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    Bremer, infortunio in Lipsia-Juventus: le news

    La seconda giornata di Champions League è iniziata nel peggiore dei modi per la Juventus con Thiago Motta che è stato costretto a sostituire Bremer e Nico Gonzalez nel giro di pochissimi minuti. Il primo a farsi male è stato Bremer che, nell’occasione di un contrasto con Openda, ha poggiato male la gamba sinistra e il ginocchio ha subito una torsione innaturale. Mani sui capelli ed espressione visibilmente dolorante: il difensore bianconero è rimasto a terra diversi minuti, poi si è rialzato sulle sue gambe ed è stato accompagnato fuori dal campo dallo staff medico della Juventus. In queste ore gli accertamenti per capire l’entità dell’infortunio che sembra apparentemente grave. Al 7′ ha ceduto la fascia da capitano e il posto in campo a Federico Gatti.

    Problema muscolare per Nico Gonzalez
    Dopo Bremer, appena 3′ più tardi problemi anche per Nico Gonzalez. L’argentino ha accusato un fastidio muscolare e non è riuscito a proseguire la partita. Al 12′ è entrato Conceicao al suo posto. Anche in questo caso nelle prossime ore si stabilirà la gravità dell’infortunio e la sua eventuale disponibilità per la partita di domenica contro il Cagliari.  LEGGI TUTTO

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    Bremer: “Vendevo gelati per pagarmi le trasferte. Juve? Io leader grazie a una cosa”

    Bremer, dall’infanzia difficile alla nazionale brasiliana
    Quella che il difensore regala ai lettori è un’infanzia senza filtri, dove racconta passaggi importanti: “Vivevamo a Itapitanga, una città piccola e un povera del Brasile. Ho lavorato per aiutare economicamente la famiglia. Spesso vendevo gelati o aiutavo alle fiere portando a casa oggetti pesanti che la gente comprava lì. Ciò significava che potevo anche permettermi il viaggio per le nostre partite in trasferta”.
    Un aneddoto sull’origine del suo nome svela un legame con la Germania: “Mio padre vide i Mondiali del 1990 in Italia, comprese le partite di Germania e Andreas Brehme diventò il suo idolo. Quando sono nato nel 1997, ha onorato i risultati di Brehme e mi ha chiamato Bremer. Quindi ci sarà sempre un collegamento con la Germania (ride)”.
    E il piccolo Bremer sognava, un giorno, di vestire la maglia del Brasile: giocare un giorno nel Brasile. Sogno realizzato: “Ho collezionato cinque presenze in nazionale e ora voglio diventare una parte importante della nazionale brasiliana attraverso prestazioni di alto livello alla Juventus”.
    La Selecao non sta vivendo un grande momento, anche a causa dell’assenza di Neymar: “O’Ney è un giocatore incredibile, il migliore con cui abbia mai giocato. È importante per il Brasile perché ha la capacità di decidere le partite. Spero che ritorni presto alla sua forma migliore”. Su Vinicius e la possibilità di vincere il pallone d’oro: “La scorsa stagione ha mostrato le sue doti eccezionali al Real e ha dimostrato di meritarlo”.
    La Juve tra Lipsia e Stoccarda
    In Champions League il calciatore affronterà il Lipsia: “Nel complesso, il Lipsia ha una squadra forte con molta esperienza in Champions League. Xavi Simons è un giocatore molto forte, come ha dimostrato agli Europei con l’Olanda. Ha una grande tecnica, è molto veloce e aiuta la squadra con i suoi tanti assist da gol. È difficile giocare contro di lui”. Poi sarà la volta di un’altra tedesca, lo Stoccarda: “Lo Stoccarda è arrivato secondo dietro al Leverkusen nel 2024 e davanti al Bayern: questo la dice lunga sulla loro forza. Il VfB ha una squadra che crea molte occasioni e segna gol”.
    Come si arginerà l’attaccante Undav? “È molto forte fisicamente e segna gol. Ora lo conferma ancora una volta dopo l’ottima stagione scorsa. Questo lo rende pericoloso. Ma il VfB è composto da più di un solo giocatore. Prima della stagione, ad esempio, è arrivato dall’Italia El Bilal Touré, un acquisto di punta”.
    Tanti brasiliani sono passati in Bundesliga, ma Bremer ne ricorda uno in particolare: “Ricordo molto bene Lucio al Leverkusen e al Bayern, un difensore fortissimo. Mi è piaciuto vederlo giocare, soprattutto per il Brasile. Prese la palla e si lanciò in avanti. Una forza della natura, una bestia per ogni avversario, un leader. Oltre a Ronaldo, il fenomeno (campione del mondo del Brasile; ndr), il mio modello”.
    Com’è giocare per la Juventus?  “Quando giochi per un club come la Juventus gli obiettivi devono essere sempre i più alti. L’anno scorso abbiamo vinto la Coppa Italia. Spero che vinceremo più trofei. Tuttavia siamo all’inizio del nostro viaggio. Siamo cambiati molto la scorsa estate, abbiamo bisogno di tempo per interiorizzare tutte le nuove idee”. Nel club torinese è diventato anche un leader. Cosa ha influito di più? “La mia etica del lavoro: cerco sempre il massimo. E cerco di portare la mia esperienza per essere un modello nello spogliatoio. Prima attraverso i fatti in campo, poi attraverso le parole. Penso che questo sia importante per la nostra giovane squadra”.
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    Liverpool-Bologna 2-0, gol e highlights: la decidono Mac Allister e Salah

    La squadra di Italiano esce sconfitta da Anfield ma con onore. Il Liverpool si impone 2-0 al termine di una gara in cui non ha avuto vita semplice. I Reds partono forte e sbloccano con Mac Allister. Il Bologna risponde e nel primo tempo colpisce prima la traversa (ma a gioco fermo) e poi il palo con Ndoye. Nella ripresa, ritmi più bassi, il Bologna ha una buona chance con Orsolini ma poi subisce la giocata di Salah che scaraventa il pallone all’incrocio dei pali
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    Milik di nuovo operato: calvario Arek, Motta lo perde ancora. Le condizioni

    “Nella giornata di oggi Arkadiusz Milik è stato sottoposto a sutura artroscopica del residuo meniscale mediale del ginocchio sinistro. L’intervento è stato eseguito presso la clinica Villa Stuart dal prof. Pier Paolo Mariani alla presenza del Responsabile Sanitario del club dott. Luca Stefanini. I tempi di recupero saranno definiti a seguito dei prossimi controlli clinici” – con questa nota ufficiale la Juventus ha comunicato l’aggiornamento delle condizioni fisiche dell’attaccante. Vlahovic dovrà quindi continuare a fare gli straordinari nel reparto offensivo bianconero. Thiago Motta non ha un sostituto naturale e può ricorrere a delle soluzioni alternative come Weah e Nico Gonzalez da falso nove.
    Il menisco di Milik e quello di Pogba: le differenze
    L’infortunio di Milik potrebbe richiamare all’attenzione quello di Pogba, ma ci sono piccole differenze. Il polacco ha subito l’intervento al menico mediale, quello interno, mentre il francese al menisco laterale, quello esterno. Uno studio sui calciatori professionisti della Premier League ha dimostrato come i tempi di recupero da una meniscectomia esterna siano di 7 settimane, rispetto alle 5 settimane di quella interna. Inoltre, il 70% dei giocatori può subire complicanze come dolore e gonfiore, e un 10% potrebbe necessitare anche di un nuovo intervento chirurgico. Una gestione di un infortunio molto delicata. Un rientro affrettato potrebbe causare la “Condrolisi Laterale Post-Meniscecotmia”, ossia una rapida usura della cartilagine articolare che andrebbe a danneggiare il ginocchio in modo irreparabile, causando un’infiammazione costante, seguita da periodi di stop.
    Per evitare tutti questi rischi, l’approccio più moderno è quello di ricorrere alla sutura, una riparazione mediante dei punti artroscopici, per cercare di conservare l’autonomia e le funzioni dei menischi. Pogba decise di non operarsi, nonostante l’artroscopia fosse la soluzione migliore, e seguì una terapia conservativa che non andò a buon fine. Milik invece ha seguito la strada indicata e questo dovrebbe garantirgli la guarigione senza la rimozione del menisco, evitando problemi in seguito a fine carriera. Per questo tipo di interventi servono cinque settimane di recupero e un paio di mesi per tornare anche in piena forma fisica, per evitare ulteriori ricadute. Quindi la punta non si rivedrà prima di dicembre.
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    Milan, tra rimpianti per la sconfitta di Leverkusen e buoni segnali per il futuro

    Il Milan visto a Leverkusen è stato il migliore della stagione, parola di Fonseca che trova pieno riscontro nei numeri e nelle statistiche relative alla fase offensiva dei rossoneri. Mai come in Germania la squadra aveva creato così tante occasioni da gol. 

    17 tiri totali lasciano ben sperare per il futuro ma chiaramente anche un bel rimpianto per aver giocato una partita di lotta e qualità, soprattutto nel secondo tempo, ma con poca concretezza e senza riuscire a portare punti a casa. Oltre ai dati sull’attacco, l’altra faccia della medaglia ha mostrato un Milan troppo fragile e permeabile. Ovviamente conta il livello delle due prime avversarie europee, ma i dati dimostrano che i rossoneri in Champions League subiscono molto più che in campionato. 

    Maignan ha dovuto fare gli straordinari ed è sembrato quello di una volta. Come Loftus-Cheek fresco fisicamente e motivato mentalmente a riconquistare un posto in squadra. Il rigore sull’inglese poteva starci e avrebbe potuto portare a un esito diverso. La prestazione però resta e lascia ben sperare per risalire la classifica Champions. Intanto servirà battere il Club Brugge a San Siro.  LEGGI TUTTO

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    Inter, oltre alla Thu-La c’è di più: già a segno anche Taremi e Arnautovic

    Oltre alla Thu-La c’è di più. La risposta è arrivata forte, firmata Taremi e Arnautovic. La regia è la solita: Simone Inzaghi. Ha sorpreso tutti con 7 cambi rispetto a Udine. E non solo ha vinto. Ha stravinto 4-0, ha 4 punti in classifica Champions, ha dato morale ed entusiasmo a tutti, e ha fatto riposare completamente big com Thuram, Dimarco, o parzialmente come Lautaro, che si è allenato regolarmente alla ripresa, e Frattesi, entrati nel secondo tempo. La notizia migliore però riguarda proprio l’attacco di riserva. Taremi, votato MVP, ha trovato il primo gol in maglia nerazzurra e altri due assist con qualità e caparbietà. Arnautovic, inizialmente un po’ beccato dai mugugni di San Siro, ha risposto con tanta generosità e anche un gol. Non è solo utile nello spogliatoio per fare gruppo, ma anche in campo. E così se l’anno scorso nelle prime 8 partite stagionali c’erano 10 gol di Lautaro e 2 di Thuram, quest’anno ci sono anche gli altri. Con 4 punte tutte capaci di segnare e di farsi trovare pronte, la squadra migliora e l’Inter riesce a reggere meglio anche quando i titolari vivono periodi di calo. Perchè ora oltre alla Thu-La c’è di più. LEGGI TUTTO