consigliato per te

  • in

    Ancelotti: “Messi il migliore di sempre? Non lo dirò mai…”

    “Messi il migliore di sempre? Beh, non lo so, onestamente. In ogni epoca ci sono stati giocatori molto forti, tanti. Un ‘Messi è il migliore della storia’ non uscirà mai dalla mia bocca. Io ho visto Maradona, Cruyff, alleno l’attuale Pallone d’oro, non so chi sia ‘il migliore della storia’”. Sono le parole di Carlo Ancelotti in conferenza stampa in vista della ripresa del campionato spagnolo dopo la pausa per i Mondiali in Qatar.
    Ancelotti in conferenza stampa
    Il tecnico del Real Madrid si è soffermato anche sul difficile rapporto tra Benzema e la nazionale francese: “Benzema è tornato il 10 dicembre e l’ho visto bene. Ha iniziato a lavorare con la squadra, ha giocato 30′ e 45′ in amichevoli e sta facendo bene, con un entusiasmo enorme. Dimostrerà tutte le sue qualità in questo tratto di stagione. Io non sono coinvolto nella decisione della Francia. Hanno valutato il momento di Karim e hanno pensato che non avrebbe avuto chance per giocare l’intero Mondiale”. Poi, sulle voci che lo accostano alla panchina del Brasile, ha spiegato: “Non so se sono interessati, perché non mi hanno contattato. Lo apprezzo comunque, ma la mia situazione è molto chiara: sono felice di questa avventura e continuerò fino a quando al Madrid mi diranno ‘è finita’”.
    Guarda la galleryRanking Uefa, la classifica aggiornata. La posizione della Juventus LEGGI TUTTO

  • in

    O'Neill, l'ultimo omaggio e le ceneri sparse sul campo

    TORINO – Un Natale triste ha portato via Fabian O’Neill, a soli 49 anni. Ora, le ceneri dell’ex centrocampista della Jventus, sparse nel campo, hanno riportato il talento uruguagio là dove aveva iniziato, nella città natale, Paso de los Toros. La cerimonia si è svolta nello stadio “Omar Odriozola”: su quel terreno, infatti, era sbocciato un campione, bravissimo sin da piccolo, tanto da diventare un idolo nel dipartimento di Tacuarembò. Voleva essere Zidane, sprofondò nell’alcolismo. «Ora riposa in pace», scrive Nicole O’Neill nel suo messaggio.Guarda la galleryIl Cagliari omaggia O’Neill: “Fabian nel cuore” LEGGI TUTTO

  • in

    Mbappé sulla finale: “Non digerirò mai la sconfitta. I loro festeggiamenti? Cose futili”

    PARIGI (Francia) – Kylian Mbappé, attaccante del Psg e della Francia, dopo la partita vinta in campionato contro lo Strasburgo grazie ad un suo gol su rigore al 95′, ha parlato con la stampa francese a proposito della finale persa ai Mondiali contro l’Argentina: “Ho chiacchierato con Messi dopo la partita, mi sono congratulato, perché è stata la ricerca di una vita per lui. Anche per me, ma ho fallito. I festeggiamenti dell’Argentina? Non sono un mio problema. Non bisogna sprecare energie in cose così futili, l’importante per me è dare il meglio di me stesso e per la società. Aspetteremo il ritorno di Leo per ricominciare a vincere partite e segnare gol”.
    Mbappé mette alle spalle le polemiche
    Alla domanda se avesse digerito la sconfitta in finale, Mbappé ha risposto: “Non credo che sarà mai digerita. Ora, come ho detto all’allenatore e ai compagni, non c’è motivo per il mio club di pagare per un fallimento nella nazionale. Il Psg non è responsabile della nostra sconfitta. Ho cercato di tornare con la migliore energia possibile, essendo il più positivo possibile. Non sto giocando una partita pazzesca, ma ho continuato a crederci, a spingere, perché sapevo che con niente avremmo potuto ribaltare la situazione ed è quello che abbiamo fatto nel finale nel match. Siamo molto felici”. Poi ha concluso: “Il messaggio è semplice, qualunque cosa accada con la nazionale, il Psg è un’altra cosa: sono determinato a riportare tutti i trofei nella Capitale”. LEGGI TUTTO

  • in

    Ben Seghir, debutto da favola a 17 anni: doppietta nel Monaco, come Titì Henry

    TORINO – Un debutto epico, da favola quello di cui si è reso protagonista Eliesse Ben Seghir, 17 anni, talento del Monaco. Prima gara in Ligue 1 e doppietta da tre punti contro l’Auxerre. Nella storia del club soltanto Titì Henry, ex Juventus e Arsenal, era riuscito a segnare due gol nella stessa partita alla stessa età (ma non all’esordio, eh).  Eliesse ha lasciato il segno e molti tifosi a bocca aperta, soprattutto per la rete con il tiro a giro, partendo da sinistra e accentrandosi per scoccare l’incredibile parabola col destro. Da applausi. E già scorrono i titoloni, i paragoni. Basta scegliere.
    Eliesse Ben Seghir, tra Francia, Marocco e Golden Boy?
    Nato a Saint Tropez da genitori di origine marocchina, il ragazzo è nazionale francese Under 18. C’è da giurare che entrerà nella prossima lista del Golden Boy di Tuttosport, tra l’altro vinto da Kylian Mbappé proprio quando giocava nel Monaco.
    Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

  • in

    Simeone: “Joao Felix? L'Atletico Madrid ha bisogno di lui”

    MADRID (Spagna) – Nessun divorzio, almeno per ora. Nonostante le indiscrezioni arrivate dai media spagnoli sul rapporto sempre più teso tra Joao Felix e l’Atletico Madrid, ci ha pensato Diego Simeone a gettare acqua sul fuoco. L’allenatore dei Colchoneros ne ha parlato nella conferenza stampa di oggi, alla vigilia del match contro l’Elche: “Non do conferme sul fatto che possa essere titolare, vivo alla giornata e penso a risolvere i problemi che mi trovo davanti, come sempre cercherò di mettere in campo i giocatori che mi possano consentire di vincere la partita, è questa l’unica cosa che conta. Per il resto è un calciatore di grande livello e se gioca come nelle prime partite del Mondiale per noi sarà importantissimo. Ha talento, è in forma e la squadra ha bisogno delle sue qualità. Abbiamo un buon rapporto tra professionisti, ma è chiaro che vista la mia posizione non si può essere d’accordo su tutto. Io cerco sempre di ottenere il massimo da ciascuno dei giocatori che la società mi mette a disposizione”.Guarda la galleryChi paga davvero i Mondiali? La top ten dei club che finanziano la Coppa
    Atletico Madrid, le parole di Simeone
    Il Cholo ha poi proseguito, chiedendo a tutti di compattarsi: “Siamo forti quando le quattro componenti sono uniti. Dobbiamo andare avanti come abbiamo fatto in questi anni”. Diego Simeone sa che dal suo Atletico Madrid ci si aspetta di più. I rojiblancos sono fuori dalle competizioni Uefa (ultimo posto nel girone di Champions) e a -13 dalla vetta in campionato. “In finale al Mondiale c’erano 5 nostri giocatori, abbiamo una buona squadra e chi non è riuscito a dare quel che vorrebbe è l’allenatore. Abbiamo giocatori importanti, la base della formazione che ha vinto il titolo c’è, manca qualche elemento, ma è l’allenatore che sta sbagliando”.
    Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

  • in

    Newcastle senza limiti: ora sogna di vincere la Premier. I motivi dell'exploit

    Come può una squadra passare in pochi mesi dal vestire i panni sgualciti e dismessi della classica candidata alla retrocessione a indossare quelli sfarzosi e scintillanti, tipici di chi lotta per gli obiettivi più prestigiosi? Beh, per referenze sull’argomento bisognerebbe rivolgersi ad uomo in particolare: Edward John Frank Howe, meglio conosciuto come Eddie Howe. Dopo la salvezza raggiunta dopo una splendida seconda parte della scorsa stagione, quest’anno, all’improvviso, il Newcastle si è ritrovato ad essere una macchina quasi perfetta, implacabile, capace di vincere praticamente contro chiunque e di tenere dietro in classifica corazzate del calibro di City, Tottenham, United, Liverpool e Chelsea. Il secondo posto in classifica a 7 punti di distanza dalla vetta dell’Arsenal, impronosticabile all’inizio della stagione, ora come ora, appare, invece, tutt’altro che il classico exploit invernale destinato a rientrare con i primi accenni di primavera. Da quasi due mesi e mezzo i Magpies sanno praticamente solo vincere: 8 le vittorie consecutive fra Premier e Coppa di Lega, alcune delle quali arrivate contro avversarie sulla carta più accreditate, come quelle contro il Tottenham di Conte e il Chelsea di Potter. L’ultima gara in cui la squadra di Howe non è riuscita a portare a casa l’intera posta in palio risale al 16 ottobre (lo 0-0 in casa dello United).Guarda la galleryNewcastle, il presidente Yasir Al-Rumayyan “gioca” prima della sfida al Crystal Palace

    Le ragioni della crescita

    Una crescita andata oltre le più rosee aspettative della stessa ricchissima proprietà saudita, la quale, nell’ottobre del 2021 è riuscita a mettere le mani sul club bianconero attraverso il consorzio guidato dal Public Investment Fund, fondo sovrano dell’Arabia Saudita, riconducibile direttamente alla famiglia reale saudita e a Mohammad bin Salman Al Sa’ud, primo in linea di successione al trono del Paese del Golfo Persico. Un passaggio di proprietà che, quindi, oltre a fare dei Magpies il club potenzialmente più ricco del mondo (il patrimonio stimato di Pif supera i 620 miliardi di dollari), ha portato in pochi mesi la squadra a diventare una delle protagoniste assolute del campionato più ricco del mondo. Una crescita improvvisa, sicuramente agevolata dagli investimenti sul mercato fatti dalla nuova proprietà lo scorso gennaio e in estate. Nessuna pazzia, però, solo prospetti giovani e utili al progetto di crescita come Alexander Isak, Sven Botman, Matt Targett, ma anche Bruno Guimarães, Matty Longstaff e l’esterno della Nazionale inglese, Kieran Trippier. Acquisti mirati a costruire una spina dorsale forte e giovane, per poi, magari più in là, cominciare a competere con i top club europei per quelli top in grado di portare il club a competere per gli obiettivi più importati. La tabella di marcia tracciata in estate prevedeva per questa stagione una salvezza da raggiungere con un certo anticipo, così da poter puntare poi a giocarsi un posto nell’Europa meno prestigiosa. Una tabella di marcia che, però, visto come stanno andando le cose, rischia di essere stravolta. I tifosi, ormai, sognano in grande.

    Guarda la galleryNewcastle, Eddie Howe è il nuovo allenatore: la presentazione ufficiale

    Dalle contestazioni ai sogni

    Sembrano trascorsi secoli dalle contestazioni che nelle scorse stagioni rappresentavano una costante ad ogni apparizione al St James’ Park. Sogni che, al momento, nessuno vuole spegnere. Nemmeno il solitamente molto cauto Howe, il quale dopo la nettissima vittoria ottenuta nel Boxing Day a Leicester, ha gettato via la maschera: «Voglio che i tifosi credano che possiamo fare tutto. La stagione è ancora abbastanza giovane e ci sono tutte le possibilità per noi. Possiamo ambire a qualsiasi traguardo». E se lo dice lui bisogna crederci. Con la nuova società, la rosa è stata chiaramente migliorata. Tuttavia, il vero segreto di questo Newcastle sembra essere proprio il 45enne tecnico inglese. Arrivato nello Staffordshire poco più di un anno fa, Howe ha rivoltato come un calzino la squadra precedentemente allenata da Steve Bruce, costruendo uno spogliatoio compatto e facendo migliorare praticamente tutti i singoli. Non è certo un caso che, nei mesi precedenti al Mondiale, quando la panchina di Gareth Southgate non sembrava più così stabile, il nome più forte per sostituire l’attuale ct della Nazionale inglese era stato proprio quello di Howe. A gennaio la squadra verrà ulteriormente migliorata e un nome su tutti sembra poter fare al caso dei Magpies: è quello del centrocampista del Chelsea e della Nazionale italiana Jorginho.

    Sullo stesso argomentoConte, solo un pari. De Zerbi, Liverpool e Arsenal vincono. Newcastle secondoPremier LeagueIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

  • in

    United, buona la prima dopo la rescissione con Ronaldo: Nottingham ko

    MANCHESTER (INGHILTERRA) – Finisce 3-0 il match dell’Old Trafford tra Manchester United e Nottingham Forest valido per la 17ª giornata di Premier League. L’uno-due firmato Rashford-Martial, nel giro di 3′, tra il 19′ e il 22′ della prima frazione di gioco, mette in discesa la partita per la formazione di Ten Hag che, dopo diverse occasioni sciupate, all’87’ sigla anche il tris con Fred. Nona vittoria in campionato per i Red Devils che volano a quota 29 punti in classifica, a -1 dal Tottenham di Antonio Conte, quarto ma con una partita in più. Sempre nove sono invece le sconfitte per la formazione di Cooper, penultima con soli 13 punti, uno in più del Southampton fanalino di coda. 
    Classifica Premier League
    Manchester United-Nottingham Forest: la cronaca
    Per il Manchester United si tratta della prima partita senza Cristiano Ronaldo: il portoghese ha infatti rescisso il contratto che lo legava al club. Si gioca sotto la “solita” pioggia inglese. La prima occasione capita al 6′ sul mancino di Malacia che calcia da distanza ravvicinata dopo un’azione prolungata di Rashford, Hennessey para con i piedi e grazie all’aiuto del palo salva i suoi. La squadra di Ten Hag macina gioco e al 19′ passa con Rashford (64° gol in Premier League con lo United, gli stessi di Eric Cantona), bravo a mettere in rete di prima intenzione il corner basso di Eriksen. Passano appena 3′ e arriva il raddoppio: il numero 10 si trasforma da bomber ad assistman, Martial calcia dal limite ed Hennessey, complice forse il pallone bagnato, non riesce a parare ma solo a deviare dentro la propria porta. A 4′ dalla fine della prima frazione di gioco Yates accorcia mettendo in rete di testa un calcio di punizione dalla trequarti, tocca Boly che, però, è in posizione di offside: il Var annulla e si resta sul 2-0. Passato lo spavento, il Manchester sfiora il tris a inizio ripresa prima con Antony e poi con Martial, ma in entrambe le occasioni l’estremo difensore avversario si fa trovare pronto. I padroni di casa, sospinti da un Old Trafford caldissimo, propongono un ottimo calcio e si rendono pericolosi in un altro paio di circostanze. Alla fine è Fred a siglare di sinistro il 3-0.
    Manchester United-Nottingham Forest 3-0: tabellino e statistiche
    Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

  • in

    Havertz rilancia il Chelsea: battuto il Bournemouth 2-0

    LONDRA (Inghilterra) – La 17ª giornata della Premier League prosegue il martedì dopo il boxing day con il Chelsea che torna al successo dopo 3 sconfitte consecutive (e 2 pareggi) vincendo tra le mura di Stamford Bridge per 2-0 contro il Bournemouth in un match indirizzato nei primi minuti. L’avvio dei Blues è firmato Kai Havertz: al 16′ il giocatore tedesco deve solo finalizzare da pochi passi (assist Sterling) la rete dell’1-0, mentre al 24′ è lui l’uomo assist per il raddoppio firmato da Mount a conclusione di un triangolo ben eseguito. Nel secondo tempo i ragazzi di Potter creano molte occasioni per ampliare il vantaggio ma senza mai convertirle, Kepa non si fa sorprendere dalle fiammate degli ospiti che portano a casa il 5° ko nelle ultime 6 partite. LEGGI TUTTO