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    Slot contro Maresca, Liverpool-Chelsea: è ‘Ritorno al… futuro’

    Entrambi, però, grazie alla forza delle idee e a una personalità importante stanno vincendo la personale scommessa. Ecco perché la sfida di oggi rappresenta un primo vero esame di maturità. In verità, lo è più per il Chelsea a cui manca una vittoria con una rivale di alto livello per ribadire in modo più serio di essere tornata grande. Grande sì, ma probabilmente non ancora pronta a lottare per il titolo, come lo stesso Maresca ha voluto evidenziare alla vigilia della sfida di Anfield: «Non vedo, in questo momento, il Chelsea così vicino a questo tipo di club per molte, molte ragioni» – ha risposto il tecnico italiano a chi gli chiedeva se quella col Liverpool fosse una sfida fra due contendenti per il titolo. «Di sicuro, però, lavoriamo ogni giorno per essere più vicini a questi club». L’entusiasmo, però, è ritornato altissimo a Stamford Bridge: la sensazione, infatti, è che la strada intrapresa sia finalmente quella giusta. Dopo due anni di nulla o quasi, il Chelsea ha di nuovo un’identità tattica e anche un gruppo di giocatori funzionali che Maresca ha saputo selezionare fra l’abbondate, o meglio, eccessiva disponibilità di capitale umano accumulato in due stagioni di spese folli e talvolta insensate. Fra questi stanno venendo fuori anche i campioni: come per esempio Cole Palmer, che da quando ha lasciato il City per trasferirsi sulle rive del Tamigi è esploso in modo clamoroso, forse addirittura oltre le stesse aspettative del club. È lui il leader tecnico di questo Chelsea, l’uomo che alcuni in Inghilterra hanno definito addirittura come “un futuro Pallone d’Oro”. Già sei reti e cinque assist in questa Premier per il ragazzo di Manchester, ma guai a pensare che possa essere sempre lui a risolvere i problemi dei Blues: «Se pensiamo che Cole risolverà tutti i nostri problemi, commettiamo un grosso errore» – ha sottolineato lo stesso Maresca. «Così facendo metteremmo tutta la pressione sulle sue spalle e questo è sbagliato». Chi, invece, sembra non far nemmeno caso alla pressione è Arne Slot. Arrivato ai Reds nella quasi indifferenza generale, il tecnico olandese, senza stravolgere molto, ha riproposto un Liverpool ad alta intensità, in linea con quello di Klopp, ma più paziente quando si tratta di dover aspettare l’avversario. E questo inizio quasi perfetto in cui tutti i protagonisti, da Salah a Van Dijk, da Diogo Jota a Alexander-Arnold, sembrano tornati sui livelli migliori è diretta conseguenza di una rivoluzione morbida messa in piedi da un allenatore poco avvezzo alle chiacchiere, ma tremendamente efficace. LEGGI TUTTO

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    Terremoto in Portogallo, il Benfica trema: “Sparirà dal calcio per tre anni”

    Il club lusitano ha diramato, tramite i suoi organi di stampa, una nota sull’accaduto: “Lo Sport Lisboa e Benfica e i suoi avvocati analizzeranno nel dettaglio l’accusa notificata oggi che ritiene responsabile il club, per presunti atti attribuiti al suo ex presidente e ad un ex consigliere. A tempo debito verrà presa una posizione procedurale, ma non c’è dubbio sul fatto che il Benfica si difenderà, senza esitazione, da tutte le accuse infondate (per quanto è stato possibile analizzare, sono infondate), così come da qualsiasi altra cosa che possa andare ad incidere sui propri diritti ed interessi”. Non è accusato di nulla invece l’attuale presidente del Benfica, Rui Costa, in quanto totalmente estraneo ai fatti contestati LEGGI TUTTO

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    “Douglas Luiz con noi ha fatto la differenza. Cambiare club e paese non è facile”

    Con l’esaurirsi degli impegni delle nazionali tra qualificazioni ai Mondiali 2026 e la Nations League i campionati sono pronti a ripartire. E, immediatamente dopo, ci sarà anche il terzo turno della nuova Champions League 2024/2025 che vedrà il Bologna sfidare l’Aston Villa. Alla guida dell’area sportiva degli inglesi c’è una vecchia conoscenza del calcio italiano, l’ex Roma Monchi. Proprio in vista di questo importante appuntamento, il dirigente sportivo ha ripercorso i suoi anni in Italia fino alla gara di novembre contro la Juventus dove ritroverà Douglas Luiz.
    Le dichiarazioni di Monchi
    L’Aston Villa è tornato a giocare nella Coppa dalle grandi orecchie dopo molti anni. Una qualificazione arrivata sotto la dirigenza di Monchi: “Siamo stati tanti anni senza giocare in Europa e in Champions, ma la fedeltà dei tifosi non si è mai persa. Abbiamo tante motivazioni per trovare la vittoria. Quando abbiamo raggiunto la qualificazione abbiamo festeggiato, è stato bellissimo. Eravamo tutti là, è stato un momento che ricorderò per tutta la vita. Era il premio a una stagione incredibile”. Ha poi citato un tifoso speciale: “Stiamo parlando di un club storico, ci sono tanti tifosi, compreso il Principe William”.
    Su Unai Emery che ha ritrovato dopo l’esperienza al Siviglia: “Abbiamo un bellissimo rapporto. Sono contento di poter lavorare ancora con lui, è un grande lavoratore, negli allenamenti è il primo ad arrivare e l’ultimo ad andarsene”. E sul ruolo degli allenatori in Premier League: “Comandano loro, negli altri campionati dove ho lavorato è diverso”.
    E un’altra novità in Champions è rappresentata dai prossimi avversari degli inglesi, il Bologna: “Essere favoriti o meno non cambia nulla, ognuno può pensare quello che crede. Il nostro inizio di stagione è stato positivo, quello del Bologna così così, sicuramente sarà una sfida difficile, ne sono sicuro al 100% perchè conosciamo bene la squadra rossoblù e le formazioni italiane, è vero che giocando al Villa Park abbiamo forse un piccolo vantaggio, ma sarà una gara di Champions e come tutte sarà molto complicata”. E Giovanni Sartori, sua vecchia conoscenza, è oggi uno dei dirigenti della squadra emiliana: “Ho un buon rapporto con lui, lavorava all’Atalanta quando io ero alla Roma. Per lui parlano i risultati, è un punto di riferimento per la direzione sportiva, in Italia e in Europa”.
    Su Douglas Luiz e la Roma
    A novembre ci sarà il big match contro la Juventus dove ritroverà il grande ex, Douglas Luiz, trasferitorsi dall’Aston Villa in bianconero nell’ultima sessione di calciomercato: “Parliamo di un calciatore forte, l’anno scorso è stato fondamentale per noi. Cambiare paese, squadra e campionato può essere sempre un problema, ma sono convinto che presto ritroverà il suo miglior rendimento diventando un giocatore importante per la Juve”.
    Non poteva mancare il ricordo degli anni a Roma: “Ho vissuto due anni meravigliosi, la prima meglio della seconda, ma è un club che resterà per sempre nel mio cuore. Ricordo il quarto di finale di Champions contro il Barcellona, qualcosa di speciale che ricorderò per sempre così come tutti i tifosi giallorossi. Per me l’esperienza romana è stata bellissima. De Rossi? Non sono lì, non so come siano andate le cose, ma nessuno può mettere in discussione l’amore che Daniele ha nei confronti della Roma. L’anno scorso ha fatto bene, ma non so cosa sia successo quest’anno, quindi non posso parlarne”.
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    Effetto Messi sulla Mls: record storico di presenze

    Dopo il flop dell’ultima Copa America, giocata a cavallo tra giugno e luglio, arriva una buona notizia per il calcio a stelle e strisce: la Mls 2024 ha sfondato il tetto di 11 milioni di spettatori live, e ci sono ancora da giocare i playoff per l’assegnazione del titolo. Il record precedente apparteneva al 2023 ed era di 10.900.804 spettatori. Numeri importanti per uno sport, che qui chiamano soccer, e per un Paese e che si appresta a ospitare il Mondiale per club Fifa a fine stagione e la Coppa del Mondo di calcio nel 2026. Il record di tifosi presenti è stato registrato lo scorso 13 aprile durante la partita Sporting Kansas City-Inter Miami CF con 72.610 presenze, costringendo i padroni di casa a giocare all’Arrowhead Stadium, generalmente dedicato alla Nfl, invece che al Children’s Mercy Park, il quale ha una capienza poco superiore ai 18mila. Il 4 luglio al Rose Bowl ce ne sono stati 70.076 per Los Angeles FC-LA Galaxy (2-1) – entrambe hanno impianti con una capienza poco superiore a 20mila – e 65.612 appassionati hanno assistito a New England Revolution-Inter Miami FC 1-4. 
    Sud America rules
    L’Inter Miami CF, di proprietà di David Beckham e dei suoi soci statunitensi Jorge e Jose Mas, è entrato nella Mls nel 2020 e dopo alcuni anni di rodaggio sembra pronto a vincere il suo primo campionato, grazie alle reti di Lionel Messi, 17, e Luis Suarez, 18, la migliore coppia d’attacco del torneo, un mix devastante tra la classe dell’argentino e la fame chimica dell’uruguaiano sotto porta. Attualmente il LA Galaxy è quello che ne ha vinti di più, 5, seguito dal D.C. United, 4, e dal Columbus Crew, 3: con quest’ultimi che ne hanno conquistati 2 nelle ultime 4 stagioni, non male. Attualmente nella Eastern Conference l’Inter Miami CF è in testa alla classifica e già qualificato per la prossima Concacaf Champions League, mentre nella Western l’alter ego è il LA Galaxy. Nel 2020 l’Inter Miami CF è stato eliminato da Nashville nel turno preliminare dei playoff, nel 2021 non si è qualificato, nel 2022 è uscito al primo turno per mano di New York City e nel 2023 non si è qualificato. Ma visto come è andata la stagione regolare le aspettative dei tifosi rosanero sono sicuramente più alte rispetto agli scorsi anni. 
    La Mls crescerà ancora
    In estate è stata giocata anche la Leagues Cup, competizione tra club della Mls e club della Liga MX, per confrontarsi con le squadre messicane più forti e fare il salto di qualità; quest’anno è stata vinta dal Columbus Crew contro Los Angeles FC e le semifinali erano tutte a stelle e strisce. La media spettatori è stata di 17.131. Dalla prossima stagione, inoltre, la Mls passerà da 29 a 30 franchigie, con l’aggiunta di San Diego FC. Ben 5 squadre, infatti, si sono aggiunte dal 2020 a oggi, anche se i risultati ci dicono che per vincere serve anche l’esperienza e in queste stagioni il trofeo è passata dall’Ohio a New York, poi a Los Angeles per tornare in Ohio, Columbus per la precisione. Una crescita, se restiamo ai tifosi, ancora lontana da quella di altri club e altri campionati. La Bundesliga, restando ai cinque maggiori europei, ha una media di 39.512 con il 96,4% di riempimento degli impianti, la Premier League 38.557, 97,6%, la Serie A 30.911, 82,8%, la Liga 29.017, 81,4%, e la Ligue 1 27.113, 85,4%. I primi cinque club al mondo invece sono: River Plate, 84.567, Borussia Dortmund, 81.365, Bayern Monaco, 75.000, Manchester United, 73.971, e Inter, 72.845; tra i primi venti ci sono anche Milan e Roma. Dove storia, tradizione, passione, campioni e vittorie formano una miscela insuperabile. E Messi, all’Inter Miami CF, è riuscito a mettere un primo tassello, in attesa di tutti gli altri. LEGGI TUTTO

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    Ten Hag appeso a un filo: “Abbiamo bisogno di tempo…” Aston Villa capolinea?

    Sono tante le tematiche affrontate e approfondite dal tecnico, ma è la pachina traballante dell’olandese a concentrare le attenzioni dei tifosi e addetti ai lavori. Secondo alcune indiscrezioni, una sconfitta a Birmingham sarebbe fatale. “Non voglio parlare di altro” ha sibilato il mister a una domanda inerente al suo futuro incerto. Sembrebbe che la dirigenza dello United abbia anche tentato un sondaggio con Simone Inzaghi, allenatore dell’Inter, che però avrebbe immediatamente scartato.
    Le dichiarazioni di Ten Hag
    L’allenatore ha aperto la conferenza stampa analizzando il collettivo che spesso non si comporta da squadra e sul rendimento di Ugarte: “Siamo insieme, la proprietà, il team dirigenziale e lo staff. Abbiamo acquistato di nuovo giocatori nuovi e giovani e dobbiamo integrarli. Come Ugarte, la posizione n. 6 era assolutamente una delle posizioni che volevamo ingaggiare questa stagione, ma ha bisogno di tempo per integrarsi. Nel calcio di alto livello, non hai tempo. Deve abituarsi al nostro modello di gioco, ai suoi compagni di squadra, all’intensità della Premier League. Quindi ha bisogno di tempo”.
    Sul ritorno in campo di Hojlund: “Sono molto contento. Penso che abbia avuto un buon ritorno, ma non siamo riusciti a farlo giocare nei primi due mesi della stagione. Spero che ora sia in forma e che continui a migliorare la forma fisica. Deve anche essere costantemente in forma questa stagione e questo ci aiuterà. Quindi ci sono sicuramente più aree in cui miglioreremo, e poi questa squadra potrà crescere vedremo dove saremo alla fine della stagione”.
    A far discutere è stata la doppia espulsione, tra campionato ed Europa League di Bruno Fernandes. La prima annullata, mentre in coppa ha lasciato i compagni in inferiorità numerica contro il Porto:  “Il cartellino rosso è stato annullato per Bruno, quindi è stato riconosciuto che è stato un errore domenica. È stato molto sfortunato a Porto e ha dato tutto per fare gol. Era al momento giusto, nel posto giusto, ma è arrivato dal lato cieco. Quindi non la definirei indisciplina. L’altra parte, sì, dobbiamo migliorare, questo è sicuro. Siamo stati molto disciplinati e per i primi 25 minuti nel posizionamento. Abbiamo creato occasioni, al momento giusto, abbiamo accelerato il gioco. Sicuramente, possiamo migliorare e dobbiamo migliorare se vogliamo che sia un successo. Possiamo ottenere successi come nelle ultime due stagioni, vincendo trofei, solo quando miglioriamo, quindi sicuramente lavoreremo su questo”.
    La squadra ha un problema di concentrazione durante le partite? “Cos’è un problema mentale? Parliamo di una gamma, uno spettro di argomenti e devi affrontarli nel modo giusto. Quindi questa squadra ha fiducia, non ci rinuncia. In quella gamma di mentalità, hanno una mentalità forte ma, in altre parti, devono fare un passo avanti. Se vuoi vincere trofei, in alcune aree, dobbiamo migliorare”. LEGGI TUTTO

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    Elfsborg-Roma 1-0, le pagelle della partita di Europa League

    Una brutta Roma cade in Svezia contro l’Elfsborg e complica il suo cammino in Europa League. Prima sconfitta della gestione Juric. Il migliore è Pellegrini, entrato nel finale, e autore dell’occasione più importante con una traversa. Ottimo anche Svilar che ha salvato in diverse occasioni la propria porta. Le pagelle di Federico Zancan
    ELFSBORG-ROMA LIVE LEGGI TUTTO

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    Elfsborg-Roma, il risultato in diretta LIVE

    ELFSBORG (3-4-2-1): Pettersson; Ibrahim, Henriksson, Yegbe; Hedlund, B. Zeneli, Ouma, Hult; Qasem, A. Zeneli; Baidoo. All. Hiljemark.
    ROMA (3-4-2-1): Svilar; Celik, N’Dicka, Hermoso; Saud, Paredes, Pisilli, Angelino; Soulé, Baldanzi; Shomurodov. All. Juric LEGGI TUTTO