezzo per Lopez che non sbaglia. 

    22′ – Pericolosa la Sampdoria!Patrignani ci prova col mancino, bravo Zelezny a deviare.

    19′ – GOL JUVENTUS!Boufandar trova lo spiraglio per Biliboc che mette al centro, Di Biase a porta vuota non può sbagliare. 

    18′ – Occasione Sampdoria!Bjorkman crossa al centro, Patrignani colpisce di testa ma senza inquadrare la porta. 

    14′ – Tiro dalla distanza per Zeqiraj, pallone alto.

    12′ – Occasione Sampdoria!Bjorkman viene chiuso da Boufandar in corner. 

    8′ – Tanti errori in questa prima fase!La Juve fatica a uscire dalla propria metà campo. 

    5′ – Errore in disimpegno di Zelezny!Baldé recupera il pallone ma la Sampdoria non riesce a rendersi pericolosa.

    1′ – Iniziato il match.

    Dove vedere Sampdoria-Juve Primavera

    La sfida tra Sampdoria e Juventus Primavera, valida per la 12ª giornata del Campionato Primavera, sarà trasmessa in diretta esclusiva su Sportitalia (canale 60 del digitale terrestre) e anche in diretta streaming sul sito dell’emittente. Il fischio d’inizio è atteso alle ore 13 allo stadio “Tre Campanili” di Bogliasco. Qui su Tuttosport la diretta testuale della partita.

    Sampdoria-Juve Primavera, le formazioni ufficiali

    SAMPDORIA PRIMAVERA (3-5-2): Scardigno, Papasergio, Zeqiraj, D’Amore; Ovalle Santos; Boiro Baldé, Patrignani, Bjorkman, Giolfo; Forte, Bacic. Allenatore: Di Benedetto.

    JUVE PRIMAVERA (3-4-2-1): Zelezny, Verde, Bassino, Montero; Biliboc, Boufandar, Ripani, Nisci; Lopez, Crapisto; Di Biase. Allenatore: Magnanelli.

    ARBITRO: Valerio Vogliacco.

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    Riecco Brambilla: “Next Gen, cosa ho subito notato”. E Chiellini promette

    Crotone-Juve Next Gen, le parole di Chiellini Così Claudio Chiellini, head of Next Gen Area, commenta l’arrivo di Brambilla: “Siamo dispiaciuti per l’esonero di Paolo Montero: sappiamo bene che in questi anni da allenatore con noi ha dato tutto, come d’altronde ha saputo fare in passato in campo. Purtroppo, però, i risultati di questi mesi […] LEGGI TUTTO

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    Conte show: “Var da censura, mica è pallavolo. Marotta? Non siamo amici…”

    Napoli-Roma, la conferenza stampa di Conte
    Il tecnico del Napoli si dice soddisfatto di quanto fatto fino a oggi, ma il campionato è ancora lungo: “Ci sono tante squadre in pochissimi punti, stiamo facendo bene ma anche le altre, non c’è un’altra che si è staccata. C’è un po’ di stupore magari nel vedere alcune squadre lì in classifica dopo 12 giornate. Ce ne sono talmente tante in pochi punti che uno farebbe pure fatica ad elencarle”.
    Attenzione alla Roma, avversario da non sottovalutare nonostante il momento di difficoltà: “Quando cambi allenatore c’è un imput importante, loro sono al terzo cambio, è inevitabile. Se fosse rimasto Juric avremmo saputo un po’ dal punto di vista del gioco e di sistema ed ora è tutto un po’ un punto interrogativo, non abbiamo grandi notizie. Non sappiamo come vorranno affrontarci e quindi pensiamo a noi stessi, c’è voglia ed entusiasmo di continuare questo percorso sapendo che sarà una gara difficile contro un’ottima squadra che ha avuto delle difficoltà”.
    Conte ritroverà, dopo tempo, Claudio Ranieri, una partita che riserverà qualche trappola: “È una partita di calcio, mica rischiamo la vita (ride, ndr), è un rischio sportivo. Chi ne può uscire meno contento? Sicuramente mi fa piacere incontrare Claudio, c’è grande stima nei suoi confronti, anche dell’amicizia. Sono contento per lui, pensavo tornasse per una nazionale, ma la finestra del cuore per la Roma e per il Cagliari era sempre aperta e sono contento per lui, per la sua famiglia, vivono a Roma. Sarà una partita tosta, non dimentichiamo che la Roma l’anno scorso è finita davanti a noi, fanno l’Europa League, ha fatto un ottimo mercato, ma non sta rendendo secondo aspettative e rose. Mi auguro tutti inizi a funzionare dopo il Napoli”.
    Svelato anche un retroscena: “Una telefonata a Claudio l’ho fatta, per dargli il bentornato, ma era il minimo. C’è amicizia anche tra le moglie, lui è uno davvero a modo, di altri tempi, non puoi che volergli bene. Gli auguro tutto il bene ma tranne nelle due gare con noi”.
    Sull’entusiasmo travolgente dei tifosi partenopei: “Da parte nostra deve esserci un sano timore di non deludere i nostri tifosi, possiamo solo lavorare come stiamo facendo, fare di più, abbiamo intrapreso questo percorso insieme e questo entusiasmo che s’è creato non può far altro che farmi piacere. I ragazzi sanno che lavoriamo per non deludere i nostri tifosi, io dico sempre che potremo vincere o perdere ma i tifosi dovranno sempre vedere che ce l’abbiamo messa tutta”.
    Conte sulla decisione Var in Inter-Napoli
    Le parole dell’allenatore azzurro sulla decisione del Var nell’ultimo incrocio con l’Inter hanno fatto non poco discutere. Incalzato nuovamente, il mister è un fiume in piena: “Non lo so, sinceramente. Ho sollevato una discussione costruttiva, per costruire qualcosa di migliore, sicuramente oggi ci sono dei mezzi che ci devono far riflettere. Dopo che Mariani ha deciso, io non pensavo ci fosse stato un contatto col VAR, ma nella registrazione il VAR si limita a dire che c’è contatto, ma il calcio è uno sport di contatto. Se vogliamo parlare a livello costruttivo, e non polemico, dobbiamo dare un aiuto migliore a Mariani rispetto a San Siro. Ti limiti a dire che c’è un contatto, ma che contatto? Lieve, leggero? Mica è la pallavolo? Spero tutti abbiano fatto una riflessione, anche loro stessi. Si utilizzi meglio, si dia un aiuto all’arbitro, in quel momento l’arbitro può aver visto una cosa, lo strumento tecnologico deve aiutare. È semplice. Uno può dire c’è contatto, ma vieni a valutare se confermarlo o toglierlo. Io capisco gli arbitri che appena chiamati dicono ‘ecco cambierà subito la decisione’, ma tu la vedi e puoi confermare o cambiare”.
    E poi aggiunge: “Mi dispiace, Mariani aveva condotto bene la gara, oggi mi rendo conto che nessuno l’ha aiutato. Poi magari lo rivedeva e confermava, l’avrei accettato, oggi non sapremo mai cosa avrebbe pensato. Non è da censurare, ma chi non ha dato l’opportunità a Mariani di confermare o cambiare. Qui ogni cosa viene vista come polemiche nelle trasmissioni, mi auguro le mie parole siano costruttive. Ma per il bene di tutte le squadre”.
    Marotta ha affermato che Conte “parla per un obiettivo”. Il tecnico risponde così: “Ringrazio il direttore (ride, ndr). Presidente? Per me è stato direttore, sarà direttore, abbiamo avuto modo di lavorare insieme per tanti anni, mi fa piacere che abbia capito che sono uno intelligente, ha detto sono intelligente (ride, ndr), faccio una buona comunicazione, non lo so, sicuramente gli obiettivi miei e suoi stridono, non sono comuni. Non saremo amici e compagni di viaggio, ma avversari e rivali”.
    Conte, il punto sugli infortuni e le scelte sulla formazione titolare
    Intanto arriva una buona notizia: il rientro a pieno regime di Lobotka. “Dati alla mano nelle ultime 5 ne abbiamo vinte 3, pareggiato a San Siro e perso con l’Atalanta. Male male non è andata senza Lobotka, senza nulla da togliere a Lobotka, ma altrimenti sembra che abbiamo fatto un disastro e non è stato sostituito bene. Chiariamo bene i fatti, nelle 5 gare ne abbiamo vinte 3 e pareggiato con l’Inter che ci ha dato 40 punti e perso con l’Atalanta. Chi l’ha sostituito ha fatto bene, farò delle valutazioni sapendo che Gilmour mi dà garanzie al 200%, non al 100%”.
    Anche su Lukaku e Mc Tominay le sensazioni sono buone: “Lukaku e McTominay si sono allenati, non c’è alcun problema. Olivera s’è allenato ieri, oggi e c’è anche domani per fare le ultime valutazioni e decidere. Valuteremo chi è tornato con qualche acciacco, ma ci sono ancora 48 ore per smaltire eventualmente un po’ di fatica”.
    Si vedrà David Neres dal primo minuto? “David sta facendo bene, si impegna, lavora, è una risorsa importante, lo è stata e lo è nel presente. È un giocatore che cerchiamo anche di creargli delle situazioni per esaltare ancora di più le sue caratteristiche, ma sono contento di ciò che ci sta dando, ha sempre giocato anche se in spezzoni, tranne a San Siro dove c’erano situazioni contingenti e vedevo altro. Ma è un giocatore che ti può creare situazioni dal nulla ed in più è molto positivo, sono molto contento di lui”.
    Su Rahmani e Buongiorno: “Soprattutto Alessandro, considerando l’età, ha ampi margini e sta migliorando su molti aspetti, è riflessivo, ricettivo, quando gli fai vedere qualcosa assorbe subito, di fianco ha la fortuna di avere uno come Amir che è un soldato, un robot, lui è calibrato, è un computer, mi ha sorpreso perché è un grande lavoratore. Le cose gliele devi dire, ma le immagazzina e le fa subito. Sono contento per loro, ma ho anche Rafa Marin dietro che sta lavorando tanto ed anche lui è cresciuto, abbiamo Jesus che è un veterano e all’occorrenza può darci una mano, ma come dico sempre i difensori sono bravi se tutta la fase difensiva viene fatta insieme”. LEGGI TUTTO

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    “Toro, dalla crisi si esce solo così. Cairo? È ora di cedere la società”

    Partiamo dall’atletica: è migliorabile, e nel caso fin dove, l’ottavo posto della finale olimpica?
    «Negli ultimi anni, assieme ai miei allenatori, ci siamo posti obiettivi non irraggiungibili, ma tali da stimolarmi ad alzare l’asticella. Vincere le Olimpiadi sarebbe stato utopistico, ma non mi sarei potuto accontentare di arrivare primo ai campionati regionali. Abbiamo cercato di traguardare la migliore delle ipotesi e ci siamo riusciti. Volevo una medaglia agli Europei e la finale olimpica e ho raggiunto entrambe. Cosa è andato al di là delle aspettative è stato il tempo sui 1500: venivo da un 3’32”13 e pensavo di poter arrivare eventualmente a un 3’31’50». E invece a Parigi ha chiuso con un clamoroso 3’30”74: si è sorpreso?
    «Parigi mi ha dato qualcosa in più, non pensavo di poter migliorare tanto il record italiano. Tra l’8° e il 3° posto c’è tanto, ma anche da qui alle prossime Olimpiadi di Los Angeles c’è tanto tempo. Fin qui ho avuto una progressione che mi ha permesso di scendere di circa 3 secondi l’anno, se da qui al 2028 calerò il tempo di un secondo l’anno potrò puntare a una medaglia olimpica».
    Ci dà l’assist per passare al Toro: i modesti risultati dipendono anche dall’assenza di obiettivi ambiziosi?
    «Il nostro problema è che le partite hanno i minuti di recupero, nei quali noi siamo specialisti nel buttare via punti. È una battuta… molto granata, ma a parte gli scherzi non si capisce bene perché a turno Bologna o Atalanta, Fiorentina o Lazio, quindi club analoghi al Toro, debbano avere soddisfazioni che a noi sono negate. Non si è creato un circolo virtuoso: la mia generazione, che a Parigi ha vinto tanto, ha avuto l’esempio di Tokyo dove conquistammo 5 ori, nell’atletica. Il Torino ha provato ad alzare l’asticella nell’ultimo anno di Mazzarri, ma non ci è riuscito». E si è arrivati all’ultima estate, quella della cessione di Buongiorno – digerita – e di Bellanova, che invece ha scatenato una contestazione verso Cairo senza precedenti. Come l’ha vissuta, da tifoso granata?
    «Ci sono rimasto male. Non entro nelle dinamiche finanziarie di una società, visto che anche nell’atletica si creano dissapori, causati da ragioni economiche, nel passaggio di un atleta da una società a un’altra, però mi è dispiaciuto. Un’emozione particolare me l’ha procurata la cessione di Buongiorno: la comprendo considerato che il club ha incassato una bella cifra e che Alessandro è andato a giocare per lo scudetto, ma è chiaro che lui fosse il nostro riferimento».
    Vista pure la contestazione in atto, con la Maratona che chiede di disertare lo stadio durante il primo tempo della sfida col Monza, è opportuno un cambio di proprietà?
    «Penso sia il momento giusto. Il cambiamento in certi frangenti è importante, mantenere lo stato delle cose quando ciò è palese non va bene».  Cosa pensa dei primi mesi di Vanoli al Toro?
    «Mi è piaciuto da subito il modo con il quale si è posto. In campo ha cuore caldo, fuori da esso la sua moderazione è un valore».
    In stagione c’è stato un prima e dopo Zapata.
    «Manca perché è forte e fa gol. È un singolo dentro un collettivo, ma un singolo decisivo. Una cosa però voglio dirla: la settimana con il Toro primo è stata la più bella della mia vita…». Da un atleta a un gruppo di atleti: come si affronta una crisi?
    «A me basta poco, nel senso che se sbaglio una gara la dimentico e il giorno dopo torno in pista a lavorare. Il Torino ha perso sei delle ultime sette partite di campionato, ma il passato non conta. Per come la vedo io i granata hanno perso una partita, il derby, e adesso devono soltanto guardare al futuro».
    Che ai granata riserverà, appunto, la sfida contro il Monza ultimo.
    «Una sfida tanto, tanto importante. Anche perché, scherzando ma non troppo, con i miei amici tifosi diciamo questo: le avversarie forti ci battono perché sono tali, mentre con quelle meno attrezzate perdiamo perché sbagliamo atteggiamento. Questa volta il Toro dovrà essere focalizzato sull’impegno: per il momento in cui arriva, la partita è davvero molto delicata». LEGGI TUTTO