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    Dinamo Kiev Rangers, Var e Avar arrestati: avrebbero rubato cartello stradale da ubriachi

    Una notte brava prima dell’impegno di Champions League. Var e Avar di Dinamo Kiev e Rangers (i polacchi Bartosz Frankowski e Tomasz Musial) sono stati arrestati nella notte tra lunedì e martedì a Lublino (Polonia), sede neutrale della sfida delle qualificazioni alla Champions. I due sarebbero stati colti con un tasso elevato di alcol nel sangue durante un controllo e si sarebbero resi protagonisti del furto di un cartello stradale. Lo ha rivelato la tv polacca Tvp Sport. Sul caso è intervenuta anche l’Uefa, senza entrare nel merito: “Possiamo confermare che gli ufficiali Var di questa sera per il match Dinamo Kiev e Rangers, valido per il terzo turno di qualificazioni alla Champions League, sono stati sostituiti. Non abbiamo altri commenti da fare”. I due polacchi sono stati sostituiti con i connazionali Kwiatkowski e Malec.  

    Sembra scontata un’indagine disciplinare su quanto accaduto da parte di Uefa e Federazione polacca, qualora le accuse fossero confermate, l’episodio potrebbe rappresentare una pesante ipoteca sul futuro della carriera di entrambi.  LEGGI TUTTO

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    Lampi di Juve col Brest, ma è 2-2: Vlahovic, Danilo e Douglas Luiz protagonisti

    84′: Dentro Rouhi, Sekulov e Adzic al posto di Cambiaso, Weah e Thuram

    83′: Camblan trova il pari per il Brest! Il classe 2003 si fa trovare pronto e segna il gol del 2-2, beffando la difesa bianconera

    81′: Weah tenta l’ingresso in area per  servire Vlahovic ma la difesa del Brest allontana il pallone

    71′: Juve in vantaggio! Decisiva la deviazione di testa di Danilo su angolo di Douglas Luiz

    70′: Ancora un errore di Thuram in fase di impostazione. Palla persa, il Brest ne approfitta ma Perim blocca sicuro

    61′: Tre cambi Juve: fuori Savona per Danilo, Douglas Luiz sostituisce Fagioli e Bremer prende il posto di Gatti

    57′: Pari immediato della Juve! Locatelli viene atterrato in area e Vlahovic non sbaglia dal dischetto. Arriva così il primo gol dell’era Thiago Motta

    51′: Brest in vantaggio con Camara! Inserimento perfetto del francese che batte Perin a botta sicura. Si scaldano i brasiliani Danilo, Bremer e Douglas Luiz

    47′: Inizia la ripresa, dentro Perin e Yildiz, fuori Di Gregorio e Mbangula

    45′: Senza recupero, finisce qui la prima frazione di gioco: punteggio fermo sullo 0-0

    42′: Weah fermato in fallo laterale dopo una verticalizzazione di Thuram

    34′: Castillo cerca di inserirsi centralmente, ma senza successo

    27′: Ancora in difficoltà Thuram che sbaglia passaggi abbastanza elementari: il francese non sta di certo brillando in mediana

    23:’ Juve vicina al vantaggio: cross di Cambiaso e di testa Vlahovic spreca clamorosamente a lato

    22′: Ci prova Weah dalla lunga distanza ma lo statunitense trova la risposta di un attendo Coudert

    17′: Errore in costruzione di Thuram: il regista bianconero consegna il possesso al Brest con un passaggio in orizzontale. Poi la Juve si salva.

    8′: Sale la pressione del Brest: Di Gregorio rischia troppo nella costruzione dal basso, Camara calcia approfittando del disimpegno errato di Fagioli con la palla che va a lato

    2′: Buona l’azione in solitaria di Mbangula che nel momento del tiro si lo fa respingere da Coudert

    Riscaldamento per i bianconeri che tra poco scenderanno in campo con la maglia da trasferta di colore giallo oro.

    Tutto pronto allo stadio Adriatico per l’amichevole della nuova Juventus di Thiago Motta che a Pescara sfida il Brest. LEGGI TUTTO

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    Diretta Juventus-Brest ore 21: dove vederla in tv, in streaming e formazioni ufficiali

    La Juventus torna in campo per il secondo test estivo dopo il ko contro il Norimberga di Miroslav Klose. I bianconeri sono attesi allo Stadio Adriatico per la sfida amichevole contro il Brest di Eric Roy, formazione reduce dalla storica qualificazione in Champions con l’inaspettato 3º posto guadagnato alle spalle di Psg e Monaco. Rispetto alla trasferta in Germania, Thiago Motta ha a disposizone tra gli altri Yildiz, Bremer, Danilo e l’attesissimo Douglas Luiz. In Italia, i francesi hanno già sfidato il Napoli di Antonio Conte, che si è aggiudicato l’incontro grazie al gol di Raspadori – uno degli obiettivi di Cristiano Giuntoli – . A Pescara, il nuovo tecnico della Juve potrebbe chiamare in campo Adzic, a occupare la posizione di sottopunta alle spalle di Vlahovic. Il centrocampista classe 2006 si è fatto notare a Norimberga – dove è subetranto a Miretti – inventando la giocata che ha provocato il rigore poi fallito dal serbo. Insomma, l’amichevole contro i bretoni è la prima sfida prestagionale di spessore, che può dire molto sulla preparazione all’inizio del campionato. Poi toccherà all’Atletico Madrid.
    Segui la diretta di Juventus-Brest su Tuttosport.com
    Juventus-Brest 2-2, la diretta
    84′: Dentro Rouhi, Sekulov e Adzic al posto di Cambiaso, Weah e Thuram
    83′: Camblan trova il pari per il Brest! Il classe 2003 si fa trovare pronto e segna il gol del 2-2, beffando la difesa bianconera
    81′: Weah tenta l’ingresso in area per  servire Vlahovic ma la difesa del Brest allontana il pallone
    71′: Juve in vantaggio! Decisiva la deviazione di testa di Danilo su angolo di Douglas Luiz
    70′: Ancora un errore di Thuram in fase di impostazione. Palla persa, il Brest ne approfitta ma Perim blocca sicuro
    61′: Tre cambi Juve: fuori Savona per Danilo, Douglas Luiz sostituisce Fagioli e Bremer prende il posto di Gatti
    57′: Pari immediato della Juve! Locatelli viene atterrato in area e Vlahovic non sbaglia dal dischetto. Arriva così il primo gol dell’era Thiago Motta
    51′: Brest in vantaggio con Camara! Inserimento perfetto del francese che batte Perin a botta sicura. Si scaldano i brasiliani Danilo, Bremer e Douglas Luiz
    47′: Inizia la ripresa, dentro Perin e Yildiz, fuori Di Gregorio e Mbangula
    45′: Senza recupero, finisce qui la prima frazione di gioco: punteggio fermo sullo 0-0
    42′: Weah fermato in fallo laterale dopo una verticalizzazione di Thuram
    34′: Castillo cerca di inserirsi centralmente, ma senza successo
    27′: Ancora in difficoltà Thuram che sbaglia passaggi abbastanza elementari: il francese non sta di certo brillando in mediana
    23:’ Juve vicina al vantaggio: cross di Cambiaso e di testa Vlahovic spreca clamorosamente a lato
    22′: Ci prova Weah dalla lunga distanza ma lo statunitense trova la risposta di un attendo Coudert
    17′: Errore in costruzione di Thuram: il regista bianconero consegna il possesso al Brest con un passaggio in orizzontale. Poi la Juve si salva.
    8′: Sale la pressione del Brest: Di Gregorio rischia troppo nella costruzione dal basso, Camara calcia approfittando del disimpegno errato di Fagioli con la palla che va a lato
    2′: Buona l’azione in solitaria di Mbangula che nel momento del tiro si lo fa respingere da Coudert
    Riscaldamento per i bianconeri che tra poco scenderanno in campo con la maglia da trasferta di colore giallo oro.
    Tutto pronto allo stadio Adriatico per l’amichevole della nuova Juventus di Thiago Motta che a Pescara sfida il Brest. LEGGI TUTTO

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    Linetty parla da leader: “Torino, Vanoli ci farà divertire. Coco e Adams…”

    Karol Linetty, il tuo giudizio sulla prestazione contro i francesi?«Sono molto contento della gara che abbiamo fatto, sia guardando alla squadra titolare che all’atteggiamento di chi è subentrato. Peccato non sia arrivata la vittoria perché l’avremmo meritata. Abbiamo giocato con personalità e si vede che stiamo imparando i concetti di Vanoli. A centrocampo sono cambiate le posizioni, ma ci siamo cercati, liberati per ricevere il pallone e sono state create diverse situazioni pericolose: in proposito vicino alla porta possiamo essere più incisivi».

    Affrontare squadre forti come il Lione pesa questo Toro più di quanto non sia successo contro Virtus Verona e Cremonese?«Sfidando una rivale forte come il Lione possiamo chiaramente vedere a che punto siamo. Abbiamo dimostrato che siamo sulla strada giusta, però dobbiamo crescere ancora. La partita non è stata perfetta, c’è tanto da lavorare, sono stati commessi errori che non abbiamo pagato, ma dobbiamo limitarli. Non perché abbiamo pareggiato contro il Lione dobbiamo pensare di aver fatto chissà cosa. Vero comunque che la partita ha detto che, quando abbiamo lo spirito giusto e seguiamo quello che ci dice il mister, possiamo giocare bene e vincere».

    Al quinto anno nel Toro ti senti a tutti gli effetti un leader di questa squadra?«Beh, la stagione non è ancora iniziata… No, dai, sono contento, vorrei stare ancora un anno qua, la città è bellissima e io voglio continuare a lavorare in questo club. Torino è diventata casa mia».

    Un pensiero ai tifosi che ancora una volta, in circa trecento, vi hanno seguito numerosi?«A loro non so nemmeno più cosa dire: sono splendidi, ci seguono ovunque e ci danno una grossa mano».

    Quali sono state le difficoltà incontrate a Pinzolo?«La lettura delle scalate perché non siamo più uomo contro uomo ma ci muoviamo a zona. Contro il Lione, però, si sono viste le scalate giuste, abbiamo parlato tanto e ci siamo aiutati: questo, è lo spirito giusto che dobbiamo avere. Vanoli è bravissimo e ha tantissime idee: se le metteremo in campo ci divertiremo».

    La cosa che ti è piaciuta più del Toro?«Lo spirito: ci siamo aiutati, siamo stati uniti giocando da squadra. Se qualcuno sbagliava spingevamo comunque a testa alta. Questo è molto importante. Ci è mancato l’ultimo passaggio, ma arriverà».

    A centrocampo siete saliti di livello.«Sì, con Ricci e Ilic ci scambiamo le posizioni anche perché così, per gli avversari, non è facile seguirci».

    Dove mi piace più giocare?«In campo (ride, ndr)».

    In difesa avete perso Buongiorno e Rodriguez: Coco come si sta integrando?«È entrato benissimo, sembra giochi qua da molto tempo perché è forte e capisce il gioco al volo. Non parla italiano, ma la lingua del calcio è universale. Adesso i difensori devono parlare tanto, anche a noi centrocampisti per aiutarci a compiere i movimenti corretti».

    L’obiettivo per la stagione?«Arrivare in alto in classifica: stiamo cambiando pelle e faremo di tutto per vincere».

    Adams è già giudicabile?«Ha giocato in Premier e segnato tanto in Championship: è forte, ma servirà un mese per valutarlo con attenzione».

    “Un passato orgoglioso, un avvenire ambizioso”: il motto del Lione può valere anche per voi?«Il nostro motto è già: forza vecchio cuore granata». LEGGI TUTTO

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    “Inter, Taremi è il tuo Sheva. Tecnica, velocità e testa”

    Pensa che Taremi abbia fatto bene a trasferirsi dal Porto all’Inter?
    «Secondo me sì, anzi è successo pure tardi, sarebbe dovuto arrivare prima. Avrebbe potuto fare un salto importante prima dei 31-32 anni. Ha fatto molto bene al Porto, ma avrebbe già potuto dire la sua in Italia. Pazienza, lo farà adesso con i nerazzurri».
    Ha avuto un impatto importante con l’Inter, seppur in amichevole.
    «Sì, lui ha un carattere forte in campo. Non è un caso che si sia preso subito la responsabilità di battere i rigori. Parliamo di un giocatore che si muove tantissimo in campo, avanti, sinistra, destra, torna indietro. Marcare uno come lui è difficile. Inzaghi potrà schierarlo in qualsiasi posizione dell’attacco. E volendo anche come mezzapunta. Sicuramente farà molto bene all’Inter. Taremi tecnicamente è forte, come di testa. Ha velocità, batte bene i rigori, sa smarcarsi».
    Per la felicità di Inzaghi.
    «Il tecnico dell’Inter ha già dimostrato la sua bravura. Lui è veramente un allenatore molto intelligente, tatticamente forte. La sua squadra di solito è quella dominante in campionato. Si inseriscono i centrocampisti, come i quinti che possono aiutare tanto Taremi a segnare in questa stagione».
    Voi quindi siete contenti del trasferimento di Taremi all’Inter e che sia allenato da Inzaghi?
    «Contentissimi. Mehdi ha le possibilità di fare molto meglio rispetto a quanto fatto in Portogallo. E l’Inter, giocando un calcio offensivo, può aiutarlo. Inzaghi sfrutta le qualità dei suoi calciatori al 100% e anchedi più. Chi scende in campo, lo fa bene. Le transizioni sono ottime, come il giro-palla, gli inserimenti. L’Inter gioca benissimo, segna molto. È una squadra esempio per tutta Europa. E quindi Taremi potrà dimostrare le sue qualità, come viceversa il team sfruttare le sue di peculiarità».
    Quanti gol pensa possa segnare Taremi?
    «Difficile rispondere con esattezza. Direi tra i 12 e i 18-20 gol».
    In teoria la coppia d’attacco titolare dell’Inter sarebbe Lautaro-Thuram.
    «Taremi potrebbe fare molto bene anche sulla fascia, con un attacco a tre, o da mezzapunta. Comunque oggi giorno non ci sono titolari assoluti. Gli allenatori cambiano. E Taremi ha già iniziato benissimo. Lui vale tanto come calciatore».
    Lei ha giocato in Italia dal 2000 al 2006. La Serie A di quell’epoca era il miglior campionato del mondo. Taremi a quale attaccante di allora può essere accostato?
    «Lui ha diverse caratteristiche. Un mix di velocità, qualità tecnica, forza di testa. Potrebbe assomigliare a Shevchenko secondo me».
    Se lei avesse marcato Taremi, come si sarebbe comportato Mehdi?
    «Io ero veramente molto severo con gli attaccanti avversari (ride, ndr). Ai miei tempi c’erano punte fortissime: Crespo, Batistuta, Vieri, Shevchenko, Simone e Pippo Inzaghi, Del Piero, Totti, Trezeguet, Montella, Delvecchio. Però resto convinto che anche Taremi avrebbe fatto bella figura quando giocavo io. Vedrà, darà tanto all’Inter».
    Lo vede meglio in coppia con Lautaro o con Thuram?
    «Con Lautaro faranno benissimo. L’argentino tiene bene la palla, fa salire la squadra, mentre i movimenti di Taremi possono servire a tutta la squadra. Vedrà quante palle Martinez servirà a Taremi per farlo segnare».
    Ma è vero che ora tutto l’Iran tifa Inter?
    «Adesso sì. Arriveranno pure da tutta Europa a San Siro per vedere Taremi in azione. E ho letto pure che sui social l’Inter ha già benefi ciato, con una crescita eff ettiva dei suoi numeri, del seguito dei sostenitori iraniani».
    Inter, Marotta su Carboni: “Marsiglia? Chiuderemo in questo modo…” LEGGI TUTTO

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    Preliminari Champions: passano Dinamo Kiev e Steaua, ok anche il Paok

    Nel ritorno del secondo turno preliminare di Champions League, la Dinamo Kiev conferma il passaggio del turno battendo anche nel secondo match il Partizan Belgrado. La Stella Rossa vince e passa. Ok anche Ludogorets e Paok. Nella giornata di martedì, successo e qualificazione anche per il Fenerbahce di Mourinho contro il Lugano
    CHAMPIONS, NUOVO FORMAT: CAMBIA ANCHE IL SORTEGGIO LEGGI TUTTO

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    Juve, Motta perde Miretti: “Frattura al piede”, i tempi di recupero

    Il countdown per l’inizio della Serie A è iniziato, ma per la Juventus di Thiago Motta è arrivata una brutta notizia. Fabio Miretti ha subito una frattura composta del terzo cuneiforme, in seguito a un trauma subito al piede destro. Le condizioni del calciatore saranno monitorate, ma sicuramente dovrà fermarsi per due settimane. Nelle prime settimane di preparazione aveva mostrato una buona forma e l’allenatore lo aveva schierato anche in un nuovo ruolo da trequartista contro il Norimberga. Ora altra esprimenti saranno rimandati. LEGGI TUTTO

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    “Erlic erede ideale di Buongiorno al Torino: vi racconto chi è”

    Si immaginava all’epoca un percorso del genere per Erlic?
    «Martin mi è sempre piaciuto, tanto che dalla prima partita ufficiale di Coppa Italia lo misi titolare allo Spezia. Purtroppo quell’anno ebbe poi un problema al ginocchio che lo frenò e limitò parecchio. Ma ero certo potesse venire fuori alla grande e fare un certo tipo di percorso. Ancora più di me credeva tantissimo in Erlic un’altra persona…». Di chi si tratta?
    «Mi riferisco al direttore Guido Angelozzi, che mi diceva sempre come il croato fosse destinato a grandi palcoscenici. Ci aveva visto lungo…». Quali sono i punti di forza di Erlic?
    «È dotato sicuramente di una grande fisicità che gli permette di svettare ed essere micidiale nel gioco aereo. Inoltre, nonostante le lunghe leve, è abbastanza rapido e soprattutto è molto bravo nella lettura dell’azione. È un centrale completo». Tatticamente lo vede meglio in una difesa a 4 o in una retroguardia a 3?
    «Credo sia indifferente; perché Erlic è dotato di una buona intelligenza tecnico-tattica. Negli ultimi anni a Sassuolo ha quasi sempre giocato a quattro, ma per me può rendere bene tranquillamente anche in una linea a tre».
    Da centrale o come braccetto?
    «Lo vedo più come centrale nei tre dietro come erede di Buongiorno. Sarà all’altezza di quel compito. Ha tutte le doti per fungere da perno difensivo. All’occorrenza comunque può fare pure il braccetto di destra; perché ha una buona dinamicità che lo porta sempre a chiudere l’azione». Nello spogliatoio invece com’era il giovane Erlic?
    «Lo ricordo come un professionista serio animato dalla voglia di crescere e migliorarsi. Aveva appena 20 anni, eppure mostrava già una certa maturità. Sicuramente superiore a quella di tanti suoi coetanei. Mostrava fame e voglia di arrivare in alto. Il Martin, che ho conosciuto io, era un ragazzo con una grande cultura del lavoro». Cosa manca al Toro per tornare finalmente in Europa?
    «Leggo e sento che cercano un esterno mancino, sicuramente riportare uno come Gosens in Serie A sarebbe un colpo da Europa League. Il tedesco per caratteristiche è il quinto perfetto a sinistra. Lui e Bellanova sarebbero due belle frecce per Vanoli, ideali per quel tipo di calcio che praticano le squadre di Paolo». A proposito come vede l’ex Venezia sulla panchina granata?
    «Vanoli ha tantissime idee innovative. L’ho seguito da vicino negli ultimi due anni e mi ha colpito in particolare per il fatto che non si fossilizza su un sistema di gioco, ma sa variare spesso e volentieri in corso d’opera all’interno della stessa gara. Una duttilità che gli ha permesso di ribaltare diverse gare, mettendo in difficoltà gli avversari». Riuscirà a imporsi anche al Toro?
    «A Venezia ha dato un’identità ben delineata alla propria squadra, facendo un ottimo lavoro. Ora sono davvero curioso di vederlo al Toro, ma penso possa far bene anche lì». LEGGI TUTTO