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    Vialli, il ricordo commosso di Guardiola: “Era unico, voglio ringraziare Mancini”

    MANCHESTER (Inghilterra) – Il Manchester City avanza al 4° turno dell’FA Cup dopo il netto successo per 4-0 contro il Chelsea, nel post-partita Pep Guardiola ha voluto ricordare Gianluca Vialli. Prima della partita le squadre hanno rispettato un minuto di silenzio con i Blues che hanno vestito il numero 9 in onore del loro ex giocatore ed allenatore, queste le parole d Guardiola in conferenza stampa: “Difficile trovare una persona più carismatica. A nome del City, mando un grosso abbraccio alla moglie e alle figlie. Ti fa capire come la vita sia il lancio di una moneta, che non sai mai cosa farà uscire. Voglio ringraziare la federcalcio italiana e soprattutto Roberto Mancini, per averlo coinvolto con la Nazionale negli ultimi anni. So quanto lo faceva sentire vivo, quanto essere parte della squadra che ha vinto l’Europeo l’aveva fatto sentire ancora parte di qualcosa di importante. Aveva un carisma davvero unico, ed è impossibile trovare qualcuno che quando parla di lui, come sto facendo io, non lo sottolinei”.”Guarda la galleryVialli, la dedica del Chelsea prima della sfida con il Manchester City LEGGI TUTTO

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    Vialli, l'omaggio del Chelsea durante il riscaldamento

    Il numero 9 stampato sulle maglie prepartita di tutti i giocatori che stavano effettuando il riscaldamento. Così il Chelsea ha voluto ricordare, prima della sfida di FA Cup sul campo del Manchester City, il suo ex attaccante e poi anche manager Gianluca Vialli. Il 9 era il numero che Vialli, da calciatore, aveva nei Blues. Prima del calcio d’inizio è stato osservato un minuto di silenzio in memoria sempre di Vialli, durante il quale tutto il pubblico, i giocatori e i componenti delle due panchine hanno applaudito. Cori per l’ex idolo sono stati fatti nel settore dove si trovavano i tifosi ospiti. L’account del club ha twittato un “Remembering Gianluca”, con l’emoticon di un cuore e l’immagine dei giocatori che entravano in campo con il 9 sulle spalle. LEGGI TUTTO

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    Malinovskyi da Tudor a Marsiglia, Gvardiol vuole solo il Liverpool

    Questa volta a dare la notizia del giorno è stato il diretto interessato. E non l’ha fatto sottobanco, ma ammettendo pubblicamente che se potesse decidere lui dove trasferirsi, sceglierebbe «senza dubbio il Liverpool». Già prima del Mondiale, Josko Gvardiol era sicuramente uno dei giovani più promettenti del panorama internazionale. L’eccellente torneo disputato in Qatar lo ha, però, trasformato in un vero e proprio oggetto del desiderio dei top team di mezza Europa. È difficile immaginarlo ancora a Lipsia la prossima stagione: «Non ho nessuna fretta – ha ammesso il difensore croato in un’intervista a Rtl Danas -. Sto bene qui e abbiamo davanti altri sei mesi per provare a vincere qualcosa. Offerte? Per il momento nessuno mi ha presentato nulla, ma c’è tempo». La sua predilezione per i Reds viene da lontano: «Guardavo in tv molte partite del Liverpool con mio padre, stagione dopo stagione nei minimi dettagli. È un club che mi è rimasto nel cuore». Non è semplice capire quanto sia casuale il fatto che le sue dichiarazioni siano arrivate pochi giorni dopo che il club inglese ha annunciato che l’infortunio muscolare alla coscia di Virgil van Dijk è più grave del previsto e che, per questa ragione, il centrale olandese rimarrà per almeno un mese ai box. La verità è che l’ultima volta che Jürgen Klopp è rimasto senza il proprio capitano sono stati dolori. Ed è per questa ragione che la dichiarazione d’amore di Gvardiol potrebbe spingere i Reds, uno dei club che più si è interessato a lui, a non aspettare fino a giugno per provare a portarlo ad Anfield.  Il condizionale è d’obbligo perché anche sul fronte Gvardiol bisognerà fare i conti con un Chelsea attento a tutto quello che succede nel vecchio continente.Sullo stesso argomentoMarchisio incorona Gvardiol: “Il migliore del Mondiale”Mondiali 2022

    Il futuro di Enzo Fernandez

    Prima di volgere lo sguardo a Lipsia, però, i Blues vorrebbero chiudere la trattativa con il Benfica per portare Enzo Fernández allo Stamford Bridge che, nel frattempo, è stato mandato in tribuna da Roger Schmidt per essere tornato in Argentina a capodanno senza il permesso del club: «Quello che ha fatto non è bello e per questo è rimasto fuori dalla partita contro il Portimonense – ha sottolineato il tecnico tedesco -. Detto questo sono felice di annunciare che domani stesso (stamattina, ndr) Enzo si allenerà con noi e potrà di nuovo concentrarsi sul Benfica e, più in generale, sul calcio giocato». Insomma, si tratta dell’ennesima dimostrazione che per mettere le mani sul centrocampista argentino ci vorranno i 120 milioni previsti dalla sua clausola di rescissione perché i portoghesi non sono intenzionati a fare sconti. Allo stesso tempo, il club di Todd Boehly, che ha speso 350 milioni in sette mesi, continua a tenere d’occhio Mykhaylo Mudryk, già da tempo nel radar dell’Arsenal. Il Daily Mail, però, assicura che «dal Chelsea hanno fatto sapere allo Shakhtar che supereranno qualsiasi altra offerta che riceveranno per la loro stella».

    Sullo stesso argomentoEnzo Fernandez al Chelsea per una cifra shock: il calciomercato si infiammaCalciomercato

    Malinovskyi al Marsiglia, Tudor lo aspetta

    Trasferimento vicino anche per un altro calciatore ucraino: l’Olympique Marsiglia è, infatti, pronto a versare una cifra vicina ai 15 milioni di euro nelle casse dell’Atalanta per assicurarsi, a titolo definitivo, Ruslan Malinovskyi che è atteso al Velodrome nei prossimi giorni.  Nello stesso giorno in cui Didier Deschamps e la Federcalcio francese hanno annunciato di aver trovato un accordo per arrivare insieme fino al 2026, The Athletic ha rivelato che Roberto Martínez, ex ct del Belgio, si sia promesso al Portogallo e che ci sono buone possibilità che sia proprio lui a sostituire Fernando Santos sulla panchina della Seleçao rossoverde.

    Sullo stesso argomentoAtalanta, Soppy c’è. Malinovskyi in partenzaCalciomercato Atalanta LEGGI TUTTO

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    “Partite truccate”, Rui Costa e il Benfica sotto indagine! Il club: “Collaboreremo”

    LISBONA (Portogallo) – Benfica e Rui Costa nei guai: le Aquile di Lisbona, il presidente del club, l’ex centrocampista di Fiorentina e Milan, e i membri del Consiglio di Amministrazione del mandato 2016/2020 Domingos Soares de Oliveira, Luís Filipe Vieira, José Eduardo Moniz e Nuno Gaioso Ribeiro sono finiti nel mirino della magistratura. Secondo quanto affermato da Diário de Notícias prima e A Bola poi, infatti, nell’inchiesta attuale, sviluppatasi dall’esame fatto dagli inquirenti su e-mail piratate, il Benfica sarebbe accusato di aver beneficiato di risultati manipolati in diverse partite.
    Rui Costa, le indagini e il comunicato del Benfica
    Rui Costa ha assunto il ruolo di presidente in sostituzione di Luís Filipe Vieira, che già nell’estate del 2021 si era dimesso in seguito alla sua detenzione richiesta nell’ambito di un’altra inchiesta per truffa e frode fiscale. Le prime indiscrezioni di stampa sono state confermate dalla stessa società sportiva della capitale lusitana, che in un comunicato ufficiale fa sapere: “Tenuto conto delle notizie rese pubbliche oggi, Sport Lisboa e Benfica – Futebol SAD conferma che il 3 gennaio si è costituito un convenuto circa i membri del Consiglio di amministrazione nel mandato 2016-2020 e che sono tuttora in carica. Il Benfica SAD non rilascerà ulteriori commenti in merito, poiché il processo è sotto segreto giudiziario. Il Benfica SAD esprime la sua totale disponibilità a collaborare con le autorità competenti, come è sempre avvenuto fino ad ora”. LEGGI TUTTO

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    Real Madrid, Ancelotti ko 2-1 a Villarreal

    VILA-REAL (Spagna) – Si chiude con una sconfitta per 2-1 e qualche polemica la partita del Real Madrid di Ancelotti sul campo del Villarreal. La squadra di casa ha meritato il successo, con una prova come al solito compatta e cinica, che ha permesso ai ragazzi di Quique Setién di arrivare a 27 punti in classifica e restare in piena corsa Champions (al quarto posto in classifica provvisorio).
    Villarreal-Real Madrid 2-1, il tabellino
    Gerard Moreno regala il successo al Villarreal
    Gerard Moreno, al suo sesto gol in carriera al Real Madrid, al 63′ ha punito ancora una volta le Merengues, segnando il calcio di rigore del 2-1 (molto contestato dai Blancos) che ha deciso l’incontro. Le reti sono arrivate tutte nella ripresa: dopo il vantaggio al 47′ di Pino per il Villarreal, è arrivato il pareggio di Benzema su calcio di rigore al 60′. Tre minuti più tardi, poi, il nuovo tiro dagli undici metri, questa volta per i padroni di casa. LEGGI TUTTO

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    Vialli simbolo dell’Italian Job, in campo e in panchina

    «When his goals light the sky there’s a tear in my eye, oh Vialli». Una lacrima avrà rigato i volti dei tifosi del Chelsea anche nella giornata di ieri: per i Blues Gianluca Vialli è stato molto di più che un allenatore e un giocatore, ma è diventato il grande simbolo dell’Italian Job e il precursore di una lunga serie di italiani che sulla panchina londinese hanno trovato gloria e trionfi. Il rapporto del grande campione di Cremona con il calcio inglese è da sempre stato profondo e viscerale, un amore corrisposto da tutti gli appassionati di calcio d’Oltremanica. «Mancherai a così tanti. Una leggenda per noi e per tutto il calcio. Riposa in pace, Gianluca Vialli», il messaggio del club.Guarda la galleryVialli, le reazioni della stampa estera: “È morta una leggenda”

    In campo e in panchina

    D’altronde la grande storia di Vialli con il Chelsea non potrà mai essere dimenticata. Oltre lo spessore umano, lodato da tanti ex compagni e giocatori più giovani cresciuti nel suo mito, c’è l’impresa compiuta da player-manager, un ruolo inedito in cui è stato catapultato dopo l’addio di Ruud Gullit ma che ha affrontato con grande coraggio e dignità, come ogni sfida che la vita gli ha riservato. Il centravanti era arrivato a Londra nel 1996 per aiutare i Blues a uscire da un periodo difficile, ma due anni più tardi si è ritrovato a sorpresa alla guida della squadra che prende per mano a metà stagione. Nonostante lo scetticismo iniziale, Vialli lascia tutti a bocca aperta: alla fine di quell’annata porta a casa la Football League Cup e la Coppa delle Coppe, anche se la sua vittoria più grande resta la conquista della Supercoppa Uefa contro il Real Madrid, un pezzo di storia indimenticabile per tutti i sostenitori del Chelsea. La sua avventura da allenatore in terra inglese si conclude con cinque trofei in appena tre anni e mezzo, una percentuale di vittorie altissima per un calciatore che ha dovuto imparare in fretta a vestire i panni dell’allenatore. Anche per questo in Premier League non sarà mai dimenticato: si sprecano i cori, gli aneddoti e i racconti di tutti coloro che hanno avuto il piacere di vederlo in azione, come Peter Crouch che ha confessato di avere due maglie della Sampdoria grazie al mito di Vialli e delle sue giocate che ogni tanto provava a replicare al campetto vicino casa. Anche i suoi ex giocatori lo ricordano con affetto. È il caso di John Terry, uomo simbolo del Chelsea che ha fatto il suo esordio proprio grazie all’italiano: «L’uomo che mi ha fatto debuttare nel Chelsea e a cui sarò sempre grato. Un vero gentiluomo che ci mancherà tantissimo».

    Sullo stesso argomentoVialli, la Sampdoria, la Juventus e il no al Milan: campione dei gentlemanCalcio

    Beckham e Vialli

    Da Gullit a Beckham («Un vero gentleman, con un grande cuore. Ti amiamo Gianluca, ciao amico mio»), passando per Lineker, Ancelotti e Mourinho, il mondo della Premier League si è mobilitato in massa per mostrare vicinanza a un suo grande campione che proprio a Londra ha chiuso il cerchio della sua vita sportiva, legata a doppio filo a quella terra che ha saputo amarlo e valorizzarlo proprio come la sua Italia e che gli ha anche regalato la sua dolce metà. Il 20 maggio 1992 a Wembley con la maglia della Sampdoria, accanto al suo amico di sempre Roberto Mancini, perse la finale di Coppa Campioni contro il Barcellona, ma in quello stesso stadio trent’anni più tardi alzò al cielo l’Europeo vinto con l’Italia, culmine di una carriera vissuta intensamente.

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    I fiori allo stadio

    Fuori dai cancelli dello Stamford Bridge i tifosi hanno depositato fiori e biglietti e a Cobham il Chelsea ha osservato un minuto di silenzio per onorare la sua memoria. Tra Vialli e l’Inghilterra ci sarà per sempre un legame indissolubile, un filo rosso fatto di ricordi, gol e grandi vittorie che neanche la morte sarà in grado di spezzare. LEGGI TUTTO

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    Juventus, Di Maria e i contatti con il Rosario Central: conferme dall'Argentina

    Miguel Angel Russo conferma i contatti tra Angel Di Maria e il Rosario Central. “Siamo in contatto con Di Maria. Se verrà, dovremo fargli trovare una squadra competitiva. Prima o poi tornerà, sono sicuro” ha dichiarato il tecnico del club argentino in un’intevista a ‘D Sports Radio’. Il calciatore della Juventus non ha mai nascosto il desiderio di chiudere la carriera al Rosario Central e con i bianconeri ha firmato un contratto di un solo anno. A fine stagione, quindi, potrebbe già lasciare Torino e tornare in Argentina, per chiudere una carriera ricca di soddisfazioni e trofei. 
    Di Maria, voglia di Stadium
    Di Maria, parla il tecnico del Rosario Central
    L’allenatore del Rosario Central ha poi aggiunto: “Siamo molto contenti per il suo Mondiale. Il dialogo continua. Sappiamo che dobbiamo costruire una buona struttura di squadra perché possa venire a chiudere la sua carriera al Central. Se lo merita per tutto quello che ha fatto. Dobbiamo provarci. Nel calcio argentino accadono spesso queste cose. Con tutti i giovani che il Central rivela e poi vende, bisogna essere bravi a riportarlo qui. Si può fare”. LEGGI TUTTO