consigliato per te

  • in

    Trezeguet, ora più di prima: juventino vero

    TORINO – Nel momento più duro, il sostegno incondizionato. I grandi che hanno vestito la gloriosa maglietta della Juventus, adesso ricambiano con la fiducia, con un gesto, con una parola, con un post, con una foto. David Trezeguet è tra questi. A Torino ha conosciuto la gloria, a Torino torna sempre. Per la sua amata squadra è pronto a dare un apporto, in qualunque modo possa essere utile. Dal Qatar alla Mole, ecco quindi Trezegol di nuovo a segno: «In questo momento, ancora di più.. #finoAllaFine #bianconero juventino». LEGGI TUTTO

  • in

    Juventus, il gip di Torino: “Possibile buona fede sul caso plusvalenze”

    TORINO – La delicata situazione in casa Juventus sulla questione delle plusvalenze è stata commentata da Ludovico Morello, il gip del Tribunale di Torino che lo scorso 12 ottobre ha respinto le richieste di misure interdittive per Andrea Agnelli e gli altri indagati nell’inchiesta sui conti della società bianconera. Alla luce degli atti disponibili in quel momento, il giudice ha scritto che se la Juventus si è davvero attenuta alla prassi standard “risulterebbe difficile ipotizzare un discostamento consapevole, e quindi in definitiva doloso, dai corretti criteri di contabilizzazione delle poste”. Per Morello è comunque opportuno “un accurato approfondimento”, perchè la società potrebbe essere in buona fede. LEGGI TUTTO

  • in

    Udinese 126: il Galà alla Dacia Arena

    TORINO – Una giornata all’insegna di grandi festeggiamenti e celebrazioni in casa bianconera. Nel giorno del 126° compleanno del club si è tenuto, infatti, l’evento “Udinese Gala” nella Club House della Dacia Arena. Una serata speciale per festeggiare, insieme a mister Andrea Sottil, lo staff ed i calciatori della prima squadra e con le loro mogli e compagne, una ricorrenza storica come quella dell’anniversario della fondazione dell’Udinese. Il gala ha visto la presenza del patron Gianpaolo Pozzo e di tutta la dirigenza in una serata che ha visto riunita tutta la grande famiglia bianconera all’insegna del senso di appartenenza e della convivialità per ripercorrere i momenti esaltanti della prima parte di stagione e guadare avanti al 2023 con consapevolezza verso obiettivi sempre più ambiziosi.Guarda la galleryFesta Udinese per i 126 anni: i look dei giocatori e delle compagne

    Udinese, parla Gianpaolo Pozzo

    Un compleanno importante perché “siamo presenti da moltissimo tempo, un terzo di questi 126 anni e siamo qui per festeggiare questo momento particolare. Devo dire grazie anche ai miei predecessori, perché non è da tutte le società arrivare a questo traguardo.” – dice Gianpaolo Pozzo. Nella Club house bianconera, in una atmosfera piena di entusiasmo, si festeggia anche per i risultati ottenuti nella prima parte di campionato, ricca di soddisfazioni per il club ed i tifosi: “Possiamo essere soddisfatti della prestazione e della classifica in queste prime quindici partite di campionato. È merito di tutti, giocatori e staff. Sarà un cammino ancora lungo da percorrere, ma sono fiducioso.” – conclude il patron bianconero.
    Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

  • in

    Del Piero difende la sua Juve: “È il momento di essere ancora più juventini”

    “La Juventus è una parte della mia vita, e nemmeno piccola. Per la mia storia, non sarò mai altro da quei colori. Come tutti i tifosi, seguo questa vicenda con grande attenzione e trasporto. Anche per il mio lavoro e il mio ruolo pubblico, in situazioni come queste inevitabilmente mi vengono chiesti commenti, e altrettanto inevitabilmente si scrive e si dice tanto”. È la prima parte di un lungo messaggio di Alessandro Del Piero per tutti i tifosi della Juventus in merito alla vicenda giudiziaria che coinvolge il club bianconero. Il post è stato pubblicato sui social network dell’ex capitano della Juve.

    Del Piero, il messaggio per i tifosi della Juventus

    La seconda parte del messaggio di Del Piero che in questi giorni è stato accostato a un possibile ritorno nella società bianconera con un ruolo dirigenziale: “Questo però è un momento delicato per il club e adesso l’unica cosa che conta e che può fare chi ama la Juventus è mettere nelle migliori condizioni di lavorare le persone alle quali il club è stato affidato, per guidarlo in questa fase così complessa. E’ un compito di grande responsabilità che merita tutto il nostro supporto, è il momento di essere ancora più juventini. Per questo credo sia giusto non commentare notizie e indiscrezioni, che magari possono poi tramutarsi in speculazioni. Così faccio oggi e così farò per i prossimi giorni. Ci tengo soltanto ad augurare buon lavoro a tutti coloro che oggi si stanno occupando della Juventus, lo faranno con la professionalità, la dedizione e la passione – ne sono certo – che meritano il Club, i tifosi, la nostra maglia”.

    Guarda la galleryGli ultimi giorni della Juventus: le tappe della vicenda spiegate passo dopo passoIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

  • in

    Juventus 2023-2024: chi resta e chi è in dubbio

    Tra granitiche certezze, giocatori-simbolo, pedine difficili da piazzare e futuri in bilico analizziamo nome per nome la situazione in casa Juve tra chi è sicuro di restare e chi invece potrebbe partire. Le strategie di mercato del club non dovrebbero divergere dal discorso economico di contenimento dei costi e di investimenti sui giovani talenti approntato prima della rivoluzione societaria.

    Mattia Perin è stato uno dei pochi protagonisti positivi di un avvio di stagione non esaltante della Juve. Chiamato a sostituire l’infortunato Szczesny, il portiere si è dimostrato all’altezza della situazione, con interventi e parate decisive che gli hanno anche permesso di vincere il titolo di miglior giocatore bianconero del mese di settembre. Ci sono tutti i presupposti per continuare a danzare con la Vecchia Signora.

    Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

  • in

    Inter, tentazione Kessie: per Inzaghi vale per tre

    MILANO – Franck Kessie è una tentazione che ritorna in casa nerazzurra anche perché l’ex mediano del Milan rappresenterebbe un’utilissima soluzione per Simone Inzaghi, senza trascurare i possibili risvolti di mercato. Il giocatore è un vecchio pallino del ds Piero Ausilio. Il centrocampista ivoriano era già stato cercato dall’Inter sia quando giocava nell’Atalanta che nel Milan. Adesso in Viale della Liberazione ripensano al centrocampista, approdato la scorsa estate a parametro zero al Barcellona dove però non ha convinto Xavi che lo ha schierato solo 5 volte da titolare per 485 minuti totali. Difficile, pensando all’esplosione di Pedri e Gavi, che Kessie possa trovare più spazio in futuro. Per questo già nelle scorse settimane sono circolati rumors sulla sua volontà di guardarsi attorno. Difficile che lo faccia già a gennaio – in fondo potrebbe vincere la Liga -, più semplice che aspetti fine stagione per capire quale ruolo avrà nel Barça che verrà.Sullo stesso argomentoDjidji a zero: occhio Torino, l’Inter ha un alleatoCalciomercato Torino

    Il contratto pesante

    L’Inter osserva. A gennaio la squadra nerazzurra potrebbe non avere urgenza di inserire un centrocampista: Inzaghi può contare sul trio Barella, Brozovic e Calhanoglu, con Mkhitaryan e Asllani primi cambi. Il sesto centrocampista, se non ci saranno novità, resterà Gagliardini fino a giugno, quando poi scadrà il suo contratto. Il centrocampista bergamasco, però, ha richieste e potrebbe cambiare idea nelle prossime settimane. Kessie per Gagliardini? Sarebbe un notevole upgrade per l’Inter e per Inzaghi che avrebbe così a disposizione un giocatore in grado di disimpegnarsi in tutte le posizioni: mezzala, a volte perno davanti alla difesa o addirittura trequartista d’assalto. Come detto, però, è difficile che l’ivoriano lasci subito Barcellona. Ieri il suo agente Atangana, per strategia ed evitare spiacevoli incomprensioni con la società blaugrana, sia al “El Mundo Deportivo” che a “Calciomercato.com”, ha smentito propositi di addio: «Franck è felice al Barcellona, non si muove e continuerà a lavorare per guadagnare un posto in squadra. Il suo ritorno in Italia è poco concretizzabile. Non è un giocatore che si arrende, ha avuto altre offerte in estate, ma ha scommesso forte su Barcellona». E su un contratto da 6.5 milioni di euro. L’ingaggio è proprio uno degli ostacoli alla trattativa: se da un lato al Barcellona farebbe addirittura comodo “scaricare” uno stipendio così pesante, dall’altro la stessa Inter difficilmente si accollerebbe in toto una cifra simile, concessa solamente ai titolarissimi come Brozovic e Martinez e che adesso offre come base a Skriniar (6 la proposta, bonus compresi). L’Inter potrebbe contribuire, come per Lukaku col Chelsea, a parte dell’ingaggio, proponendo inizialmente un prestito con diritto di riscatto. Di certo se l’operazione dovesse concretamente prendere vita, l’Inter si metterebbe in casa un’importantissima opzione tecnica in più e permetterebbe alla stessa società di poter eventualmente valutare offerte per uno dei big a centrocampo (Barella, Brozovic e Calhanoglu), visto che Marotta e Ausilio dovranno continuare a convivere con un saldo di mercato fra entrate e uscite da tenere in parità o addirittura in attivo.

    Sullo stesso argomentoInter, Mondiale amaro: i nerazzurri non brillano in QatarMondiali 2022Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

  • in

    Manovra salari: ecco cos’è e perché non piace ai pm

    TORINO – La Juventus dopo aver avviato la rivoluzione interna degli uomini – con le dimissioni collettive del consiglio d’amministrazione – non concede il bis con la rivoluzione ideologica. Resta la convinzione di aver operato in maniera corretta e in buona fede. Il comunicato del club di ieri pomeriggio, che potete leggere a pagina 2, ne è la testimonianza più chiara. Dunque da una parte cambio degli uomini, rispetto delle istituzioni con il recepimento delle correzioni richieste dalla Consob per poter prossimamente approvare il bilancio, ma convinzione piena di aver agito senza dolo, rispettando la legge. Le contestazioni principali arrivate da Consob e Procura di Torino riguardano le cosiddette plusvalenze e la manovra spalma stipendi. Bene, proprio perché è doveroso rispettare la giustizia possiamo concentraci sul secondo aspetto poiché, sul primo, la Procura Federale, indagando su undici club compresa la Juventus e 59 dirigenti, ha perso in due gradi di giudizio. E non parliamo dei tempi del codice Rocco, bensì del 15 aprile 2022 e del 17 maggio. Dunque veniamo al cuore del problema, la manovra stipendi. Di cosa si tratta? Dello slittamento del pagamento di alcune mensilità nella stagione successiva per mitigare la crisi finanziaria partorita dall’emergenza Covid con chiusura degli stadi e tutto il resto. Il problema è che lo slittamento del pagamento non avrebbe dovuto trovare corrispondenza nello slittamento dei costi. Detto male, se a un giocatore devo dare 10 euro e lo stesso accetta di prenderne 4 nel campionato successivo, il criterio civilistico prevede che io carichi comunque il costo di 10 euro nel bilancio che sto approvando e non in quello seguente. Come minimo si sarebbe dovuta registrare la particolarità a una voce: “fondo” o “accantonamento rischi”. Cosa che non è avvenuta. La Juventus, sulla questione, si difende dicendo che non vi era certezza dell’obbligatorietà di corresponsione della quota non ancora versata in quanto era subordinata alla ripresa o disputa dei campionati, in forse sempre per il Covid.La Procura, però, ha diramato un comunicato in cui spiega di aver sequestrato scritture private in cui vi era un impegno incondizionato da parte del club di pagare comunque la quota mancante. Ma in realtà qual è il peso specifico del tutto? Ovvero, data per acquisita l’irregolarità contabile – “si deve tener conto dei proventi e degli oneri di competenza dell’esercizio indipendentemente dalla data dell’incasso e del pagamento”, l’osservazione Consob -, in che misura c’è stata un’alterazione rispetto alla portata dei bilanci? Secondo la Consob, nel bilancio 2019/20 si sarebbero dovuti inserire 40.5 milioni di euro di emolumenti in più, nel 2020/21 18,8 milioni in più e nel 2021/22 51,4 milioni in meno, contabilizzando complessivamente circa 8 milioni in meno. Otto milioni che, rispetto ai tre fatturati – circa 1 miliardo e mezzo – rappresentano circa lo 0.5%. Questo dato non serve per capire se la Juventus ha sbagliato o meno, ma certo aiuta a comprendere la portata dell’eventuale misfatto. Chiedendo a un paio di commercialisti di primissima fascia il livello di gravità degli eventuali reati – il più pesante potrebbe essere una serie di irregolarità che sommate configurerebbero il falso in bilancio – abbiamo avuto come risposta “Niente di così impattante”. I reati gravi riguardano la distrazione di somme. Qui, invece, si sarebbe andati incontro a un mancato rispetto di conformità ai criteri civilistici nel redarre il bilancio. Solo per alcuni soggetti la contestazione potrebbe sfrangiare nel penale ma anche in questo caso con condanne difficilmente rilevanti. L’irregolarità sarebbe stata identica anche se la Juventus non fosse quotata in borsa. La differenza rilevante è che qui si potrebbe assistere a richieste danni da parte dei piccoli azionisti.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO