consigliato per te

  • in

    Juve Primavera, Yildiz fa sorridere Montero dopo la sconfitta col Napoli

    Guarda la galleryJuve Primavera, non basta la magia di Yildiz: il Napoli passa ai rigori
    Yildiz, il super gol e le parole di Montero
    A sbloccare la sfida contro i partenopei ci aveva pensato proprio lui, quando con un bellissimo tiro a giro appena dentro l’area non ha dato scampo a Turi, siglando il momentaneo 1-0. Poi la partita è scivolata in favore degli ospiti, ma per Yildiz restano bellissimo gol e grande prestazione. Nel post partita anche l’allenatore, Montero, non è potuto restare indifferente ripensando alla partita del suo attaccante. Poche parole, ma inequivocabili: “Ha 17 anni, ma gioca come un adulto”.Quest’anno Yildiz sta letteralmente trascinando i bianconeri: in 19 presenze tra Youth League e campionato ha messo a referto 9 gol e 5 assist. Con il gol di ieri in coppa, dunque, arriva in doppia cifra, con la media di un gol ogni due partite e di un assist ogni quaatro: numeri non banali per un giovane non banale. LEGGI TUTTO

  • in

    Schuurs, patto col Torino. Chiesto Kyriakopoulos

    TORINO – Sì, l’Inter è interessata a Schuurs e si è già portata avanti con una serie di sondaggi preventivi, avendo in casa due difensori in scadenza a giugno dal rinnovo a dir poco difficile, concupiti da più top-club europei: Skriniar e De Vrij. Sono piovute conferme, ieri, dopo quanto rivelato su queste colonne. Conferme anche su quale potrebbe essere l’orizzonte realistico di un’offerta capace di far cambiare idea a Cairo, al momento non intenzionato a vendere l’olandese dopo appena un anno: 25 milioni, grossomodo (più del doppio della spesa del Torino ad agosto). Gli agenti di Schuurs hanno garantito ai vertici granata di non voler effettuare alcun tipo di forzatura in questa fase, in linea con quanto aveva dichiarato l’olandese prima di Natale («Sono felice di stare qui, di giocare così tanto e di crescere grazie a Juric. Adesso penso soltanto al Torino e a fare bene, non ad andare via in estate»). Il difensore si è sempre comportato in modo molto professionale non solo sul prato. Anche Cairo e Vagnati giocano però la loro partita: in caso di super offerte estive sia a Schuurs sia al Torino da parte di una big, che sia l’Inter o un club straniero (si parla di Liverpool, Tottenham), una partenza potrebbe rivelarsi la soluzione migliore, bilancio alla mano: tanto più se il ragazzo dovesse mostrare il desiderio di venir ceduto.

    Le strategie del Torino

    E tutto il resto? E le prospettive sportive dei granata? E le esigenze e le ambizioni di Juric? E le speranze dei tifosi? Un bell’allargare le braccia. Per cui Vagnati sta cercando di cautelarsi dando l’assalto a Hien del Verona, già trattato in estate. Sul piatto 5,5 milioni, mezzo milione in più dell’Espanyol. No dei veneti, che ne chiedono 7. Nuove trattative in questi giorni. Si parla di una cessione immediata (al Verona farebbe comodo incassare liquidità) con a quel punto una permanenza in prestito in gialloblù sino a giugno. Capitolo esterni difensivi di spinta, post grave infortunio di Lazaro (tra 2 e 3 mesi di stop). Juranovic del Celtic costa troppo, più di 8 milioni. Su di lui anche il Monza (stesso problema del Toro). Chiesto il nazionale greco Kyriakopoulos in prestito con diritto: il Sassuolo pretende l’obbligo di riscatto (un po’ come per l’attaccante Shomurodov della Roma). Sondaggio col Parma per il giovane Oosterwolde. Risposta degli emiliani: se ci date 10 milioni… Tanti saluti, insomma. Reggina in pressing per avere al più presto Bayeye in prestito secco. Offerto anche al Toro l’attaccante Antiste dello Spezia, in prestito al Sassuolo dove non ha spazio. LEGGI TUTTO

  • in

    Mourinho, il Brasile si affida a Jorge Mendes

    È da 58 anni che la panchina della Nazionale brasiliana è sempre affidata a un commissario tecnico locale. Non si può parlare di “xenofobia”, semmai di “idiosincrasia”, di avversione, allergia, incompatibilità verso un allenatore straniero. Questione di feeling, di sensibilità, d’idioma. L’ultimo selezionatore non brasiliano del “Canarinho” è stato il 7 settembre 1965 l’argentino Filpo Núñez: per un’unica partita, amichevole, a Belo Horizonte. Guidò il suo Palmeiras, in versione “verde e amarela” della “Seleção”, al successo 3-0 sull’Uruguay.

    Sempre ct locali

    Poco dopo la Federcalcio di Rio ingaggiò come ct Osvaldo Brandão, seguito da Vicente Feola (già campione del mondo nel 1958), Aymoré Moreira (già campione del mondo ’62), Carlos Frones, di nuovo Feola e poi Moreira, Mario Zagallo, ancora Moreira, Antoninho, nuovamente Zagallo, quindi Biju, Carlyle Guimarães, Jota Júnior, ancora una volta Moreira, Yustrich, João Saldanha, di nuovo Zagallo (campione del mondo ’70), di nuovo Brandão, Cláudio Coutinho, Telê Santana, Carlos Alberto Parreira, Eduardo Antunes Coimbra detto Edu, Evaristo de Macedo, ancora Telê Santana, Carlos Alberto Silva, Sebastião Lazaroni, Paulo Roberto Falcão, Ernesto Paulo Ferreira Calahinho, riecco Parreira (campione mondiale ’94), nuovamente Zagallo, Vanderlei Luxemburgo, Candinho, Emerson Leão, Luiz Felipe Scolari (campione del mondo 2002), un’altra volta Parreira, Dunga, Mano Menezes, di nuovo Luiz Felipe Scolari e ancora Dunga per finire nel 2016 con Adenor Leonardo Bacchi detto Tite che si è dimesso il mese scorso dopo l’eliminazione in Qatar. In totale, dal 1965, la bellezza di 27 ct (compresi quelli richiamati una o più volte) tutti rigorosamente nati nella terra dello scrittore Jorge Amado.

    Stregati da Mourinho

    Ora si potrebbe prospettare un’inversione di tendenza: l’ingaggio di un tecnico straniero di fama mondiale per ritrovare il filo del successo in Coppa del Mondo perduto in Giappone più di vent’anni fa. Perché il Brasile brama di centrare il cosiddetto “Hexa”, il 6° titolo “iridato”. Sfumato Ancelotti (non se la sente di lasciare il Real Madrid vincitutto), in bilico Zidane (parla bene lo spagnolo, non il portoghese, non ha mai allenato al di fuori del “mundo blanco”), l’obiettivo n. 1 del presidente federale Ednaldo Rodrigues resta il carismatico e rutilante tecnico giallorosso José Mourinho, lui sì perfetto conoscitore della lingua madre portoghese. In Brasile hanno scritto di un emissario della CBF (la Federcalcio di Rio) inviato a Roma per trattare con lo “Special One”. In realtà questo fantomatico “ambasciatore delegato” è nientemeno che Jorge Mendes, il potente agente di Mou che tiene i contatti diretti fra il suo assistito e i vertici della “Seleção”. José ha rimandato ogni discorso a fine campionato (4 giugno). Il rapporto con il club non pare più idilliaco: sono venute a mancare le promesse più importanti, quelle degli acquisti. E la “piazza” è preoccupata. LEGGI TUTTO

  • in

    Milan, Bennacer firma. E Leao che fa?

    MILANO – Uno slittamento tecnico di un paio di giorni che non pregiudica nulla. È attesa per domani la firma di Ismael Bennacer sul rinnovo di contratto con il Milan fino al 30 giugno 2027. La vicinanza con la partita di questa sera con il Torino e la necessità di Pioli di allenare la squadra il più possibile ha consigliato alla dirigenza e a Enzo Raiola di spostare tutto di qualche ora. Sarà un rinnovo importante, con Bennacer che arriverà a guadagnare 4 milioni all’anno più bonus. Rimane la clausola risolutoria da 50 milioni, che sarà valida solo per l’estero e che sarà attivabile solo nell’estate 2024 nei primi quindici giorni di luglio.

    Milan-Leao, che si fa?

    Vidimata la pratica Bennacer, sale anche l’attesa per l’incontro tra Paolo Maldini e Ricky Massara con i rappresentanti di Rafael Leao. Papà Antonio, che si appoggia ancora e tanto a Jorge Mendes, è in città dallo scorso week-end mentre si attende lo sbarco di Ted Dimvula, che ufficialmente è colui che detiene la procura di Leao. La decisione di Leao è quella di firmare con il Milan, con lo stipendio che salirà da 1.5 a 6.5 milioni di parte fissa più 1-1.2 di bonus (facilmente raggiungibili), con l’attaccante che andrebbe così a guadagnare quasi 8 milioni all’anno. Un incremento importante che lo aiuterà anche nel “lodo Sporting”, che cercherà di risolvere con il Lille. Sarà presente la clausola risolutoria anche nel nuovo accordo, la cui durata è ancora oggetto di discussione tra le parti, ma anche su questo punto si dovrà arrivare a una quadratura del cerchio. Per quanto concerne il mercato in entrata, il Milan rimane vigile su eventuali occasioni, ma non ci sono – al momento – nomi che scaldino la dirigenza. Bakayoko, al centro di richieste dalla Turchia, sembra destinato a rimanere fino a fine anno. LEGGI TUTTO

  • in

    Diretta Milan-Torino ore 21: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    MILANO – Per il Torino quella a San Siro contro il Milan, valida per gli ottavi di finale di Coppa Italia, non è una partita che va soltanto onorata. No, va giocata tenendo a mente la competizione è stata vinta cinque volte (nel ’36, ’43, ’68, ’71 e ’93), che i granata sono stati i primi nel 1943 a centrare la doppietta associandola al campionato, che il giocatore nella storia del club con più presenze nel torneo è Giorgio Ferrini (80), il Capitano, e che Paolino Pulici detiene il record di reti segnate: 30 gol in 72 presenze. Lo sa bene Juric, che al tempo stesso è ben a conoscenza che contro, dall’altra parte, ci sarà un Pioli determinato ad andare avanti: “Vogliamo vincere qualcosa – ha detto l’allenatore rossonero – e vogliamo rimanere nella storia del Milan. Per farlo dobbiamo continuare a vincere anche quest’anno. Abbiamo grande fame”.Guarda la galleryIl Toro al Fila: via col vento e via le vele strappate
    Dove vedere Milan-Torino: streaming e diretta tv
    La partita di Coppa Italia fra Milan e Torino si gioca a San Siro alle ore 21. L’incontro sarà trasmesso in tv, in chiaro, su Canale 5, e in streaming su Mediaset Infinity.
    Guarda la galleryLe pagelle di Milan-Roma: Brahim Diaz è il vero Dybala, Zaniolo ectoplasma
    Milan-Torino: probabili formazioni
    MILAN (3-5-2): Tatarusanu; Kalulu, Gabbia, Tomori; Saelemaekers, Vranckx, Tonali, Pobega, Dest; De Ketelaere, Brahim Diaz. Allenatore: Pioli. A disposizione: Mirante, Nava, Calabria, Bozzolan, Theo Hernandez, Bennacer, Adli, Bakayoko, Lazetic, Leao, Messias, Giroud. Indisponibili: Ballo-Touré, Florenzi, Ibrahimovic, Kjaer, Krunic, Mirante, Origi, Rebic, Vasquez. Squalificati: Thiaw. Diffidati: nessuno.
    TORINO (3-4-2-1): Milinkovic-Savic; Djidji, Schuurs, Rodriguez; Singo, Lukic, Ricci, Vojvoda; Miranchuk, Vlasic; Sanabria. Allenatore: Juric. A disposizione: Berisha, Gemello, Buongiorno, Zima, Bayeye, Dembelé, Adopo, Gineitis, Linetty, Karamoh, Seck, Radonjic. Indisponibili: Aina, Ilkhan, Lazaro, Pellegrini. Squalificati: nessuno. Diffidati: nessuno.
    ARBITRO: Rapuano di Rimini. Assistenti: Palermo e Moro. Quarto uomo: Marcenaro. Var: Abbattista. Avar: Nasca. LEGGI TUTTO

  • in

    Inzaghi torna su Monza-Inter: “L'ha visto tutto il mondo”. Su Lukaku…

    “Acerbi aveva segnato anche col Monza? Pensiamo a stasera, quello che è successo sabato l’ha visto tutto il mondo. Stasera stavamo facendo una gara discreta, sono soddisfatto di chi ha giocato meno. Mi sarei evitato volentieri i 120 minuti. Guardiamo avanti con fiducia. Potevamo muovere meglio la palla, abbiamo preso gol e la partita è cambiata”.  Così Simone Inzaghi ai microfoni di Mediaset al termine del successo dell’Inter ai danni del Parma in Coppa Italia. Il tecnico nerazzurro ha poi aggiunto: “Quest’anno stiamo avendo tanti problemi fisici, ma ora siamo concentrati sulla sfida contro il Verona. C’è fiducia di recuperare gli infortunati, ma li monitoriamo perché con così tante partite ravvicinate abbiamo bisogno di tutti”.
    Inzaghi, le parole dopo Inter-Parma
    Su Lukaku: “Romelu è importantissimo per noi, lo avevamo voluto con tutte le forze. Purtroppo ha avuto un infortunio serio e ha avuto problemi nel gestirlo. Dopo il Mondiale si era allenato molto bene, col Napoli era tornato alla grande mentre sabato era già limitato. Valutiamo giorno per giorno come riportarlo al massimo della forma perché per noi è un valore aggiunto enorme, se fosse stato bene ci avrebbe portato quei punti in più che in campionato ci mancano”. LEGGI TUTTO

  • in

    Juve Primavera, il gesto del portiere del Napoli: come Ronaldo e Simeone!

    Juventus Primavera-Napoli Primavera è stato un match che ha regalato emozioni fino all’ultimo, con l’1-1 dei primi 120′ e i conseguenti calci di rigore. A vincere la sfida dagli 11 metri i partenopei, che si sono così assicurati il passaggio del turno, approdando ai quarti di finale della competizione tricolore dove affronteranno la Roma. Ma nel post gara a far parlare è stato un gesto del portiere azzurro, Claudio Turi.
    Juve-Napoli Primavera, il gesto di Turi
    L’estremo difensore del Napoli ha parato il calcio di rigore decisivo a Domanico fissando il risultato sul 5-3 in proprio favore. Ma subito dopo l’intervento e la conseguente vittoria, si è fatto notare per un gesto poco sportivo, indicando los huevos. Una reazione molto simile a quella visto qualche anno fa in Champions League da Diego Simeone prima e Cristiano Ronaldo poi, nell’avvincente turno eliminatorio tra Juventus e Atletico Madrid. Una mossa certamente non apprezzabile come quelle viste sul terreno di gioco e decisive per il passaggio del turno dei partenopei in Coppa Italia. LEGGI TUTTO

  • in

    Schuurs, esame alla Scala del calcio. E quanti ammiratori

    TORINO – Per Schuurs domani sera c’è la Scala del Calcio. E arriva nel momento migliore visto che il centrale olandese, scuola Ajax, sta dimostrando tutto il suo valore al punto che dopo solo pochi mesi di Serie A diversi grandi club italiani gli hanno messo gli occhi addosso. Di più: si stanno già muovendo. E tra questi Inter e Napoli, oltre ad alcune società di Premier. E, guarda caso, domani il giocatore scenderà in campo nello stadio dell’Inter anche se davanti ci sarà il Milan.

    Marotta prende appunti su Schuurs

    Beppe Marotta, con Skriniar in scadenza, pensa proprio al giocatore granata la cui valutazione avvicina già i 25 milioni. E potrebbe salire ancora. Perché l’impressione è che il ragazzone olandese, 23 anni, con un tecnico come Juric possa ancora migliorare di molto. Magari in fase difensiva, visto che con palla al piede è irresistibile. Intanto se lo gode il Toro almeno fino al termine della stagione con la speranza di andare avanti in Coppa Italia. Perché se il Toro gioca come spesso sa fare può anche fare il colpo a Milano e ripetere il successo di fine ottobre in campionato. L’importante è che trovi un po’ più cattiveria in zona gol, dal momento che a Salerno i granata si sono divorati almeno dieci occasioni. Alcune clamorose, altre un po’ meno. Ma comunque sempre occasioni. Di sicuro il Toro se la giocherà a viso aperto, com’è nelle abitudini di Juric.

    Guarda la galleryIl Toro al Fila: via col vento e via le vele strappate LEGGI TUTTO