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    Midtjylland Lazio, Sarri: “L'umiltà è d'obbligo. Turnover? No, spirito di sopravvivenza”

    L’allenatore biancoceleste ha presentato la gara di Europa League in conferenza stampa: “Sono una squadra forte che è abituata a giocare questa partite, l’umiltà è d’obbligo. I giocatori dovranno giocare un numero elevatissimo di partite, chi sta bene va dentro mentre chi non è al top riposerà”

    Seconda gara del gruppo F di Europa League per la Lazio, che dopo la vittoria in casa contro il Feyenoord giovedì alle 18:45 sarà impegnata sul campo del Midtjylland. Maurizio Sarri apre il suo intervento in conferenza stampa parlando degli avversari: “Sono una buona squadra, quest’anno stranamente non ha iniziato il campionato nel migliore dei modi. È in Europa da anni, lo scorso anno ha pareggiato a Bergamo e qualche settimana fa ha perso i playoff di Champions contro il Benfica. Sono abituati a gare di questo tipo, l’umiltà è d’obbligo come sarebbe d’obbligo la personalità di condurre sempre la partita”. L’allenatore biancoceleste poi parla anche del turnover: “Un po’ di alternanza va fatta, ora la squadra sarà sottoposta a un numero di partite impressionante. Non è turnover, è spirito di sopravvivenza: chi è stanco sta fuori, chi sta bene va dentro”.

    “La nostra continuità al momento è di quattro giorni”

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    Il calendario della 2^ giornata di Europa League

    Sarri prosegue parlando della sua squadra: “La maturità mentale si verifica sul lungo periodo. Ho buone sensazioni, negli allenamenti vedo più concentrazione. Non abbiamo mai vinto tre partite di fila, quindi al momento la nostra continuità è di quattro giorni”. In chiusura l’allenatore fa un passaggio sui singoli: “Ho puntato su Provedel anche in Europa per le prestazioni. Verrà il momento per tutti e 3 i nostri portieri, il dispendio fisico dei portieri è minore e non volevo cambiare l’80% del pacchetto difensivo. Cancellieri sta abbastanza bene, abbiamo avuto un piccolo dubbio dopo la gara di domenica su un possibile risentimento al flessore, invece non aveva niente. Vediamo se domani inizierà dal primo minuto o entrerà a partita in corso”.

    Vecino: “Il nostro obiettivo è vincere il girone”
    Anche Matias Vecino ha presentato, ai microfoni di Sky Sport, la gara contro la squadra danese: “Il nostro obiettivo è vincere il girone e per raggiungerlo ci servono punti fuori casa. Sappiamo che in Europa tutte le partite sono difficili, dovremo iniziare la gara con il piede giusto per cercare di portare a casa i tre punti”. Il centrocampista poi parla del turnover: “Giocando ogni tre giorni partite così intense è normale che ci sia bisogno di più giocatori, l’allenatore li sta cambiando in base alle esigenze delle gare e credo che fino ad ora stia andando tutto bene anche se la strada è ancora lunga”. 

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    Serie A
    Assist più gol, nessuno come Immobile e Milinkovic

    La Lazio ha vinto contro il Verona grazie a un gol di Immobile su assist di Milinkovic Savic, una combinazione avvenuta 23 volte in meno di 7 anni. Nello stesso arco temporale, nessuna coppia è riuscita a far meglio: in questa classifica il bomber biancoceleste compare anche con un altro compagno di squadra, ma non si tratta dell’unico giocatore presente due volte. Tra queste intese più prolifiche della storia recente della Serie A, solo un’altra può ancora migliorarsi
    LAZIO-VERONA 2-0: GOL E HIGHLIGHTS

    L’INTESA 

    “Con tutti gli assist che gli ho fatto, domani gli ricordo che mi deve offrire una cena”. Così Sergej Milinkovic Savic ha commentato l’ennesimo regalo a Ciro Immobile nella vittoria 2-0 della Lazio contro il Verona 
    Lo stesso Immobile non si è nascosto: “Lui e Luis mi mettono sempre nelle migliori condizioni per segnare”
    Dei 41 assist in Serie A del serbo, 23 sono stati per l’attaccante della Nazionale dalla stagione 2016/2017, la prima giocata insieme. Nello stesso arco temporale, ecco la classifica delle coppie dall’intesa più prolifica in Italia

    LORENZO DE SILVESTRI per ANDREA BELOTTI – 8 ASSIST + GOL
    Insieme nel Torino

    VALTER BIRSA per ROBERTO INGLESE – 8 ASSIST + GOL 
    Insieme nel Chievo Verona

     
     

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    Bernardeschi: “Sono quel che sono grazie alla Juve. L'addio? Non ho rimpianti”

    TORONTO (Canada) – “Quando entrai nello spogliatoio bianconero avevo 23 anni e di 23enni non ce n’erano. Buffon, Chiellini, Bonucci, Barzagli, Marchisio, Khedira, Mandzukic, Matuidi… Te ne ho citati 8 che hanno vinto il Mondiale, la Champions… Di cosa parliamo? Del nulla. A 23 anni entrare in uno spogliatoio di questa gente qui… Se sono quello che sono oggi è sicuramente grazie ad una percentuale di quello spogliatoio. Con la personalità, con il carattere, ma comunque con grandissimo rispetto”. Federico Bernardeschi, in un’intervista concessa a Dazn, racconta le emozioni vissute quando, nell’estate del 2017, si trasferì in bianconero dalla Fiorentina.
    Bernardeschi: “Juve? Non ho rimpianti”
    “Rimpianti? No, proprio zero. Ho giocato in un top club europeo, ho vinto tantissimo, sono campione d’Europa e abbiamo fatto un qualcosa di straordinario con i miei compagni in Nazionale. Quando rivedo questo bambino, che è partito alla Fiorentina, mi chiedo quali sogni avesse allora: questi”, continua Bernardeschi, commentando l’addio alla Juventus, a parametro zero lo scorso 30 giugno.
    Bernardeschi sul trasferimento al Toronto
    “Non avrei mai fatto una scelta del genere se prima non fossi venuto a vedere com’era. Avevo la possibilità di rimanere in due grandissimi club in Italia. Sono Federico Bernardeschi, mi trovo a Milano e prendo un aereo con scritto ‘Toronto’, mica ‘Los Angeles’ o ‘New York’: quindi ci vado con la mia famiglia così, se fosse uscito qualcosa, avrei usato la scusa della vacanza. Se tra 5 anni la MLS diventa il campionato principale al mondo, cosa mi dici: ho fatto un passo avanti o uno indietro?”, conclude Federico Bernardeschi.
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    Roma-HJK Helsinki, Zaniolo: “La Roma mi ha dato tanto”. Sul rinnovo….

    Le parole dell’attaccante giallorosso prima della sfida di Europa League contro i finlandesi: “Abbiamo un anno e mezzo per parlare del contratto”
    LA CONFERENZA DI MOURINHO

    Dopo il ko nella prima giornata contro il Ludogorets, la Roma pensa a riscattarsi in Europa League, affrontando l’Helsinki. Tra i protagonisti ci sarà Nicolò Zaniolo, che giocherà titolare e che ha parlato ai microfoni di Sky Sport: “Bello tornare in campo in un momento delicato della stagione, la squadra ha bisogno di più giocatori possibili, domani c’è una partita importante e bisogna vincerla”. Sul momento della Roma: “Abbiamo fatto dei passi falsi a Udine e con il Ludogorets, ma abbiamo centrato altri buoni risultati. Dobbiamo trovare la continuità a partire dalla gara di domani”. Infine, sul suo rinnovo: “Il mercato non è mai stato un problema, ho ancora un anno e mezzo di contratto, abbiamo tempo per parlarne”. Il calciatore giallorosso ha seguito anche José Mourinho nella classica conferenza stampa della vigilia.

    Mourinho ha detto sull’infortunio ‘Zaniolo ha cercato di accelerare’ in tutti i modi. Ci racconti perché e quale momento stai vivendo?

    “Non è mai bello star fuori, ho vissuto questo infortunio come un’ingiustizia anche perché potevo allenarmi. Potevo fare tutto, tranne cadere. Ho provato a fare il meglio che potevo, a recuperare in fretta.  Il mister mi ha chiesto la disponibilità e mi sono sentito di andare a Empoli ed ero pronto a entrare”.

    E’ stata un’estate movimentata tra le voci di mercato e la preparazione. Ora Mou ti ha rimesso al centro del progetto. Cambiano anche le tue prospettive alla Roma?

    “Non è stata un’estate particolare per me, sembra sempre che debba andare via e poi resto, sono film della stampa. Sul contratto ho ancora un anno e mezzo per poterne parlarne, non è il momento giusto adesso perché abbiamo l’HJK Helsinki. Roma mi ha dato tanto, mi ha dato tutto e speriamo di vincere altri titoli”.

    Dopo gli infortuni e la fisioterapia ti sei quasi dovuto abituare a un corpo nuovo? A che percentuale sei?
    “Gli infortuni mi hanno fatto crescere dal punto di vista personale come uomo come atleta, sono uno Zaniolo più cresciuto, mi sento al 100%. Ora bisogna vincere a tutti i costi”.

    Con l’arrivo di Dybala ti sei spostato da destra a sinistra. Cosa cambia partire con il piede forte?

    “Non cambia più di tanto. I compiti sono più o meno simili rispetto all’anno scorso. Devo attaccare di più la profondità per allungare la squadra”.

    Quanto è importante Mourinho per la tua crescita?

    “Il mister lo devo ringraziare perché è sempre stato disposto a darmi una mano e una seconda possibilità. E’ un grandissimo allenatore e una grandissima persona. Sono contento di averlo”.

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    LA CLASSIFICA
    Cecchini da fuori area: solo Mertens come Dybala

    Prende la mira e spara: Dybala segna con una perla contro l’Empoli il suo 27° gol da fuori area nel campionato italiano: a partire dal suo esordio nella competizione (settembre 2012) è record assoluto condiviso con un altro specialista del tiro dalla distanza. E chi altro c’è in classifica? Dati Opta
    EMPOLI-ROMA 1-2: GOL E HIGHLIGHTS

    20) BLERIM DZEMAILI (Napoli, Genoa e Bologna) *

    12 gol da fuori area dal settembre 2012

    * tra parentesi le squadre con cui un calciatore ha giocato in Serie A nel periodo che parte dal settembre 2012

    20) ANDREA PIRLO (Juventus)

    12 gol da fuori area dal settembre 2012

    20) ANTONIO CANDREVA (Lazio, Inter, Sampdoria e Salernitana)

    12 gol da fuori area dal settembre 2012

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    Roma-HJK Helsinki, Mourinho: “Zaniolo gioca, è in fiducia. Partita difficile”

    Dopo la vittoria ritrovata in campionato, ora è tempo di svoltare in Europa League. Obiettivo tre punti per la Roma che, giovedì alle 21 (diretta alle 21 su Sky Sport Uno, Sky Sport 4K, Sky Sport 252 e NOW TV) ospita all’Olimpico l’HJK Helsinki. Giallorossi battuti all’esordio nel gruppo C dal Ludogorets, sconfitta anche per i finlandesi contro il Betis Siviglia. Vietato sbagliare per José Mourinho, come spiegato alla vigilia a Sky Sport:
    Che idea ha sul turnover per domani sera?”Bisogna avere una squadra ultra competitiva come quelle inglesi o alcune italiane con la possibilità di due giocatori per ruolo. Altrimenti c’è il rischio di uscire dalla dinamica normale della squadra. Sicuramente con così tanti impegni ravvicinati è ancora più difficile, ciò obbliga a pensare a delle soluzioni. C’è l’Europa ma anche il campionato: domani cambierò dai due ai quattro giocatori”.
    Dopo l’Empoli ha sollevato la questione della competizione interna: può frenare qualcuno?”Secondo me è gente che si deve abituare a queste situazioni. Non farò nomi, ma è giusto avere competitività tra compagni che peraltro hanno gli stessi obiettivi di squadra”.
    Torna Zaniolo dal 1′, come cambia la fase offensiva?”Cambia anche quella difensiva degli avversari: con Zaniolo abbiamo la progressione, l’uno contro uno e la tecnica, ma non dimentichiamo la qualità di Dybala e Pellegrini. Abbiamo più opzioni, cambia per noi e di conseguenza per gli avversari”.

    Le parole di Mourinho in conferenza stampa

    approfondimento

    Calendario della seconda giornata di Europa League

    Dopo la vittoria di Empoli, lei ha parlato dell’amichevole col Tottenham come partita di riferimento. Cosa intendeva?”È sicuramente la squadra più forte che abbiamo affrontato finora, era un’amichevole ma contro avversari poderosi non abbiamo subìto difensivamente. Se per voi giornalisti spesso il focus è su chi ha responsabilità riguardo ai gol subiti, per noi è diverso. Eravamo stati sempre in controllo della situazione per 90 minuti con un atteggiamento molto forte, ma non l’abbiamo più mostrato successivamente per tutta la partita”.
    Ha avuto occasione di notare qualcuno nell’Helsinki?”Sicuramente l’allenatore, perché quando una squadra gioca con quell’organizzazione e quelle idee hanno un allenatore bravo. Mi piace la squadra, li abbiamo studiati: hanno anche bellezza nella costruzione del gioco, il risultato nella partita contro il Betis è stato falso. Per me ciò conferma l’evoluzione della qualità del calcio nel Nord Europa: le squadre sono bene organizzate, hanno tecnica e fisicità. Sarà una partita difficile per noi”.
    Ha definito Zaniolo un esempio: è il giocatore che sta cercando ed è pronto per giocare?”Zaniolo gioca: è stato un infortunato senza tranquillità, voleva tornare il prima possibile. Ha lavorato fortissimo con lo staff, voleva anche rischiare mettendosi a disposizione anzitempo. Non so se avrà 90 minuti, ma sarà sicuramente ad un livello alto. È pieno di fiducia e motivazioni, stava giocando molto bene quando si è fatto male”.
    Torna Zaniolo, Pellegrini arretra: il capitano perde qualcosa a centrocampo?”L’anno scorso ho parlato di tre Pellegrini che sarebbero sempre titolari, perché può fare tre ruoli diversi e li fa tutti alla grande. Per la sua età ha margini di miglioramento, è un giocatore top. È un peccato averne solo uno, cerchiamo di dargli un ruolo dove si sente a suo agio. Tutti insieme non può farli. Lorenzo ha un’importanza totale al di là della posizione”.
    Ci saranno novità in difesa considerando la sfida all’Atalanta?”Dei tre giocano due, adesso lascio aperto il piano B…”
    Camara ha i 90 minuti?”Quando è arrivato a Roma non giocava da un mese dalle qualificazioni di Champions, sicuramente non ha lavorato al meglio e ha avuto qualche difficoltà fisica. Sta migliorando e sta imparando dal punto di vista tattico e sul ruolo. Sicuramente domani giocherà”.
    Come procede la crescita di Bove? E Svilar giocherà dal primo minuto?”Svilar giocherà di nuovo, pensiamo che un portiere con tanta qualità non può stare senza giocare, ma questo non significa che giocherà sempre lui in Europa League. Bove sta crescendo, quando sono arrivato era in Primavera: è intelligente e professionista, migliora e coglie ogni opportunità sia da titolare che dalla panchina. Non so dire se accadrà come con Zalewski, ma sicuramente è in crescita”.
    Continuerà a lasciare ai giocatori la decisione di tirare i rigori?”Lo decidiamo prima dalla partita: chi è la prima, la seconda o la terza opzione. Se il primo se la sente lo calcia, ma può anche lasciare l’opportunità di tirare al compagno. Ad Empoli era stato Pellegrini, sarà lui il primo rigorista designato anche contro l’Helsinki”. LEGGI TUTTO

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    Ufficiale: Gavi rinnova con il Barcellona, clausola da un miliardo

    Pablo Gavi ha rinnovato il suo contratto con il Barcellona fino al 30 giugno 2026. L’ufficialità è arrivata con un comunicato sul sito del club blaugrana, rendendo nota anche la presenza di una clausola rescissoria da un miliardo di euro a testimoniare la voglia dei catalani di non lasciarsi sfuggire il gioiellino classe 2004 così facilmente. Il club ha inoltre annunciato un evento al Camp Nou in programma mercoledì 14 settembre per festeggiare il prolungamento contrattuale del centrocampista. Arrivato al Barcellona nella stagione 2015/2016 dopo aver militato per due anni nelle file del Real Betis, Gavi ha esordito in prima squadra con Koeman all’età di 17 anni e 24 giorni, nell’agosto del 2021, contro il Getafe in Liga. Il primo gol, che lo ha reso il terzo marcatore più giovane nella storia del Barcellona, è arrivato a dicembre 2021 nella vittoria per 3-2 contro l’Elche, sempre in campionato. Attualmente, tra la gestione Koeman e quella di Xavi, ha totalizzato 57 presenze e due gol. Inoltre, Gavi rappresenta già un punto fermo anche nella Spagna di Luis Enrique, con qui ha già collezionato 10 partite giocate e una rete.Sullo stesso argomentoConte, Lisbona amara. Il Bayern stende il Barça. Reazione LiverpoolChampions LeagueIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Arda Turan, basta col calcio. Il turco e le sue follie, da supercrack a reietto

    TORINO – Stupire tutti, diventare l’oggetto del desiderio del mercato per i top club europei ma non solo. Perdersi, totalmente, fino a non essere più in grado di fare, in campo, anche le cose più semplici. Da supercrack a reietto, da nome in cima alla lista dei desiderata a elemento mal sopportato. Arda Turan a 35 anni ha dunque deciso di dire basta col calcio giocato: era svincolato dopo l’ultima esperienza al Galatasaray e no, non aveva trovato uno straccio di squadra che fosse disposto a regalargli una chance. Una storia particolarissima, quella del centrocampista di Istanbul: allenato dal Cholo Simeone, ex compagno di Lio Messi, corteggiato addirittura dall’altra parte dell’Atlantico, dal Boca Juniors, a un passo dal finire in galera per aggressione e porto d’armi e addirittura accusato d’aver appoggiato il fallito golpe del 2016 in patria.
    «UN VIAGGIO STUPENDO» Arda ha salutato tutti con un post sulle sue reti social: «È stato un viaggio meraviglioso per me, mia madre, mio ??padre, mio ??fratello, mia moglie e i miei figli. Spero sia lo stesso per voi. È stato difficile ma molto bello. Ora sono pronto per  nuove avventure. Combatti, vinci, perdi… Perché questa è la vita. Fino a quando non ci incontreremo di nuovo nel calcio, a bordo campo… La partita continua». Arda Turan è stato, anzi è, tutto tranne che uno dal carattere tranquillo e pacioso: è un cagnaccio, uno che non le manda a dire, uno che s’infiamma per un nonnulla.
    CHE CARATTERINO! Un esempio? Ottobre 2018, gioca nel Basaksehir di Istanbul in prestito dal Barcellona: incrocia in un locale alla moda della Capitale Berkay Sahin, famosissimo cantante turco. Dalle parole alle urla, ai fatti in un secondo: Berkay grida ad Arda che non si deve permettere di importunare la sua fidanzata e il barbuto centrocampista, senza esitare, gli sfonda il setto nasale con una testata. Finita qui? Ma nemmeno per sogno: Arda scopre in che Pronto Soccorso è ricoverato Berkay e si presenta nella Sala Triage. Con una pistola. La denuncia, il processo e la condanna  con pena sospesa a due anni e otto mesi di reclusione, che verrà resa effettiva nel caso in cui venga reiterato il reato prima del 2024, è la logica conseguenza. Anche in campo amava farsi rispettare, ma a modo suo. I tackle durissimi erano marchio di fabbrica, così come i cartellini rossi e le maxi squalifiche: 16 turni di stop nella Super Lig  2018 dopo aver minacciato e spinto un guardalinee e no, nemmeno in Spagna si comportò da caballero, da gentleman, da signore. Indimenticabile resta, infatti, il suo tentativo di colpire un assistente con una scarpa durante Atlético Madrid-Barcellona di Copa del Rey 2015.
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    L'Equipe: “Psg, Messi mediatore per la pace tra Mbappé e Neymar”

    PARIGI (Francia) – Il Paris Saint Germain e Galtier starebbero riscontrando un problema più grande del previsto nella difficile convivenza fra Kylian Mbappé e Neymar, e a provare a risolverlo ci sarebbe Lionel Messi. Secondo L’Equipe il fuoriclasse argentino avrebbe assunto il ruolo di mediatore nel conflitto fra i due compagni di squadra, deflagrato in occasione della gara contro il Montpellier quando Neymar si è preso il pallone del secondo rigore – dopo che il primo era stato fallito da Mbappé – con tanto di discussione fra i due. Messi starebbe dunque cercando di calmare gli animi e avvicinare le posizioni dei due compagni, convincendo in particolare Neymar ad accettare il fatto che Mbappé, anche in virtù del rinnovo, è ormai diventato il primo rigorista. L’argentino è cosciente che il Psg ha tutto per vincere e che il conflitto fra i due compagni potrebbe rivelarsi solamente dannoso per le ambizioni della squadra. LEGGI TUTTO

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    Nuovo record nel Regno Unito: esordio e assist in prima squadra a 13 anni!

    L’esordio in campo di un ragazzo di 13 anni in prima squadra in un match della Northen Irish League Cup ha fatto registrare un nuovo record nel Regno Unito. Si tratta di Cristopher Atherton, debuttante martedì 13 settembre con il Glenavon FC, squadra nordirlandese. Entrato in campo durante il secondo tempo del match contro il Dollingstown (vinto con il netto risultato di 6-0), il giovane Atherton si è fatto notare anche per realizzato un assist al suo primo pallone toccato, contribuendo così al gol che ha chiuso definitivamente la partita. Per la precisione l’esordio è arrivato all’età di 13 anni e 329 giorni, infrangendo il primato (che reggeva da 42 anni) precedentemente stabilito da Eamon Collins, che entrò per la prima volta in campo con il Blackpool il 9 settembre 1980, quando aveva 14 anni e 323 giorni. Nonostante questo non si tratta di un record del mondo: il giocatore più giovane ad aver esordito in prima squadra è infatti Eric Marshall, entrato in campo per la prima volta all’età di 11 anni, il 18 aprile 2021, con la maglia del Gar’Ou. Prima di Marshall, il primato apparteneva a Mauricio Baldivieso, che fece il suo debutto a 12 anni con il Club Aurora, nel mese di luglio del 2009.Sullo stesso argomentoBalotelli: “Grazie Elisabetta per quello che hai fatto per il mondo”Calcio EsteroIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO