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    Gattuso, no alle polemiche. Ma con il Valencia la tensione è altissima

    Più passa il tempo e più l’espressione di Gennaro Gattuso somiglia a quella di Cesare Prandelli. Il che potrebbe essere anche un complimento, se non fosse che l’ex commissario tecnico della nazionale andò via da Valencia sbattendo la porta. L’allenatore bresciano è l’unico ad aver avuto il coraggio di dirle in faccia sia Peter Lim che ai propri calciatori. E già, perché se è vero che il proprietario del club spagnolo lo prese in giro promettendogli mari e monti – senza mantenere nemmeno una delle sue promesse, così come aveva fatto con i suoi predecessori e farà, dopo di lui, con i suoi successori – è altrettanto vero che quello che fece imbufalire in maniera particolare Prandelli fu la poca ambizione del proprio spogliatoio che non ne volle sapere di ribellarsi al disinteresse per il club di Lim. Anzi, lo prese come alibi. E questo l’ex ct azzurro non lo sopportò («Fuori», il suo ultimo messaggio), entrando nella storia come l’unico tecnico dell’era Lim a non aver ricevuto la buonuscita. E già, perché esattamente come tutti gli altri allenatori scelti dall’imprenditore asiatico, nemmeno Prandelli riuscì ad arrivare alla scadenza naturale del proprio contratto.

    Il possibile futuro di Gattuso

    A differenza degli altri, però, lui si dimise. E la sensazione è che la storia potrebbe ripetersi con Gattuso. Il tecnico calabrese, infatti, per quanto si stia impegnando a incassare con stile i colpi, prima o poi potrebbe esplodere. Subito dopo il deludente pareggio di lunedì sera contro l’Almeria, Rino ha assicurato di non essere alla ricerca di scuse o alibi: «In questo momento, il principale responsabile sono io. Sono io a decidere chi deve giocare e quando a una squadra basta poco per farle male bisogna solo riflettere e pensare. Non è corretto parlare della qualità della rosa perché tocca a me assumermi le mie responsabilità. Sarebbe facile dire che mi mancano i calciatori e buttarla in polemica, ma non è questo il momento». Ed è proprio quest’ultima frase a tradire il vero stato d’animo di Gattuso. E già, perché quando dice “non è questo il momento” fa capire che ha voglia di arrivare il più presto possibile alla fatidica soglia dei 40 punti per scaricare, poi, tutta la propria frustrazione su Lim per le promesse non mantenute. Ed è per questa ragione che quando gli è stato chiesto se a gennaio arriverà qualcuno, Gattuso ha tagliato corto: «Questa è una domanda per il direttore sportivo».

    Quota 40 e l’affetto del Mestalla

    Il suo obiettivo principale, così, è quello di assicurare la salvezza alla propria squadra prima di esplodere. E poco importa se poi verrà esonerato o se come ha fatto Prandelli, una volta raggiunta quota 40 sarà lui a dimettersi. Da quando è arrivato al Mestalla, il club gli ha venduto i due calciatori di maggior talento: Gonçalo Guedes e Carlos Soler. E se capitan José Luis Gayá è rimasto è perché Gattuso ci ha messo la faccia, assicurandogli che – nonostante tutto – il progetto del club è ambizioso. E, invece, sinora di ambizioso c’è solo il comportamento del Mestalla che, sin dal primo giorno, ha adottato e sostenuto l’allenatore calabrese credendogli quando assicurò che con Lim non sarebbe stato un gattino, bensì un «leone». Ed è per questa ragione che i tifosi bianconeri non gli perdonerebbero mai un eventuale tradimento, perché se hanno smesso di contestare con veemenza la proprietà è solo perché è stato Gattuso a chiedere pubblicamente che l’ambiente rimanesse unito e ognuno facesse la sua parte per il bene della squadra. A questo punto, però, Ringhio dovrebbe chiederlo, se non l’ha già fatto, anche a Lim. LEGGI TUTTO

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    Sergio Ramos, scoperto il profilo Instagram segreto: di cosa si tratta

    Carisma, personalità e leadership: tre caratteristiche che hanno reso Sergio Ramos uno dei difensori più forti e vincenti della storia del calcio. Un passato glorioso al Real Madrid e ora un presente tutto da scrivere al Psg, ma il difensore andaluso non ha avuto solo successo dentro il rettangolo di gioco. Al di fuori, Ramos si è reinventato, diventando un imprenditore di successo e accumulando un patrimonio multimilionario, molto più alto del guadagno da calciatore. Ma come ha fatto? Cavalli, tatuaggi e musica sono i tre grandi hobby dell’ex Blancos, ma da poco è stata svelata un’altra grande passione seguita in gran segreto e addirittura attraverso un profilo Instagram segreto.Guarda la galleryPallone d’Oro, le leggende che non lo hanno vinto
    Sergio Ramos, la passione segreta
    Il programma televisivo presentato dal giornalista Sonsoles Onega, ‘Y ahora Sonsoles’, ha portato alla luce uno dei segreti di Sergio Ramos: Pablo Picasso. “Non potete immaginare quale sia la passione segreta di Sergio Ramos. Quasi nessuno lo sa e oggi ve lo mostriamo in esclusiva”, ha annunciato Onega prima di rivelare un account Instagram che il difensore del Psg userebbe sotto pseudonimo per passare inosservato. L’account in questione è ‘borninbeds’, profilo seguito dalla compagna Pilar Rubio e dallo stesso Sergio Ramos, con poco più di 3.000 follower, dove vengono pubblicate immagini di varie opere d’arte del pittore spagnolo acquistate negli anni dai due. Dopo un anno di ricerche e attraverso i pochi follower della pagina, in ‘Y ahora Sonsoles’ sono riusciti a trovare contatti con i seguaci della coppia che non hanno voluto però confermare o smentire quanto avanzato nel programma. Un ultimo indizio però è impresso sulla pelle di Ramos: un tatuaggio sul piede collegato proprio a Picasso. LEGGI TUTTO

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    Psg, Mbappé come Dibu Martinez: il gestaccio virale sui social

    PARIGI – Kylian Mbappé è stato registrato mentre imitava il controverso gesto di Emiliano ‘Dibu’ Martínez dopo aver ricevuto il ‘Guanto d’oro’ come miglior portiere della Coppa del Mondo di Qatar 2022. Il gesto di Mbappé è stato immortalato all’uscita dal campo di allenamento del Paris Saint-Germain ed è diventato rapidamente virale sui social. Dopo il Mondiale perso contro l’Argentina, all’attaccante del PSG era stato chiesto un commento proprio sull’esultanza dell’estremo difensore dell’Aston Villa: “L’esultanza non è un mio problema. Non devi sprecare energie per cose inutili”. Martinez  fu uno dei primi a consolare Mbappé dopo il termine della finale dei Mondiali per poi prenderlo in giro sul pulman durante la parata tenendo in mano un bambolotto con sopra la faccia della stella francese LEGGI TUTTO

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    Arbitro mostra il primo cartellino bianco della storia del calcio: ecco il motivo

    TORINO – Dopo il giallo e il rosso, ecco che sbarca nel mondo del calcio il cartellino bianco. La sua prima esibizione è avvenuta nel corso de derby femminile di Lisbona, quello tra Benfica e Sporting, quando il direttore di gara, la signora Catarina Campos, al minuto 45 del match lo ha sventolato per la prima volta. La sfida vedeva i padroni di casa in vantaggio per 3-0 (l’incontro è poi terminato 5-0) e in quel momento una persona sugli spalti è stata colta da malore. Appena scoperto quanto accaduto il gioco è stato fermato e il personale medico di entrambe le squadre si è precipitato in soccorso del tifoso, lasciando le rispettive panchine.
    Il primo cartellino bianco della storia
    Dopo essersi occupato di lui, i due medici sono tornati sul campo per avviarsi verso le rispettive panchine ed è in quel momento – mentre tutto lo stadio stava riservando loro degli applausi – che l’arbitro ha mostrato a entrambi il cartellino bianco. Che a differenza del giallo e del rosso, ovviamente, non è una sanzione, bensì una nota di merito introdotta solo recentemente, al fine di fornire agli arbitri uno strumento con cui poter evidenziare i gesti di fairplay durante le partite e promuovere i valori etici nel calcio. LEGGI TUTTO

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    Bellingham incanta, torna Haller: show Dortmund. Tris Bayer, segna Amiri

    DORTMUND (Germania) – Trascinato dalle prodezze di Bellingham, in passato accostato anche alla Juventus, il Borussia Dortmund batte 4-3 l’Augusta, si riprende il sesto posto a scapito del Wolfsburg e – a quota 28 punti dopo 16 partite di Bundesliga – accorcia sul Lipsia quinto (29) e sul Friburgo secondo ex aequo con Union Berlino ed Eintracht Francoforte (30). Al Signal Iduna Park i padroni di casa, tre volte in vantaggio con il giovane talento inglese (29′), Schlotterbeck (42′) e Bynoe-Gittens (75′), si fanno rimontare altrettante da Maier (40′), Demirovic (45’+1) e Colina (77′), in campo da una manciata di secondi. Gli stessi che, dopo il 3-3 ospite, impiega Bellingham per regalare a Reyna il gol-vittoria (78′). Al 62′ torna in campo Haller, al debutto ufficiale in maglia giallonera, dopo la terribile diagnosi di un tumore ai testicoli della scorsa estate, appena arrivato in Germania dall’Ajax.Guarda la galleryLa classifica dei calciatori più cresciuti di valore dopo il Mondiale
    Il Bayer senza Schick batte il Borussia M. senza Thuram
    Il Bayer Leverkusen, senza l’ex Sampdoria e Roma Patrick Schick, nell’estate del 2017 ‘scaricato’ dalla Juventus dopo aver sostenuto le visite mediche, si impone 3-2 a Moenchengladbach, coi padroni di casa privi di Marcus Thuram, figlio dell’ex bianconero Lilian, portandosi a -1 in classifica dai rivali odierni (22 punti contro 21). A decidere la sfida del Borussia-Park sono le reti di Bakker (21′), Adli (43′) e Amiri – in Serie A con la maglia del Genoa – al 67′. Nel finale la doppietta di Stindl (82′ e 93′) rende meno amara la sconfitta.
    Borussia Moenchengladbach-Bayer Leverkusen 1-3, tabellino e statistiche LEGGI TUTTO

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    Premier League, Haaland show: tris City. L'Arsenal vola, United ko al 90'

    Non ci sono più aggettivi per descrivere Erling Haaland. Il bomber norvegese ex Borussia Dortmund sigla la sua quarta tripletta stagionale, undicesima marcatura multipla, mettendo il suo nome a caratteri cubitali sul successo per 3-0 del Manchester City contro il Wolverhampton. La partita si sblocca al 40′ sul solito asse De Bruyne-Haaland: il belga mette al centro un pallone delizioso, il norvegese da due passi non sbaglia, trafigge Jose Sa e fa 1-0 per i Citizens. Lopetegui opera un triplo cambio a inizio ripresa, ma al 49′ è ancora l’ex Borussia Dortmund a colpire, stavolta dal dischetto. Passano appena 6′ e il bomber norvegese, sfruttando anche una papera dell’estremo difensore avversario, firma il tris mettendo in ghiaccio risultato e partita. 31° gol stagionale in 26 partite, 25° in 19 gare di Premier League: numeri davvero incredibili. Il Manchester City sale dunque a quota 45 punti in classifica e avvisa il Tottenham di Antonio Conte, avversario nel prossimo turno di campionato.

    Haaland infinito: quarta tripletta in 19 partite di Premier League! Superata una leggenda del calcio

    Manchester City-Wolverhampton 3-0: tabellino e statistiche

    Vola l’Arsenal, United ko al 90′

    City che non viene aiutato dai cugini del Manchester United incapaci di frenare la corsa della capolista, cadendo all’ultimo respiro in un big match spettacolare all’Emirates. Partono forte i Red Devils che dopo 17′ sbloccano il risultato con il solito Rashford, autore di una grande giocata prima di battere Ramsdale. Prima dell’intervallo i padroni di casa pareggiano i conti con Nketiah per poi piazzare il sorpasso ad inizio ripresa grazie ad un super gol di Saka. Il vantaggio dura però molto poco con Martinez che si trasforma in attaccante e di testa rimette tutto in equilibrio. Il ritmo del match non cala e i Gunners riescono a mettere nuovamente la freccia al 90′ grazie ad una deviazione volante ancora di Nketiah. Vola l’Arsenal in vetta, lo United si arresta nel suo momento di rinascita sotto la guida di Ten Hag. Finisce invece 0-0 la sfida tra Leeds United e Brentford. 

    Arsenal-Manchester United 3-2: tabellino e statistiche LEGGI TUTTO

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    Haaland infinito: quarta tripletta in 19 partite di Premier League! Superata una leggenda del calcio

    È un Erling Haaland davvero incontenibile. Il bomber norvegese sta distruggendo qualsiasi record e continua a segnare senza sosta. L’ex Borussia Dortmund, con la tripletta siglata contro il Wolverhampton sale a quota 31 gol in 26 gare stagionali, 25 in 19 partite di Premier League. Ad appena metà campionato, Haaland ha già superato gli ultimi quattro capocannonieri del campionato inglese. Aubameyang, Mane e Salah, nella stagione 2018-19, si erano fermati a 22 reti, una in meno di Vardy, Kane e la coppia Salah-Son, laureatisi bomber della Premier League nei tre anni successivi. Il 22enne norvegese sta sgretolando ogni tipo di record e la sua prolificità lascia davvero senza parole.
    Haaland nella storia della Premier League: che numeri!
    Per la quarta volta da quando veste la casacca dei Citizens si porta il pallone a casa, agganciando in questa speciale classifica Harry Kane e mettendo nel mirino Alan Shearer, a quota 5 triplette in una singola stagione. Ma non è finita qui, perché mai nessuno prima di lui vi era riuscito così presto. Il gigante di Leeds, infatti, supera in questo speciale primato una vera e propria leggenda della Premier League, Ruud van Nistelrooy, che vi riuscì dopo 65 gare, facendo dunque meglio di Luis Suarez (81), Alan Shearer (86) e Robbie Fowler (89).  LEGGI TUTTO