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    Juve, il Psg vince ancora: Donnarumma decisivo con un rigore parato

    PARIGI (FRANCIA) – Successo di misura del Psg nella settima giornata della Ligue 1 contro il Brest. Alla squadra di Galtier, che ha vinto contro la Juve martedì nel primo turno dei gironi di Champions League, è bastato il gol di Neymar al 30′ minuto di gioco del primo tempo. Decisivo, però, anche Gigio Donnarumma: l’ex portiere del Milan ha infatti parato un rigore al 71′ a Slimani regalando la vittoria al Psg. Nel secondo tempo l’ex Napoli Fabian Ruiz ha fatto il suo debutto con la maglia dei parigini prendento il posto di Verratti al 62′. La formazione guidata da Galtier è prima nella classifica del massimo campionato francese con 19 punti. LEGGI TUTTO

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    De Ligt al Bayern non ingrana: provoca rigore decisivo e i bavaresi non vincono

    Non benissimo, Matthijs de Ligt, con la maglia del Bayern Monaco. Un avvio di stagione con qualche panchina di troppo, almeno secondo le sue aspettative, una lenta risalita fino alla sufficienza dell’altra sera a San Siro contro l’Inter nonostante un brutto fallo commesso su Marcelo Brozovic e con inevitabile ammonizione a carico dell’ex Ajax, oggi un’altra giornata un po’ così. Recupero di Bayern-Stoccarda, partita valida per la sesta giornata di Bundesliga, con i bavaresi avanti 2-1: l’attaccante franco-guineano Sehrou Guirassy cerca il guizzo in extremis nell’area avversaria, ma subisce un pestone dall’ex difensore della Juventus. L’arbitro in un primo momento lascia correre, poi viene richiamato al Var e davanti al monitor non può non cambiare idea: l’olandese entra nettamente fuori tempo sul piede di Guirassy per il conseguente rigore per lo Stoccarda. Quest’ultimo firmerà il 2-2 finale nel recupero, per la delusione del tecnico Julian Nagelsmann (al terzo pareggio consecutivo in Bundes) e dello stesso De Ligt, costato al Bayern ben 77 milioni con i bonus, destinati alla Juve. I bianconeri hanno ormai voltato pagina con Gleison Bremer e compagni, il Bayern in preda a una forma acuta di tafazzite si agita: il vero De Ligt, sinceramente, è un’altra cosa.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Bundesliga, 2-2 tra Bayern e Stoccarda. Il Lipsia asfalta il Dortmund

    MONACO DI BAVIERA (Germania) – Il sabato pomeriggio della 6ª giornata di Bundesliga comincia con il clamoroso pareggio per 2-2 tra il Bayern e lo Stoccarda. All’Allianz Arena gli uomini di Nagelsmann si fanno rimontare due volte dai biancorossi e sprecano una grandissima occasione per volare in vetta al campionato in solitaria, in attesa della gara di domani tra Friburgo e Borussia Moenchengladbach. I bavaresi vanno in vantaggio con il gol del classe 2005 Tiel al 36′ e rimettono la testa avanti con Musiala al 60′ dopo il momentaneo pareggio di Fuhrich al 57′. Al 92′ però Guirassy gela il pubblico di casa siglando il 2-2. Il Bayern sale dunque a 12 punti, mentre lo Stoccarda va a quota 5.
    Bayern Monaco-Stoccarda 2-2, tabellino e statistiche
    Il Lipsia batte 3-0 il Dortmund in casa
    Grande successo da parte del Lipsia, che tra le mura casalinghe della Red Bull Arena riesce a imporsi per 3-0 sul Borussia Dortmund: è il grande giorno di Marco Rose, che debutta nel miglior modo possibile sulla panchina della squadra di casa, peraltro proprio contro il suo ex club. Il gol del vantaggio arriva al 6′ e porta la firma di Orban, mentre la rete del raddoppio viene siglata al 45′ da Szoboszlai. All’84’ Haidara sigla il tris e chiude i conti. Il Lipsia sale a 8 punti in classifica, mentre il Dortmund rimane fermo a quota 12.
    Lipsia-Borussia Dortmund 3-0, tabellino e statistiche
    Il Leverkusen frena 2-2 contro l’Hertha
    Pari e spettacolo all’Olympiastadion di Berlino tra l’Hertha e il Leverkusen. Il risultato finale è 2-2. Succede tutto nel secondo tempo: ospiti in vantaggio con Demirbay al 49′, pareggio dei padroni di casa al 55′ con Serdar. Al 74′ l’Hertha riesce a completare la rimonta con il gol di Richter, ma al 79′ è l’ex romanista Schick a mettere la firma sul 2-2 finale.
    Hertha Berlino-Bayer Leverkusen 2-2, tabellino e statistiche
    L’Eintracht crolla in casa contro il Wolfsburg
    Il Wolfsburg batte 1-0 l’Eintracht in trasferta e conquista 3 punti fondamentali salendo a quota 5 in classifica. Decisiva la rete di Lacroix al 60′ su assist dell’ex Torino Brekalo. I rossoneri rimangono invece a 8 punti in campionato.
    Eintracht Francoforte-Wolfsburg 0-1, tabellino e statistiche
    L’Hoffenheim asfalta il Mainz: 4-1!
    L’Hoffenheim si lancia nelle zone alte della classifica battendo 4-1 il Mainz in casa. Partita senza storia in favore della formazione di Breitenreiter, che sale a quota 12 punti in campionato raggiungendo il Bayern Monaco, il Dortmund e il Friburgo. Succede tutto nel secondo tempo: sblocca Kramaric al 53′, raddoppia Promel al 69′ e Dabour sigla il tris all’80. Il Mainz accorcia con Kohr all’83’, ma al 92′ arriva il definitivo 4-1 di Kaderabek.
    Hoffenheim-Mainz 4-1, tabellino e statistiche
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    Cadice-Barcellona, malore per un tifoso durante il match vinto 4-0 da Xavi

    CADICE (Spagna) – Il Barcellona sale momentaneamente al primo posto in classifica in Liga: in attesa del match fra Real Madrid e Maiorca, nell’anticipo pomeridiano della 5ª giornata di Liga i blaugrana di Xavi ringraziano il gol di De Jong al 54′, il raddoppio di Lewandowski al 65′, il tris di Fati all’86’ e il poker di Dembelé al 92′ e battono 4-0 fuori casa il Cadice. Quarta vittoria di fila per i catalani dopo il pari alla prima giornata, mentre la squadra di Sergio incappa nella quinta sconfitta di fila e resta fanalino di coda a quota zero punti. Momenti di apprensione sul finale di partita per il malore di un tifoso sugli spalti: all’82’ il portiere dei padroni di casa Ledesma corre in panchina per recuperare il defibrillatore e lanciarlo sugli spalti, con lo staff medico che interviene prontamente: partita sospesa per mezz’ora con le squadre che rientrano nello spogliatoi e, dopo il trasferimento dello sfortunato supporter in ospedale in ambulanza, disputano i restanti 10 minuti di partita. Xavi aveva lasciato in panchina pezzi importanti come Lewandowski , Pedri e Dembélé, poi entrati nel secondo tempo. Esordio stagionale per Bellerin, Marcos Alonso e Piquè. Trasferta amara invece, quella di Madrid, per il Valencia di Gattuso: gli ‘Els’ vengono sconfitti 2-1 all’Estadio di Vallecas contro i padroni di casa del Rayo. Biancorossi già in vantaggio al 5′ del primo tempo con Isi; il raddoppio arriva al 52′ complice un goffo autogol del centrocampista valenciano Nico. Il sussulto del Valencia arriva solo al 94′ con Diakhaby ma non basta: il Valencia subisce la terza sconfitta nelle prime cinque partite di Liga. Vince, con qualche fatica di troppo, anche il Siviglia, avanti di tre reti dopo soli 45′: l’Espanyol reagisce ed accorcia sul 3-2, ma il forcing finale – con gli andalusi in 10 per l’espulsione di Lamela – non produce gli effetti sperati. Infine, successo casalingo per l’Atletico Madrid del Cholo Simeone che ringrazia i gol di Correa al 9′, di De Paul al 50′, di Carrasco al 66′ e di Cunha (con la deviazione decisiva di Nunez) all’83’ e batte 4-1 il Celta Vigo, a cui non basta il gol al 72′ del classe 2002 Veiga: i Colchoneros salgono a quota 10 punti mentre i galiziani, che non riescono a centrare il terzo successo in campionato consecutivo, restano fermi a quota sette. 
    Liga, risultati e statistiche
    Liga, la classifica
    Barcellona al primo posto: 4-0 al Cadice. Paura per il malore di un tifoso
    Reduce dal successo in Champions League contro il Viktoria Plzen e con Kessie e Lewandowski inizialmente in panchina, il Barcellona ringrazia il gol di De Jong in apertura di secondo tempo e il sesto timbro in campionato del centravanti polacco appena entrato e batte 4-0 fuori casa il Cadice. Partenza arrembante dei blaugrana che all’8′ vanno vicini al gol con Depay e al 10′ colpiscono un palo con Raphinha: l’olandese e l’ex Leeds sono i due giocatori più propositivi assieme a Ferran Torres, che sfiora ancora il vantaggio prima all’11’ (ottimo intervento di Ledesma) e poi sul gong del primo tempo (palla di poco alta da buona posizione). La prima occasione nel secondo tempo è invece nei piedi di De Jong, che impegna il portiere da lontano al 48′, e sei minuti dopo i catalani passano in vantaggio: è lo stesso centrocampista olandese a sfruttare una corta respinta di Ledesma sul tiro-cross di Gavi e firmare l’1-0 di piatto destro. Al 65′ è invece il neo entrato Lewandowski a replicare: stavolta è Raphina ad andare via sulla destra e mettere al centro, nuova respinta indecisa del portiere del Cadice che viene punito dal repentino intervento sotto-porta del polacco che firma il suo sesto gol in campionato e chiude il match. All’82’ partita sospesa per il malore di un tifoso, con ogni probabilità un arresto cardiaco: partita sospesa per più di 40 minuti, con le squadre che rientrano in campo dopo il trasferimento del malcapitato in ospedale: finisce 4-0, con Fati e Dembelé che arrotondano il risultato nel finale. Barça momentaneamente primo in classifica.
    Cadice-Barcellona 0-4, tabellino e statistiche
    Valencia e Siviglia, che sofferenza!
    Partono fortissimo i padroni di casa che passano in vantaggio già al 5′: una punizione di Trejo trova Isi che, smarcato in area, centra il bersaglio grosso mandando il pallone all’angolino basso di sinistra e alle spalle dell’estremo difensore del Valencia, il georgiano Mamardashvili. Il portiere classe 2000 tiene in piedi la squadra di Gattuso per tutta la prima frazione di gioco. Prima salva il risultato sulla debole conclusione di Trejo al 16′ e poi intercetta, tre minuti dopo, una velenosa conclusione dalla trequarti di Camello. Nel secondo tempo la musica non cambia: il Rayo attacca a testa bassa e il Valencia soffre. E’ il 52′ quando la sfortuna si accanisce contro la squadra di Gattuso: il classe 2000 Nico prova a spazzare via la palla dall’area dopo il calcio d’angolo avversario ma calcia maldestramente la sfera depositandola nella propria porta per il più goffo degli autogol. Il 2-0 galvanizza ulteriormente i padroni di casa che, con Camello, sfiorano il colpo del definitivo ko: l’attaccante classe 2001 del Rayo supera la difesa con facilità ma una volta arrivato a tu per tu con Mamardashvili non riesce a segnare. L’estremo difensore georgiano salva porta e risultato. Il Valencia si scuote e sfiora il gol dell’1-2 al 65′ con Gabriel Paulista: colpo di testa di poco alto sulla traversa. Gattuso si gioca la carta Kluivert: per l’ex esterno offensivo della Roma c’è il debutto assoluto in maglia bianconera. Il Rayo cala fisicamente ma il Valencia non ne approfitta: l’inconfutabile prova che non sia giornata per i ragazzi di Gattuso si ha al minuto 81′ quando Lino si crea una buona occasione andando al tiro dalla media distanza e non trova il gol per una questione di centimetri. Dopo un forcing tardivo il Valencia riapre il match al 94′ con Diakhaby che aggancia benissimo il pallone arrivato dal calcio piazzato, controlla con un tocco e lascia partire una gran botta che termina alle spalle di Dimitrievski. Primo successo stagionale per il Siviglia che, avanti di tre reti dopo 45′, conserva non senza difficoltà il 3-2 a Barcellona contro l’Espanyol fino al 99′, agganciando i rivali odierni in classifica a quota 4 punti. Ospiti avanti con l’ex Roma Lamela dopo una manciata di secondi, poi dilagano con la doppietta di Carmona (26′ e 45′). I padroni di casa tornano in partita al quarto minuto oltre il tempo regolamentare della prima frazione di gioco con il rigore di Joselu, quindi al 63′ va in gol Braithwaite. L’espulsione di Lamela rende il finale incerto, ma neppure il recupero extra-large concesso dall’arbitro (oltre 9′) permette all’Espanyol di evitare la terza sconfitta stagionale.
    Rayo Vallecano-Valencia 2-1, tabellino e statistiche
    Espanyol-Siviglia 2-3, tabellino e statistiche
    Atletico Madrid, poker al Celta Vigo
    Terzo successo in campionato per l’Atletico Madrid che batte 4-1 al Wanda Metropolitano il Celta Vigo: la squadra di Simeone, con l’ex Juve Morata titolare dal primo minuto, va in vantaggio al 9′: è Correa a finalizzare al meglio un assist in area di De Paul e sorprendere di piatto destro Marchesin sul primo palo. Nel secondo tempo, l’ex Udinese si mette in proprio e al 50′ firma il raddoppio: il suo piatto destro dal limite dell’area, deviato da Nunez, si impenna e beffa il portiere avversario. Al 65′ è Carrasco a firmare il tris: splendida serpentina del belga che prende palla sulla trequarti, si libera di due marcatori, entra in area e batte ancora Marchesin con un sinistro preciso sul primo palo. Al 72′ è il giovane Veiga, al primo gol in Liga, a realizzare la rete della bandiera per i galiziani sfruttando un assist in area di Aspas. All’83’ arriva anche il poker per la squadra di Simeone: Cunha si invola in contropiede e, grazie alla deviazione decisiva di Nunez, supera ancora il portiere per il 4-1 finale. 
    Atletico Madrid-Celta Vigo 4-1, tabellino e statistiche
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    C'è Boca Juniors-River Plate, molto più che un derby

    TORINO – Il conto alla rovescia per il match più sentito di questa galassia è cominciato: domani alle 22 all’Estadio Alberto José Armando, conosciuto in tutto il mondo con il nome di La Bombonera, «se viene el Superclásico del Fútbol argentino», come amano annunciare pomposamente i telecronisti locali. Si gioca Boca Juniors contro River Plate, che non è una semplice partita di calcio: Xeneizes contro Millonarios è uno scontro di culture, di modi di vivere la vita prima ancora che il fútbol, Bosteros contro Gallinas è uno degli spettacoli a cui bisognerebbe assistere, avendone la possibilità, almeno una volta nella vita. Uno show di ore che ti lascia con la pelle a cappone. Un carnevale fuori stagione, una turbolenta festa di popolo, con tutto quello che ne può conseguire in LatinoAmérica dove gioie e dolori, amicizia e disprezzo, vittoria e sconfitta vengono vissuti in modo assolutamente poco equilibrato: se un argentino ti vuole bene lo capisci senza doverti sforzare troppo, se ti disprezza, idem. Potete pensare che sia troppo estremo, come modus vivendi: in realtà, se vi fermate un secondo a pensarci sù, è infinitamente più facile vivere così, non essendo praticamente mai costretti a indossare maschere per compiacere la regola del fare buon viso a cattivo gioco.
    SFOTTO’, COLORE, VIOLENZA Per capire la prima sottile differenza tra le due anime, quella oroblù e quella biancorossa, che spaccano in due non solo Buenos Aires ma tutta l’Argentina, basta analizzare i soprannomi di club e tifosi: i Bosteros, quelli del Boca, vengono chiamati così per la Bosta, che letteralmente significa sterco. Fu affibbiato agli aficionados Xeneizes dalle altre tifoserie a causa dei miasmi del Riachuelo, un fiumiciattolo (anche se forse sarebbe meglio chiamarlo grosso canale di scolo) che prima di interventi di bonifica spesso riversava il suo odore nauseabondo sugli spettatori della Bombonera. Mille e mille esultanze di giocatori e idoli del River fanno riferimento a questo: basta cercare nel web e salteranno fuori foto di Marcelo Gallardo, Fernando Cavenaghi o Ángel Labruna tappandosi le narici al momento di entrare in campo. Ovviamente è inutile dire che, per gli abitanti de la Repùblica de La Boca, del Barrio che ospita il club e il suo stadio, il Riachuelo è amato e rispettato come il Nilo dagli Antichi Egizi. La Boca è un quartiere d’immigrazione: camminando per le sue Calles, per le sue strade, si trovano ancora moltissimi Conventillos, le tipiche case colorate con tetto di lamiera e pareti tutte di legno, ricavate dalle barche con cui gli immigrati, soprattutto italiani, soprattutto genovesi, sbarcavano nel Nuovo Mondo. Un Barrio popolare, orgogliosamente e da sempre proletario: proprio alle spalle dello stadio c’è la Villa de Emergencia di Isla Maciel, una bidonville. Il River, invece, ha il suo stadio nel Barrio Núñez, nella parte nord della città: è uno dei quartieri più chetos, più eleganti della Capitale, ci vive l’alta borghesia. L’anima dei biancorossi si estrinseca nel suo soprannome: Millonarios, quelli coi soldi veri, in antitesi proprio al Boca es Pueblo, il Boca è popolo, degli Xeneizes. Due passioni antitetiche fortissime, due amori indissolubili, desde la cuna hasta el cajon, dalla culla alla tomba. E proprio come nell’Antica Grecia anche in Argentina Eros e Thanatos, amore e morte, vanno di pari passo. Sono centinaia i fatti di cronaca nera legati al match, tra i più tragici i 71 morti e 113 feriti nel 1968 alla Puerta 12 della Bombonera ei 2 tifosi del River uccisi il 30 aprile del 1994 a colpi di pistola. E’ l’unica partita del mondo che riesce a far imputridire rapporti di parentela e di buon vicinato: prima dell’ultima doppia finale di Libertadores nel 2018, Óscar, un tifoso del Boca di Misiones, città del nord del Paese, diede fuoco all’abitazione del cognato Arturo, che aveva avuto l’ardore di sfottere il club azul y oro. Una locura, una pazzia.
    OSPITI? NO GRAZIE Domani sera non ci saranno, come da lustri ormai, i tifosi ospiti: la Bombonera sarà un autentico tempio dove si officia il culto per il Boca. Nessun pagano sarà ammesso, almeno ufficialmente. A guidare il tifo de La 12 ci saranno anche Rafa Di Zeo e Mauro Martín: i due leader della tifoseria, venerati come autentici semidei, che erano stati colpiti dal Derecho de Admisión, la diffida argentina. Lo spettacolo, in campo e fuori, è garantito.
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    Russia-Bosnia in amichevole, Pjanic: “Sono senza parole”

    Il prossimo 19 novembre la Russia tornerà a giocare una partita internazionale, la prima post invasione dell’Ucraina. Lo farà in amichevole contro la Bosnia, che ha deciso di volare a San Pietroburgo, approfittando del fatto che né i russi né i bosniaci andranno al Mondiale in Qatar. Una scelta che ha sorpreso Miralem Pjanic, simbolo della sua nazionale: “I vertici sono al corrente della mia posizione. Mi hanno anche chiesto cosa pensassi di questa partita. Sono rimasto sorpreso, è una pessima decisione: sono senza parole”, così l’ex Juve e Barça, oggi negli Emirati Arabi allo Sharjah, ha commentato a Sportske, bocciando la decisione della Federazione bosniaca. LEGGI TUTTO

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    TFC Talk: “Problemi familiari per Insigne, Toronto in ansia”

    TORONTO (CANADA) – “Insigne sta affrontando un problema familiare e oggi (sabato, ndr) non si allenerà”. È quanto fa sapere TFC Talk, rivelando problemi personali dell’ex capitano del Napoli, a questo punto a rischio per la prossima partita di MLS in casa dell’Atlanta United, in programma domenica all’1.30 (notte italiana). “Per rispetto della famiglia Insigne, non diremo altro”, aggiunge TFC Talk, secondo cui Insigne avrebbe già saltato anche l’allenamento di giovedì. Accanto a Lorenzo, in questi giorni, sarebbe rimasto il suo amico e compagno di squadra Criscito, anche lui assente all’allenamento. LEGGI TUTTO

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    Romeu lancia il Girona: Valladolid ko nel finale

    GIRONA (SPAGNA)- Un gol segnato da Romeu ad un minuto dal novantesimo, permette al Girona di battere il Valladolid 2-1 e conquistare il secondo successo in campionato. Una vittoria meritata per quanto fatto nell’arco dei novanta minuti. I padroni di casa hanno tentato fino all’ultimo di sbloccare il risultato e ci sono riusciti grazie ad un perfetto colpo di testa del proprio attaccante.
    Girona-Valladolid, tabellino e statistiche
    Romeu decide la sfida
    Ritmi alti ed emozioni a non finire nei primi quarantacinque minuti di gioco. Ospiti subito pericolosi con Roque Mesa, che al 15′ sfiora il vantaggio. Al 19′ la risposta del Girona, con Romeu, che di testa si rende pericoloso. Passano due minuti e i padroni di casa sbloccano il risultato, grazie ad un tiro imparabile scoccato da Reinier. Il Valladolid reagisce in modo veemente: prima crea una grande occasione con Kike Perez, poi trova il pareggio con Monchu. Nella ripresa i padroni di casa spingono con maggiore convinzione e trovano la rete decisiva ad un minuto dallo scadere, grazie ad un perfetto colpo di testa di Romeu. 
    Liga, il calendario
    Liga, la classifica
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