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    Lazio-Olympique Marsiglia, le probabili formazioni

    La Lazio ospita l’Olympique Marsiglia e Sarri fa riposare qualche giocatore: verso la panchina Milinkovic-Savic e Leiva, spazio a Basic e Cataldi. Zaccagni verso una maglia da titolare. Nell’OM pronti Pau Lopez, Cengiz Under e Milik 

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    La Lazio è pronta per accogliere l’Olympique Marsiglia allo Stadio Olimpico. Dopo il ko alla prima giornata contro il Galatasaray (1-0) e la vittoria interna contro la Lokomotiv (2-0), gli uomini di Sarri cercheranno di ottenere punti pesanti contro l’OM di Sampaoli, che nelle prime due giornate ha ottenuto due punti. Calcio d’inizio alle 18:45. La partita sarà trasmessa in diretta su Sky Sport uno e su Sky Sport 252. 

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    Sarri: “Lazio-Inter? Io fermato per un dito…”

    Dopo lo stop forzato in campionato a causa del rosso rimediato contro il Bologna, Francesco Acerbi è pronto a prendersi un posto da titolare al centro della difesa. In porta ci sarà Strakosha che darà un turno di riposo a Reina. Partiranno dalla panchina sia Leiva che Milinkovic-Savic: al loro posto Basic (che conosce l’OM, avendoci giocato contro negli anni a Bordeaux) e Cataldi. In attacco, insieme a Immobile, ci saranno Felipe Anderson e Zaccagni.
    Lazio (4-3-3) probabile formazione: Strakosha; Lazzari, Luiz Felipe, Acerbi, Hysaj; Luis Alberto, Cataldi, Basic; Felipe Anderson, Immobile, Zaccagni.

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    Il Velodrome ricorda Tapie: omaggio da brividi

    In casa Marsiglia scenderanno in campo alcuni volti familiari all’Olimpico. A partire dalla porta, dove ci sarà l’ex Roma Pau Lopez. Nei tre della trequarti ci sarà anche Cengiz Under, altro ex giallorosso, mentre in attacco è pronto Arkadiusz Milik, appena tornato dall’infortunio al menisco che lo aveva tenuto ai box in estate. Pronto a partire dal 1′ anche la stella Dimitri Payet, da trequartista dietro Milik. Sarà la coppia da tenere maggiormente d’occhio. 
    Olympique Marsiglia (3-3-3-1) probabile formazione: Pau Lopez; Saliba, Alvaro Gonzalez, Luan Peres; Pape Gueye, Kamara, Guendouzi; Under, Payet, De La Fuente; Milik.

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    Spartak Mosca-Leicester 3-4, gol e highlights. Rimonta foxes nel girone del Napoli

    Il Leicester che aveva pareggiato col Napoli, e perso col Legia, ora vince, in rimonta. E lo fa contro lo Spartak, che aveva perso col Legia ma che aveva poi battuto il Napoli. In un girone già molto pazzo, l’anticipo del mercoledì di Europa League regala una partita altrettanto… pazza. Fatta di colpi di scena, ribaltoni, un poker personale da primato e – alla fine – tre punti per la squadra inglese.

    La partita
    Veniamo al match. Spettacolare. È lo Spartak ad andare avanti dopo appena undici minuti con Sobolev e raddoppiare con Jordan Larsson a fine primo tempo (44′), salvo poi subire immediatamente la rete che riapre i giochi al 45′: gol di Patson Daka. Sarà la sua partita. L’attaccante classe 1998 dello Zambia si scatena nella ripresa infilando 2-2 e 3-2 nel giro di dieci minuti. Chiudendo col poker personale al 78′. E diventando il primo giocatore del Leicester a segnare quattro gol in qualsiasi competizione dai tempi di Derek Hines nel novembre del 1958 (dopo che era già diventato il primo giocatore dello Zambia e del Leicester a segnare una tripletta nelle coppe europee). Inutile, nel finale, la doppietta di Sobolev.

    La classifica del gruppo C

    Lega Varsavia 6 punti *
    Leicester 4 punti
    Spartak Mosca 3 punti
    Napoli 1 punto *

    *una partita in meno: Napoli-Legia Varsavia, giovedì 21 ottobre alle 21, diretta su Sky Sport Uno e Sky Sport 4K

    Il tabellino
    SPARTAK MOSCA-LEICESTER 3-4
    11′ e 86′ Sobolev (S), 44′ J. Larsson (S), 45′, 48′, 54′ e 78′ Daka (L)

    SPARTAK MOSCA (3-4-3): Maksimenko: Rasskazov, Gigot, Dzhikiya; Moses, Zobnin (68′ Iganatov), Litvinov, Ayrton; Bakaev (68′ Promes), Sobolev, J. Larsson (90′ Lomovitskiy). All. Rui Vitoria

    LEICESTER (3-5-2): Schmeichel; Amartey, Evans (82′ Vestergaard), Soyuncu; Pereira (60′ Albrighton), Soumaré, Tielemans (65′ Choudhury), Maddison, Thomas (82′ Bertrand); Iheanacho, Daka. All. Rodgers

    Ammoniti: R. Pereira (L), Litvinov (S), Soumaré (L), Lomovitskiy (S) LEGGI TUTTO

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    Koulibaly: “Dopo Firenze non ho dormito per due notti, pensavo di aver sbagliato io”

    Spalletti ti ha soprannominato ‘Il komandante’: ti ci ritrovi in questo soprannome?
    “Sì e no. La cosa più importante è che sia a disposizione della squadra, poi il mister mi dà qualche responsabilità. Se c’è qualcosa da fare in più lo faccio volentieri”.

    E’ il momento giusto per fare qualcosa in più: contro il Legia è già decisiva?
    “Sì. In Europa League abbiamo fatto partite piuttosto positive. Peccato che nell’ultima non abbiamo preso tre punti che erano alla nostra portata. Domani sarà dura: sono primi nel girone e hanno fatto belle cose per essere dove sono. Noi abbiamo la consapevolezza di essere in grado di qualificarsi”.

    C’è il rischio di distrarsi pensando al campionato?
    “Sì, perché c’è tanto entusiasmo e i tifosi pensano solo al campionato. Ma la Serie A ora va messa da parte: domani dovremo dare tutto per prendere i tre punti e battere il Legia che finora non ha mai perso nelle prime due giornate. Se avremo la testa giusta potremo vincere. Poi si potrà pensare di nuovo anche al campionato”. 

    Ci sono i presupposi per sognare in grande?
    “Preferisco non dire niente. Si è sempre parlato di scudetto, poi non ci siamo arrivati. Questa squadra è pronta a fare qualcosa di grande ma dobbiamo pensare partita dopo partita: anche in passato abbiamo avuto questi periodi e poi ci siamo montati la testa e non siamo andati avanti. Ora pensiamo a passare il girone: sarebbe un peccato essere eliminati dall’Europa League”.

    Osimhen può diventare davvero grande? 
    “Sì, è un grande attaccante. Lo sapevamo che era forte sin da quando è arrivato. Io lo conoscevo perché ci avevo giocato contro in nazionale. Lui è un grande attaccante con un grande futuro, ma non dimentichiamoci degli altri attaccanti forti che abbiamo, come Dries e Petagna”. 

    Il ‘komandante’ Koulibaly cosa dice a Insigne?
    “Lui è al servizio della squadra e fa tutto per vincere le partite. Questo è lo spirito e la mentalità giusta. Dobbiamo solo prendere esempio da lui. Non ho visto tanti giocatori in scadenza dare tanto come fa Insigne. Ci dà tanto entusiasmo per vincere le partite. Gli voglio bene: ha l’atteggiamento giusto e spero che continuerà così”.

    Ti piace essere sempre un riferimento?
    “La cosa pià importante è che quando gioco do il 100 e anche il 200%. Poi le scelte le fa il mister. Io voglio aiutare sempre i miei compagni. Parlare di turnover non è corretto perché tutti i nostri giocatori possono giocare titolare. Per quanto mi riguarda, io posso solo aiutare i miei compagni a vincere le partite. Mi fa piacere fare così”. 

    “I fatti di Firenze? Non ho dormito due notti, pensavo di aver sbagliato io…”

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    Spalletti: “Turnover? No, passà ‘o turn”

    In conferenza stampa, Koulibaly è tornato a parlare della partita contro il Legia: “Bisogna vincere assolutamente. Dovremo essere pazienti, perché loro si chiudono tanto dietro e poi ripartono molto bene. Si è visto col Leicester: hanno avuto qualche occasione di fare gol e su questo sono bravi. Se sono primi non è per fortuna, ma per merito. Domani verranno qui aspettandoci dietro: dovremo essere attenti a non concederli niente e segnare il prima possibile, restando pazienti se il gol non dovesse arrivare subito. Con la tranquillità si potrà vincere. Noi siamo sereni e abbiamo grandi qualità: non mi sbagliavo quando dicevo che questo era il migliore gruppo con cui ho giocato. Però dobbiamo anche tenere i piedi in terra, con la voglia di volare in alto”. La difesa è uno dei punti deboli del Napoli in Europa. Nelle prime due partite la squadra di Spalletti ha subito cinque gol: “Mi dà molto fastidio aver presto tanti gol in Europa League, ma è una questione mentale. Dobbiamo ritrovare la solidità del campionato perché davanti abbiamo fenomeni che ci possono risolvere e far vincere le partite”. Infine, Koulibaly ha parlato anche degli episodi di Firenze con gli insulti razzisti: “Ho superato l’episodio grazie alla vicinanza dei compagni e anche di alcune persone pubbliche che mi hanno mandato messaggi che mi hanno fatto piacere. Per quel ragazzo di Firenze mi dispiace: non ho dormito due notti perché avevo paura di aver sbagliato io. Per me sarebbe un piacere vederlo e incontrarlo per capire cos’era successo nella sua testa. La cosa più importante comunque è andare avanti con questa lotta”.  LEGGI TUTTO

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    Sarri: “Io squalificato per un dito, ma nella rissa contro l'Inter…”

    Sono state spese molte energie contro l’Inter: ci dobbiamo aspettare cambi? E ti preoccupa Milik?”Con il calendario attuale, l’Europa League diventa una manifestazione quasi infattibile. Giocare il giovedì sera senza scendere in campo il lunedì, diventa difficile. Vediamo come stanno i ragazzi. Il problema si riproporrà nella prossima. Mi preoccupa Milik ma anche tutto l’OM, squadra forte e dinamica con un calcio tatticamente difficile. È una partita di grande livello e impegnativa, importante per noi”.
    Come sta Immobile? E vi aspettano 3 partite in 6 giorni…”Quando si parla di Ciro parliamo di quei giocatori che hanno un’importanza talmente elevata che è difficile pensare a una gestione pre-ordinata. Vediamo volta per volta le sue reazioni: mi pare stia abbastanza bene, ma ricordiamoci delle 7 partite in 20 giorni. Ora penso che possa andare avanti”.
    È rimasto deluso dalle decisioni del giudice sportivo dopo Lazio-Inter?”Penso di avere un dito minaccioso… Ero entrato in campo alla fine della partita col Milan dicendo: ‘Non mi devi prendere per il c***, hai 20 anni e io 60’ (riferito a Saelemaekers, ndr). Evidentemente era un tono talmente minaccioso da squalificarmi, ma nei 2 minuti di follia all’Olimpico ho visto mani addosso, calci e un uomo a terra. Si è parlato anche di uno sputo, ma non l’ho visto e non lo prendo in considerazione. Penso che il mio dito sia estremamente pericoloso”.
    Come commenta le parole del presidente Dal Pino sul calendario?”È un discorso che investe 7 squadre, che per 17 partite giocheranno con meno di 72 ore di riposo. Quindi una media di quasi 2,5 a squadra, ma noi ne faremo 6 e altre ne faranno 0. Vedo che la Lega Calcio è molto disponibile nei miei confronti, ma non di altri. Noi non pensiamo male né a strategie contro di noi, solo un pizzico di leggerezza nel determinare il calendario: 4-2 uno lo può accettare, 6-0 meno. Il presidente Dal Pino ha parlato di Premier League: eviterei questo discorso, perché i loro dirigenti portano 5 miliardi di euro. Quelli scelti da Dal Pino meno di un quinto. In Inghilterra viene data la possibilità di mettere insieme rose di un altro livello. Ai tempi del Chelsea cambiai anche 10 giocatori tra una partita di campionato e quella di Europa League. Mi sembra un confronto non proponibile per la Serie A: lascerei perdere, sarebbe come paragonare la NBA al campionato di basket nazionale”.
    Ha visto passi in avanti da Luiz Felipe e dalla difesa? E Bologna è stato un caso isolato?”No, dobbiamo dare dimostrazione di continuità. Abbiamo trasformato la rabbia in determinazione, questo è un passo in avanti. Siamo stati molto bravi in una situazione delicata, prendendo gol dopo 10 minuti e rimanendo in partita. Poi, però, serve continuità. Non possiamo fare 20 partite consecutive al livello dell’Inter, abbiamo fatto 12,2 km di media a giocatore e 2.800 m di alta velocità a giocatore. Milinkovic addirittura sopra i 3000, avevo visto solo Kanté nella mia carriera fare qualcosa di simile. Dal punto di vista mentale dobbiamo migliorare. La difesa? Hanno fatto qualcosa di meglio, ma si può migliorare. Luiz Felipe e Acerbi sono quelli che hanno giocato di più: devono essere più comunicativi, guidare meglio la linea difensiva. Quando uno non ha in meno completamente la materia è difficile averne pienamente il comando. Ci sono altri giocatori pronti, con una maggiore comunicazione possiamo risolvere il problema”. LEGGI TUTTO

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    Manchester United, bufera dopo la trasferta col Leicester: in aereo per fare pochi chilometri

    Manchester United, la situazione è “anticlimatica”. Il gioco di parole non sarà simpatico, ma è efficace per parlare di un tema scottante, il più acceso a livello mondiale in tutti i settori. Anche il calcio è avvolto dalla questione green e i Red Devils sono finiti nella bufera. Per la partita di Premier League contro il Leicester, di sabato scorso persa per 4-2 dalla squadra di Cristiano Ronaldo e compagni hanno percorso i 165 km di distanza dal King Power Stadium in aereo, per un totale di appena dieci minuti di volo. Il Forest Green Rovers, il club più eco-friendly del mondo che milita nella quarta serie calcistica inglese, non l’ha mandata giù.
    “È stato scioccante”
    Le parole del presidente Dale Vince sono state velenose: “È stato scioccante, 100 miglia non sono niente. Il calcio riceve un sacco di critiche in particolare riguardo l’ambiente. È ampiamente detto che il calcio non può essere ecosostenibile a causa dei viaggi per le partite internazionali e i viaggi dei tifosi. Qui c’è una partita nazionale e una distanza molto breve, ed è la cosa più terribile da fare per scegliere di volare invece di guidare”.
    La difesa del Manchester United
    I Red Devils si sono giustificati con un comunicato in cui hanno dichiarato di aver scelto l’aereo a causa del traffico sulla strada M6 e hanno ricordato tutte le iniziative green intraprese dalla società nel tempo: tutte le strutture del club sono ecosostenibili; sei anni consecutivi di certificazione Carbon Trust Standard; il programma Manchester United Energy & Carbon Reduction Programme; riduzione di 2.700 tonnellate di carbonio nel 2008. Insomma, la questione ha toccato un nervo scoperto per i Diavoli Rossi.
    “Atto oltraggioso”
    Dale Vince non si fa convincere: ”Se la M6 fosse chiusa, abbiamo altre strade, no? Ci sono altri modi per aggirarla. E non credo che questa sia stata una cosa del momento, non credo che si possa fare così in fretta. Volare per 100 miglia è un atto oltraggioso. È vandalismo. È un grande club in uno sport che ha un ruolo in fondamentalmente persuadere le persone su cosa debbano fare per combattere la crisi del clima. e questo è un terribile esempio. Ogni organizzazione ha la responsabilità di ridurre la propria impronta di carbonio, questo è un fatto. Ma ciò che è unico nei club di calcio, specialmente nelle dimensioni del Man United, è che hanno una piattaforma. Hanno milioni di seguaci e la gente guarda il club. Prendono spunti di vita da loro, quindi è una cosa terribile da fare”.
    L’esempio Tottenham a impatto zero
    I viaggi aerei contribuiscono per il 2% del peggioramento climatico mondiale. In vista della COP26, la conferenza dell’ONU sul clima in programma dal 31 ottobre al 12 novembre, il mondo del calcio si chiede se si stia facendo abbastanza per aiutare l’ambiente. Di recente, il Tottenham ha ospitato la prima partita di calcio interamente a impatto zero: solo mezzi green per raggiungere lo stadio, cibo vegano e energia verde per alimentare lo stadio. Il Manchester dovrebbe adeguarsi, per non finire nell’occhio del ciclone.
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    Napoli-Legia Varsavia, Spalletti: “Partita determinante. Se non vinciamo sarà dura”

    Con il Legia sarà una partita decisiva?
    “Sì, è così. Noi vogliamo passare questo turno e dobbiamo vincere domani. Nelle due partite precedenti non abbiamo portato a casa risultati che ci permettono di fare calcoli. Non ci resta che vincere”.

    C’è il rischio di distrasi dalle ottime prestazioni in campionato?
    “Dall’ultima partita di campionato a ieri ho avuto del tempo a disposizione. Sono arrivato a oggi e mi manca ancora spazio per poter pensare o dover finire quello che è il lavoro per questa partita. Non si può pensare ad altro. Avremo davanti un avversario tosto che ha vinto contro il Leicester: sarà bene pensare a questa di partita. Chi pensa ad altre cose sbaglia”. 

    Turnover in vista?
    “Io non lo chiamo così perché per me è un po’ offensivo nei confronti dei miei ragazzi. Sceglierò dei titolari adatti per vincere questa partita perché noi abbiamo bisogno dei tre punti. Non ci deve essere nessun altro pensiero. Nel Napoli non ci sono calciatori di Serie A o Serie B. Abbiamo una rosa di livello per sopperire a tutti gli impegni. Siamo obbligati a farci trovare sempre pronti”.

    Si può fare a meno di Osimhen?
    “Se hai calciatori come Mertens, come Petagna o come Insigne, si riesce a farne a meno, anche per più di una partita”.
     
    Insigne sempre rigorista nonostante gli errori?
    “Gli serve solo poterlo ribattere. Poi abbiamo anche altri rigoristi che si fermano sempre a batterli e sono pronti. Ci sono dei momenti e dei periodi diversi: verranno fatte tutte le valutazioni. I rigori li batte Insigne, poi se sono dei momenti in cui sente la tensione può delegare anche un altro. Non ci sono problemi”

    Tutto a posto con Lozano?
    “No ‘Messico e nuvole’, Messico e solissimo con lui. Ci è rimasto male per la sostituzione domenica. La sua amarezza si capisce, ma abbiamo apprezzato di vederlo allenarsi come ha fatto ieri, contento della vittoria”.

    “Voi parlate di turnover. Io parlo di passà ‘o turn…”

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    L’allenatore del Napoli poi ha continuato in conferenza stampa, ribadendo l’importanza del match di domani. Quasi da dentro o fuori: “Se non riusciamo a vincere sarà durissima rimanere in questa competizione. Porteremo dentro questa partita tutte le attenzioni e motivazioni possibili. Noi abbiamo una rosa che ci consente di sopperire a tutti gli impegni e stare dentro questa Europa League. Qui ci sono tutti gli ingredienti perché il Napoli diventi una squadra fortissima”. Poi Spalletti ha dato nuove indicazioni sulle sue possibili scelte in vista della partita di domani: “Io non parlo di turnover, parlo di passà ‘o turn… Turnover è un modo di dire che non è corretto perché va a intaccare il livello di qualità e professionalità dei giocatori che ho a disposizione. Mertens non gioca perché si fa turnover, ma perché è un altro titolare che gioca: è importante che uno come lui torni in gruppo perché si ha bisogno di leader in gruppo se si vuole ambire a ottenere certi risultati. Lo aspettavamo: averlo recuperato ci fa enormemente piacere. Lo stesso vale per Demme e Lobotka”.   LEGGI TUTTO

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    Torna in campo l’Europa League per la terza giornata della fase a gironi. Un turno aperto con due anticipi, Celtic-Ferencvaros (martedì) e Spartak Mosca-Leicester (mercoledì). I riflettori saranno puntati sulle due formazioni italiane. Il Napoli, che va a caccia del primo successo stagionale in Europa, ospiterà il Legia Varsavia, primo a punteggio pieno nel gruppo C. Impegno casalingo anche per Lazio, che nell’ultimo turno ha battuto la Lokomotiv Mosca, contro il Marsiglia. Di seguito il programma completo. LEGGI TUTTO

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    Chelsea, Lukaku non si sblocca. Tuchel: “Mentalmente stanco”

    Dov’è finito il vero Romelu Lukaku? Il bomber del Chelsea non va in rete da più di un mese, esattamente dalla prima di Champions contro lo Zenit. “Penso che abbia preso parte a troppi match durante l’estate, anche con la nazionale, fino alla recente Nations League – ha spiegato Tuchel in conferenza stampa – Significa molto per lui giocare per il suo Paese, quindi prende l’impegno molto sul serio. Se le cose non vanno bene, si carica quel peso addosso, ci pensa, ci riflette e questo un po’ lo stanca mentalmente. Non tanto da farci preoccupare, ma di certo non sta giocando con la mente sgombra”. Ma anche altri suoi giocatori che hanno avuto lunghi impegni in nazionale, dall’azzurro Jorginho all’inglese Mount, risentono dei carichi di lavoro, e il Chelsea ne paga le conseguenze. “C’è ancora spazio per migliorare ma ci manca un po’ di forma, ci manca un po’ di freschezza, un po’ di allegria”, ha aggiunto il tecnico tedesco. LEGGI TUTTO