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    Juric: “Zapata? Non è un infortunio. Come stanno Pellegri e Sanabria”

    Il Torino si prepara ad affrontare l’Inter al ritorno dalla sosta per le Nazionali. I granata vengono dalla sconfitta nel derby della Mole contro la Juventus e domani, nel match in programma alle 18, dovranno fare a meno di Duvan Zapata, out a causa di un infortunio. Juric ha presentato la sfida nella consueta conferenza stampa della vigilia proprio partendo dall’assenza del colombiano: “Il suo non è un infortunio, è una vecchia cicatrice e la sente tirare: succedono queste cose, spero torni già per la prossima anche se con i muscoli non si sa mai. Non ci prendiamo un rischio. Ma per domani non mi cambia nulla” per poi parlare degli altri infortunati: “Buongiorno è al limite, spero che torni per la prossima. Vlasic è tornato prima, si merita tutto. Ilic e Radonjic sono tornati solamente ieri e non posso ancora dare un giudizio”.
    Juric, l’Inter e il derby perso contro la Juve
    Juric ha proseguito: “L’Inter è ancora più forte, hanno aggiunto tanti cambi. Derby? Sono andato a casa triste e il giorno dopo ero già carico e pronto per lavorare. Avere emozioni è bello”. Poi, sulla situazione di Milinkovic-Savic: “In Nazionale non ci siamo parlati. Anche i grandi portieri fanno errori, lui lavora come un matto e sa cosa va bene e cosa va male. Bisogna dargli fiducia”. Successivamente il tecnico granata ha dichiarato: “Ho visto voglia di lavorare, c’è un ambiente positivo. Ricci e Ilic sono fragili a livello fisico. Ne siamo consapevoli, possono migliorare anche a livello tecnico. Tameze e Linetty in certe situazioni reggono meglio. Pellegri è pronto, a volte si ferma per fastidi ma ora ha fatto bene queste due settimane piene. Sanabria devo ancora vederlo”. LEGGI TUTTO

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    Inzaghi: “A Torino gara difficile, servirà ottima Inter. Lautaro…”

    Il tecnico dell’Inter, Simone Inzaghi, ha parlato alla vigilia della sfida di domani contro il Torino dichiarando: “Sicuramente dopo la sosta la preparazione delle partite non è semplice, ho avuto i giocatori mercoledì, i sudamericani sono tornati ieri. Sappiamo che incontreremo un’ottima squadra con un allenatore che è al suo terzo anno con loro: domani servirà un’ottima Inter”. Inzaghi ha sottolineato come quella di domani sarà “una sfida intensa che si svilupperà in mezzo al campo”. Poi sul momento degli attaccanti, Inzaghi ha affermato: “Possiamo migliorare anche questo dato. Stiamo cercando di allenarci al meglio, vogliamo anche più gol dai nostri difensori che ne hanno la possibilità, dai centrocampisti, dai quinti e chiaramente dai nostri attaccanti”.
    Così Inzaghi su Lautaro Martinez
    Il tecnico torna poi sul pareggio casalingo contro il Bologna evidenziando come “abbiamo concesso due gol chiaramente evitabili e per questo dobbiamo migliorare la fase difensiva”. Inzaghi ha poi parlanto anche del Toro Martinez: “Lautaro è un giocatore con grandissimo senso di appartenenza, in questi anni è in continua crescita e chiaramente la fascia l’ha responsabilizzato ancora di più. Inoltre ha dei compagni straordinari che cercano sempre di metterlo nelle migliori condizioni”. Infine un pensiero sul ciclo di partite da qui alla prossima sosta: “Sappiamo che tornerà una serie di partite tutte importanti e difficili. I ragazzi sanno che avrò bisogno di tutti loro, dovremo avere grande concentrazione e tanta voglia di fare”. LEGGI TUTTO

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    Motta, Bologna e i pericoli Frosinone: “Soulé, Barrenechea, che qualità!”

    Bologna-Frosinone, conferenza Thiago Motta
    Thiago Motta ha analizzato la prossima sfida contro il Frosinone: “Affrontiamo una squadra che ha cambiato tanto, hanno giocato contro alcune big e hanno un punto in più. Dobbiamo lavorare e combattere come sempre, nessuna gara è facile ma tutte sono importanti”. Sulle qualità degli avversari: “Sanno quello che vogliono e hanno giocatori di qualità: Soulé, Barrenechea hanno avuto esperienza anche alla Juve”. Su Di Francesco: “Non va valutato solo per i risultati. Nel suo percorso ha sempre fatto giocare bene le squadre attraverso un lavoro preciso”. 
    Sui singoli: “Bonifazi e Saelemaekers possono essere titolari come tutti. Alexis si è inserito bene ed è un ragazzo speciale. Stanno bene e tocca a me scegliere. Lykogiannis partirà dal 1′ mentre Lucumi e Posch spero di riaverli il più presto possibile. Zirkzee? Spero non si adagi dopo Milano, ma in allenamento l’ho visto bene ed è un grande esempio per tutto il gruppo”. In chiusura sulle voci sul Napoli: “De Laurentiis non è il mio presidente, zero commenti”. LEGGI TUTTO

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    Barella: “Mai piaciute le scommesse, passerò alle vie legali”

    Nicolò Barella è furioso. Il suo nome è stato associato questa mattina al calcioscommesse da Maurizio Petra, dichiarata fonte di Corona al riguardo e intervistato dal quotidiano “La Verità”. Petra, zio del calciatore Antonio Esposito, parla dell’interista e di altri calciatori (Lamela e Gyasi) senza alcuna prova, rimettendo tutto al contenuto di una chiavetta usb custodita al sicuro e pronta a essere rivelata solo alla morte dello stesso Petra, a suo dire. Dura la replica del giocatore che attraverso il suo profilo ha condiviso la foto della pagina di giornale.

    Caso scommesse, rabbia Barella: “Adirò alle vie legali”

    Poi il centrocampista dell’Inter e della Nazionale è sbottato nella storia successiva: “Sono stato zitto per troppo tempo, nonostante tutto quello che ho letto sul mio conto. Non mi sono mai piaciuti i giochi d’azzardo, figuriamoci le scommesse (per lo più sul mio lavoro). L’unica cosa che mi interessa è tutelare le mie figlie e la mia famiglia da questa m..da. Per questo oggi passerò alle vie legali”. LEGGI TUTTO

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    Michela Persico derubata a Torino: cosa è successo a lady Rugani

    Michela Persico è tornata a far parlare di sé per alcune inaspettate confessioni social. La compagna del calciatore della Juventus Daniele Rugani ha raccontato tramite alcune storie su Instagram le disavventure vissute nelle scorse ore, a cominciare dall’estrazione del molare del giudizio, che le ha procurato un grande dolore. 
    Michela Persico derubata a Torino: i fatti
    Ma le difficoltà affrontate durante la giornata non sono finite qui per lady Rugani, che ha dovuto fare i conti anche con il furto della sua borsa. La giornalista ha raccontato di aver lasciato qualche minuto la borsa nel suo condominio mentre caricava dei pacchi in macchina. Un edificio della Torino bene, dove certi non ti aspetteresti mai un furto di tal genere. Eppure è accaduto, con grande disappunto di Michela Persico, che al malfattore ha detto: “A questa simpatica persona auguro un dente del giudizio che faccia male come a me. Ho sbagliato perché non ci si deve fidare di nessuno ma io ho lasciato la mia borsa davvero per tre minuti per scaricare la macchina e non l’ho più trovata. Almeno potevano lasciare i documenti, hanno preso tutto”. LEGGI TUTTO

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    Juric obbligato a svoltare: 21 giorni per dare un senso al Torino

    Se mai domani rivedessimo un Toro come Dio comanda, cioè come invocano i tifosi e come pretende Cairo, ormai vicino a innervosirsi anche in pubblico (non proprio un dettaglio), scopriremmo Juric con in mano un gelato al limon, per dirla con Paolo Conte: «Non avere paura che sia già finita, ancora tante cose quest’uomo ti darà». Quel che si augurano tutti, nel macrocosmo granata, è soltanto questo. Che quest’uomo, vissuto a Torino per due anni da salvatore della patria, mescolando ampie porzioni di pars costruens (la creazione di una squadra e la restituzione di entusiasmo e speranze) e destruens (le svariate critiche alla società), esca dalle sabbie mobili in cui è progressivamente finito.
    L’appoggio che ha goduto Juric, in termini di sostegno quasi incondizionato da parte dei tifosi e di comprensione e stima sui banchi della critica libera di giudicare, per un biennio è stato enorme ed è andato a colmare anche le lacune che il Torino società mostrava e ancora mostra: il tecnico ha tappato falle, aggiustato l’aggiustabile e battuto i pugni per migliorare strategie, processi interni e metodologie di lavoro, sull’onda di un percorso di crescita snocciolato concretamente sotto gli occhi di tutti. «Lo stimo molto, provo per lui anche riconoscenza per tutto quello che ha fatto nei primi due anni», diceva lo stesso Cairo prima del derby. Tuttavia adesso il clima è cambiato. Il presidente si è messo in una posizione sopraelevata. Più spettatore, meno coprotagonista: «Ho fatto un passo indietro, Juric preferisce avere la sua libertà. E io lo lascio fare perché so che ci tiene ad avere il controllo».
    Torino, i numeri: solo due vittorie
    Lo scarto concettuale non passi inosservato. Uno spettatore si trasforma facilmente in giudice, quando gli ingranaggi della squadra non girano. Dopo un mercato elogiato da Cairo e Vagnati con toni anche altisonanti tutte le volte quando è stato loro possibile, il Torino ha messo assieme solo 2 vittorie (Genoa e Salernitana) e 3 pareggi (Cagliari, Roma e Verona), incassando 3 sconfitte (Milan, Lazio e Juventus). E questo Toro poco vincente e troppo perdente è ormai diventato soltanto di Juric: non più del presidente o del suo ds. Loro due paiono quasi stiliti in questa specifica fase, in attesa di scendere dalla colonna e diventare esattori delle tasse, se i risultati continueranno a latitare, settimana dopo settimana. Il dente duole e la lingua va a sbattere lì per forza. Per la serie: Ivan, come la mettiamo? 
    Toro, statistiche deludenti 
    Appena 6 gol segnati (ma di cui 3 solo a Salerno) e già 9 subiti. Con nel fianco di Ivan la lancia conficcata del passaggio al doppio attaccante, così chiacchierato, invocato e affastellato nell’utilizzo (vedi contro la Lazio), fino a mostrare contorni da piaga aperta, dal momento che ancora l’altro ieri Cairo sponsorizzava il cambio di modulo, nella fattispecie facendosi portavoce anche di tanto comune sentire. Soltanto il Genoa, in 8 giornate, ha tirato di meno in porta. Preoccupante l’involuzione della squadra nelle ultime 3 partite: Lazio, Verona e derby.
    Torino, la Juve e i prossimi giorni
    Contro la Juventus i voli pindarici di Vanja, l’Icaro granata, hanno condannato la squadra, senza dubbio: ma troppi giocatori chiave sono in difficoltà già da tempo (Ilic, Ricci, lo stesso Zapata ultima versione e naturalmente il «non disciplinato» Radonjic, come dice Cairo). Alcuni, persino senza soluzione di continuità (Vlasic). E modesto è fin qui risultato anche l’apporto di Bellanova e Lazaro, sulle fasce. Va da sé la produzione di un gioco colorato di grigio per fattura e intensità, spesso prevedibile. E anche i rapporti conflittuali o problematici ammessi dallo stesso Juric con Radonjic, Ilic e Sanabria hanno acuito spigoli, difficoltà e polemiche. Da domani all’11 novembre si apriranno 21 giorni tosti, con 4 partite e un comandamento: Juric, tirato da tutti per la giacchetta, a maggior ragione da chi continua a ripetere di aver speso un patrimonio per rinforzare la rosa, è chiamato a ridare un senso al Toro. Restituendo il Torino migliore dell’ultimo anno, arrivato a un passo dalla qualificazione in Conference (oggi i granata sono quattordicesimi). Subito le forche caudine dell’Inter: un Moloch con le sue fauci (il miglior attacco del campionato). Ma Cairo si è già dato all’esegesi biblica per spiegare al tecnico come motivare meglio i giocatori e ottenere una scossa innanzi tutto caratteriale: «Meno elogi agli avversari, alla vigilia. Anche i nostri giocatori hanno molta qualità. E non raramente Davide batte Golia. Dimostriamo che abbiamo più voglia di vincere».
    Juric, il calendario può aiutare
    Poi il calendario potrà aiutare: Lecce, Sassuolo e Monza, prima della prossima sosta. Finora il Toro è risultato debole coi forti e non abbastanza forte coi deboli. Tra rupi scoscese, l’inversione del trend è l’unico sentiero salvifico al trivio del come (la personalità e il gioco), del quanto (l’unità della squadra al fianco del tecnico) e del cosa (i punti, il motore primo). E, decisamente al di là di Cairo e Vagnati, se la tifoseria o certa critica tira per la giacchetta Juric in momenti così deludenti, è anche perché gli batteva continuamente le mani quando era lui a farlo. E diceva di crederci. Appieno.  LEGGI TUTTO

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    Fagioli squalificato, la nota della Juve: “Tornerà con la dovuta serenità”

    Juve, la nota ufficiale sul caso Fagioli
    La Vecchia Signora ha emanato un comunicato ufficiale in merito a quanto accaduto: “La Società prende atto del comunicato ufficiale della FIGC n°177/AA e conferma il suo pieno appoggio a Nicolò Fagioli nell’affrontare questo percorso, fornendo al ragazzo il necessario supporto nello svolgimento del piano terapeutico indicato e, come espressamente previsto nell’accordo, collaborando con la Federazione anche per individuare i cicli di incontro previsti. Siamo fermamente convinti che Nicolò, con l’appoggio della Società, dei compagni di squadra, dei familiari e dei professionisti che lo assistono, affronterà con grande senso di responsabilità il percorso terapeutico e formativo e, una volta scontata la squalifica, potrà tornare a competere con la dovuta serenità”. LEGGI TUTTO

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    Milan-Juve, emergenza porta per Pioli: si ferma anche Sportiello

    Nuova tegola per il Milan in vista del rientro in campo. Domenica, alle 20.45, a San Siro andrà in scena il big match di questo turno di campionato: di fronte ci sarà la Juventus. Ma dopo aver perso nelle scorse ore Samuel Chukwueze, che salterà i bianconeri e non solo, altra assenza pensate per i rossoneri allenati di Stefano Pioli. Ai box, infatti, ci sarà anche Marco Sportiello.
    Milan, con la Juve out Sportiello
    Il portiere classe 1992 avrebbe dovuto sostituire Mike Miagnan, espulso nell’ultima giornata di Serie A contro il Genoa, ma ora anche il secondo è costretto a dare forfait. L’ex Atalanta, infatti, ha riportato una lesione del gemello mediale del polpaccio: dovrà osservare un periodo di dieci giorni di riposo, successivamente verrà valutata l’evoluzione della situazione con una nuova risonanza magnetica. Dunque contro la Juventus a difendere i pali rossoneri ci sarà il terzo portiere, Antonio Mirante: si tratta di un ex della sfida… LEGGI TUTTO