Alla vigilia del match tra Elfsborg-Roma, il capitano giallorosso è tornato a parlare dell’esonero di De Rossi a Sky: “Ringrazio Daniele per tutto quello che ci ha trasmesso, è eccezionale umanamente e professionalmente. Non ci aspettavamo l’esonero, non sentivamo il bisogno di cambiare. Non capisco i fischi dei tifosi, sono sempre stato il primo a metterci la faccia, mi prendo sempre le mie responsabilità, non accetto che il mio nome sia accostato a cose che non farei mai”
ELFSBORG-ROMA LIVE
C’è stata una bella scarica di adrenalina nello spogliatoio nelle ultime settimane con l’addio di De Rossi. Come ha reagito il gruppo? Come state gestendo questo passaggio dal vecchio allenatore al nuovo? Facci il punto su questo periodo non tranquillo
“Prima di tutto partirei ringraziando Daniele per tutto quello che ci ha trasmesso. Ovviamente è stato difficile perché la squadra sentiva che lui ci dava tanto a livello umano e in campo. Lui e il suo staff sono eccezionali umanamente e professionalmente, raggiungeranno tutti gli obiettivi che vorranno raggiungere. E’ stato difficile inizialmente”.
Non vi aspettavate l’esonero di De Rossi?
“Non ce lo aspettavamo, il gruppo non sentiva il bisogno di cambiare. Ovviamente non eravamo contenti dei risultati, questo è abbastanza scontato. C’era una serenità in cui si lavorava molto bene, per cui i risultati sarebbero arrivati, di questo eravamo sicuri. Il gruppo comunque ha reagisto bene. Alla fine ci sono dei momenti in cui vai avanti perché indossi una maglia e uno stemma sul petto che è più importante di qualsiasi cosa. Juric sotto questo aspetto è stato eccezionale, ha capito perfettamente il momento di tristezza del gruppo dovuto a un cambio che non era voluto da noi, penso che questo sia chiaro. Le cose sono cambiate, ma noi siamo con il mister, lavoriamo forte cercando di prendere tutto quello che vuole darci per mettere in pratica al 100% il suo modo di giocare per vincere le partite”.
Aiutami a capire una cosa: tu hai quasi 300 partite con la maglia della Roma, 52 gol segnati, momenti di eccellenza e momenti meno buoni, hai sollevato una Coppa, senso di appartenenza clamoroso, hai stretto i denti e hai giocato anche con qualche problema. Perché quei fischi verso di te? Sei colpevole di cosa secondo i tifosi?
“Non te lo so dire. So cosa vuol dire essere il capitano dopo due grandi come Totti e De Rossi, più che una responsabilità è un onore, ma anche un onere, quindi so che io sono il primo indiziato quando le cose non vanno bene, ed è giusto così. Come succede in una famiglia: quando le cose non vanno bene i genitori devono assumersi le proprie responsabilità. Io non farò mai pagliacciate, ormai avete capito come sono fatto, mi sono preso le mie responsabilità e sono sempre stato il primo a metterci la faccia. Per un giocatore è giusto essere criticato se le prestazioni non sono all’altezza delle aspettative, cerco di essere il più obiettivo possibile, anche quando si parla di me stesso. Quello che non accetto è vedere il mio nome accostato a fatti che io non farei mai, non solo come giocatore, ma anche come uomo. Questo non lo posso accettare”. LEGGI TUTTO