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    Sun: “Phillips dal Leeds al Manchester City per 52 milioni di euro”

    MANCHESTER (INGHILTERRA) – Non si ferma il Manchester City, anzi ha appena cominciato. Dopo l’arrivo di Haaland in attacco, ecco per Guardiola Kalvin Phillips dal Leeds: come scrive il “Sun”, è tutto fatto per 52 milioni di euro. Prossima settimana dovrebbero arrivare la firma e l’ufficialità dell’affare e Pep avrà così il suo nuovo tuttocampista tanto richiesto. Phillips, cresciuto nel Leeds dalle giovanili fino alla prima squadra, raccoglierà l’eredità di Fernandinho, dal 30 giugno svincolato. L’accordo tra i club dovrebbe prevedere anche un incentivo in bonus, circa 3,5 milioni di euro. LEGGI TUTTO

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    Il Bayern è un esempio di corretta gestione, ma il rovescio della medaglia fa riflettere

    TORINO – Tra le società europee da prendere ad esempio, in cima alla lista figura senza dubbio il Bayern Monaco. Il club bavarese pianifica con attenzione ogni tassello della propria crescita, in campo dove il suo dominio in Bundesliga non è più soggetto a discussione ormai da un decennio e fuori dove un’oculata gestione amministrativa permette di tenere sempre sotto controllo il bilancio. Stadio di proprietà (l’avveniristico Allianz Arena inaugurato nel 2005 con un debito di 346 milioni da spalmare in 25 anni, ma saldato interamente dopo soli nove anni), merchandising, una profonda identificamente con il territorio e una sensibilità spiccata verso le proprie leggende come testimonia il board dove compaiono in posizioni chiave ex del calibro di Franz Beckenbauer, Oliver Kahn amministratore delegato e Hasan Salihamidzic, direttore sportivo. E ogni estate i campioni di Germania, con poche e calibrate mosse, rinnovano la propria forza rispetto alla concorrenza interna: Sadio Mané, Ryan Gravenberch e Noussair Mazraoui sono gli ingaggi copertina della prossima Bundesliga, ovviamente griffati Bayern. Tutto limpido, tutto molto bello… Eppure sotto il tappeto finiscono le ruggini di tensioni che non sempre restano confinate all’interno del centro sportivo di Säbener Straße. Il caso Robert Lewandowski, il bomber da 344 gol in 375 presenze, che con il contratto in scadenza nel 2023 ha esternato la sua volontà di cambiare aria in anticipo, mette a nudo un’insofferenza latente. Nelle ultime stagioni sono tanti i campioni che hanno salutato allo scadere del proprio contratto lasciando cadere ogni tentativo di rinnovo: il nazionale Niklas Süle, il campione del mondo Corentin Tolisso, la scorsa stagione David Alaba e Javi Martinez oltre a calibri da novanta come Toni Kroos e Miroslav Klose. Senza dimenticare il ritiro di Philip Lahm, storica bandiera del club, nel 2018 che rifiutò di proseguire il suo percorso in società, nel ruolo di direttore sportivo, per contrasti sui poteri e sul mancato ingresso in consiglio di amministrazione. Un no che irritò molto Karl-Heinz Rummenigge, altra icona, a quel tempo amministratore delegato. Piccoli intoppi che comunque non macchiano il blasone del Bayern Monaco che prosegue la sua corsa verso altri trofei, sempre a testa alta. E con i conti in ordine. LEGGI TUTTO

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    Adekanye dalla Lazio al Go Ahead Eagles: è ufficiale

    ROMA – È finita l’esperienza di Bobby Adekanye alla Lazio. L’attaccante nigeriano classe 1999, arrivato tre anni fa dal settore giovanile del Liverpool, in biancoceleste non ha lasciato ricordi indelebili a livello di prestazioni (15 presenze, un gol e un assist), venendo girato in prestito al Cadice, all’ADO Den Haag e infine al Crotone. La sua nuova avventura sarà in Olanda, al Go Ahead Eagles, con cui ha firmato fino al 2024 e che lo ha annunciato ufficialmente.
    Lazio, il saluto di Adekanye
    Tuttavia, a giudicare dalle parole affettuose spese dal ragazzo ieri su Instagram, il rapporto con i tifosi laziali è stato speciale: “Oggi saluto la Lazio e lo faccio con immenso orgoglio per aver difeso la maglia di una delle squadre più importanti del calcio italiano. Roma è una città meravigliosa e la Lazio è un club gigantesco sotto ogni punto di vista, ma voi tifosi siete stati il mio regalo più grande. Mi avete dimostrato un affetto infinito fin dal primo giorno e vi assicuro che è lo stesso affetto che ho avuto per voi, oggi, domani e sempre. Questo non cambierà”. Adekanye conclude ringraziando tutti, “dal primo compagno di squadra che mi ha aperto le porte dello spogliatoio all’ultimo collaboratore che ha fatto in modo che non mi mancasse nulla per poter coltivare la mia passione”. LEGGI TUTTO

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    Tebas, la dura replica ad Al Khelaïfi: “Ci prende tutti per stupidi”

    MADRID (SPAGNA) – “Quello che facciamo lo facciamo perché sappiamo che è possibile. Non è nel nostro stile parlare di altri campionati, club o federazioni. Non stiamo dando lezioni e non permetteremo a nessuno di darcele. Continueremo costruendo il nostro progetto”. Queste sono le parole di Nasser Al Khelaïfi che, attraverso le colonne di Marca, risponde a coloro i quali criticano l’operato del Psg in sede di calciomercato e non solo. Guarda la galleryPsg, sprofondo rosso: quanti calciatori svalutati!
    Tebas non ci sta: ecco la replica alle parole di Al Khelaïfi
    Le frasi dello sceicco qatariota, patron del club campione di Francia, non sono piaciute al numero uno della Liga Javier Tebas, tra i principali oppositori della politica intrapresa dalla squadra transalpina. Il presidente del campionato spagnolo ha infatti commentato l’uscita di Al Khelaïfi in maniera piuttosto stizzita e su Twitter ha replicato: “Ci prende tutti per stupidi (nemmeno lui crede alle sue bugie) e si presenta a ‘Marca’ per dare lezioni con la superbia e l’arroganza del ‘nuovo ricco’. Le regole non esistono per il Psg. Continueremo a lottare per un calcio sostenibile senza imbrogli”. LEGGI TUTTO

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    Chelsea, ufficiale l'addio all'ad Granovskaia: rimarrà fino a fine mercato

    LONDRA (INGHILTERRA) – Dopo aver salutato Bruce Buck, il Chelsea opera un deciso restyling a livello dirigenziale. Il club londinese, guidato dal nuovo proprietario Tom Boehly, ha infatti salutato ufficialmente Marina Granovskaia. Storica dirigente dei ‘Blues’, membro del consiglio di amministrazione dal 2013 e poi amministratrice delegata e responsabile dell’area tecnica, la Granovskaia lascerà Londra e sarà lo stesso Boehly a svolgere, ad interim, il ruolo di direttore sportivo. Con la dirigente russa sarà però un addio graduale in quanto “Il Chelsea e la signora Granovskaia hanno concordato che resterà a disposizione di Boehly e del club per la durata dell’attuale finestra di mercato, nella misura necessaria per supportare la transizione”, si legge nella nota ufficiale dei ‘Blues’.Guarda la galleryMercato, da Gavi a Salah: ecco chi ha il contratto in scadenza tra un anno
    Chelsea, ecco il nuovo board ‘blues’
    Oltre all’addio di Marina Granovskaia, il Chelsea ha annunciato il suo nuovo Board of Directors dove il neo proprietario Todd Boehly assumerà il ruolo di presidente. Con lui gli altri investitori Behdad Eghbali, José E. Feliciano, Mark Walter, Hansjorg Wyss, Jonathan Goldstein, Barbara Charone, Daniel Finkelstein e James Pade.  LEGGI TUTTO

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    Il rinnovo di Kroos spaventa il Real Madrid. E Vinicius…

    TORINO – La finale di Champions League di Parigi vinta contro il Liverpool rischia di essere l’ultima recita del triangolo magico, del cervello meréngue. Sì, perché tra i punti di forza madridisti c’è, senz’ombra di dubbio, il centrocampo. E proprio la mediana dei campioni d’Europa potrebbe perdere uno dei suoi interpreti principali, Toni Kroos. Il tedesco, infatti, dubita e non poco se firmare il rinnovo di contratto con la Casa Blanca: tra un anno scadrà il suo accordo e il club di Florentino Pérez ha messo sul tavolo il prolungamento per un’altra stagione. Kroos, però, ha  fatto capire che preferirebbe temporeggiare ancora: intende legarsi per un altro anno ai campioni d’Europa soltanto se riuscirà a dimostrare d’essere ancora a un livello d’assoluta eccellenza. Una dichiarazione che ha spiazzato la dirigenza blanca, che ha ribattuto di fidarsi totalmente del tedesco, indipendentemente dal fatto che decida di firmare in queste settimane oppure alla fine della prossima stagione. Ma non basta: dopo gli addii a Marcelo, Isco e Bale e gli arrivi di Tchouaméni e Rüdiger, un altro crack dei blancos oltre a Kroos è pervaso dai dubbi. Stiamo parlando di Vinícius Júnior: l’attaccante carioca infatti è rimasto spiazzato dalla proposta del club di allungare il vincolo che lo lega al Real Madrid fino al 2028. Vinícius preferirebbe prolungare fino al 2026 ed è quindi ipotizzabile che le due parti trovino l’accordo fino a giugno 2027. Nessun dubbio, invece, ha attanagliato Luka Modric, che ha rinnovato fino al 2023.
    INIMITABILI Appare dunque chiaro che, per quanto i meréngues si stiano muovendo bene sul mercato, difficilmente troveranno elementi come Modric e Kroos per un semplice motivo: sono inimitabili. L’atteggiamento del nazionale tedesco è comprensibile per chi lo conosce bene: tra le qualità principali di Kroos infatti c’è la totale trasparenza e onestà. Ciò che dice, ossia che vuole capire se è ancora a un livello Real, è assolutamente vero. Ha sempre affermato di trovarsi a suo agio e sentirsi importante a Madrid, ma nonostante abbia disputato una discreta finale non è assolutamente soddisfatto delle sue prestazioni in Champions League. Nelle prossime settimane sono attesi sviluppi. LEGGI TUTTO

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    Godin, è già addio all'Atletico Mineiro: va al Velez

    RIO DE JANEIRO (BRASILE) – Tra Godin e l’Atletico Mineiro è già finita. L’ex difensore di Inter e Cagliari ha deciso di rescindere il contratto con il club di Belo Horizonte con sei mesi d’anticipo rispetto alla naturale scadenza. Con i bianconeri, da gennaio, quando ha lasciato la Serie A per trasferirsi in Brasile, ha collezionato appena nove presenze, delle quali una sola nel Brasileirao. Nonostante la carta d’identità dica 36 anni, l’uruguaiano è pronto a mettersi nuovamente in gioco e dovrebbe approdare in Argentina, al Velez.  LEGGI TUTTO

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    La parabola di Mario Götze, dall'acuto mondiale alla malattia e al ritorno in Bundesliga

    TORINO – Il destino dei predestinati è spesso beffardo, soprattutto quando si arriva all’apice della gloria a 22 anni e poi, in poche stagioni, tutto si sbriciola in mille pezzi. É questa la parabola di Mario Götze, tornato a giocare a testa alta come ai vecchi tempi dopo aver sofferto in campo, vedi le stagioni vissute a corrente alternata al Bayern Monaco, e anche fuori dal terreno di gioco a causa di un disturbo del metabolismo energetico, malattia che colpisce gli arti inferiori e che coinvolge la creatin-chinasi, un enzima il cui compito è quello di liberare nel corpo energia chimica. E così dalla magica notte del 13 luglio 2014, quando con un tiro mancino superò il portiere argentino Sergio Romero regalando ai supplementari il quarto titolo di campione del mondo alla Germania, il trequartista che aveva incantato con il Borussia Dortmund e costretto il Bayern a investire la cifra record per un giocatore tedesco, in un mercato mai esagerato come quello della Bundesliga, di 37 milioni per ingaggiarlo, si ritrovò ai margini. E praticamente scaricato al punto di partenza, lo stesso Dortmund nel quale nelle successive quattro stagioni non riuscì ad accendere il motore della sua fantasia calcistica.
    IN OLANDA Un predestinato in disgrazia, eppure Götze ha saputo rialzarsi emigrando in Eredivisie, nei Paesi Bassi per vestire la maglia del Psv Eindhoven, e, notizia fresca, brindare in questi giorni al ritorno in Germania grazie all’Eintracht Francoforte, di nuovo in trionfo in Europa dopo un digiuno di 42 anni e pronto a scommettere su di lui, genio ritrovato, in vista della prossima Champions League. Riaffacciarsi ad alto livello, ora che ha compiuto da poco 30 anni, per lui rappresenta una sfida da vivere senza più il timore di affondare. Del resto Götze la storia l’ha già scritta allo stadio Maracanà di Rio de Janeiro e ormai nessuno può pretendere altro da lui… LEGGI TUTTO