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    Berardi, l'infortunio e le condizioni: il comunicato del Sassuolo, ecco come sta

    Il Sassuolo può tirare un piccolo sospiro di sollievo: sono state escluse lesioni acute all’adduttore di Berardi. Il capitano neroverde era uscito al 12′ nel match contro l’Udinese, lasciando tutti con il fiato sospeso considerando anche il precedente infortunio. Al termine della partita però già Dionisi aveva fatto chiarezza: Berardi ha avuto un problema all’addutore. Ha avuto una sensazione di un certo tipo, dovrebbe essersi fermato in tempo ma valuteremo con gli esami del caso”.  LEGGI TUTTO

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    L'agente di Miranchuk: “A Torino sta bene”

    TORINO – Miranchuk e il Toro. Il trequartista russo è stato inserito al primo posto da Juric nella sua lista delle preferenze per quanto riguarda i riscatti. E per questo Davide Vagnati si è già messo in contatto con l’Atalanta per discutere il diritto fissato a 12 milioni. Ci sono da sistemare alcune clausole che ha posto il club nerazzurro per cautelarsi, visto che il contratto del giocatore scade nel giugno del 2024. Ne abbiamo scritto sull’edizione cartacea odierna di Tuttosport e sull’argomento è intervenuto Vadim Shpinev, agente di Aleksei Miranchuk, che ha parlato ai microfoni di Championat e ha commentato la situazione del suo assistito: «La decisione sulla possibile acquisizione di Miranchuk verrà presa nella parte finale del campionato. I club possono parlare tra loro, ma noi per adesso on ci pensiamo perché Aleksei è concentrato sul gioco. Ora si sente bene, questo avvantaggia la squadra e da parte sua cerca di giocare nel miglior modo possibile». Parole e concetti importanti per i granata. Porta aperta? Spalancata. Adesso dipende dal Torino chiudere con l’Atalanta e trovare, successivamente, l’intesa col giocatore. LEGGI TUTTO

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    Sassuolo, Laurienté: “I miei dribbling? Ho un segreto. Vi dico dove devo migliorare”

    Corsa, dribbling e gol: Laurienté si è preso il Sassuolo, soprattutto dopo l’infortunio di Berardi. L’ala è tra le sorprese del campionato e in Serie A ha già segnato quattro gol e fornito 3 assist. Un attaccante moderno che si sposa alla perfezione nel sistema di gioco di Dionisi e che ha già regalato diverse perle in stagione. Il giocatore si è raccontato ad InsideSerieA. LEGGI TUTTO

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    Juve-Nantes, parla Cauet: “Attenti a Blas, mette la palla dove vuole”

    «Eh, altro che qualche anno! Ero ancora pieno di capelli! Comunque, sì… Giocavamo la prima edizione della Champions League, il primo anno. Partita a Torino, noi eravamo una squadra che aveva vinto il campionato, giocavamo a memoria, facevamo un bel calcio a uno-due tocchi in movimento. La palla non si fermava mai. La prima partita era a Torino. Una partita molto complicata, difficile a livello della gestione perché avevamo avuto 6 o 7 giocatori ammoniti nel primo tempo e un espulso. L’arbitro era molto, molto severo. Abbiamo chiuso l’intervallo 0-0, poi nel secondo tempo abbiamo cercato di gestire il pressing della Juventus ma non era facile perché aggrediva sempre il portatore di palla per metterci in difficoltà. Alla fine abbiamo preso due gol: ricordo Vialli e poi un tiro di Jugovic straordinario, da 25 metri. Ma era una squadra fortissima: Ravanelli, Del Piero, Vialli, Di Livio, Paulo Sousa, Deschamps… Una squadra fortissima. Al ritorno pensavamo di fare molto meglio, infatti abbiamo poi vinto, ma non l’abbiamo gestita abbastanza. Abbiamo concesso troppo e la Juve è stata brava a segnare. Il 3-2 ha qualificato i bianconeri».

    Torniamo all’attualità. Ora come sta il Nantes?

    «Ha avuto alti e bassi. Da un po’ di anni ha più difficoltà, ma la vittoria della Coppa contro il Nizza è stata una bella soddisfazione per un gruppo che ultimamente ha sofferto. Ma attraverso l’allenatore Kombouaré hanno ritrovato forza e competitività, pur essendo altalenanti nei risultati: fanno delle serie, poi si perdono. Comunque il Nantes ha una logica di gioco, ha elementi che possono mettere in difficoltà la Juve. Sì, può venire fuori una bella partita».

    Dunque le piace Kombouaré?

    «Sì, è l’uomo giusto per una società che era un po’ in difficoltà. Lui è stato capace di mettere ordine e disciplina grazie ad un modo di pensare e di giocare preciso. In questi anni sono passati tanti allenatori, tra cui un grandissimo italiano come Ranieri, ma io credo che lui ha il valore aggiunto di conoscere la piazza visto che ha vestito questi colori. Ha portato un attaccamento alla maglia e personalità. La società si era poco appoggiata sulla vecchia guardia. Ha saputo anche stimolare il fervore dei tifosi portando un trofeo che non è da poco, come la Coppa di Francia. Questo è stato molto importante».

    Tra i giocatori chi le piace?

    «Blas mi piace molto. È rimasto quest’anno, anche se doveva andare al Lilla. È forte: può essere trequartista o mezzala. Ha un piede educatissimo, sa segnare: se tu lo lasci giocare, lui è capace di mettere la palla dove vuole. Dunque deve essere ben preso perché può mettere in difficoltà chiunque».

    Altri?

    «Il portiere Lafont ha esperienza, conosce bene l’Italia perché ha giocato nella Fiorentina. È affidabile, serio, quadrato. Commette pochi errori».

    Che tipo di partita dovrà fare la Juventus?

    «Beh, la Juve ha la sua personalità, la sua forza, i suoi campioni. Dovrà mettere pressione al Nantes e non lasciarlo giocare e poi creare opportunità e fare la differenza. L’importante è che mettano pressione, se invece lasciano la palla ai francesi andranno in difficoltà».

    Ma la Juve è favorita?

    «Sì, di sicuro. Il Nantes è nella seconda parte della graduatoria. La Juve ha blasone e poi al di là della classifica, ma sappiamo bene che ha fatto molti più punti e giocherebbe per il secondo posto, i campioni li ha: giocatori come Chiesa, Vlahovic, Di Maria, Rabiot… Possono fare la differenza in ogni momento».

    Nel ritorno che atmosfera troverà la Juve?

    «Una atmosfera caldissima. E’ da anni che non si vedeva una partita di questo tipo. Il Nantes era molto forte fi no agli anni 2000, poi meno. Ora la città si prepara ad accogliere il grande calcio, i tifosi saranno caldissimi». LEGGI TUTTO

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    Brugge-Benfica, dove vedere la partita di Champions in tv e streaming: gli orari

    I numeri di Brugge e Benfica
    Questo sarà il primo incontro tra Club Brugge e il Benfica nelle competizioni europee. La formazione belga ha già incrociato squadre portoghesi nella Champions League in corso, vincendo 4-0 in trasferta contro il Porto e perdendo in casa per 4-0, sempre contro questa squadra nella fase a gironi. Nonostante questo sia il primo confronto con il Benfica, il Club Brugge ha già incontrato cinque diverse squadre portoghesi nelle competizioni europee (Boavista, Porto, Maritimo, Sporting Braga e Sporting Lisbona). La squadra belga ha perso quattro delle cinque sfide contro formazioni lusitane (una vittoria).  Il Benfica ha perso solo uno delle precedenti 14 partite contro squadre belga nelle competizioni europee (9 vittorie, 4 pareggi), con l’unica sconfitta arrivata in trasferta contro l’Anderlecht nella fase di qualificazione alla Champions League nell’agosto 2004. Da allora, la squadra portoghese è rimasta imbattuta nei cinque successivi confronti con formazioni belga, ottenendo quattro vittorie e un pareggio. Il Brugge ha già ottenuto tre vittorie in questa Champions League; precedentemente, solo in un’occasione, la squadra belga ha collezionato più vittorie in una singola edizione di Coppa Campioni/Champions League, vincendo cinque incontri nel 1977/78 quando raggiunse la finale (sconfitta 1-0 contro il Liverpool a Wembley). Il Benfica è rimasto imbattuto negli ultimi sette incontri di Champions (4 vittorie, 3 pareggi), ottenendo il successo in entrambe le ultime due partite della fase a gironi. L’ultima volta che la squadra portoghese ha collezionato tre successi consecutivi nella competizione è stata nel 2005/06 con Ronald Koeman in panchina, tutti e tre contro formazioni inglesi (2-1 contro il Manchester United e 1-0 e 2-0 contro il Liverpool). La curiosità: l’allenatore del Club Brugge Scott Parker è diventato il terzo allenatore inglese a guidare una squadra non inglese in Champions League, dopo Bobby Robson (Porto e PSV) e Gary Neville (Valencia). Questa è la prima edizione della Champions League in cui sono presenti due allenatori inglesi (oltre al tecnico della squadra belga, anche l’allenatore del Chelsea Graham Potter).

    Dove vedere Brugge-Benfica in tv
    Mercoledì 15 febbraio alle 21 in campo Brugge e Benfica, partita in diretta su Sky Sport Football, Sky Sport 251, Sky Sport 4K e in streaming su NOW. Telecronaca Riccardo Gentile, commento Nando Orsi, bordocampo Niccolò Omini. Da non perdere gli approfondimenti pre e postpartita di ‘Champions League Show’: in studio Anna Billò con Fabio Capello, Alessandro Costacurta, Paolo Condò, Paolo Di Canio e Alessandro Del Piero. Spazi news affidati a Mario Giunta. LEGGI TUTTO

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    Champions League 2023, i giovani più preziosi: la top 11 degli ottavi

    Tra i protagonisti delle prime due gare degli ottavi di finale della Champions League 2022/23 ci sono Zaire-Emery del Psg, il più giovane di sempre a giocare da titolare in questa fase del torneo, e Thiaw del Milan, all’esordio assoluto nella competizione. Entrambi, però, non rientrano nella Top 11 dei giocatori Under 21 più preziosi tra quelli che prendono parte agli ottavi. Una formazione stellare che vale più di 500 milioni di euro*. Ecco da chi è formata
    *valori Transfermarkt
    B.DORTMUND-CHELSEA LIVE LEGGI TUTTO

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    Bayern Monaco, De Ligt: “Ho ancora tanto amore per la Juve”

    Uscire vittoriosi e con la porta inviolata dal Parco dei Principi, soprattutto se di fronte ci sono 3 fenomeni come Neymar, Messi e Mbappé e di ruolo fai il difensore centrale, è sempre una gran bella soddisfazione. Mathijs De Ligt lo sa bene e ai microfoni di Gianluigi Bagnulo, nostro inviato a Parigi, nel post partita appare sereno e rilassato, forte anche del suo ruolo sempre più centrale nel sistema difensivo dei bavaresi di Nagelsmann. Un modo di difendere “in avanti” nel quale si sente molto a suo agio e che qualche mese fa era stato oggetto di alcune sue dichiarazioni riportare da diversi giornali che avevano indispettito un po’ i tifosi della Juve. “Ero venuto alla Juve per Sarri, per il suo gioco offensivo simile a quello del mio Ajax, ma dopo un anno è andato via. Ora sono al Bayern e ho alzato il livello”. Nulla di clamoroso, ma in molti si erano indispettiti. Per questo, allora, il centrale olandese ha voluto chiarire, in italiano, il suo punto di vista, spiegando come per la Juve lui abbia solo tanto affetto e ammirazione: “Posso capire i tifosi che leggono delle cose del genere, ma io non le ho mai detto, o almeno non in questo modo. Io ho solo tanto amore per la Juventus e per i suoi tifosi, anche in questo momento così difficile li vedo sempre molto vicini alla squadra e questo è un grande segnale da parte loro. Sono contento che dopo il momento difficile la Juve ora sta vincendo tante partite e spero che possano riprendersi in campionato e vincere l’Europa League”.

    De Ligt: “Contro Mbappé ci vuole personalità”
    Non solo Juve, ovviamente. De Ligt ha anche analizzato la partita contro il Psg: “Abbiamo fatto una bella partita, forse meglio nel primo tempo che negli ultimi minuti. È sempre difficile giocare contro il Psg e contro giocatori del calibro di Messi, Neymar e Mbappe”, ha continuato l’olandese. “Sul gol in fuorigioco siamo stati anche fortunati, però questo è il calcio: contro giocatori che corrono a 50 km/h come Mbappe devi avere personalità, la squadra oggi l’ha avuta e non gli abbiamo lasciato spazio”. LEGGI TUTTO