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    La Next Gen sbatte sulla traversa: Juve ko, si decide tutto a Caserta

    Juve Next Gen-Casertana, la diretta testuale

    96′ – FINISCE LA PARTITA!

    96′ Juve ad un passo dal pareggio! Muharemovic colpisce di testa sugli sviluppi di una punizione e trova una clamorsa traversa

    92′ – GOL DELLA CASERTANA!

    Curcio, entrato dalla panchina, trova il gol che beffa la Juve Next Gen. L’attaccante mette giù un pallone proveniente dalla destra e non lascia scampo a Daffara con una grande conclusione al volo

    90′ – Assegnati cinque minuti di recupero

    86′ – Giallo pesantissimo per la Juve Next Gen: ammonito Nonge che era diffidato e salterà la gara di ritorno

    85′ – Brutto intervento di Taurino su Hasa che viene ammonito

    80′ – Si entra nel finale della partita, con la Juve Next che cerca un gol che cambierebbe le prospettive per il ritorno 

    74′ – Costretto al cambio Bacchetti per un problema muscolare, al suo posto c’è Sciacca. Entra anche Proietti per Casoli

    71′ – Occasione potenziale enorme per Mbangula che sbaglia il tocco per Da Graca che avrebbe messo l’attaccante bianconero a tu per tu con il portiere

    65′ – Brambilla cambia tutto con una tripla sostituzione: escono Comenencia, Guerra e Sekulov per Mulazzi, Mbangula e Da Graca

    64′ – Hasa prova una magia su punizione, ma non trova lo specchio della porta

    63′ – Altro giallo per la Casertana, questa volta tocca a Celiento per un intervento in netto ritardo su Nonge

    60′ – Primi cambi della partita per la Casertana: entrano Curcio e Damiani per Montaldo e Deli

    56′ – Traversa della Casertana che continua a spingere alla ricerca del vantaggio. Casoli si libera in area sugli sviluppi di un calcio d’angolo e conclude di testa trovando una clamorosa traversa

    48′ – Casertana ad un passo dal vantaggio! La migliore occasione della partita è per Montalto che calcia incredibilmente fuori quello che era un rigore in movimento su un assist geniale di Tavernelli

    47′ – La Casertana si fa subito vedere in avanti con un tiro da fuori di Anastasio, ma la palla termina altissima

    46′ – INIZIA IL SECONDO TEMPO

    45′ – FINISCE IL PRIMO TEMPO

    41′ – Il primo giallo della partita è per Montalto della Casertana per un contatto con Muharemovic

    37′ – Montalto si gira bene e prova ad impensiere Daffara, che però blocca con sicurezza il pallone

    35′ – Buon momento della Casertana che prova a sbloccarla con Deli, pallone respinto in angolo

    30′ – Proteste della Casertana per un contatto tra Muharemovic e Tavernelli in area di rigore, ma dopo un check il Var sceglie di non intervenire

    27′ – Fase della partita di nuovo bloccata, nessuna delle due squadre sembra voler rischiare troppo

    20′ – Si fa vedere per la prima volta in avanti anche la Casertana con Carretta, che però non è preciso nel sevire il compagno

    15′ – Buon avvio dei bianconeri che provano ad alzare il ritmo della partita

    10′ – Grandissimo strappo di Nonge che libera la conclusione di Comenencia, ma la Casertana fa ancora muro

    8′ – Altro tentativo dalla distanza di Hasa, palla abbondantemente fuori dallo specchio

    7′ – Fasi di studio in questo avvio, con un possesso palla prolungato della Juve Next Gen

    4′ – La prima occasione della partita è per Hasa che calcia da fuori, conclusione respinta da un difensore

    1′ – INIZIA LA PARTITA! LEGGI TUTTO

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    Diretta Fiorentina-Monza ore 20.45: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    FIRENZE – Sfruttare l’onda dell’entusiasmo per la seconda finale di Conference League appena raggiunta per restare agganciati al treno Europa anche in campionato: è quanto chiede Vincenzo Italiano alla sua squadra aspettando la gara con il Monza, la prima delle due consecutive a Firenze (la successiva sarà venerdì con il Napoli, praticamente uno scontro diretto). Più che mai dopo i risultati dell’ultimo turno di Serie A che hanno visto il Napoli ko col Bologna e il Torino battere il Verona e agganciare momentaneamente la Fiorentina. Quindi vietato sbagliare, anche se la stanchezza si fa sentire e le energie vanno dosate.Mai come adesso però per il tecnico viola conta il presente, affrontare nel migliore dei modi il rush finale puntando intanto a riscattare il passo falso di Verona e confermare il rendimento positivo al Franchi, che vede la Fiorentina imbattuta in 10 delle ultime 12 gare di campionato: 7 vittorie e 3 pareggi, le uniche sconfitte sono arrivate con Inter e Milan. 
    Fiorentina-Monza: quote e consigli sulle puntate
    Segui la diretta di Fiorentina-Monza su Tuttosport.com
    Dove vedere Fiorentina-Monza streaming e diretta tv
    Fiorentina-Monza, gara valida per la 36ª giornata di campionato e in programma alle ore 20:45 allo stadio Franchi di Firenze sarà visibile in diretta in streaming su Dazn e Sky Sport 1 oltre alla piattaforma Now e sull’app SkyGo. In alternativa, sarà possibile seguire la cronaca testuale della sfida live sul nostro sito
    Guarda Fiorentina-Monza su DAZN. Attiva ora
    Le probabili formazioni di Fiorentina-Monza
    FIORENTINA (4-2-3-1): Christensen; Kayode, M.Quarta, Ranieri, Parisi; Maxime Lopez, Duncan; Nico Gonzalez, Barak, Castrovilli; Nzola. Allenatore: Italiano.A disposizione: Terracciano, Martinelli, Comuzzo, Milenkovic, Dodo, Faraoni, Biraghi, Arthur, Bonaventura, Mandragora, Kouamé, Beltran, Infantino, Ikone. Indisponibili: Belotti, Sottil. Squalificati: nessuno. Diffidati: Milenkovic, Ranieri.
    MONZA (4-2-3-1): Di Gregorio; Bridindelli, Izzo, Pablo Marì, Kyriakoupoulos; Bondo, Gagliardini; Colpani, Pessina, Zerbin; Djuric. Allenatore: Palladino.A disposizione: Sorrentino, Gori, Donati, Caldirola, Pedro Pereira, D’Ambrosio, V. Carboni, Caprari, Bondo, Akpa Akpro, Vignato, Ferraris, Colombo, Mota Carvalho. Indisponibili: Bettella, A.Carboni, Ciurria, Machin, Maldini. Squalificati: Gomez. Diffidati: Djuric, Izzo.
    Arbitro: Zufferli (Udine).Assistenti: Passeri e Votta.IV uomo: Rutella.Var: Maggioni.Avar: Marini
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    Diretta Verona-Torino ore 15: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    Il Toro scende sul campo del Bentegodi nell’incontro valido per la 36ª giornata di Serie A, per ritrovare un successo che manca da 5 gare. Gli uomini di Juric continuano inoltre a disertare l’appuntamento con il gol, dopo i 3 pareggi a reti inviolate con Juve, Frosinone e Bologna e il ko con l’Inter (2-0). L’ultimo giocatore ad essere andato a segno è Zapata con la doppietta di Empoli. Il bilancio dei granata non restituisce ancora la matematica esclusione dalla corsa all’Europa, ma è una certezza ormai dietro l’angolo di questa stagione. Questo pomeriggio inoltre, il Verona proverà a sfruttare il fattore casa per chiudere il discorso salvezza – la gara di andata finì 0-0 – . Gli Scaligeri si trovano al 14º posto 34 punti, mentre il Toro si colloca in 10ª posizione a 3 lunghezze dalla Fiorentina.
    Segui la diretta di Verona-Torino su Tuttosport.com
    Dove vedere Verona-Torino: streaming e diretta tv
    Il match tra le formazioni di Baroni e Juric è in programma domenica 12 maggio alle ore 15 allo Stadio Bentegodi. L’incontro sarà trasmesso in esclusiva da DAZN sulla piattaforma streaming e sul canale 214 del decoder Sky.
    Guarda su DAZN tutta la Serie A TIM e tanto altro sport: attiva ora
    Verona-Torino: le probabili formazioni
    VERONA (4-2-3-1): Montipò; Cabal, Magnani, Coppola, Tchatchoua; Duda, Serdar; Lazovic, Suslov, Noslin; Swiderski. Allenatore: Baroni
    A disposizione: Perilli, Chiesa, Belahyane, Centonze, Vinagre, Dani Silva, Dawidowicz, Mitrovic, Tavasan, Charlys, Bonazzoli
    Indisponibili: Cruz
    Squalificati: Folorunsho
    Diffidati: Coppola, Duda
    TORINO (3-4-1-2): Milinkovic-Savic; Masina, Lovato, Vojvoda; Rodriguez, Ilic, Tameze, Bellanova; Ricci; Okereke, Sanabria. Allenatore: Juric
    A disposizione: Gemello, Popa, Buongiorno, Dellavalle, Sazonov, Lazaro, Linetty, Silva, Ciammaglichella, Savva, Kabic, Pellegri, Zapata
    Indisponibili: Djidji, Gineitis, Schuurs, Vlasic
    Squalificati: nessuno
    Diffidati: Lazaro, Rodriguez
    ARBITRO: Marinelli di Tivoli. ASSISTENTI: Alassio-Del Giovane. QUARTO UFFICIALE: Di Marco. VAR: Valeri. ASS. VAR: Piccinini LEGGI TUTTO

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    Diretta Atalanta-Roma ore 20.45: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    Segui Atalanta-Roma LIVE sul nostro sito
    Dove vedere Atalanta-Roma: diretta tv e streaming
    La partita tra Atalanta e Roma è in programma alle ore 20.45 a Bergamo e sarà visibile in diretta esclusiva su Dazn.
    Atalanta-Roma, probabili formazioni
    ATALANTA (3-4-3): Carnesecchi; Scalvini, Hien, Djimsiti; Hateboer, De Roon, Pasalic, Ruggeri; Miranchuk, Scamacca, Lookman. Allenatore: Gasperini. A disposizione: Musso, Rossi, Comi, Bonfanti, Zappacosta, Palestra, Bakker, Ederson, Adopo, Koopmeiners, Touré, De Ketelaere. 
    ROMA (3-5-2): Svilar; Mancini, Ndicka, Smalling; Kristensen, Cristante, Paredes, Pellegrini, Angelino; Azmoun, Lukaku. Allenatore: De Rossi. A disposizione: Rui Patricio, Boer, Karsdorp, Celik, Huijsen, Bove, Llorente, Zalewski, Aouar, Sanches, El Shaarawy, Baldanzi, Abraham. 
    ARBITRO: Guida. ASSISTENTI: Meli-Berti. QUARTO UOMO: Feliciani. VAR: Abisso. AVAR: Di Paolo.
    Atalanta-Roma, scopri tutte le quote LEGGI TUTTO

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    Diretta Juventus-Salernitana ore 18: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    In palio non ci sono soltanto i 3 punti che servono per l’Europa e per tornare alle spalle di Inter e Milan, ma c’è anche l’obbligo di evitare figuracce che potrebbero compromettere il morale del gruppo in vista della finale di Coppa Italia in programma mercoledì 15 maggio alle ore 21.
    Segui la diretta di Juventus-Salernitana su Tuttosport.com
    Dove vedere Juventus-Salernitana: streaming e diretta tv
    Il match tra le formazioni di Allegri e Colantuono è in programma domenica 12 maggio alle ore 18 allo Stadium di Torino. L’incontro sarà trasmesso in esclusiva da DAZN sulla piattaforma streaming e sul canale 214 del decoder Sky.
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    Juventus-Salernitana: le probabili formazioni
    JUVENTUS (3-5-2): Szczesny; Gatti, Bremer, Rugani; Cambiaso, McKennie, Locatelli, Rabiot, Kostic; Yildiz, Vlahovic. Allenatore: Allegri
    A disposizione: Perin, Pinsoglio, Djalò, Iling-Junior, Miretti, Alcaraz, Nicolussi Caviglia, Milik, Chiesa
    Indisponibili: Alex Sandro, Danilo, De Sciglio
    Squalificati: Weah, Fagioli
    Diffidati: Cambiaso
    SALERNITANA (3-4-2-1): Fiorillo; Pirola, Fazio, Pierozzi; Sfait, Basic, Coulibaly, Sambia; Vignato, Ikwuemesi, Tchaouna. Allenatore: Colantuono
    A disposizione: Costil, Pasalidis, Pellegrino, Legowski, Simy, Di Vico, Weissman, Kastanos, Martegani
    Indisponibili: Maggiore, Gyomber, Boateng, Candreva, Gomis, Bradaric
    Squalificati: nessuno
    Diffidati: nessuno
    ARBITRO: Santoro di Messina. ASSISTENTI: Zingarelli-Bahri. QUARTO UFFICIALE: Sacchi. VAR: Mazzoleni. ASS. VAR: Nasca
    Juventus-Salernitana: scopri tutte le quote LEGGI TUTTO

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    Juve Next Gen, capolavoro a Pescara! Si va al playoff nazionale: quando si gioca

    Pescara-Juve Next Gen, il racconto del match

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    99′ – Triplice fischio, la Juve Next Gen batte 3 a 1 il Pescara e vola alla fase nazionale dei playoff.

    98′ – Si accende una rissa: espulso Pedro Felipe nel finale.

    97′ – GOL DELLA JUVENTUS!Il Pescara si scopre e la Juventus in contropiede con Mbangula chiude definitivamente il match.

    96′ – GOL DEL PESCARA!Milani segna la rete della bandiera.

    93′ – Doppio cambio nella Juve: Salifou e Da Graca per Nonge e Guerra.

    91′ – GOL DELLA JUVENTUS!Guerra al volo, da dentro l’area, fa centro e chiude il match.

    90′ – Concessi sei minuti di recupero.

    89′ – Ammonito Nonge per perdita di tempo.

    88′ – Cuppone sfugge a Pedro Felipe, che però con un miracolo recupera e toglie all’attaccante la possibilità del tiro.

    87′ – Altra sostituzione nel Pescara: Sasanelli entra al posto di un malconcio Cangiano.

    79′ – Cambio nel Pescara: Tunjov prende il posto di Franchini.

    77′ – Grande chiusura di Comenencia in area, che rischia qualcosa ma evita un pericolo.

    75′ – Sostituzione nella Juve. esce Sekulov, entra Mbangula.

    71′ – Hasa si prende la responsabilità e calcia la punizione, sfiorando l’incrocio dei pali.

    70′ – Sekulov semina il panico e salta Grosso, che poi è costretto ad abbatterlo e prendersi il cartellino giallo.

    68′ – Cambio nel Pescara: esce Aloi, entra Accornero.

    64′ – Sempre nel vivo del gioco Sekulov, che salta spesso l’uomo e si procura punizioni importanti.

    62′ – Il ritmo della partita si abbassa, rispetto alle volate iniziali.

    56′ – Ammonito anche Rouhi: l’esterno bianconero viene anticipato e calcia il piede di un avversario invece del pallone.

    55′ – Franchini interviene in ritardo su Rouhi e si prende il primo giallo del match.

    50′ – Merola calcia dai 25 metri, con Muharemovic fermo a terra, ma lo fa male.

    46′ – Si ricomincia con il Pescara che gioca il primo pallone del secondo tempo.

    45′ – L’arbitro fischia due volte. Termina 0-1 il primo tempo all’Adriatico: bianconeri avanti grazie al gol di Sekulov.

    44′ – La Juve spreca una grande occasione per ripartire in contropiede: Damiani serve troppo corto per Sekulov, che inciampa sul pallone.

    40′ – Cangiano converge e calcia dai venti metri, chiamando Daffara a un buon intervento dopo una deviazione velenosa.

    32′ – Nonge ed Hasa si trovano spesso e bene sulla trequarti, mettendo in difficoltà la linea di difesa dei padroni di casa.

    26′ – La Juve tiene bene il possesso del pallone e costringe il Pescara a difendersi e ripartire in contropiede.

    20′ – OCCASIONE JUVE!Rouhi con un traversone rasoterra pesca Guerra, che anticipa il difensore e per poco non trova lo specchio.

    18′ – Comenencia si inserisce e salta il portiere, realizzando il raddoppio, che però dura solo una manciata di secondi, vista la posizione nettamente irregolare del centrocampista.

    16′ – La Juventus perde palla in una posizione pericolosa, ma Merola non ne approfitta.

    10′ – OCCASIONE PESCARA!Pedro Felipe nuca l’intervento e lascia campo a Cuppone, che calcia e trova la respinta della difesa. Sulla ribattuta arriva Aloi che tira a botta sicura, ma i bianconeri si salvano grazie a una grande scivolata del difensore brasiliano, che si fa perdonare.

    6′ – GOL DELLA JUVENTUS!Savona fa partire un traversone velenoso, la difesa rinvia male e Sekulov è bravo a stoppare e calciare al volo in una frazione di secondo.

    5′ – Hasa conduce bene e salta un uomo, ma viene chiuso al momento del tiro.

    1′ – La Juventus muove il primo pallone del match. LEGGI TUTTO

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    L’Atalanta ha i suoi dei: Percassi e Gasperini

    Se c’è una squadra che ha onorato alla lettera la propria ragione sociale questa è l’Atalanta, Dea della corsa. In quattordici anni, che si compiranno il prossimo 4 giugno, Antonio e Luca Percassi l’hanno portata dalla Serie B alla prima finale europea dalla fondazione, addì 17 ottobre 1907. L’andatura della squadra e della società procede a perdifiato e, come confermano l’eliminazione del Marsiglia, il duello per il quinto posto con la Roma e la finale di Coppa Italia con la Juve, una cosa non faranno mai quelli di Bergamo: rallentare. D’altronde, bastano due parole per riassumere il carattere della Casa: mòla mia e non c’è bisogno di traduzione dalla lingua di Bartolomeo Colleoni, non casualmente dotato di tre attributi. L’ha compreso bene anche Stephen Pagliuca, 69 anni, origini abruzzesi, copresidente e comproprietario dell’Atalanta; copresidente di Bain Capital, uno dei principali fondi d’investimento mondiali (gestisce patrimoni per circa 190 miliardi di euro), comproprietario dei Boston Celtics, 17 volte campioni Nba. Giovedì notte, nel delirio del Gewiss impazzito di gioia, Pagliuca sgranava gli occhi e ripeteva estasiato ai Percassi: «It’s amazing, it’s amazing». E anche qui, non c’è bisogno di traduzione. La verità è che nulla succede mai per caso, anche nel mondo dove si diceva e si dice ancora: la palla è rotonda (Brera, perdonaci) e basta un palo o un rigore sbagliato per cambiarti la vita.
    L’età dell’oro
    Certo, è già successo e succederà ancora, come no? Però, capisci che il fato c’entra sino a un certo punto, che questo non è un miracolo italiano, ma una grande impresa italiana quando pensi che quattordici anni fa, la Dea era in B; che quattro anni fa era al n.104 del ranking Uefa e oggi occupa il n.19 a ridosso di Juve e Napoli e prima del mitologico Benfica (87 trofei in bacheca), per dire; che negli otto anni gasperiniani, ha contato tre partecipazioni di fila alla Champions League con una semifinale persa all’ultimo respiro; quattro campagne in Europa League, sopravanzando ora il quarto di finale perso con il Lipsia; che in campionato, dov’è attualmente quinta, con quattro partite ancora da giocare, si è lasciata alle spalle un ottavo, un settimo, un quinto, un quarto e tre terzi posti consecutivi, tre finali di Coppa Italia in cinque anni, la terza prossimamente sugli schermi dell’Olimpico. A Bergamo la chiamano l’Età dell’oro e fra cent’anni, non ci piove, si parlerà ancora dell’Atalanta dei Percassi e di Gasp.
    Il cittadino onorario 
    Ecco, appunto. Gian Piero Gasperini, 66 anni, grugliaschese cittadino onorario di Bergamo, 380 partite atalantine, 196 vittorie, 91 pareggi, 93 sconfitte, percentuale di successo 51,58 per cento. Dopo avere eliminato Marsiglia ipse dixit: «L’Atalanta dimostra che non c’è bisogno delle Superleghe». Parole sante. E prima del Marsiglia: «Si è grandi solo se si vince un titolo? Questa è un’idiozia. Allora, se fai solo il giornalista e non sei un direttore, sei un perdente? Così sono tutti perdenti e si ammazzano. È un’idiozia grande come una casa, alimentata da chi è frustrato». Sacchi ha rivoluzionato il calcio, Guardiola l’ha cambiato, Gasperini sta accanto a loro, per ciò che ha proposto e per quanti hanno cercato di imitarlo, in Italia e all’estero. La difesa a tre, con gli esterni che salgono a sostegno dell’azione offensiva e pronti a ripiegare sulla linea difensiva, portandola a cinque uomini; la marcatura uomo su uomo a tuttocampo; le ripartenze brucianti; il difensore centrale pronto ad avanzare a centrocampo; i ribaltamenti di gioco da una fascia all’altra, le verticalizzazioni improvvise, le triangolazioni degli attaccanti. Su tutto, sopra tutto, la mentalità spiccatamente offensiva di una squadra che si para davanti all’Om allineando dal primo minuto Koopmeiners, De Ketelaere, Scamacca e Lookman. What else?
    Di padre in figlio
    Su tutti, sopra tutto, ci sono loro. I Percassi. L’Atalanta ce l’hanno nel Dna e non è un modo di dire. Antonio, 70 anni, cresciuto nel vivaio insieme con Gaetano Scirea, suo indimenticabile amico, stopper di quelli che portavano la maglia numero cinque e dai quali era meglio girare alla larga, in quanto “roccioso” e “pieno di grinta”, Capitan Futuro ante litteram, sette stagioni in prima squadra, prima del passaggio al Cesena in cambio di Bertuzzo e di un grave infortunio al ginocchio. Gli tronca la carriera, ma gli cambia la vita. E non solo la sua. Oggi, Antonio è uno dei più importanti imprenditori italiani; secondo Real Time Forbes (ultimo rilevamento, 26 aprile scorso) è dotato di un patrimonio personale di 1,5 miliardi di dollari, circa 1,4 miliardi di euro. Ha sempre pensato quanto essere sia meglio di apparire. Tant’è vero che giovedì notte, l’intervista congiunta con Luca davanti alle telecamere di Sky Sport è stata un evento più unico che raro. Per loro natura, i bergamaschi apprezzano chi parla con i fatti. L’applaudono, pensando a che cosa sia stato capace di fare, per l’Atalanta e per Bergamo, il figlio dell’impresario edile di Clusone, Valle Seriana. Rimirano il nuovo Gewiss Stadium che dalla prossima stagione, terminata la ristrutturazione della Curva Morosini ormai in dirittura d’arrivo, sarà la Bombonera della Serie A con 25 mila posti, il museo del club, bar e ristoranti. Una spesa complessiva di 100 milioni di euro, «un investimento che resterà per sempre il nostro dono a Bergamo e ai bergamaschi». Gewiss, il marchio della multinazionale orobica ramo elettrotecnica, sponsor dello stadio, in tedesco vuol dire “sicuro”. Quando si dice nomen omen. «Il nostro impianto è l’ottavo colle di Bergamo, anche se è ai piedi di Città Alta». L’immagine è di Luca Percassi 43 anni, figlio di Antonio, amministratore delegato da quel 2010, autentico regista e indefesso stakanovista dell’Età dell’Oro (praticamente vive a Zingonia, lì potete chiedere chi sia il primo a presentarsi in ufficio e l’ultimo a spegnere la luce).
    Pensando a Vialli
    Come il padre, Luca è cresciuto nel vivaio. A 17 anni vola al Chelsea, dove incrocia Gianluca Vialli, al quale lo lega un rapporto di profonda stima. Tornano alla mente le parole pronunciate da Luca in morte di Gianluca: «La tua scomparsa mi provoca un dolore immenso. Grazie a te sono cresciuto molto e mi hai trasmesso tantissimo. Anzitutto valori e principi, sportivi e umani, che ho trasferito in Atalanta e che ancora oggi sono fiero che siano fra i nostri segni distintivi. Grazie di tutto, buon viaggio e un abbraccio commosso alla tua famiglia, ai tuoi cari, ai tuoi amici e a tutte le persone e sono tantissime che ti hanno voluto bene e che,come me, non ti dimenticheranno mai». Le capacità manageriali di Luca sono direttamente proporzionali alla passione per l’Atalanta e per la collezione di migliaia di maglie (il conto deve averlo perso anche lui) che possiede. Naturalmente, l’ultima è la marsigliese. Deus ex machina delle operazioni di mercato, titolare di un invidiabile record di bilancio (otto utili consecutivi), secondo Calcio e Finanza, nell’era Percassi, al 31 dicembre 2023 l’Atalanta ha guadagnato complessivamente 504 milioni di euro grazie alle cessioni. Il record è stato stabilito dal passaggio di Hojlund al Manchester United: surplus di 53, 2 milioni di euro. Il fiore all’occhiello di Luca è il Gewiss Stadium: nella notte più bella della storia (aspettando le prossime), ha ricordato: «Abbiamo comprato l’impianto nel giorno dei 110 anni del club. L’investimento è stato il più grande della storia della società, per noi bergamaschi è molto significativo avere questo stadio in città. Sarà la casa dell’Atalanta e dei suoi tifosi».
    D’amico e Zamagna
    Come il padre, anche Luca disdegna le luci della ribalta: le frequenta solo lo stretto necessario. Dev’essere una regola aziendale non scritta, perché Tony D’Amico è un altro signore di evidente ispirazione sartriana («Ogni parola ha conseguenze. Ogni silenzio anche»). Non era facile per l’ex direttore sportivo del Verona raccogliere l’eredità di Giovanni Sartori che a Bologna sta lasciando le sue impronte, profonde come negli otto anni atalantini, scanditi da magistrali colpi a ripetizione. D’Amico c’è riuscito alla grande: lavorando sodo, sempre a pelo d’acqua, in totale sintonia con Percassi, battendo la concorrenza sul tempo (l’ultima operazione da applausi si chiama Isak Hien, chiedere referenze ad Aubameyang che non l’ha vista mai). Con D’Amico lavora Gabriele Zamagna, la migliore risposta all’algoritmo, perché lui i giocatori va a vederli e rivederli, prima di prenderli. Nel 2023 ha percorso oltre 150 mila km in auto, ha saltabeccato su almeno cinquanta aerei e, a fine 2024, avrà fatto ancora di più. Zamagna è scuola Favini, per intenderci. Basta il nome di Mino per capire quanta strada abbia fatto Gabriele.
    Marino e Zanforlin
    Un’altra architrave dell’Atalanta società è Umberto Marino, dg, padre putativo dell’Under 23, nata in un mese nel luglio scorso grazie al grande lavoro del ds Fabio Gatti, già capace di superare il primo turno dei playoff della Serie C, sotto la guida di Francesco Modesto, allievo prediletto di Gasperini. Negli uffici di Zingonia ce n’è uno metaforicamene adibito a forziere del club. Ne è titolare Romano Zanforlin, il mago del marketing. Sotto la sua regia, i partner commerciali a vario titolo sono diventati 350 (trecentocinquanta), tanto che il regista di questo boom si schermisce: «Sono diventati così tanti che fatichiamo a stare loro dietro». L’abbiamo detto: la Dea della corsa non si ferma mai. LEGGI TUTTO