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    Diretta Lecce-Genoa ore 15: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    LECCE – Archiviata la sconfitta del Sinigaglia contro il Como (2-0), terza nelle ultime quattro, il Lecce cerca il riscatto e alle ore 15 chiude il girone d’andata ospitando al Via del Mare il Genoa. Entrambe le squadre hanno cambiato guida tecnica, con i salentini che sono passati da Luca Gotti a Marco Giampaolo e il Grifone che ha affidato la panchina a Patrick Vieira dopo l’esonero di Alberto Gilardino. Subentrati alla 13ª giornata, in sei gare hanno conquistato rispettivamente sette e nove punti, con l’ex centrocampista francese che ha perso una sola volta, a Marassi contro il Napoli (2-1). Nell’ultima uscita i liguri hanno inoltre battuto 2-1 l’Empoli al Castellani. 
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    Lecce-Genoa: diretta tv e streaming
    Lecce-Genoa, gara valida per la 19ª giornata del campionato di Serie A, l’ultima del girone d’andata, è in programma alle ore 15 al Via del Mare e sarà visibile in esclusiva in diretta su Dazn. 
    Le probabili formazioni di Lecce-Genoa
    LECCE (4-3-3): Falcone; Guilbert, Baschirotto, Jean, Gallo; Coulibaly, Pierret, Rafia; Dorgu, Krstovic, Morente. Allenatore: Giampaolo. 
    A disposizione: Früchtl, Samooja, Borbei, Bonifazi, Ramadani, Marchwinski, Helgason, McJannet, Kaba, Hasa, Rebic, Karlsson, Burnete, Pierotti.
    GENOA (4-3-3): Leali; Sabelli, Bani, Vasquez, Martin; Thorsby, Badelj, Frendrup; Zanoli, Pinamonti, Vitinha. Allenatore: Vieira.
    A disposizione: Sommariva, Gollini, Vogliacco, De Winter, Melegoni, Bohinen, Kassa, Marcandalli, Masini, Pereiro, Miretti, Ekhator, Balotelli, Ankeye. 
    ARBITRO: Marinelli di Tivoli. ASSISTENTI: Berti-Fontemurato. IV UFFICIALE: Cosso. VAR: Mariani. ASS. VAR: Di Vuolo.
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    Diretta Torino-Parma ore 18: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    TORINO – Alle ore 18, allo stadio Olimpico, il Torino ospita il Parma nel 19° turno del campionato di Serie A, l’ultimo del girone d’andata. I granata di Paolo Vanoli sono reduci dal 2-2 del Bluenergy Stadium contro l’Udinese, un pareggio che ha messo in mostra la voglia della squadra di non mollare mai: sotto 2-0, è riuscita a rimetterla in piedi grazie ai sigilli di Che Adams e Samuele Ricci, oggetto di mercato e fresco di rinnovo fino al 2028. Insieme a lui ha prolungato il proprio contratto fino al 2027 anche il direttore sportivo Davide Vagnati. I ducali di Fabio Pecchia, invece, dopo tre sconfitte di fila, nell’ultima uscita hanno battuto 2-1 al Tardini il Monza, con il gol vittoria di Lautaro Valenti arrivato proprio nei secondi finali.
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    Torino-Parma: diretta tv e streaming
    Torino-Parma, gara valida per la 19ª giornata del campionato di Serie A, è in programma alle ore 18 allo stadio Olimpico Grande Torino e sarà visibile in esclusiva in diretta su Dazn e Sky Zona Dazn 1 (214). 

    Le probabili formazioni di Torino-Parma
    TORINO (3-5-2): Milinkovic-Savic; Walukiewicz, Maripan, Coco; Pedersen, Ricci, Linetty, Ilic, Sosa; Karamoh, Adams. Allenatore: Vanoli. 
    A disposizione: Paleari, Donnarumma, Masina, Vojvoda, Bianay Balcot, Lazaro, Dembelé, Tameze, Ciammaglichella, Vlasic, Sanabria, Njie. 
    PARMA (4-2-3-1): Suzuki; W. Coulibaly, Valenti, Balogh, Valeri; Keita, Sohm; Cancellieri, Haj, Benedyczak; Bonny. Allenatore: Pecchia. 
    A disposizione: Chichizola, Corvi, Trabucchi, Delprato, Leoni, Camara, Hainaut, Hernani, Plicco, Almqvist, Mihaila.
    ARBITRO: Feliciani di Teramo. ASSISTENTI: Scatragli-Bercigli. IV UFFICIALE: Bonacina. VAR: Camplone. ASS. VAR: Di Paolo. LEGGI TUTTO

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    Bomber Guerra segna, la Juve vince ancora: Next Gen risorta con Brambilla

    Juventus Next Gen-Casertana, la cronaca del match

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    93′ – Triplice fischio: la Juve Next Gen batte 1-0 la Casertana grazie al gol di Guerra.

    91′ – Si accende una rissa tra le due squadre: ammoniti Faticanti, Carretta e Capasso.

    90′ – Concessi tre minuti di recupero.

    88′ – Doppio cambio Casertana: dentro Iuliano e Capasso per Paglino e Damian.

    85′ – OCCASIONE JUVE!Owusu salta due uomini, ma al momento del tiro viene ipnotizzato da Zanellati.

    83′ – Macca travolge Bakayoko e si prende il giallo. Era diffidato e salterà la sfida contro il Catania.

    81′ – GOL DELLA JUVENTUS!Puczka con un cross dalla sinistra trova un inserimento perfetto di Guerra, che fa centro.

    79′ – Sostituzione Casertana: Bakayoko prende il posto di Collodel.

    78′ – OCCASIONE CASERTANA!Dopo un rimpallo in area, la palla finisce sui piedi di Collodel, che però non ne approfitta e viene fermato.

    74′ – Primo cambio nella Juve: esce Palumbo, entra Owusu.

    70′ – Giallo per Paglino, che era diffidato e salterà la prossima sfida contro il Picerno.

    69′ – La Juve è pericolosa in contropiede: Macca serve Guerra, l’attaccante trova in verticale Comenencia, che calcia di prima ma centrale.

    68′ – Palumbo trattiene Carretta e viene ammonito.

    63′ – Cambio nella Casertana; dentro Proia per Deli.

    58′ – GOL ANNULLATO ALLA JUVENTUS!Puczka crossa lungo, Afena-Gyan ci arriva con una acrobazia e al volo trova Guerra che fa centro. Ma il guardalinee alza la bandierina.

    50′ – MIRACOLO DI DAFFARA!Damian si libera e fa partire un destro dai venticinque metri destinato all’incrocio, ma il portiere della Juve si supera.

    48′ – Traversone velenoso di Comenencia, liscio della difesa, ma nessuno ne approfitta.

    46′ – La Juve dà il via alla ripresa.

    FINE PRIMO TEMPO

    45’+1′ – L’arbitro fischia due volte, il primo tempo termina 0-0.

    45′ – Concesso un minuto di recupero.

    44′ – Proteste di Vano, che reclama un fallo di mano e si prende il cartellino giallo.

    38′ – La Juve reclama un calcio di rigore per un fallo di Kontek su Afena-Gyan, trvaolto dopo aver ciccato un tiro, ma per l’arbitro è tutto regolare.

    32′ – Grande assist di Guerra per Afena-Gyan, lanciato verso la porta, ma Zanellati riesce ad anticiparlo sul più bello.

    27′ – Cross di Comenencia dalla destra, Guerra prova a girare di prima al volo, ma non trova lo specchio.

    22′ – Faticanti pesca Mulazzi, che stoppa bene e calcia di sinistro, chiamando Zanellati ad una buona parata.

    14′ – Azione personale di Afena-Fyan, che salta Gatti e si porta al tiro, ma la sua conclusione viene deviata in angolo da Kontek.

    11′ – Ritmi bassi, con le due squadre che si studiano.

    6′ – OCCASIONE JUVENTUS!Afena-Gyan manda in porta Guerra, che a tu per tu con il portiere calcia fuori.

    3′ – Mulazzi ci prova con un destro di controbalzo da fuori area, ma il suo tiro è troppo alto.

    1′ – Fischio d’inizio: la Casertana muove il primo pallone del match.

    Juve Next Gen-Casertana, dove vederla

    La sfida tra Juventus Next Gen e Casertana, valida per la 21ª giornata del Girone C di Serie C, sarà trasmessa in diretta tv su Sky Sport e in diretta streaming su NOW e Sky Go. Il fischio d’inizio del match è atteso per alle 15:00 al “Pozzo-La Marmora” di Biella. Qui su Tuttosport il live tesuale dell’incontro.

    Partita: Juventus Next Gen-Casertana
    Data e orario: sabato 4 gennaio, ore 15:00
    Canale TV: Sky Sport
    Streaming: NOW TV, Sky Go

    Le formazioni ufficiali di Juve Next Gen-Casertana

    Juventus Next Gen (4-4-2): Daffara; Mulazzi, Scaglia F., Gil Puche, Puczka; Comenencia, Faticanti, Palumbo, Macca; Guerra, Afena-Gyan. A disposizione: Radu, Cat Berro, Poli, Amaradio, Ledonne, Da Graca, Citi, Owusu, Turco, Peeters, Papadopoulos, Semedo. Allenatore: Brambilla.

    Casertana: Zanellati, Kontek, Heinz, Carretta, Damian, Deli, Collodel, Paglino, Falasca, Gatti, Vano. A disposizione: Pareiko, Vilardi, Fabbri, Salomaa, Bacchetti, Matese, Iuliano, Proia, Bianchi, Rocca, Capasso, Bakayoko. Allenatore: Iori.

    Arbitro: Giorgio Bozzetto (Bergamo) LEGGI TUTTO

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    Diretta Verona-Udinese ore 20.45: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

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    Verona-Udinese: diretta tv e streaming
    Verona-Udinese, gara valida per la 19ª giornata del campionato di Serie A, è in programma alle ore 20.45 allo stadio Marcantonio Bentegodi di Verona e sarà visibile in diretta su Sky Sport 1 (201), Sky Sport Calcio (202), Sky Sport (251) e Dazn. Inoltre sarà disponibile anche in streaming su Now e sulla piattaforma Sky Go. 
    Le probabili formazioni di Verona-Udinese
    VERONA (3-2-4-1): Montipò; Dawidowicz, Coppola, Ghilardi; Serdar, Duda; Tchatchoua, Suslov, Tengstedt, Lazovic; Sarr. Allenatore: Zanetti. 
    A disposizione: Berardi, Perilli, Daniliuc, Faraoni, Livramento, Bradaric, Belahyane, Kastanos, Sishuba, Dani Silva, Alidou, Mosquera, Cisse, Corradi. 
    UDINESE (3-5-2): Sava; Kristensen, Bijol, Touré; Ehizibue, Lovric, Karlström, Payero, Zemura; Thauvin, Lucca. Allenatore: Runjaic. 
    A disposizione: Padelli, Abankwah, Kabasele, Ebosse, Solet, Palma, Atta, Kamara, Ekkelenkamp, Modesto, Brenner, Bravo, Pizarro, Sanchez, Davis. 
    ARBITRO: Dionisi di L’Aquila. ASSISTENTI: Imperiale-Cipressa. IV UFFICIALE: Tremolada. VAR: Massa. ASS. VAR: Camplone.  LEGGI TUTTO

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    Aldo Agroppi, resta il tuo cuore

    E così se ne è andato anche Aldo. Chissà Gpo, chissà Ormezzano che poesia di 250 righe stipatissime tra ricordi impareggiabili e aforismi fulminanti avrebbe scritto in memoria di Agroppi, se fosse ancora tra noi. A loro modo, cioè in modi diversi, due monumenti di brillantezza, arguzia, intelligenza, profondità, sensibilità. Prima uno e poi l’altro, pochi giorni dopo, ed entrambi profondamente del Toro: due bandiere del Toro, uno in campo, l’altro con la penna. Ieri, 2 gennaio: la mezzanotte era passata da mezz’ora. All’ospedale di Piombino il cuore di Agroppi, che già aveva guardato in faccia a lungo la morte nel 2011, colpito da un infarto, si è infine spento. Il battito sempre più flebile. E il silenzio. In queste ultime settimane la polmonite bilaterale lo aveva grandemente, definitivamente indebolito. Il 14 aprile Aldo aveva compiuto 80 anni. Era ricoverato da un mese, il 5 dicembre lo avevano trasportato in rianimazione a Livorno, poi l’ultimo rientro nella sua città. “Ho conosciuto molte città straniere. Nessuna vale la mia Piombino. Siamo appoggiati su una collina e da quassù tutto è pace. Qui sono nato, qui serenamente morirò”. Oppure: “Cercavo, volevo il mio posto della vecchiaia. Ho scelto che la mia seconda vita, quella anonima, fuori dai riflettori, dalla fama, si consumasse nell’adorata Piombino. Dopo tanto peregrinare, la sensazione della vita che ritorna. I vecchi amici che mi amano, anche se la mia pelle non è sempre liscia”. E ancora: “Venite a casa mia e forse mi conoscerete per quello che sono. Però se metterete la fede calcistica nelle vostre uniche considerazioni, fermatevi a dieci o anche a venti metri dalla mia abitazione. Se piacessi a tutti, mi chiamerei Nutella”.
    “Più istinto che testa. È il mio carattere”
    Invece il suo soprannome era Cotenna. Questi messaggi che avete appena letto sono riflessioni intime che Aldo aveva inviato via whatsapp poco più di un mese fa alla moglie di Angelo Cereser, la signora Lorenza, con cui da tanto tempo aveva cominciato un carteggio profondo nei concetti e poeticamente raffinato. Lo sapete: Angelo e Aldo, compagni assieme nel Toro per una vita, erano anche profondamente amici, da una vita. E da una vita erano profondamente amiche anche le famiglie. Le mogli, i figli. Lorenza e un altro amico di Agroppi, Franco Carena, erano riusciti a convincere Aldo a creare uno zibaldone con quei componimenti poetici a sfondo esistenziale. Franco ne aveva realizzato un libro un anno fa, un bel po’ di copie, che poi Aldo aveva regalato agli amici veri. Lo avevamo presentato, ne avevamo parlato su Tuttosport ad aprile: la sua ultima intervista qui, il giorno dell’80° compleanno. Ci aveva detto: “Ho affrontato la vita a muso duro, come cantava Pierangelo Bertoli. Nella vita sono andato avanti più con l’istinto che col ragionamento e tante volte l’ho pagata. Ma il mio carattere è questo”. La sua inesauribile vis polemica, l’antijuventinismo per definizione (che poi gli fece perdere anche importanti palcoscenici da commentatore in tv), ma anche quella faccia invisibile della Luna che Aldo portava nell’anima come un fiume carsico: la depressione che lo colpì in specie durante gli anni da allenatore, minandone la carriera nonostante i successi ottenuti a Pisa, Perugia, Firenze (ma anche feroci contrapposizioni, in viola).
    “Giocare contro la Juve era bellissimo”
    Ci diceva ieri la signora Lorenza: “Suo fratello Nilio morì di leucemia a 22 anni, ma da giovane Aldo perse prematuramente anche entrambi i genitori. Di cancro. Certi dolori si attorcigliano nell’anima terribilmente, nel corso di una vita”. Ha assolutamente ragione, pensiamo. “Mamma mia come s’è fatto alla svelta!”, ci aveva detto l’ultima volta. “Invecchiare è stato un attimo. Scrivere è il mio passatempo. Ne sto già scrivendo un altro, di libro. Sono quadretti sulla mia vita e sulla vita di tutti. Butto giù ciò che mi esce dal cuore. Quando giocavo, abitavo in Lungo Dora Voghera. Praticamente sotto Superga. Dal mio piano c’era una vista meravigliosa sulla basilica. Tutte le mattine era come dire una preghiera per il Grande Torino. E poi andavo ad allenarmi al Fila. Resto felicissimo di aver combattuto per un ideale. Ben contento di non essere andato altrove. E giocare contro la Juve era bellissimo. Un desiderio fortissimo, perché non ci siamo mai sentiti inferiori ed era meraviglioso sfidarli e vincere. Una festa ogni anno. E se non fosse morto, con Meroni avremmo vinto lo scudetto. L’avremmo vinto pure nel ‘72 se non mi avessero annullato quel gol a Marassi, quando Lippi la respinse oltre la linea. Lo ammise pure l’arbitro Barbaresco in due interviste che conservo. Lippi è anziano come me, ormai potrebbe ammetterlo, su. Siamo vecchi tutti e due. Non è più tempo di fare polemiche. Anzi, gli auguro ogni bene, sinceramente. Se gli facesse piacere, sarei anche pronto ad andare a casa sua a stringergli la mano. Alla nostra età, l’ultimo chilometro prima del traguardo, basta litigi”.
    Agroppi sotto l’ala di Ferrini
    Era di Piombino come un altro suo compagno e amico, Lido Vieri. E anche Lido lo aveva consigliato al Torino, difatti. Preso per il vivaio, poi prestato per diversi anni. Tornò a casa nel 1967. L’esordio sotto l’ala di Giorgio Ferrini, che Aldo ha sempre considerato come un “secondo padre!: gliel’ho avrà già ripetuto anche in cielo, ora. Chissà che abbraccio anche con Gigi Meroni. Aldo esordì il 15 ottobre: poche ore dopo, la morte della Farfalla Granata. Centrocampista dotato di grandi polmoni, coraggio e tecnica, un incursore a tutto campo, un po’ mediano e un po’ mezzala, sempre vulcanicamente tremendista come la sua lingua, fu una colonna del Toro sino al 1975. Due Coppe Italia vinte, nel ’68 e nel ’71, con 212 presenze in campionato e 15 gol, fino a conquistare anche la Nazionale, e a rimanerci, 5 volte. Nel libro dei ricordi di un altro monumento granata in cielo, Beppe Bonetto, il segretario generale e braccio destro di Pianelli sottolinea la “dialettica” speciale con cui Aldo nell’estate del ’67 gli manifestò tutto il suo amore per il Toro e la sua voglia di giocare finalmente in prima squadra, ma anche il dolore profondo di Aldo per la cessione nel ’75 al Perugia, un anno prima di quello scudetto che Cotenna aveva già meritato di vincere. Anche grazie a quel suo infinitamente adorato gol vittoria segnato proprio alla Juve, nel marzo ‘72.
    Elvis il suo mito
    Quando andammo la prima volta a casa sua, affacciata sul mare di Piombino, ancora nell’altro secolo (un privilegio poi ripetuto), ci disse: “Comunque sia, quello scudetto del ’76 lo vinsi anch’io e questa soddisfazione la proverò sino all’ultimo dei miei giorni. All’ultima giornata c’era Perugia-Juve. Io ero infortunato, ma caricai i compagni come se fosse la finale della Coppa del Mondo. Li pregai di giocare anche per me. E vinsero. E così il mio Toro fu campione”. Eravamo in piedi nella sua tavernetta tra la collezione di dischi Anni 60, oltre diecimila. Elvis era il suo mito. “Guardagli bene gli occhi. Era fragilissimo anche lui. Anche i miei occhi ogni tanto diventano fragili”. Si era raccontato in più libri, da ‘A gamba tesa – Frustate e qualche carezza’ a ‘Non so parlare sottovoce – Una vita in contropiede’. A cavallo della letteratura sportiva e della vena granata, anche l’amicizia coltivata con il Toro Club Lunigiana di Pontremoli del presidente Giorgio Gerali, al fianco del premio Bancarella Sport. Aldo Agroppi è stato il Toro, ha seminato Toro per tutta la vita in campo e nelle parole, nelle chilometriche interviste sentimentali tra ricordi enormi, carezze e invettive nella speranza da decenni e decenni di un Toro migliore, vero.
    Sotto la Cotenna l’ala di una farfalla
    Mille frasi d’amore pronunciate col sangue granata nelle vene: da scriverci un giornale intero. Ne scegliamo una, questa: “Solo la maglia del Toro poteva regalarmi l’onore di indossare la mitologia”. Nelle sue ultime composizioni, per sua moglie Nadia aveva scritto: “Il primo bacio d’amore che ho dato in vita mia l’ho donato a lei, alla bimba mia. Eravamo due ragazzini di 16 e 14 anni che si piacevano con sguardi spontanei. Notti insonni: preparavo schemi per po ter arrivare a vivere quel primo bacio desiderato!”. Poi, complice la voce di Peppino di Capri da un jukebox, bacio fu: e per sempre. “E le luci del porticciolo illuminarono i nostri volti felici”. Nacquero i figli Nilio e Barbara e poi gli splendidi nipotini di Aldo e Nadia, che lui chiamava affettuosamente “pentolini”. L’abbraccio di tutto un popolo avvolga la grande famiglia di Aldo. Sotto la Cotenna l’ala di una farfalla, un grande cuore generoso e sensibile. La verità che Aldo ha percorso per tutta la sua vita, anche prendendosi a morsi, era questa. LEGGI TUTTO

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    Diretta Juventus-Milan ore 20: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

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    Diretta Juventus-Milan: streaming e diretta tv
    L’incontro tra le formazioni di Motta e Conceicao è in programma venerdì 3 gennaio alle ore 20 presso lo stadio Al -Awwal Park di Riad. Sarà possibile assistere all’evento in diretta esclusiva su Canale 5 e in streaming sulla piattaforma Mediaset Infinity.
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    Juventus-Milan: le probabili formazioni
    JUVENTUS (4-2-3-1): Di Gregorio; Savona, Kalulu, Gatti, McKennie; Locatelli, Thuram; Nico Gonzalez, Koopmeiners, Yildiz; Vlahovic. Allenatore. Motta.
    A disposizione: Perin, Pinsoglio, Rouhi, Cambiaso, Weah, Fagioli, Douglas Luiz, Adzic, Conceicao, Mbangula. 
    Indisponibili: Bremer, Cabal, Milik.
    MILAN (4-3-3): Maignan; E. Royal, Gabbia, Thiaw, T. Hernandez; Bennacer, Fofana, Reijnders; Jimenez, Morata, Pulisic. Allenatore: Conceicao.
    A disposizione: Sportiello, Torriani, Tomori, Pavlovic, Calabria, Bartesaghi, Terracciano, Loftus-Cheek, Musah, Zeroli, Vos, Camarda, Jovic, Abraham.
    Indisponibili: Chuckwueze, Florenzi, Leao, Okafor.
    Arbitro: Colombo (Como). Assistenti: Perrotti-Dei Giudici. IV Uomo: Ayroldi. Var: Paterna. Ass. Var: Marini.
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    “Hien è pronto per l’Inter. Inzaghi-Gasperini: il meglio che abbiamo in Italia”

    MILANO – Massimo Paganin, doppio ex di Inter e Atalanta, oggi voce tecnica di Mediaset, commenterà la semifinale tra i nerazzurri milanesi e quelli bergamaschi: «Sarà una bellissima partita, vedo un 50 e 50 di vittoria. Si incontrano due squadre con numeri importantissimi, quelle più in forma e che hanno fatto meglio nel 2024. L’Atalanta cercherà la rivincita dopo lo 0-4 di inizio campionato, vorranno vedere a che punto sono rispetto all’Inter, che resta una delle candidate più accreditate per lo scudetto. Entrambe vorranno alzare al cielo un trofeo ambito. Sarà interessante anche a livello tattico, visto che gli allenatori sono molto preparati e sanno trovare soluzioni diverse anche a partita in corso per mettere in difficoltà l’avversario». Quanto sarà importante la gara psicologicamente? «Anche negli anni scorsi ho notato che le squadre che affrontano la competizione sono più libere mentalmente, sembra quasi ci siano meno pressioni perché si gioca molto lontano dall’Italia. Di solito le rivali si lasciano andare e danno tutto. Per lo scudetto comunque è molto presto. L’Inter è più allenata, il tecnico e molti giocatori lo hanno già vinto, sanno come ci si deve comportare da qui in avanti. L’Atalanta si sta testando, dopo il Real Madrid in campo europeo, ecco la sfida in ambito nazionale: è fondamentale nel percorso di crescita misurarsi con i più bravi per vedere a che punto si è: con l’Inter sarà un confronto vero e proprio». Per Inzaghi non è una finale anticipata, anche perché l’altra semifinale è Milan-Juve. «Sono le quattro squadre che in assoluto si sono conquistate il diritto di partecipare alla Supercoppa, anche se in questa prima parte stagione rossoneri e bianconeri stanno ottenendo meno di quello che pensavano: per entrambe alzare un trofeo all’inizio del 2025 potrebbe portare un grande cambiamento». Analizziamo la difesa dell’Inter. Partiamo con Bisseck. «Sta maturando, è più indietro rispetto agli altri nella lettura delle situazioni del gioco difensivo e nella costruzione. Si deve sgrezzare dal punto di vista tecnico, però le potenzialità sono molto alte. Inzaghi, che oggi lo ritiene pronto, ci ha lavorato molto, inserendolo poco per volta». Passiamo a De Vrij. «Eccezionale. Si è dimostrato un giocatore importantissimo, ora sta veramente bene. Da centrale del trittico arretrato è uno dei più forti in circolazione». Bastoni? «Ho visto il suo percorso di crescita da capo delegazione delle nazionali giovanili, sta facendo delle cose fantasistiche, è uno dei punti di riferimento nel suo ruolo a livello europeo. È un fiore all’occhiello del nostro calcio, dobbiamo essere orgogliosi di lui». Non ci saranno Pavard e Acerbi. «Si potrà alzare ancora di più il valore di tutti i giocatori. Questo perché rientreranno e ovviamente Inzaghi potrà nuovamente affidarsi alle rotazioni. Acerbi ha esperienza e capacità di guidare la difesa, Pavard ha alle spalle una carriera straordinaria. Saranno utili al loro rientro, magari anche in zona gol». LEGGI TUTTO

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    Diretta Inter-Atalanta ore 20: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    RIAD (ARABIA SAUDITA) – Alle ore 20 italiane, 22 locali, a Riad (Arabia Saudita) Inter e Atalanta si sfidano nella prima semifinale di Supercoppa italiana. Entrambe le squadre sono in grande forma, con la formazione di Simone Inzaghi che, con la partita di Firenze da recuperare, tallona la Dea, capolista della Serie A insieme al Napoli a +1. Dopo undici successi di fila, invece, i bergamaschi nell’ultimo turno sono stati fermati dalla Lazio all’Olimpico (1-1). Inter e Atalanta si sono già sfidate in campionato lo scorso 30 agosto, con i campioni d’Italia che hanno avuto la meglio con uno schiacciante 4-0, ma gli orobici di Gian Piero Gasperini non avevano ancora ingranato la marcia. Lautaro e compagni hanno vinto le ultime tre edizioni del torneo e con cinque trofei in bacheca Simone Inzaghi è il tecnico che ha trionfano più volte in Supercoppa italiana, le prime due con la Lazio nel 2017 e nel 2019. La vincente se la vedrà contro una tra Juve e Milan nell’ultimo atto in programma lunedì 6 gennaio.
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    Inter-Atalanta: diretta tv e streaming
    Inter-Atalanta, semifinale di Supercoppa italiana, è in programma alle ore 20 all’Al Awal Park at King Saud University di Riad (Arabia Saudita) e sarà visibile in esclusiva in diretta in chiaro su Canale 5. Inoltre sarà disponibile anche in streaming su Mediaset Infinity. 
    Le probabili formazioni di Inter-Atalanta
    INTER (3-5-2): Sommer; Bisseck, De Vrij, Bastoni; Dumfries, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan, Dimarco; Thuram, Lautaro. Allenatore: Inzaghi.
    A disposizione: Martinez, Calligaris, Carlos Augusto, Palacios, Aidoo, Alexiou, Darmian, Buchanan, Asllani, Zielinski, Frattesi, Berencruch, Correa, Taremi, Arnautovic. 
    ATALANTA (3-4-1-2): Carnesecchi; Kossounou, Hien, Kolasinac; Bellanova, De Roon, Ederson, Zappacosta; Zaniolo; De Ketelaere, Lookman. Allenatore: Gasperini.
    A disposizionie: Rui Patricio, Rossi, Toloi, Djimsiti, Scalvini, Brescianini, Sulemana, Ruggeri, Palestra, Samardzic, Pasalic, Vlahovic. 
    ARBITRO: Chiffi di Padova. ASSISTENTI: Cecconi-Bahri. IV UFFICIALE: Zufferli. VAR: Abisso. ASS. VAR: Meraviglia.
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