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    Union Saint Gilloise-Roma, dove vedere la partita di Europa League in tv e streaming

    Dove vedere Union Saint-Gilloise-Roma in tv
    La Roma è impegnata oggi in Belgio contro l’Union Saint Gilloise. L’incontro sarà visibile alle 18.45 su Sky Sport Uno, Sky Sport 252 e in streaming su NOW.
    Telecronaca Riccardo Gentile, commento Aldo Serena, a bordocampo Paolo Assogna. Diretta Gol con Daniele Barone. Da non perdere su Sky Sport Uno, Sky Sport 24 e NOW – lo Studio Europa League -dalle 18, dalle 20 e dalle 23-con Mario Giunta in conduzione; con lui Beppe Bergomi, Marco Bucciantini e Andrea Marinozzi. Spazio news Vittoria Orlando. Su Sky e NOW tutte le partite live, grazie anche a Diretta Gol (Sky Sport 251 e NOW), per seguire gli incontri in contemporanea alle ore 18.45. 

    I numeri di Union Saint-Gilloise e Roma
    Tutti e quattro i precedenti tra Union Saint-Gilloise e Roma si sono svolti nella Coppa delle Fiere tra il 1959 e il 1960: entrambe le squadre hanno vinto una volta ciascuna, con due pareggi a completare il quadro. La Roma è imbattuta nelle ultime 14 sfide contro avversarie provenienti dal Belgio in tutte le competizioni (9V, 5N); l’ultima sconfitta contro squadre di questo tipo è stata per 1-0 contro il Club Brugge nella Coppa UEFA 1975-76. L’Union Saint-Gilloise non ha ancora vinto in questa stagione nelle competizioni europee avendo perso quattro delle cinque gare giocate (1N), tante sconfitte quante nelle precedenti 16 gare in queste competizioni (7V, 5N).
    La Roma ha vinto solo una delle ultime sette trasferte in Europa League (3N, 3P), dopo la sconfitta nella più recente (0-1 contro l’ Elfsborg), i giallorossi potrebbero perdere senza segnare due gare esterne di fila per la prima volta nella competizione.
    Nonostante abbia effettuato 16 tiri in più rispetto agli avversari in questa Europa League (49 tiri effettuati, 33 concessi), l’Union Saint-Gilloise non vince da tre partite (1N, 2P). L’unica squadra senza vittorie con una differenza maggiore tra tiri effettuati e concessi è il Manchester United (60-31). Per la seconda volta tra Coppa UEFA ed Europa League, la Roma ha segnato solo due gol dopo le prime tre gare nella competizione (la prima nel 1975/76 alla prima partecipazione) e dopo le prime quattro gare in una singola edizione del torneo non ha mai realizzato meno di quattro reti (quattro nel 2014/15, 1998/99 e 1975/76). LEGGI TUTTO

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    Non è City senza Rodri, non è Real se è una groviera: le big smascherate

    Dopo l’umiliazione subita martedì sera al Jose Alvalade, che ha fatto salire a tre il numero delle sconfitte subite dal Man City in una sola settimana, l’unica notizia positiva per Guardiola è che avrà molto presto l’opportunità di una rivincita personale, visto che fra una settimana Ruben Amorim si siederà sulla panchina dello United proprio con l’obiettivo di provare a ristabilire gli equilibri cittadini di un tempo. Per il resto, invece, Pep si porta via da Lisbona una sgradevole certezza: la sua squadra sta vivendo se non il peggiore, sicuramente uno dei peggiori momenti sotto la sua gestione. La settimana scorsa contro il Tottenham, in quella Coppa di Lega che Pep ha sempre un po’ snobbato e con con una formazione infarcita di ragazzini, la sconfitta tutto sommato poteva anche starci. Quella subita sabato in casa del Bournemouth aveva invece fatto accendere qualche spia in più, soprattutto perché arrivata a margine di una gara in cui le Cherries avevano dominato, mostrando alla Premier il volto di un City vulnerabile.
    City privo di energie e idee
    Martedì sera la maschera è caduta completamente, mostrando gli inconfondibili lineamenti di una squadra in crisi di gioco e in difficoltà fisica e mentale: contro lo Sporting, per la prima volta da quando Pep ha messo piede a Manchester, il City è apparso nella stessa gara privo di energie, di entusiasmo e di idee. Tutto questo nel calcio si riassume con una sola parola: crisi. D’altra parte, chi è stato chiamato a esprimersi dopo la sconfitta di Lisbona non si è nascosto dietro frasi fatte e paccottiglia verbale tipica dei post gara. Bernardo Silva, per esempio, ha ammesso: «È difficile trovare le ragioni di quello che ci sta succedendo, non ricordo di aver perso tre partite di fila in 7 stagioni e mezzo. Al momento siamo in un posto buio, e tutto sembra andare per il verso sbagliato». Un posto buio l’ha definito Silva, un luogo pieno di interrogativi a cui bisognerà velocemente trovare una risposta per non rischiare di farsi travolgere dagli eventi.
    City, ciclo finito?
    Perché le domande da porsi sono tante. La prima, che sorge quasi spontanea, è se il City abbia ancora fame o dopo anni di dominio stia mostrando i primi segni della fine di un ciclo? L’altra, invece, riguarda il peso di un’assenza: non è affatto un caso, infatti, che questo calo di gioco prima (anche con Wolverhampton e Southampton i Citizens avevano fatto fatica, trovando però la vittoria), e di risultati poi coincida proprio con l’assenza forzata dell’unico giocatore che Pep considera insostituibile, il neo Pallone d’Oro Rodri. Queste sono le due principali questioni a cui bisognerà trovare una risposta. Ma non sono le uniche. Intanto, il catalano si mostra tranquillo, e attende con fiducia che qualche pedina – De Bruyne per esempio – torni pienamente arruolabile: «Ora più che mai voglio sollevare questa squadra e riportarla al suo livello più alto», ha detto dopo la batosta di Lisbona. E se lo dice lui bisogna crederci.
    Il Real Madrid
    Il Real Madrid non vince due campionati di Liga consecutivi dal biennio 2006-2008. Trionfi che non diedero di certo stabilità né al club né ai tecnici protagonisti del trionfo, considerato che Fabio Capello fu esonerato subito dopo e Bernd Schuster durò in panchina solo qualche mese in più del suo predecessore. Per quanto riguarda la Champions League, invece, il triplete messo a segno dalla Casa Blanca tra il 2015 e il 2018, con Zinedine Zidane in panchina, ruppe una maledizione quasi trentennale che impediva alla stessa squadra di imporsi nella massima competizione continentale due anni fila. L’ultimo club a riuscirci, prima dell’impresa di Cristiano Ronaldo e compagni, era stato, infatti, il Milan di Arrigo Sacchi, campione d’Europa nel 1989 e nel 1990. Insomma, statistiche alla mano, il Real campione di Spagna e d’Europa in carica non ha molte probabilità di ripetersi. Tuttavia, c’è modo e modo di perdere o, se vogliamo, di non vincere, sebbene al Santiago Bernabéu i due concetti coincidano. E se c’è una cosa che i tifosi merengues non sopportano è di essere sbeffeggiati all’interno del proprio tempio. Ed è per questa ragione che le recenti sconfitte contro il Barcellona e il Milan fanno ancora più male. Sette gol incassati e solo uno segnato, su rigore. I numeri non sempre raccontano tutta la verità, ma quasi mai mentono.
    Ancelotti in crisi
    E già, perché, risultati a parte, a preoccupare è la sensazione di impotenza trasmessa da una squadra irriconoscibile, incapace di difendersi e di concretizzare le occasioni da gol che uno squadrone come quello a disposizione di Carletto finisce, inevitabilmente (e, a volte, involontariamente), per creare. E così, c’è poco da sorprendersi del fatto che il Bernabéu abbia già cominciato a fischiare la propria squadra perché, per dirla con Lucas Vázquez, «il pubblico è sovrano». Sono diverse le cause che spiegano l’incipiente crisi di una squadra che all’inizio di novembre ha già collezionato una sconfitta in più (3) rispetto a tutte quelle rimediate la scorsa campagna. Ma ce n’è una in particolare che è esplosa in mano a Ancelotti in tutta la sua evidenza: «Dobbiamo essere preoccupati. Prendiamo troppi gol (18 in 16 gare, ndr) per essere una squadra che ha sempre fatto della solidità il suo punto forte». E se i punti di distacco dal Barça in Liga sono già 9 (con una partita in meno), in Champions la classifica è, per certi versi, più preoccupante, soprattutto perché all’orizzonte ci sono quattro incontri tutt’altro che semplici, tre dei quali in trasferta: Liverpool, Atalanta e Brest. Affermare, qui e ora, che Carletto sia a rischio esonero sarebbe un’iperbole tutt’altro che affine alla realtà. Mettere un freno alle figuracce, però, è un imperativo categorico al quale nemmeno un mito del madridismo come lui può sottrar i. LEGGI TUTTO

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    Union Saint Gilloise-Roma, le probabili formazioni della partita di Europa League

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    ©IPA/Fotogramma

    UNION SAINT GILLOISE (3-5-2, probabile formazione): Moris; Mac Allister, Burgess, Machida; Khalaili, Rasmussen, Vanhoutte, Sadiki, Niang; Rodriguez, Ivanovic. All. Pocognoli

    Indisponibile Alessio Castro-Montes
    Due i ballottaggi per Sebastien Pocognoli: uno in difesa (Mac Allister in pole su Sykes), uno in avanti: Rodriguez in vantaggio per ora su Fuseini LEGGI TUTTO

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    Lazio-Porto, le probabili formazioni della partita di Europa League

    Obiettivo punteggio pieno per la Lazio, che giovedì alle 21 ospiterà all’Olimpico il Porto per la quarta giornata di Europa League (in diretta su Sky Sport Uno, Sky Sport 252, Sky Sport 4K e in streaming su NOW). Baroni sembra intenzionato a confermare Mandas in porta; Nuno Tavares, invece, scenderà sicuramente in campo dal 1′. A centrocampo Guendouzi con Vecino, in attacco Castellanos favorito su Dia
    EUROPA LEAGUE, LA CLASSIFICA LEGGI TUTTO

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    Roma, Juric confermato dai Friedkin sulla panchina giallorossa. Le news

    Sostegno da parte dei Friedkin a Juric. In panchina con la fiducia arrivata da parte della proprietà, anche se adesso serve un salto di qualità nei risultati. In campionato sono arrivate tre sconfitte nelle ultime quattro partite. Subendo 8 gol nelle ultime due trasferte. 12esimo posto in classifica con appena 13 punti in 11 giornate. 
    Giovedì l’esame in Europa
    In Europa la situazione rimane di basso profilo. Il flop è arrivato in Svezia con la sconfitta inattesa contro il modesto Elfsborg. Inoltre il pareggio in casa contro l’Atletic Bilbao subendo questo gol evitabile nei minuti finale. Mentre l’unica vittoria è arrivata per 1-0 all’Olimpico contro una Dinamo Kiev travolta finora da tutti. Contro l’Union SG, squadra di metà classifica nel campionato belga, la Roma cercherà una vittoria puntando in attacco su Dybala e Dovbyk che saranno schierati entrambi titolari. Il centravanti ha segnato i soli due gol finora realizzati dalla Roma in Europa. Mentre Dybala, in panchina all’inizio a Verona, torna dal 1′ per cercare un gol decisivo e pesante come è accaduto 10 giorni fa contro il Toro. LEGGI TUTTO

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    Union Saint Gilloise-Roma, Johnson Righeira si esibirà nel pre partita a Bruxelles

    Anche se giovedì sera a Bruxelles le temperature saranno di poco sopra lo zero, l’atmosfera sarà caldissima. E nonostante sia il 7 di novembre, la voglia di andare “a la playa” sarà ancora più grande del solito. A riscaldare il pre partita di Union Saint Gilloise-Roma, infatti, ci penserà Johnson dei Righeira, che si esibirà allo stadio Re Baldovino della capitale belga insieme all’artista locale Yellowstraps. Uno show pre partita speciale, per festeggiare il 127esimo compleanno del club, che vanta 11 titoli nazionali e dopo un periodo di declino negli ultimi anni è risalito dalle serie inferiori ed è tornato prima in massima serie in Belgio e quest’anno partecipa per la terza volta di fila all’Europa League. E per l’occasione, ora, festeggerà il suo compleanno sulle note di Vamos a la playa.

    Perché i tifosi dell’Union cantano Vamos a la playa
    Come mai nel pre partita di Union Saint Gilloise-Roma si esibirà un artista italiano? Johnson, nome d’arte di Stefano Righi, ex membro del due dei Righeira insieme a Micheal, è da anni diventato tifoso del club belga. Torinese e grande fan della Juventus, Johnson si è appassionato alle sorti dell’Union quando ancora il club non aveva iniziato la scalata che l’ha riportato ai vertici del calcio in Belgio. E ora è spesso in tribuna con sciarpa e bandiera giallo blu. Ma non solo: l’Union ha eletto proprio la sua Vamos a la playa, grande successo dei Righeira del 1983, come inno del club. La cantano i tifosi in tribuna, la cantano i giocatori sul campo quando festeggiano i loro successi. Ora, in campo, all’ex stadio Heysel, la canterà per loro anche uno di loro come Johnson.   LEGGI TUTTO

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    Europa League, cori razzisti a Tchaouna della Lazio: la Uefa sanziona il Twente

    Costano caro al Twente gli insulti razzisti che una parte del pubblico del club olandese aveva rivolto nei confronti del laziale Loum Tchaouna in occasione della sfida di Europa League fra le due squadre. L’Uefa ha stabilito che, in occasione della prossima partita casalinga del Twente in Europa League, contro i belgi del Royale Union Saint-Gilloise, una parte dello stadio De Grolsch Veste debba rimanere chiusa. Inoltre alla società di Enschede è stata comminata una sanzione economica di 83mila euro. La Lazio aveva vinto 2-0 coi gol di Pedro e Isaksen.  LEGGI TUTTO

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    Rodri vince il Pallone d’Oro 2024: Real Madrid assente e polemiche per Vinicius

    Il centrocampista ha voluto parlare in spagnolo ed ha dato il via ad una lunga lista di dediche: “Ringrazio tutti coloro che mi hanno votato, mia moglie e la mia famiglia (presenti in sala, ndr), i miei compagni di squadra, quelli della nazionale, Carvajal che ha avuto lo stesso infortunio e che meritava di essere qui in questo gruppo, a Lamine che merita di vincere presto, a Xavi, Iniesta e tutti coloro che non lo hanno potuto vincere, a coloro che hanno il ruolo di centrocampista”, ha detto ringraziando pubblicamente il padre che lo ha sostenuto “nei momenti in cui volevo lasciare e nei momenti di sconforto”.

    Pallone d’Oro: la top 10

    1 – Rodri2 – Vinicius3 – Bellingham4 – Carvajal5 – Haaland6 – Mbappé7 – Lautaro8 – Yamal9 – Kroos10 – Kane

    Pallone d’Oro femminile: Bonmatì

    Aitana Bonmatì ha vinto il Pallone d’Oro femminile 2024. La giocatrice del Barcellona, già vincitrice del trofeo dello scorso anno, è stata premiata dall’attrice statunitense Natalie Portman. Bonmatì ha ringraziato in catalano il suo club, la nazionale spagnola con cui si è laureata campionessa del mondo nel 2023 e la Nations League nel 2024 oltre a “tutte le compagne di squadra” che le hanno “permesso di aggiudicarsi il Pallone d’Oro” anche quest’anno. “Questo premio mi rende felice ma non cambio quello che sono”, ha detto la calciatrice del Barcellona..

    Miglior allenatore: Carlo Ancelotti

    È Carlo Ancelotti il miglior allenatore dell’anno nel calcio maschile. Il tecnico del Real Madrid, come tutta la delegazione dei blancos, ha disertato la cerimonia del Theatre du Chatelet di Parigi, dove sarà  assegnato il Pallone d’oro 2024. Erano candidati anche Xabi Alonso (Bayer Leverkusen), Luis de la Fuente (Spagna), Gian Piero Gasperini (Atalanta), Pep Guardiola (Manchester City) e Lionel Scaloni (Argentina).

    Miglior allenatrice: Emma Hayes

    È Emma Hayes la miglior allenatrice dell’anno nel calcio femminile. Al Theatre du Chatelet di Parigi vince la ct degli Stati Uniti ed ex storica allenatrice della squadra femminile del Chelsea.

    Miglior portiere: Emiliano Martinez

    Emiliano Martinez si aggiudica il “Trofeo Yashin” per il secondo anno consecutivo. Al Theatre du Chatelet di Parigi, nel corso del Gala per il Pallone d’Oro 2024, il portiere dell’Aston Villa e della nazionale argentina conquista il premio riservato al miglior estremo difensore dell’anno. A consegnare il premio è stato il centravanti dell’Inter e dell’Albiceleste Lautaro Martinez

    Marcatori più prolifici: Mbappé e Kane

    Kylian Mbappé ed Harry Kane sono i vincitori del trofeo Gerd Muller, riconoscimento consegnato nell’ambito della cerimonia del Pallone d’Oro a Parigi ai giocatori che nella scorsa stagione hanno segnato più gol fra nazionale e club. L’attaccante francese del Real Madrid (la scorsa stagione al Psg) e il centravanti inglese del Bayern Monaco hanno siglato 52 reti. Nella scorsa annata il premio è andato ad Erling Haaland.

    Miglior giovane della stagione: Yamal

    Lamine Yamal ha vinto il Trofeo Kopa, il primo riconoscimento assegnato nella cerimonia di premiazione del Pallone d’Oro in corso al Theatre du Chatelet di Parigi. La stella del Barcellona e della nazionale spagnola ha vinto il premio riservato al miglior giovane della stagione.

    Miglior club maschile: Real Madrid. Ma non c’è…

    È il Real Madrid il miglior club maschile dell’anno. Ma al Theatre du Chatelet di Parigi, i campioni d’Europa in carica hanno disertato la cerimonia. Tra i club candidati c’erano anche Borussia Dortmund (Germania), Girona (Spagna), Bayer Leverkusen (Germania) e Manchester City (Inghilterra).

    Miglior club femminile: Barcellona

    È il Barcellona a vincere il premio di miglior club femminile dell’anno. Al Theatre du Chatelet di Parigi, la squadra blaugrana supera la concorrenza di Chelsea (Inghilterra), Lione (Francia), NJ/NY Gotham (USA), Paris Saint-Germain (Francia).

    Premio Socrates a Hermoso

    Jenny Hermoso protagonista sul palco del Pallone d’Oro. Alla calciatrisce spagnola del caso Rubiales – il bacio ‘rubato’ alla premiazione del Mondiale che portò alle dimissioni del presidente federale – è andato il premio Socrates per il ‘calcio sociale’. “Mi sono ricordata – ha detto ricevendo il premio – di una bambina che un giorno mi disse che sognava di diventare una calciatrice, come me. Lei merita un calcio libero dalla violenza di genere. Dobbiamo agire per rendere il mondo un posto migliore”. LEGGI TUTTO