José Mourinho ha già giocato cinque finali europee, ma non vede l’ora della sesta: “Peccato non sia già domani…”, dice ai microfoni di Sky Sport nel Media Day della finale di Europa League contro il Siviglia. Ecco le sue parole in esclusiva per Sky Sport:
Esattamente un anno fa, 25 maggio, alzavate il trofeo a Tirana. Un anno dopo cosa rappresenta per voi questa finale a Budapest?
“Tirana di un anno fa è storia, è lì. Fatto e finito, è memoria per tanti. Speriamo che tra tanti anni i bambini possano ricordarla coi figli. Questa è una gara che vogliamo giocare, ce la giocheremo mercoledì. Siamo carichi. Carichi perchè questa è una squadra che ha qualità”
Come si affronta tatticamente il Siviglia?
“Una squadra che vince sempre l’Europa League, che viene dalla Champions. Una squadra forte, però abbiamo una partita da giocare, abbiamo le nostre qualità e i nostri problemi che sempre cerchiamo di nascondere”.
Quali sono le vostre certezze in questo momento sul piano tecnico?
“La certezza è che saremo lì e non andremo in vacanza, anche se la città è molto bella. Vogliamo giocarla questa finale e non vediamo l’ora. Lo stadio è bello, non ci andremo in vacanza”.
Spinazzola, Pellegrini e Dybala come prosegue la gestione degli infortuni?
“Lorenzo è recuperabile, non ci sarà a Firenze perché ha un piccolo problema non preoccupante ma utilizzarlo sabato sarebbe un rischio. Da domenica inizierà ad allenarsi normalmente con noi. Da Paulo non mi aspetto nulla: se potrà andare in panchina e potrà darci un piccolo aiuto come col Feyenoord già sarà qualcosa di positivo. Spinazzola è in dubbio, spero di recuperarlo: non per sabato ma per la finale. Se Leo lunedì/martedì dà segnali positivi spero di averlo”.
Dovesse riuscire in questa doppietta, come la collocherebbe nella sua carriera?
“Per il momento non c’è doppietta, c’è una Conference che abbiamo vinto e una finale che dobbiamo giocare. Non mi piace parlare di doppietta perché non c’è: quello che dico è che mi piace il lavoro svolto qui dal primo giorno. Non è la rosa più forte con cui ho lavorato a livello di qualità e quantità, ma a livello umano è una squadra tra le top nella mia carriera”.
“Non mi interessa il futuro, solo la finale”
L’allenatore portoghese ha poi parlato anche in conferenza stampa: “La partita di sabato è più difficile, devo lasciare fuori giocatori con piccoli problemi per non rischiare. Andare con una squadra solo di “bambini” è un rischio esagerato e non sarebbe giusto metterli in questa situazione. La Fiorentina ha 25 giocatori dello stesso livello e quelli che non hanno giocato la finale di Coppa Italia saranno freschi. Da domenica invece tutti saranno concentrati e felici di preparare e giocare la finale, sarà semplice”. Sulla sua possibile permanenza a Roma: “Il mio focus è la finale. Il futuro non mi interessa, tutto diventa secondario con una finale, non c’è motivo né di essere pessimisti od ottimisti. Abbiamo fatto tanto per essere in finale che non vediamo l’ora di giocarla. Non ci interessa nemmeno il fatto di poter essere in Champions, ma solo la finale in quanto tale. Siamo andati a Ludogorets e rientrati alle 7 del mattino, a Helsinki con un freddo terribile, a Siviglia con il rischio di uscire più tutte le altre trasferte…”
“Rispetto a 20 anni fa sono un allenatore e una persona migliore”
Sull’affetto dei tifosi romanisti nei suoi confronti: “Ancora oggi nel mondo, ovunque sono, vengo salutato con amore dai tifosi del Porto, del Chelsea, dell’Inter, del Real, del Manchester. Solo con il Tottenham non si è sviluppato questo rapporto, forse perché si giocava a porte chiuse e il presidente Levy non mi ha dato il modo di disputare una finale che ci eravamo conquistati. Io sono tifoso di tutte le squadre che ho allenato”. Su quanto sia cambiato dalla prima finale europea con il Porto 20 anni fa: “Stesso DNA, ma sono una persona e un allenatore migliore”. Sul rapporto turbolento della sua panchina con gli arbitri in questa stagione ha preferito non rispondere. In chiusura, invece, una battuta anche sul Giro d’Italia con un giornalista: “Dybala non può allenarsi in questo momento perché non ce la fa. Tu ce la faresti a fare la maratona? Io nemmeno con la bicicletta… e comunque grande il portoghese che ha vinto la tappa al Giro (Almeida, ndr)”.
Gli elogi di Matic ed El Sharaawy a Mourinho
Anche diversi giocatori hanno parlato nel corso del Media Day ai microfoni di Sky. Il primo è stato Matic, grande protagonista nella sua prima stagione italiana: “La Serie A è un campionato difficile con tante squadre di qualità, tatticamente avanzato, in Premier si attacca di più. Mourinho è sempre lo stesso, prepara bene queste partite speciali, trasforma l’energia della squadra e sa cosa può fare la differenza”. Anche El Sharaawy elogia il suo mister: “Mourinho è un vincente. Come sto? Il problema al flessore è risolto. Ora penso solo alla finale, al rinnovo dopo la partita”. Chi gioca la terza finale in altrettante stagioni è Cristante dopo quella dell’Europeo nel 2021 e la Conference nel 2022: “”Bello arrivare a giocarsi certe partite in Europa, speriamo continui a essere un’abitudine. Abbiamo grande maturità di gestione nel gruppo”. LEGGI TUTTO