consigliato per te

  • in

    L’allievo supera il maestro? Il Friburgo post Streich sogna la Champions

    Nell’estate 2024 Christian Streich ha lasciato il Friburgo dopo quasi 13 anni da capo allenatore della prima squadra, preceduti da oltre 15 stagioni nelle giovanili. La chiusura di un’era terminata con enorme gratitudine, ma anche quel pizzico di rimpianto per non essere riuscito a vincere un trofeo (una finale di Dfb-Pokal persa, due semifinali) e non aver portato la squadra in Champions LEGGI TUTTO

  • in

    Real Madrid, pari con l’Osasuna tra mille polemiche

    PAMPLONA (SPAGNA) – Solo un pareggio con l’Osasuna per il Real Madrid, che non va oltre l’1-1 a El Sadar, nel bel mezzo dello spareggio di Champions League con il Manchester City. Partita che promette una lunga sequela di polemiche per le decisioni del signor Munuera Montero, che nelle fasi finali del primo tempo ha espulso Bellingham per proteste e, nella ripresa, ha concesso il controverso rigore dell’1-1 ai navarri, realizzato da Ante Budimir, che così ha risposto alla rete iniziale di Mbappé. Solo 2 punticini nelle ultime 3 partite di Liga per i blancos, che ora potrebbero essere scavalcati dall’Atletico, che se la vede con il Celta.

    Sblocca Mbappé

    Tre cambi rispetto al vittorioso 3-2 dell’Etihad di martedì scorso per Carlo Ancelotti, che con più di un pensiero al ritorno con il City, fa rifiatare Mendy, Ceballos e Rodrygo, rilevati da Fran Garcia, Modric e Brahim Diaz. Variazioni che non cambiano troppo l’atteggiamento del Real, che come in Champions parte bello determinato e, al 3’, fallisce un facile colpo di testa da posizione ravvicinata, con Vinicius, che pochi istanti prima aveva richiesto un rigore a gran voce, per un fallo di mano di Catena. I blancos continuano a spingere e, al 15’, passano meritatamente in vantaggio con Mbappé, che servito dalla destra da Valverde, brucia il diretto marcatore Herrando e insacca il suo 17º gol nel torneo, 25º in stagione.

    Bellingham vede rosso

    L’Osasuna prova a reagire con una volée dal limite di Aimar Oroz, ma la palla sorvola di poco la traversa. Poi, la partita si scalda. Ancelotti chiede a gran voce un rigore per un tocco di mano, in area, di Juan Cruz e si guadagna un cartellino giallo. Dopo un nuovo tentativo di Oroz, che trova la straordinaria risposta di Courtois, che devia in angolo, Vinicius si divora una seconda rete, calciando da centro area tra le braccia di Sergio Herrera. Nel frattempo, i padroni di casa aumentano l’intensità e gli animi si fanno sempre più incandescenti e, prima del 40’, Bellingham ha uno scambio di opinioni, in apparenza neppure troppo acceso, col direttore di gara Munuera Montero, che non esita ad espellerlo tra lo sconcerto generale. Incredulo, in panchina, Ancelotti. Nessun provvedimento, poco dopo, per uno spintone rifilato da Areso a Fran Garcia, che vola oltre i tabelloni pubblicitari piazzati a bordo campo.

    Il glaciale Budimir

    Ad inizio ripresa, l’arbitro prova a riprendere in mano la gara, sventolando subito due cartellini gialli ai locali Areso e Juan Cruz. Al 10’, però, arriva la seconda decisione controversa del pomeriggio. Dopo un nuovo miracolo di Courtois su Moncayola, la palla finisce tra i piedi di Budimir, che anticipa Camavinga, ma calcio fuori dallo specchio, mentre il francese finisce per colpirlo a un piede. Richiamato dal var, Munuera Montero decide per il rigore, per lo sconcerto della panchina del Real. Sul dischetto si presenta lo stesso ex Crotone e Sampdoria, che insacca con freddezza il suo 13º gol in campionato. Riacciuffato il pari, l’Osasuna continua a spingere, ma le occasioni non mancano neppure per il Real, che ci prova con gli spunti di Mbappé e Vinicius, mentre si unisce alla battaglia anche Rodrygo, che sostituisce Brahim Diaz. Nel finale, Mbappé s’invola sulla destra e ci prova un’ultima volta, ma trova l’ennesima gran risposta di Sergio Herrera. È pareggio. Solo 2 punti nelle ultime 3 di Liga per il Real. LEGGI TUTTO

  • in

    Tonali dopo Ancelotti: Guardiola, incubo Italia per decidere presente e futuro

    Una stagione difficile, la più complicata della carriera del Pep Guardiola allenatore, che in pochi giorni potrebbe trasformarsi in un disastro sportivo. Buona parte del futuro prossimo del Manchester City si deciderà nelle prossime due gare, (il resto lo deciderà, invece, la sentenza della Commissione indipendente chiamata a giudicare sulle presunte violazioni del fair play finanziario interno alla Premier contestate al club), quelle che LEGGI TUTTO

  • in

    Filippo Mane, il futuro italiano della difesa del Borussia Dortmund

    Escludendo Giovanni Federico, italiano nato e cresciuto in Germania, fino ad oggi l’unico giocatore partito dallo stivale ad avere giocato con la maglia giallonera del Borussia Dortmund è Ciro Immobile, in quella parentesi della stagione 2014/15 caratterizzata da una decina di gol, ma anche numerose difficoltà di ambientamento. Presto però potrebbe aggregarsi al gruppo Filippo Calixte Mane, difensore cen LEGGI TUTTO

  • in

    Ieri Ozil, oggi… Ducksch: il Werder ora sogna di tornare in Europa

    Mertesacker e Naldo in difesa, Tim Wiese (oggi wrestler) in porta, Frings e Borowski a dare sostanza al centrocampo, Mesut Özil a disegnare calcio sulla trequarti e un giovane rampante Marko Marin, promessa mancata, a supportarlo. È la colonna portante dell’ultimo Werder Brema che si è qualificato per una coppa europea, nella stagione 2009/10, quando il terzo posto della squadra allora allenata dal leggendario Thomas Schaaf centr&ogra LEGGI TUTTO

  • in

    Kvaratskhelia non scalda il Psg: poche luci a Parigi 

    Chiudi menuCorriere dello Sport.itCorriere dello Sport.itabbonatiLeggi il giornaleNaviga le sezioniSegui le DiretteLiveI nostri socialFacebookInstagramTwitterTelegramContinua ad esplorareContattaciFaqRSSMappa del SitoLa RedazioneEdizione DigitaleAbbonamentiFaqCookie PolicyPrivacy PolicyCondizioni generaliNote legaliPubblicitàChiudi menuCorriere dello Sport.it LEGGI TUTTO

  • in

    Musiala e i suoi… fratellini! Il Bayern è già nel futuro: tutti i talenti

    Il classe 2003 è senza dubbio il più luccicante dei tanti, tantissimi giovani prospetti su cui il Bayern spera di costruire il proprio futuro, ma è in buonissima compagnia, perché tra giocatori che stanno crescendo “in casa” e talenti che stanno mettendosi in luce in prestito in giro per l’Europa a Monaco vedono un domani più che radioso e brillante.

    Tutti i talenti del Bayern Monaco

    Primo della lista non può che essere Mathys Tel, pagato quasi trenta milioni di euro dal Rennes ormai due anni e mezzo fa, quando era solo un 17enne di enorme prospettiva: attaccante classe 2005, è il vice-Kane, ma anche una valida alternativa sulle ali. Vanta già 16 gol e 7 assist in 82 presenze, la maggior parte dalla panchina, ma è un numero enorme per un giocatore che non ha neanche vent’anni.

    Meno presenze, ma un ruolo maggiormente da protagonista ce l’ha il mediano classe 2004 Aleksandar Pavlovic, già punto fermo della prima squadra in coppia a centrocampo con Kimmich: è nato e cresciuto a Monaco, portato tra i grandi da Tuchel e confermatissimo da Kompany, è anche nel giro della nazionale tedesca.

    Giro in cui molto presto entrerà Paul Wanner, trequartista, anno di nascita 2005, più giovane debuttante di sempre in Bundesliga con il Bayern Monaco (16 anni e 15 giorni), ha anche origini austriache. Questo’anno è in prestito all’Heidenheim in massima serie (dove c’è anche il terzino classe 2003 Frans Krätzig), dopo aver brillato nella scorsa annata in Zweite con l’Elversberg.

    Se facciamo a gara di precocità, comunque, nessuno batte Lovro Zvonarek, che il Bayern ha preso dallo Slaven Belupo, in Croazia, dove era già capitano a 16 anni: quest’anno è in prestito allo Sturm Graz, con cui gioca anche la Champions League. Anche lui è classe 2005, come del resto anche Arijon Ibrahimovic, pariruolo sui cui nel mercato invernale ha deciso di puntare la Lazio in prestito con diritto di riscatto, su cui il Bayern ha mantenuto una recompra.

    All’Ulm c’è un altro fantasista 19enne, Maurice Krattenmacher, che sta mettendosi in luce in Zweite Liga: viene dall’Unterhaching, club da cui il Bayern ha prelevato anche la punta del 2008 Adu, attualmente ancora in prestito in Dritte Liga, ma di grandissima prospettiva. Come del resto il classe 2006 australiano Nestory Irankunda, ala di professione, pagato 3 milioni all’Adelaide United, o Guido Della Rovere, italiano, ex Cremonese, che sta crescendo in casa: nato nel 2007, per ora è stabilmente in seconda squadra, con l’augurio di ritagliarsi uno spazio tra i grandi. Una cosa è certa: avrà da sgomitare. LEGGI TUTTO