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    Libertadores: finale Flamengo-Athlético Paranaense, duello David Luiz-Fernandinho

    TORINO – Flamengo e Athlético Paranaense stasera alle 22 si contendono la Copa Libertadores nella versione derby do Brasil 3.0. Il duello finale tra i due club rossoneri sarà l’occasione per una reunion tra due ex compagni di Nazionale che sono stati, a livello di club, da sempre fieri avversari. E la partita di stasera non farà eccezione. David Luiz e Fernandinho, attualmente simboli di Mengão e Furacão sono pronti a una nuova battaglia, dopo quelle sostenute ai tempi di Chelsea e Man City.
    Quei trionfi in verdeoro
    Pur avendo condiviso la maglia della Seleção, non hanno in comune gioie e trionfi con la VerdeAmarela, ma solo un’enorme delusione. Anzi, la Delusione con la D maiuscola, quella per antonomasia per tutto il Paese, a pari merito con il disastro del 1950. David Luiz ha sollevato al cielo la Confederations Cup nel 2013, Fernandinho invece è stato campione della Copa América nel 2019. Mai insieme nella felicità, ma fianco a fianco nel dolore della figuraccia epocale nel Mondiale casalingo del 2014, in cui il Brasile è stato eliminato in semifinale con l’indimenticabile 7-1 subito dalla Germania. A livello di coppe vinte in Inghilterra domina Fernandinho: due FA Cup a zero, con David Luiz che si deve accontentare della medaglia d’argento sia nel 2018 sia nel 2019.
    Da Londra a Rio de Janeiro
    Diventato star nel Chelsea, David Luiz ha concluso la sua avventura europea all’Arsenal la scorsa stagione. Quindi s’è imbarcato su un volo per Rio de Janeiro e ha accettato il contratto del Mengão nel settembre 2021, debuttando nelle semifinali di Libertadores contro il Barcelona Guayaquil. Vicecampione in Libertadores e Brasileirão nel 2021, in questa stagione è a un passo dalla gloria continentale, è a un passo da trascinare il Fla a essere un autentico Time das Copas, una squadra implacabile nelle Coppe: l’accoppiata Coppa del Brasile-Libertadores sarebbe da sogno. Sulla sua strada, c’è ancora Fernandinho. E sì, David Luiz sta facendo gli scongiuri, sta pregando che non finisca, anche stavolta, come nelle due finali di FA Cup…
    Estadio Monumental Banco Pichincha, Guayaquil, Ecuador Ore 22, diretta Dazn
    FLAMENGO (4-4-2): Santos; Rodinei, David Luiz, Léo Pereira, Filipe Luís; Thiago Maia, João Gomes, Éverton Ribeiro, De Arrascaeta; Gabriél Barbosa, Pedro. All. Dorival Júnior.
    ATHLÉTICO PARANAENSE (4-3-3): Bento; Khellven, Matheus Felipe, Pedro Henrique, Abner; Hugo Moura, Alex Santana, Erick; David Terans, Pablo, Vitinho. All. Luiz Felipe Scolari.
    ARBITRO: Patricio Loustau (Argentina) LEGGI TUTTO

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    Pirlo ko contro Icardi e Mertens: il Galatasaray batte il Karagumruk

    ISTANBUL (TURCHIA) – Dopo due successi consecutivi torna a conoscere la sconfitta il Karagumruk di Pirlo che cade nel match casalingo contro il Galatasaray valido per il 12° turno del campionato turco. Sul terreno dell’Ataturk Olimpiyat di Istanbul, la formazione dell’ex Juventus va ko contro i giallorossi per 2-0: reti tutte nella ripresa con Tasdemir (60′) e Mata (85′) con i padroni di casa costretti a giocare in dieci dal 33′ per l’espulsione di Ugur. Tra gli ospiti partenza da titotari per gli ex Inter e Napoli, Icardi e Mertens, per i padroni di casa in campo dal 1′ gli ex Serie A Viviano,  Biraschi e Borini. Battuta d’arresto per Pirlo che rischia di scivolare in zona retrocessione, il Galatasaray accorcia sulla vetta portandosi a -2 dal Fenerbahce capolista.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    L'ultima follia: l'Argentinos Juniors vuole Cristiano Ronaldo

    TORINO – «Soñar en GRANDE @cristiano»: è partita la campagna dell’Argentinos Jr, ex squadra di Diego Armando Maradona, per far andare in Argentina nientemeno che Cristiano Ronaldo. Il motto è: El Bicho al Bicho. Pazzia totale del club: vuole CR7, tornato al gol con il Manchester United in Europa League, per giocare la Libertadores. I tifosi sono letteralmente elettrizzati dall’idea. La squadra di Gabriel Milito ha fatto una grande stagione: 67 punti nel 2022, quarti nella tabella annuale. Da qui la qualificazione per la coppa più importante. LEGGI TUTTO

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    Matuidi: “Così la Francia può rivincere il Mondiale”. E su Pogba…

    Blaise, che ruolo ha giocato lo spirito di squadra nella vittoria della Francia nel 2018?Ha giocato un ruolo fondamentale. È stato essenziale, l’essenza della nostra vittoria. Certo, il talento è importante, ma senza un gruppo forte non saremmo diventati campioni del mondo. Abbiamo vissuto momenti speciali in campo ma, cosa ancora più importante, anche fuori dal campo. Penso che l’unione che ti dà la forza del gruppo in una competizione come i Mondiali sia di vitale importanza.

    Che ruolo hanno avuto i leader della squadra?Penso che noi calciatori più esperti, come Hugo Lloris, Raphael Varane, Paul Pogba, formassimo un gruppo di giocatori che ha portato esperienza. E poi Adil Rami, per esempio, non ha giocato molto, ma ha portato la sua esperienza. Penso che tutti siamo stati dei leader a modo nostro e avere una squadra con giocatori che hanno un po’ di esperienza è importante. Quando tutti incarnano la leadership, il gruppo è come una cosa sola e questo è meraviglioso. Remiamo tutti nella stessa direzione. Certamente ci sono dei giocatori che tirano avanti il gruppo, ma la cosa più importante è essere uniti.

    Qual è la cosa più importante da conservare per una squadra che vince una competizione?Direi che la cosa più importante è l’unione del gruppo, l’unione della squadra. Il calcio è uno sport di squadra. Vinciamo e perdiamo insieme. Penso che questa sia stata la nostra forza, siamo 23 campioni del mondo. Il che è fantastico. Penso che sia ciò che bisogna conservare. Tutti e ventitré siamo riusciti a unire il popolo francese. Non lo dimenticheremo mai.

    Quindi qual è la cosa del 2018 che non dimenticherai mai?I viaggi di ritorno al centro di allenamento in cui alloggiavamo. Non dimenticherò mai quei momenti perché abbiamo condiviso esperienze che non avevo mai vissuto prima. Sono legami forti quelli che si creano. Ci sentivamo come 23 fratelli con i nostri zii che erano i membri dello staff, che ci viziavano. È stato semplicemente magico. E, a parte ciò, direi il fischio finale quando abbiamo festeggiato tutti insieme. Durante il torneo abbiamo vissuto momenti di felicità insieme. Forse abbiamo vissuto in una bolla, ma questa bolla era come una famiglia. E questa famiglia è rimasta unita. A volte le cose erano anche difficili, perché è un periodo lungo, ma è stato bello, è stata una bellissima esperienza.

    Quante chances pensi abbia la Francia di confermarsi campione?E’ una grande sfida. Siamo consapevoli che vincere i Mondiali due volte di fila è una grande sfida. Abbiamo il talento e un gruppo che sta facendo bene. È ormai da qualche anno che molti di loro giocano insieme. E, soprattutto, i giocatori più giovani giocano già nei club più importanti. Poi, l’unione sarà fondamentale, lo spirito di squadra. Abbiamo molta fiducia nell’allenatore che, da quando è sulla panchina della Francia, ha dimostrato di saper guidare il gruppo e far fronte a sfide e aspettative. E spero che Paul (Pogba, ndr), ce la faccia a recuperare: lui è un valore aggiunto.

    Vedi delle somiglianze tra la squadra del 1998 e quella del 2018?Lo spirito di squadra ovviamente. Come nel 1998, c’erano singoli forti che spiccavano, ma l’unità del gruppo, la forza del collettivo è ciò che fa la differenza.

    Descrivici il miglior gol della tua carriera.Penso quello con la Francia contro la Serbia. Era un’amichevole ma penso che sia stato un bel gol. Da calcio d’angolo, ero al limite dell’area di rigore, l’ho presa al volo e ho segnato un gol davvero stupendo!

    E chi è il miglior giocatore con cui hai giocato ai Mondiali? E perché?Sono stato abbastanza fortunato da giocare in Nazionale accanto a grandi giocatori nella mia carriera, sia con la Nazionale, come Franck Ribéry, Karim Benzema, più recentemente Kilian Mbappé, Paul Pogba, Ngolo Kanté. Sono giocatori eccezionali. Sia a livello di club. Ho potuto affrontare giocatori come Lionel Messi contro l’Argentina, Cristiano Ronaldo contro il Portogallo e molti altri. Potrei menzionarne molti altri. La azionale ti permette di affrontare i migliori e giocare con i migliori: è fantastico e ne sono orgoglioso.

    Puoi dirci qual è la miglior partita che hai giocato ai Mondiali? E spiegarci perché…Collettivamente penso che la partita contro l’Argentina sia stata un successo, una gara spettacolare. Abbiamo mostrato maturità, talento e forza di gruppo. Penso che sia stata una gara in cui ci siamo impegnati e abbiamo giocato bene dall’inizio alla fine. A livello personale la semifinale contro il Belgio è stata una delle migliori partite della mia carriera, da calciatore professionista e specialmente con la Nazionale. Penso che complessivamente sia stata un’ottima partita per me. Ho alzato il livello del mio gioco per aiutare la squadra a raggiungere la finale.

    Il miglior gol che hai mai visto ai Mondiali?Ce ne sono stati di belli, di magici come quello di Diego Maradona che è partito da metà campo e ha dribblato tutti. Me lo sto ricordando ed è meraviglioso. Un po’ più recentemente, in Brasile, ricordo il meraviglioso colpo di testa di Van Persie su un lancio lungo. Quando ha segnato con un colpo di testa in tuffo facendo un pallonetto al portiere. Anche quello è stato incantevole. Quelle sono gesta meravigliose di grandi giocatori, per questo questa competizione è la più bella.

    Chi è il miglior giocatore che hai visto in allenamento e perché?Dicono che giochi come ti alleni. Se c’è un giocatore che mi ha sempre sorpreso, è Ngolo Kanté. Ti sembra che sia dappertutto, in allenamento e in partita. È stato meraviglioso giocare con lui. Sono stato fortunato a lavorare con lui per molti anni. Quando l’ho incontrato la prima volta era molto timido. È sempre stato timido, ma in campo era un mostro. È stato meraviglioso condividere quei momenti insieme, abbiamo uno stile di gioco simile e sono orgoglioso di aver potuto giocare con lui.

    Chi era il burlone dello spogliatoio?Noi avevamo Adil Rami, a cui piaceva scherzare. Questo è positivo perché mette tutti di buon umore, mantiene l’unione. Anche quando abbiamo avuto momenti in cui non ci sentivamo molto bene, lui aveva sempre il sorriso sulla faccia. È un’ottima cosa per la squadra.

    Chi sono i tuoi migliori amici nel calcio e perché?Non ho un miglior amico, ho sempre fatto amicizia con tutti. Sono molto aperto, ma ho mantenuto un legame forte con i giocatori con cui sono cresciuto nei primi anni di carriera al Saint-Étienne, per esempio. Nella nazionale francese Mamadou Sakho e Paul Pogba. Ci sono giocatori con cui ho un rapporto profondo. C’è anche Moussa Sissoko. Sono più che compagni di squadra. Si creano dei legami quando si sta insieme e si attraversano momenti speciali. In nazionale abbiamo creato dei legami forti durante il torneo. Quindi è bellissimo.

    Qual è il miglior consiglio che ti hanno dato nella tua vita, come persona e come calciatore?Il miglior consiglio me lo hanno dato i miei genitori. È quello di rispettare i compagni, la gente intorno a te, i ct, gli allenatori e te stesso, e anche quello di rimanere sempre umile. E anche sapere da dove vieni. Ho una famiglia che è stata sempre umile, rispettosa e ben educata. Penso che questo sia stato uno dei miei punti di forza. Lo devo ai miei genitori.

    Qual è il miglior stadio in cui hai giocato ai Mondiali?Quello di Rio de Janeiro, per me, era uno stadio, una città, un paese. Quando senti Maracanã, pensi agli anni di Pelé. Pensi a tutto ciò e al fatto che stai per giocare in uno stadio del genere, anche se ovviamente l’infrastruttura non è stessa oggi, ma è un ricordo incredibile. LEGGI TUTTO

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    Lazio agli ottavi di Europa League, si qualifica se… le combinazioni

    C’è un girone di Europa League dove nessuna squadra è ancora a conoscenza del proprio destino. È il gruppo F, quello della Lazio. Le quattro formazioni sono racchiuse in tre punti e può succedere ancora di tutto. La squadra di Sarri, però, è prima nel girone e ha il proprio destino in mano. Conquistando un punto all’ultima giornata contro il Feyenoord, infatti, i biancocelesti sarebbero certi di chiudere nei primi due posti. Con una vittoria, invece, il primo posto sarebbe assicurato. Tante le ipotesi e le combinazioni possibili, compresa quella di un arrivo a pari punti a quota 8 delle quattro squadre.  LEGGI TUTTO

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    Roma agli spareggi di Europa League, si qualifica se… le combinazioni

    La Roma dovrà attendere l’ultima giornata per conoscere il proprio destino in Europa League. I giallorossi sono già tagliati fuori dalla corsa al primo posto, ma possono ancora sperare nella seconda posizione che vale un posto negli spareggi di febbraio 2023 contro le squadre provenienti dalla Champions League. La squadra di Mourinho ha agganciato al secondo posto il Ludogorets, ma è dietro negli scontri diretti a causa del ko per 2-1 a Razgrad dello scorso 8 settembre. Proprio i bulgari saranno gli avversari della Roma nell’ultima giornata all’Olimpico. Lì giallorossi avranno un solo risultato a disposizione per scavalcarli: la vittoria. In caso di pareggio o sconfitta, la formazione di Mourinho retrocederebbe in Conference League. LEGGI TUTTO

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    Lazio Midtjylland, Sarri: “Potevamo segnarne quattro, ho una squadra bella da allenare”

    L’allenatore dopo il 2-1 in coppa: “Sono complessivamente soddisfatto della prestazione, ci stava anche un 4-1. Siamo divertenti da vedere? È una squadra disponibile, dà gusto allenarla”. Su Milinkovic-Savic: “Non gli faccio tanti complimenti, può fare di più… È già un grandissimo giocatore ma ha le potenzialità per diventare qualcosa di superiore”
    LAZIO-MIDTJYLLAND 2-1: HIGHLIGHTS

    Vittoria in rimonta, un punto per uno dei primi due posti, il primato comunque nel mirino, all’ultima col Feyenoord. Sarri analizza così il 2-1 al Midtjylland a Sky Sport: “Partita dura? Ce la siamo complicata col primo gol su un nostro errore – le sue parole -. La relazione tra palle gol e gol è bassa, potevamo risolverla e chiuderla molto prima. Ma la produzione offensiva è stata buona. Sono complessivamente soddisfatto della prestazione, ci stava anche un 4-1”. Sui singoli: “Cancellieri è un ragazzo giovane, ha fatto bene al centro dell’attacco, forse meglio da esterno ma rientra nella normalità, visto che ha giocato più spesso lì. Ha fatto bene anche Marcos Antonio, ci ha dato grande qualità di palleggio. Vecino? A me piacciono gli specialisti, ma lui è uno che ha tutto. Aggressività, intensità, è dinamico, ha tecnica, inserimenti, in difesa sa soffrire”.

    Divertimento Lazio
    Vittorie in campionato, in Europa, prestazioni convincenti, è una Lazio all’insegna del divertimento? “Io mi devo divertire in allenamento – è la risposta di Sarri -, e se lo faccio allora loro lo trasferiscono in partita. È una squadra disponibile, dà gusto allenarla. Abbiamo qualità tecniche di discreto livello e quando le tiriamo fuori penso siamo divertenti da vedere”. Infine una battuta su Milinkovic-Savic, è il miglior centrocampista in Italia? “A lui questo non va detto (ride, ndr), si può pensarlo ma non gli faccio troppi complimenti, ho la sensazione che possa fare di più. E non lo dico per mettergli pressione ma perché ne sono convinto. È un grandissimo giocatore ma ha le potenzialità per diventare anche qualcosa di superiore”.

    SMS: “Solo De Bruyne meglio di me? Lui è il numero uno assoluto”
    Proprio anche Milinkovic-Savic ha parlato nel post gara: “Sapevamo che sarebbe stata una partita difficile, ci mancava una vittoria così – ha detto l’autore dell’1-1 sull’andamento della gara -. Serviva anche dare continuità dopo il campionato. Rinati dopo il 5-1 dell’andata? È brutto dover perdere così male per rialzarci. Non doveva servire una sconfitta del genere per accendere il cervello e andare al massimo. L’importante ora è dare continuità”. Infine una statistica: solo Kevin De Bruyne (13, frutto di due gol e 11 passaggi vincenti) conta più partecipazioni attive di Sergej Milinkovic-Savic (12 frutto di cinque gol e sette assist) tra i centrocampisti tra le squadre dei maggiori cinque campionati europei contando tutte le competizioni. Le sue parole: “Lui rimane il numero uno per me, e con tanto spazio dietro. Io cerco di migliorarmi sempre e fare il mio”.

    Pedro: “Feyenoord una finale”
    “Sapevamo l’importanza della partita – ha invece detto Pedro, il match winner col gol del 2-1 -.  Abbiamo reagito bene e ottenuto tre punti importanti. L’ultima in Olanda sarà molto difficile. Forza dalla panchina? Con tutti i giocatori che ci sono abbiamo una rosa più forte rispetto allo scorso anno. Chiunque entra fa tutto per la squadra. Siamo sulla strada giusta. Sarri? Quando le cose vanno bene è sempre soddisfatto, e ora stiamo trovando continuità e solidità mentale. Feyenoord? Sarà una finale, arrivare primi è importantissimo”.

    Zaccagni: “Con Sarri sono migliorato molto”
    Pari di Milinkovic-Savic, vantaggio di Pedro ma, con ogni probabilità, è stato Zaccagni l’MVP della gara: “Il mio miglior momento? Direi di sì, dobbiamo avere questa continuità sempre, soprattutto giocando così. Siamo andati sotto restando padroni del campo. Piano piano sono arrivate azioni importanti. Dopo il pari strada in discesa, in una partita comunque dura contro una squadra che sa chiudersi. Sarri mi ha migliorato in molti aspetti, soprattutto quello mentale. Attacco molto di più la porta. Prima mi accontentavo, ora la cerco con più cattiveria”.

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    Europa League, i risultati in diretta live della quinta giornata

    Nelle partite delle 18:45 il Psv Eindhoven infligge la prima sconfitta all’Arsenal nel gruppo A e passa il turno: resta da stabilire chi andrà agli ottavi. Il Betis Siviglia fa un favore alla Roma e si impone in Bulgaria sul campo del Ludogorets. Doppio 3-3 nel gruppo B con la rimonta del Fenerbahce sul Rennes che rimanda tutti i giochi per il primo posto. Vittoria dell’Union Berlino che sorpassa il Braga al secondo posto nel girone D LEGGI TUTTO