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    Siviglia-Inter, le chiavi tattiche della finale di Europa League

    Contro la qualità del palleggio della squadra di Lopetegui, gli uomini di Conte dovranno essere ordinati e decisi per non lasciare il controllo della partita al Siviglia. Calcio d’inizio alle 21, diretta su Sky Sport Uno e Sky Sport Football

    L’Inter torna a disputare una finale europea a dieci anni dall’ultima volta, dopo un percorso più che convincente nella fase a eliminazione diretta. Di fronte troverà il Siviglia, una squadra che non solo è la regina della competizione dal punto di vista delle vittorie, ma è anche uno dei progetti tattici più convincenti della stagione. Si tratta di due squadre ambiziose nella costruzione delle occasioni, anche se in maniera molto differenti. Come le precedenti squadre di Lopetegui, il Siviglia è molto fluido, pur mantenendo dei riferimenti evidenti in alcune individualità, e basa la sua produzione offensiva soprattutto sull’utilizzo dell’ampiezza. È un avversario da non sottovalutare per l’Inter di Conte che, nonostante l’ottima prova dal punto di vista difensivo (specialmente nel pressing alto) contro lo Shakhtar, dà il suo meglio quando riesce a non farsi schiacciare e a tenere il controllo del possesso.

    L’uso dell’ampiezza del Siviglia
    Lopetegui ha costruito una squadra che nelle rotazioni posizionali ricorda abbastanza la sua Spagna, secondo il principio “7 fuori 3 dentro”, che prevede il mantenimento di una struttura perimetrale composta da sette giocatori all’interno della quale se ne muovono tre di supporto per far progredire l’azione e coadiuvare il palleggio. Il senso di questa disposizione tattica è quello di dare ai giocatori dei riferimenti immediati sull’esterno, così da garantire una copertura costante dell’ampiezza, e delle soluzioni di passaggio pur mantenendosi sempre in movimento e scambiandosi di posizione. Le caratteristiche di Ever Banega trovano terreno fertile in questo ecosistema grazie alla sua capacità di riconoscere gli spazi, leggere i movimenti dei compagni e toccare la palla con eleganza, portandola, muovendola corta o cambiando lato per pescare l’esterno sulla fascia opposta.

    Ed è proprio Banega ad avere un’importanza fondamentale per il funzionamento delle combinazioni di fascia. Quando il Siviglia costruisce dal basso, l’argentino si abbassa alla sinistra dei due difensori centrali formando una linea a tre e consente a Reguilon di avanzare prendendo campo, ma non è raro vederlo battere la fascia anche in zone più avanzate, in sovrapposizione o a supporto per la transizione. Fernando e Jordan, gli altri due centrocampisti, in queste fasi agiscono sostanzialmente come una coppia. Per consentire l’avanzata di Reguilon a sinistra e Navas a destra, sono importanti i movimenti dei due esterni d’attacco, Ocampos e Suso, che devono stringere la loro posizione al momento giusto; ma anche En-Nesyri, punta marocchina arrivata a gennaio dal Leganes, ha la tendenza a defilarsi molto, soprattutto a sinistra, per sovraccaricare il palleggio laterale e creare spazi al centro che vengono attaccati dai compagni. 

    Lo stile offensivo dei due terzini di Lopetegui è diverso: Jesus Navas, nonostante l’età, fa parecchio movimento, ha un approccio diretto e forse più individualista, Reguilon è rapido e propositivo ma più incline al fraseggio coi compagni. Entrambi agiscono sostanzialmente come se fossero dei quinti di centrocampo, ma di base il Siviglia parte da una linea difensiva a 4, dunque gli spazi che lasciano alle loro spalle possono essere sfruttati dall’Inter in transizione, anche se i centrali di Lopetegui sono ormai abituati a uscite coraggiose per compensare, e anche i mediani danno un discreto apporto.

    Una bella prova per il pressing dell’Inter, ma non solo
    Considerando la fluidità del Siviglia, un tema chiave della sfida sarà la capacità dell’Inter di adattarsi agli scambi di marcatura e ai tempi di pressione. Nelle ultime uscite Conte ha di fatto stravolto la catena di destra rispetto al resto della stagione, con Godin preferito a Skriniar e D’Ambrosio al posto di Candreva. Dalla sinistra del Siviglia potrebbero arrivare le azioni più creative, dunque non sarebbe strano vedere un sistema di pressing simile a quello visto contro lo Shakhtar: Barella a uscire in prima linea insieme agli attaccanti, questa volta invece che contro il terzino sinistro avversario, per contrastare l’abbassamento di Banega, mentre D’Ambrosio potrebbe stare più bloccato per controllare le salite di Reguilon. Con gli altri due centrocampisti di Conte sui corrispettivi avversari, l’Inter potrebbe avere teoricamente un vantaggio nelle uscite in pressing, dato che si formerebbero una serie di accoppiamenti naturali, senza necessità di elaborate scalate per contrastare lo scaglionamento del Siviglia. 

    Il pressing dell’Inter contro lo Shakhtar, con Barella a innescarsi sul passaggio verso il terzino sinistro. Contro il Siviglia, in quella posizione in avvio azione potrebbe esserci Banega.

    La squadra di Lopetegui muove però il pallone molto meglio dello Shakhtar e inoltre la mobilità dei tre giocatori offensivi, anche in appoggio, dovrà essere adeguatamente contrastata dal trio Godin-De Vrij-Bastoni, ma anche supportata a dovere dai centrocampisti per assorbire gli inserimenti.

    Dopo una serie di prestazioni convincenti, Barella potrebbe essere chiamato a confrontarsi con un avversario di un altro livello come Banega, particolarmente complicato da contenere. Certo, c’è sempre la possibilità che Conte scelga diversamente, magari alzando il quinto di destra e abbassando l’ex Cagliari in corrispondenza di Reguilon; di sicuro si tratta di una sfida stimolante da preparare in termini di organizzazione senza palla.

    L’Inter dovrà però cercare di non limitarsi a mettere in crisi la costruzione avversaria: il percorso avuto in questa stagione, sia in campionato che in coppa, meriterebbe una chiusura degna delle migliori intenzioni del suo allenatore, e dunque è lecito aspettarsi che il palleggio nerazzurro non si fermi proprio sul più bello, e che Lukaku e Lautaro vengano sfruttati adeguatamente per ingaggiare duelli o per impegnare Koundé e Carlos, una coppia ben assortita e abituata a giocare sul filo del rasoio, ma che potrebbe patire il confronto.

    Un altro elemento che potrebbe essere decisivo nello sviluppo della partita è la possibilità di Lopetegui di inserire dalla panchina soluzioni differenti, per temperamento e caratteristiche, come Munir o De Jong, subentrati con profitto contro lo United e che hanno consentito al Siviglia di compattarsi definitivamente e non concedere più nulla. Ma Lopetegui ha a disposizione anche soluzioni interessanti come Oliver Torres o Franco Vazquez; insomma, rispetto a Conte, forse, potrebbe variare di più a gara in corso.

    Fatta eccezione per i tentativi di integrazione di Eriksen e qualche esperimento di rotazione con la coppia di centrocampisti in costruzione, Conte non ha ritoccato molto nel corso della stagione. Come la sua storia ci insegna, il suo metodo di allenamento è incentrato sull’ottimizzazione totale del sistema scelto, una volta trovata continuità di interpretazione. Sotto questo punto di vista, Lopetegui è forse più imprevedibile e nella singola gara potrebbe sorprendere con qualche soluzione particolare. Il recupero di Sanchez, in questo senso, è molto utile poiché il cileno ha dimostrato di poter dare delle sterzate nette all’andamento delle partite. Infine, un giocatore come Eriksen dalla panchina, nonostante tutto, rimane un lusso per pochi.

    Conte cercherà di portare a casa la sua prima finale europea in maniera coerente con la sua identità e col suo percorso stagionale, ma dovrà essere sensibile nel cogliere gli eventuali momenti chiave della partita, perché l’avversario, probabilmente, lo sarà.

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    Siviglia-Inter, le probabili formazioni della finale di Europa League

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    LA PROBABILE FORMAZIONE DEL SIVIGLIA – 4-3-3 per Lopetegui con l’ex City Navas e Reguillon, oggetto del desiderio del Napoli, sulle corsie. A centrocampo c’è l’ex Inter Ever Banega con Fernando e Jordán. In attacco tridente composto da Suso, En-Nesyri (preferito a De Jong) e Ocampos. Quest’ultimo ha svolto la rifinitura con una vistosa fasciatura alla gamba, ma dovrebbe esserci dal 1′ LEGGI TUTTO

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    RAC1: “Messi a Koeman: Mi sento più fuori che dentro al Barcellona”

    BARCELLONA (SPAGNA) – Il Barcellona è pronto a iniziare un nuovo ciclo con Ronald Koeman, ma rimane un grosso punto interrogativo legato alla permamenza o meno in blaugrana di Lionel Messi. Il fuoriclasse argentino ha interrotto anticipatamente le proprie vacanze per incontrare il nuovo allenatore dei catalani. L’emittente radiofonica RAC1, ha già dato alcune anticipazioni circa il colloquio tra la Pulce e l’ex ct dell’Olanda. 
    Barcellona, Messi a colloquio con Koeman
    Il sei volte Pallone d’Oro avrebbe detto che “il suo futuro al Barcellona non è chiaro”. Il giocatore gli ha assicurato che “in questo momento guarda più fuori che dentro la società, ma è consapevole delle difficoltà che il club dovrà affrontare per via delle sue condizioni contrattuali”. Il contratto di Messi con il Barcellona scadrà infatti a giugno 2021 e, sempre secondo RAC 1, la società avrebbe dichiarato “di non voler fare alcun commento della discussione tra l’allenatore e Messi”. LEGGI TUTTO

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    Mentre si attende la decisione del calciatore, il presidente del Lille Gerard Lopez a Talk Sport ha commentato: “È giusto dire che Napoli e Arsenal solo fortemente interessate a Gabriel. Gli abbiamo dato tutto il tempo per prendere una decisione. Abbiamo sempre detto ‘guarda, se abbiamo un accordo con due o tre club e gli accordi sono gli stessi, allora non creeremo una gara di offerte’. Non credo di esagerare se dico che la scelta verrà fatta tra oggi e domani. Non sono in grado di dire quale sia questa scelta. Gli abbiamo dato alcuni consigli ma non ci piace parlarne in pubblico. Abbiamo parlato di dove dovrebbe andare, ma alla fine lui e il suo ambiente fanno una scelta e noi la sosteniamo. Arsenal? Non voglio dirlo e non voglio parlare per il giocatore”.  LEGGI TUTTO

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    Isla ricomincia dal Brasile: l'ex Udinese e Juve ha scelto il Flamengo

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    Vertice immediato tra Leo Messi e il nuovo tecnico del Barcellona Ronald Koeman. È questa l’indiscrezione riportata da TyC Sports, secondo cui la ‘Pulce’ avrebbe interrotto le sue vacanze per incontrare già in giornata l’ex ct della nazionale olandese: argomento di discussione il nuovo progetto tecnico che ha in mente l’allenatore e le intenzioni del capitano dei catalani, la cui permanenza in blaugrana è stata messa in discussione dopo l’eliminazione in Champions League per mano del Bayern Monaco.
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    Lukaku è il Conte pensiero dentro il campo

    L’analisi di Lele Adani nello studio post partita di Sky Sport: “Lukaku è Conte, la prosecuzione del suo pensiero. Ha cancellato, sportivamente parlando, Mauro Icardi, ed è senza dubbio l’uomo più importante di questa Inter”
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    Cina, riaprono gli stadi: 1.900 spettatori per Shangai Sipg-Pechino Guo'an

    ROMA – In Italia, secondo quanto riferito dal consigliere del Ministero della Salute Walter Ricciardi, “la riapertura degli stadi al momento non è possibile, con questi numeri non lo possiamo ancora fare. Le partite di calcio, inoltre, si possono svolgere solo senza pubblico”. Al contrario, in Cina, proprio dove è partita la pandemia, danno il via libera ad un parziale ritorno del pubblico. Sabato prossimo, per la sfida di Super League fra lo Shangai Sipg dei brasiliani Hulk e Oscar e il Pechino Guo’an, sono previti 1.900 spettatori.
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    Cina, riaprono gli stadi
    Dopo una riunione fra i vertici della federcalcio cinese e le autorità locali è stato deciso di dare il via libera alla presenza sugli spalti di 1.900 spettatori. Mille di queste persone saranno 500 tifosi dello Shangai e 500 del team di Pechino. Secondo quanto anticipato dal Quotidiano della Gioventù, ci sarà poi il personale di servizio e quello della sicurezza, e un gruppo di coloro che hanno prestato opera dopo le recenti inondazioni nel sud della Cina che ora, come premio, potranno assistere alla partita. In tutto, come detto 1.900 persone, che dovranno indossare la mascherina, fornire un attestato che dimostri l’effettuazione negli ultimi sette giorni di un test del Covid-19 e rispettare le misure di distanziamento, che dovrà essere di almeno un metro. A ogni spettatore verrà misurata la temperatura al momento di entrare nello stadio. LEGGI TUTTO