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    Toro, Zapata più Sanabria: le tre strade per svoltare

    Ci ripetiamo a distanza di 24 ore, ma speriamo di sbagliarci pensando al futuro: il Toro a Roma ha schierato due attaccanti, però non ne ha trovato neanche uno. Va (ri) detto, per completezza, che tutto il Torino si è comunque perso strada facendo contro la Lazio. Poche sufficienze individuali e un’implosione nel secondo tempo anche atletica, non soltanto nella manovra o tattica col ritorno al mono-pivot (Sanabria) con dietro due trequartisti (Radonjic, in aggiunta a Vlasic).

    Zapata-Sanabria, il giudizio di Juric

    Ricominciamo. E lo facciamo sull’onda di alcune dichiarazioni rilasciate da Juric nella notte dell’Olimpico: «A me Zapata e Sanabria non hanno deluso, anche se la prestazione generale della squadra non mi ha soddisfatto. A me Sanabria non è dispiaciuto. Zapata aveva giocato tutti i 90 minuti contro la Roma per la prima volta dopo anni», appena 3 giorni prima. «Domenica aveva speso tantissimo e stavolta l’ho visto meno reattivo. Invece Tonny mi è piaciuto più da secondo attaccante che da primo. E penso che si possa proporre di nuovo questo schieramento. La squadra aveva speso tanto sul piano psicofisico contro la Roma, così con la Lazio ci sono mancate energie, cattiveria agonistica, accelerazioni. In ogni caso, ripeto, la coppia Duvan-Tonny non mi è dispiaciuta». La rivedremo, dall’inizio o a gara in corso: e magari già col Verona, lunedì prossimo. Ma ci pare che servano come il pane trecondizioni fondamentali per appoggiare la svolta del doppio attaccante su basamenti non d’argilla. Il primo aspetto concerne proprio la condizione atletica.

    Toro, la forma di Zapata: questione di allenamenti

    Sì, è vero, a 32 anni Zapata va gestito: nello scorso biennio aveva giocato molto meno e incontrato più volte problematiche di natura muscolare. Lo stesso Juric, dopo la partita di Salerno, aveva ammesso che il colombiano aveva fatto fatica a recuperare fisicamente, con vista sulla Roma. I progressi di natura atletica che devono attendere (per forza) Duvan saranno dirimenti per il suo impiego costante e la sua efficacia sotto porta. Questione di allenamenti, un giorno dopo l’altro. Nessun dubbio sulla stoffa e sul fiuto del centravanti. La forma si acquista col lavoro al Fila. E vale per Zapata come per chiunque altro compagno, naturalmente. Il problema più facilmente risolvibile è questo, col tempo. Per giocare col doppio attaccante senza buttare a mare il canonico sistema di gioco di Juric trasmesso fin dal suo arrivo (per cui transitando dal 3-4-2-1 al 3-4- 1-2) occorre un Vlasic decisamente più ficcante nella produzione.

    Toro, il contributo dei trequartisti

    Dei 4 jolly offensivi che ha il Torino (il croato, Radonjic, Seck e Karamoh), Vlasic è l’unico con spirito di adattamento e capacità di giocare in posizione centrale dietro a 2 punte, se questo è l’ordine superiore. Gli altri 3 sono, fondamentalmente, delle ali. E Juric in queste settimane in conferenza aveva già ammesso come Radonjic e compagnia fossero naturalmente portati a decentrarsi, nelle prove (fallite) da fantasisti inseriti nel cuore del prato. Stando così le cose, l’unico trequartista che si può adattare in mezzo al campo dietro al doppio attaccante è dunque Vlasic (adattare, perché non è questo il suo ruolo naturale, in ogni caso). Difatti Juric ha piazzato Nikola in quella posizione particolare da numero 10, tatticamente parlando (uno dei ruoli più difficili, nel calcio: servono grandi dosi di qualità tecnica e di fantasia). E quando il tecnico ha inserito Radonjic è subito tornato al 3-4-2-1 con il serbo piazzato su porzioni di campo laterali a sinistra (e a quel punto Vlasic si è allargato sul centrodestra). Nikola è dunque chiamato a migliorare in allenamento l’indice dell’estro, la brillantezza sul breve, l’imprevedibilità, il dribbling e l’assist in profondità. Altrimenti finirebbe per sparire sulla trequarti, nelle tonnare avversarie. Qualità tecniche ne ha: saprà crescere forzando la propria natura sotto il profilo tattico? Anche in questo caso parleranno gli allenamenti: al Fila si studia e si costruisce, la partita è un esame. Infine, per valorizzare al meglio l’uso del doppio attaccante (e, in specie, di un centravanti alto quasi un metro e 90 come Zapata, particolarmente efficace e reattivo sul gioco aereo), il Torino dovrà saper sfornare un numero sempre maggiore di cross dalle fasce, dal fondo: rapidi, secchi e non al rallentatore, imprevedibili, ben tarati in mezzo all’area. Juric, dopo la Lazio, ha sottolineato i progressi di Bellanova e invocato una crescita di Lazaro («può e deve dare di più in spinta»). Questa è la terza condizione da far decollare al Filadelfia, affinché il tandem Duvan+Tonny abbia un senso. E quindi un risultato tangibile. LEGGI TUTTO

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    Frosinone-Fiorentina, Italiano: “Sbagliamo troppi gol. Nico arrabbiato perché…”

    FROSINONE – Finisce 1-1 allo Stirpe tra Frosinone e Fiorentina: Soulé risponde a Nico Gonzalez e Di Francesco e Italiano devono accontentarsi di un punto a testa. Il tecnico della Viola commenta così il risultato nel dopo partita: “Se nel primo tempo concretizziamo le miriadi di palle gol, questa partita la portiamo a casa. Atalanta e Sassuolo qui hanno perso: sapevamo fosse una trasferta difficile. Siamo alle solite, sbagliamo qualche gol di troppo. È da un po’, però, che non giocavamo con questa veemenza e capacità di creare palle gol. È un peccato non averla vinta. Sbloccando i centravanti sono convinto che porteremo a casa questo tipo di partite”.
    Soulé, ancora di testa: il primo gol con il Frosinone e secondo in A
    Italiano su Nzola e l’infortunio di Biraghi
    “Nzola? Non deve innervosirsi, così come Beltran – continua -. Prima o poi il gol arriverà, l’importante è che la squadra continui a creare occasioni. Sicuramente entrambi devono fare qualcosa in più e non abbattersi. Non bisogna aver l’ossessione per il gol, ma lavorare per la squadra Nico Gonzalez? Era arrabbiato per la mancata vittoria, mi piace questo atteggiamento. Gli ho detto che se c’è uno più arrabbiato di lui, quello sono io. Sostituto di Dodo? In quella zona penso potremmo adattare Parisi, nessuno dei centrali può fare il terzino. Siamo in difficoltà e Kayode è comunque un ragazzo giovane che ha speso tanto nelle ultime partite. Mi auguro che Biraghi non sia grave: ha subito una forte distorsione. Sono due punti persi per le palle gol nitide che abbiamo avuto. Con questo ritmo, atteggiamento e voglia di vincere, ci sta non essere lucidi negli ultimi venti minuti. Le partite in Serie A vanno chiuse: peccato perché si è vista una grande Fiorentina”.
    Juve, Soulè sempre più Dybala: giocata pazzesca contro la Fiorentina LEGGI TUTTO

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    Bologna, Motta è furioso: “Un altro episodio clamoroso contro di noi”

    L’allenatore dei rossoblù non ci sta: “Abbiamo avuto quattro episodi decisivi in sei partite, sono difficili da digerire – le sue parole – A volte sbaglio io, così come ha sbagliato Saelemaekers che non deve prendere il rosso, dobbiamo controllarci meglio, ma c’era fallo prima su di lui. Il gol annullato? Cosa dovrei dirvi…a me fa male l’ingiustizia, perché sono errori evidenti e chiari che vedono tutti e mi dispiace anche per l’arbitro. Gli ho stretto la mano a fine partite e gliel’ho detto. Quello che ho visto oggi non è possibile. Dobbiamo alzare il livello tutti. Io per primo”. LEGGI TUTTO

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    Soulé, ancora di testa: il primo gol con il Frosinone e secondo in A

    FROSINONE – Matias Soulé segna il suo secondo gol in Serie A e lo realizza ancora di testa. Sì, perché l’argentino classe 2003 aveva realizzato la sua prima marcatura nella massima serie lo scorso 12 marzo chiudendo con un tap.in di testa il 4-2 della Juventus, proprietaria del cartellino, contro la Sampdoria.

    Soulé, prima gioia con il Frosinone: in gol ancora di testa

    La “vittima” dell’esterno, stavolta, è la Fiorentina, colpita al 70′ del match dello Stirpe valido per la settima giornata. Prima gioia con la maglia del Frosinone per lui che sfruttando un cross di Caso deviato da Kayode con un’incornata sul secondo palo batte Terracciano pareggiando il momentaneo vantaggio ospite firmato, sempre di testa, da Nico Gonzalez.  LEGGI TUTTO

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    Gasperini e Atalanta-Juve: “Arriva al momento giusto. Loro sempre pericolosi”

    L’Atalanta contro l’Hellas Verona ha centrato la terza vittoria di fila. Tre punti che danno fiducia all’ambiente e che portano i nerazzurri in zona Europa, ad un solo punto di distanza dalla Juventus.
    La Dea giocherà proprio contro i bianconeri la prossima giornata. Gasperini dovrà fare ancora a meno di Scamacca, alle prese con un infortunio, ma potrà contare sull’ottima forma di De Ketelaere e sui rientri di altri giocatori. L’allenatore ha presentato la sfida, rilasciando alcune dichiarazioni ai canali ufficiali del club.
    Atalanta-Juve, le dichiarazioni di Gasperini
    Gasperini sul prossimo match contro la Juventus: “Per me rimane una grande squadra. Ha dei valori importanti, quando va in avanti riesce sempre ad essere pericolosa. Una bella sfida che arriva al momento giusto, in una fase del campionato che è partito bene per entrambe”. Poi sulla condizione della squadra e i rientri: “Hateboer e Holm erano fuori da diversi mesi. L’olandese ha una buona condizione, lo svedese la sta recuperando e bisogna conoscerlo. Palomino ci ha dato subito una mano, spero possa recuperare tutta la sua migliore forma, perché con lui abbiamo un’arma in più in difesa”. Nelle ultime due partite i bergamaschi hanno tenuto la porta inviolata e questo è un aspetto fondamentale per chi aspira a diventare una grande squadra e per chi vuole lottare per i primi quattro posti in Champions League.  LEGGI TUTTO

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    Udinese, lo sfogo di Balzaretti: “Al Napoli è stato dato un rigorino”

    Poi il responsabile dell’area tecnica ha puntato il dito anche sulla diversa uniformità di giudizio: “Facciamo riunioni ogni volta su queste cose ma alla fine si fa tutt’altro”. I bianconeri hanno solo tre punti in classifica e attualmente sono al terzultimo posto a parimerito con l’Empoli. Contro il Genoa, la squadra di Sottil non potrà permettersi altri passi falsi.
    Napoli-Udinese, le dichiarazioni di Balzaretti
    Quello di ieri è stato un episodio fondamentale per l’economia della partita perché eravamo sullo 0-0 – ha spiegato Balzaretti ai canali ufficiali del club. Poi il dirigente dell’Udinese ha proseguito: “Manca un po’ di uniformità nel giudizio, il Var l’ha richiamato dopo che l’arbitro era a tre metri e aveva valutato diversamente il contatto. Facciamo riunioni ogni volta su queste cose ma alla fine si fa tutt’altro. Ieri è stato dato un rigorino al Napoli”. Poi ha concluso, spostando l’attenzione sui prossimi impegni: “Domenica (contro il Genoa ndr) sarà una partita molto importante dopo queste due sconfitte. Dobbiamo dimostrare di avere temperamento in casa, cosa che ci ha sempre contraddistinto. Per questo motivo andremo in ritiro un giorno prima”. LEGGI TUTTO

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    Danilo, saggezza Juve e introspezione: la massima condivisa sui social

    Juve, Danilo poetico: “Questa è la vita!”
    Il capitano della Juventus ha poi citato nelle sue stories una parte del testo che lo ha particolarmente colpito. Una massima sulla vita appuntata sulle note del suo Iphone: “Allo stesso tempo è mistero, è bellezza e semplicità. Contemporaneamente uragano, calma e arcobaleno. Sorrisi infiniti e tristezza che finisce in lacrime. Paura e fiducia mano nella mano. Incertezza e sicurezza insieme sulla strada. Niente e tutto. Non dura abbastanza per avere fretta mentre è lungo agire con saggezza. Questa virtù arriva con il tempo e l’esperienza. Per chi vuole, per chi cerca. Coloro che non prestano attenzione non faranno altro che invecchiare. Sorprendente, affascinante, spesso crudele. Missione, scopo. Dono, privilegio. Signore e signori, questa è la vita!” LEGGI TUTTO

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    Vlahovic e Atalanta-Juve, il ritorno a Bergamo dopo gli insulti e il gol

    Dusan Vlahovic punta l’Atalanta. L’attaccante serbo, infatti, si è allenato con il resto della squadra, ha superato il problema alla schiena e dovrebbe tornare dal primo minuto, dopo la panchina con il Lecce (e i 13 minuti finali), nel prossimo impegno della Juventus sul campo dei nerazzurri.
    Vlahovic a Bergamo, il caso dello scorso anno: cosa è successo
    Durante la partita, a Bergamo, tra Atalanta e Juventus nel 34° turno dello scorso campionato, Vlahovic è entrato nel secondo tempo ed è stato bersagliato dai tifosi di casa con cori razzisti (“sei uno zingaro”). Poi, nei minuti di recupero, l’attaccante bianconero ha segnato il gol del raddoppio per la Juve (la partita è finita 2-0 per la squadra di Allegri), andando ad esultare sotto la curva degli atalantini e ‘zittendoli’. Rimediando anche l’ammonizione dell’arbitro Doveri. Tra i tifosi dell’Atalanta e Vlahovic c’era già un precedente, risalente alla stagione 2021-22: in quell’occasione il serbo, che vestiva la maglia della Fiorentina, fu bersaglio degli stessi cori discriminatori. Il caso non si è chiuso al termine della sfida del Gewiss Stadium nella scorsa Serie A ma è proseguito per settimane, tra la risposta della Juve al tecnico nerazzurro Gasperini e la squalifica della Curva Nord per un turno. Inoltre, sempre per i cori a sfondo razziale rivolti a Vlahovic, il questore della provincia di Bergamo aveva firmato 9 provvedimenti di Daspo nei confronti di tifosi nerazzurri. LEGGI TUTTO