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    Ancelotti conferma: “Casemiro ha scelto il Manchester United”

    MADRID (Spagna) – “Ho parlato con Casemiro. Vuole provare una nuova sfida. Comprendiamo la sua decisione. Le trattative sono ancora in corso, ma ha deciso di lasciare il Real Madrid”. Era nell’aria da settimane, ora è quasi ufficiale con la conferma che arriva direttamente dalle parole di Carlo Ancelotti: Casemiro saluta il Real Madrid per passare al Manchester United. L’operazione da 60 milioni dovrebbe concretizzarsi a breve con la fine dell’avventura del centrocampista brasiliano in maglia blancos, che con Kroos e Modric ha composto una delle mediane più vincenti della storia del calcio. Ora per Casemiro c’è la Premier League con i Red Devils di Ten Hag che al momento non navigano in buone acque: pronto un contratto di 5 anni fino al 2027. LEGGI TUTTO

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    Argentina: cambia la formula del campionato. O forse no

    TORINO – Tra poco meno di 5 ore, alle 10.30 bonaerensi, le 15.30 italiane, nella sede dell’Afa, la Federcalcio argentina, non dovrà mancare nessuno: si discute la riforma del campionato, si parla di come sarà il torneo 2022-23, si analizza un cambio di format. L’ennesimo. Le ultime indiscrezioni che filtrano dal Predio di Ezeiza lasciano capire che il presidente El Chiqui Tapia non accetterà alcuna modifica e rispetterà quanto firmato e votato dall’Assemblea: che ci siano cioè retrocessioni graduali fino al 2025, con l’obiettivo di raggiungere, nel 2026, una Primera Division a 22 squadre, che è  il desiderio dei top club e delle tv detentrici dei diritti. La battaglia, comunque, sarà accesa: alcuni dirigenti hanno intenzione di mettere sul tavolo un vecchio progetto di Eduardo Spinosa del Banfield, una Serie A sempre con 30 squadre, con una modalità di disputa diversa da quella attuale. Se passasse, sarebbero cancellate le retrocessioni del torneo in corso che è al giro di boa (14 giornate giocate su 27).
    Telefono bollente
    Ieri il telefono di Tapia non ha smesso un secondo di trillare:  chili di chiamate e tonnellate di whatsapp e messaggi vocali dai dirigenti dei club di Primera e Ascenso. Man mano che, sulle reti social, venivano pubblicati veri o presunti rumours, aumentava la preoccupazione. «Non cambia nulla», la secca e ripetitiva risposta del Presidente dell’Afa. Questo «Non cambia nulla» significa che, nel 2023, la formula sarà uguale a quella attualmente in uso e cioè un primo semestre con la Copa de la Liga (si vedrà in un secondo tempo se il nome verrà mantenuto o cambiato), con le 28 squadre divise in due zone. Nel secondo semestre, invece, scatterà un Torneo de la Liga Profesional, con 28 squadre che si affronteranno in 27 turni. Un’alternativa sarebbe organizzare due tornei “lunghi”, uno per semestre. «Dipenderà tutto dal parere positivo o meno dei club che giocano Libertadores e Sudamericana, ma non arriverà», fanno sapere fonti interne alla Federazione.
    A caccia del cambio
    In molti, appare evidente, spingono per una riforma. I dirigenti dei club a rischio retrocessione e alcuni loro alleati possono contare sull’appoggio dei club di Nacional B, stimolati dal fatto che, se fossero bloccate le retrocessioni, le squadre del loro campionato ne beneficerebbero nel 2023. Questa la proposta: la prima misura adottata sarebbe mantenere il numero di squadre iscritte a 30, cosa che le tv detentrici dei diritti non accetterebbero manco sotto tortura. Questo implicherebbe il congelamento delle due retrocessioni, mentre dalla Primera Nacional sarebbero promosse le prime due classificate, come da regolamento. Come giocherebbero le 30 squadre? Nel primo semestre si organizzerebbero due zone con 15 squadre l’una. Al secondo semestre accederebbero le prime 10 delle due zone, cosa che porterebbe il format a un torneo da 20 club, la formula preferita dalle grandi (capeggiate da Boca Juniors e River Plate) e dalle tv. Le restanti 10 squadre sarebbero raggruppate in un torneo da 20 con altri 10 club del Nacional B: in palio ci sarebbe la permanenza nella massima serie.
    Al di là delle posizioni che si registreranno tra poche ore nella riunione dell’Afa, Tapia sa perfettamente che non gli serve cambiare ancora un torneo in corso di svolgimento. Proprio il presidente federale, infatti, aveva ratificato il ritorno delle retrocessioni in questo campionato e ritiene che cambiare idea sarebbe un errore politico madornale, soprattutto perché comporterebbe un nuovo confronto con le tv e una nuova convocazione dell’Assemblea per cambiare il regolamento. Il tutto mentre si gioca e la palla rotola. Cervellotico è dir poco.
    Quindi, ricordando che l’incontro di oggi non sarà decisivo, al momento tutto lascia pensare che il Torneo 2023 non cambierà di una virgola: inizierebbe con 28 squadre e si giocherebbe come quest’anno. Attenzione, però: ciò che cambierà rispetto al presente saranno le retrocessioni. Quattro nel 2024 e altrettante l’anno dopo. In questo modo, dato che saranno solo 2 le promozioni dalla Primera Nacional, la Serie A argentina nel 2026 sarà composta da 22 società, decisione che era stata già ratificata dall’Afa e che è quanto vogliono le tv.
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    Pronostici Bundesliga, l'analisi di M’gladbach-Hertha

    L’inizio del campionato per il M’gladbach è stato sicuramente positivo ma poteva andare ancora meglio. Dopo aver battuto per 3-1 l’Hoffenheim all’esordio il Borussia poteva concedere il bis a Gelsenkirchen ma un indomito Schalke, passando prima in vantaggio e riagguantando il 2-2 nel finale, ha rovinato i piani della squadra allenata da Daniel Farke che adesso insegue, a quota quattro punti, la coppia di testa a punteggio pieno formata da Bayern e Dortmund. Nell’anticipo del terzo turno il M’gladbach riceve l’Hertha che ha debuttato in campionato perdendo 3-1 il derby con l’Union e ha poi pareggiato in casa (1-1) con l’Eintracht di Francoforte.
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    Favori del pronostico per l’undici di casa
    Sulla carta l’anticipo del venerdì tra M’gladbach e Hertha sembra essere dall’esito scontato. I favori del pronostico, anche per le quote, sono tutti dalla parte della squadra di casa che, seppur provvisoriamente, potrebbe avere la soddisfazione di portarsi al comando della classifica della Bundesliga.
    Molte le reti fatte e subìte da entrambe le squadre e allora, in alternativa o in abbinamento al segno “1”, si potrebbero anche tener presente il “Goal” oppure l’Over 2,5, due esiti che, sulla carta, sembrano comunque adatti a questo match.
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    Pronostico Siviglia-Valladolid, andalusi favoriti

    Il Siviglia di Lopetegui e Papu Gomez ha steccato la prima in Liga. Gli andalusi hanno perso 2-1 a Pamplona contro l’Osasuna e sono decisi a riscattare il passo falso nella prima gara interna in campionato contro il Valladolid.
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    Valladolid, il calendario è avverso
    Il ko di Pamplona ha confermato il mal di trasferta degli andalusi già evidenziato nel corso della passata stagione. Il mercato ha aggiunto Isco ma ha tolto dei cardini importanti in difesa come Kounde e Diego Carlos. E forse non è un caso se pronti-via il Siviglia ha imbarcato due reti al debutto.
    Peggio però ha fatto il Valladolid, a cui il Villarreal ha dato il “benvenuto” in Liga con tre reti tutte nella ripresa. Dopo il Sottomarino Giallo dunque un altro avversario di livello superiore per il club neopromosso, ancora una volta sfavorito nel pronostico.
    L’1 del Siviglia si gioca intorno all’1.55, in alternativa occhio alla combo 1X più Under 3,5 o 4,5 a seconda di dove si vuole fissare l’asticella.
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    Lione-Troyes, il pronostico sul primo tempo

    In occasione della seconda giornata il campo impraticabile ha costretto Lorient e Lione a rinviare il loro match e così, adesso, l’Olympique ha una sola partita all’attivo (quella vinta all’esordio contro l’Ajaccio). Il Troyes, avversario dell’OL nell’anticipo della terza giornata, di gare ne ha regolarmente disputate due, perdendole entrambe, e così nonostante novanta minuti di gioco in meno, il Lione è davanti ai suoi avversari di turno.
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    Due reti realizzate ciascuno e non solo…
    I novanta minuti di differenza giocati da Lione e Troyes servono anche per mettere in evidenza il fatto che, comunque, entrambe le squadre hanno realizzato fin qui due reti ciascuna. E, come se non bastasse, sia il Lione che il Troyes le hanno realizzate nel primo tempo anzi, per essere precisi, nella prima mezz’ora di gioco. Prima dell’intervallo, sia l’OL che i suoi avversari, di reti ne hanno anche incassata una e allora ecco che sembra poter meritare un po’ più di una semplice attenzione l’Over 1,5 Primo Tempo (ovvero almeno due reti complessivamente realizzate prima dell’intervallo). Se la tendenza di avvio campionato viene rispettata…
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    Juve Women, Lina Hurtig è ufficialmente una nuova giocatrice dell'Arsenal

    Attraverso un comunicato ufficiale l’Arsenal ha annunciato il suo nuovo acquisto: Lina Hurtig. L’attaccante svedese classe ’95 arriva ai Gunners dalla Juve, dove è arrivata nel 2020 dakl Linköping mettendo in bahceca due scudetti, due Supercoppe Italiane e una Coppa Italia. La calciatrice scandinava ha anche rilasciato le prime dichiarazioni da nuova giocatrice dell’Arsenal: “È fantastico, sono molto felice di essere qui. Ho sempre, sempre voluto giocare in Inghilterra e sono sempre stata interessata al calcio inglese, quindi è super eccitante per me essere qui. So che l’Arsenal è un grande club, con grandi giocatrici e tanta qualità, quindi penso che mi divertirò qui”.
    Lina Hurtig all’Arsenal: le parole dell’allenatore e della direttrice
    L’allenatore Jonas Eidevall ha aggiunto: “Lina è un attaccante eccellente che porterà potenza e dinamismo al nostro gioco. Ha brillato in Champions League e nei tornei internazionali e siamo lieti che giocherà per l’Arsenal”. Gli fa eco la direttrice del calcio femminile Clare Wheatley: “Lina è stata un obiettivo chiave per noi quest’estate, quindi siamo lieti di aver completato questa firma. È esattamente il profilo di giocatore giusto per l’Arsenal e aggiungerà qualità ed esperienza alla nostra rosa”.
    La Juve saluta Lina Hurtig
    La Juve ha voluto invece salutare la Hurtig attraverso una nota ufficiale: “Lina Hurtig saluta le bianconere dopo due anni passati insieme per continuare la sua carriera all’Arsenal. Arrivata nell’estate del 2020, Hurtig lascia le Juventus Women dopo aver segnato 19 gol, tra tutte le competizioni, e con un ricco palmares. In questi due anni, infatti, Lina ha vinto tantissimo in Italia: due Scudetti, due Supercoppe Italiane e una Coppa Italia. Soltanto in Serie A, ha visto il suo nome sul tabellino in 11 occasioni, fornendo 8 assist anche per le sue compagne. Ovviamente, tra i suoi gol più importanti ricordiamo quello contro il Lione nei sedicesimi di finale della UEFA Women’s Champions League a dicembre 2020 e sicuramente anche quello contro il Servette nell’ultima partita della fase a gironi dell’indimenticabile edizione della scorsa stagione che le ha permesso di essere anche la terza migliore marcatrice delle bianconere (con 5 gol) a livello europeo alle spalle di Cristiana Girelli e Andrea Staskova. Adesso, però, è arrivato il momento di salutarla: grazie di tutto, Lina, e buona fortuna!”.
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    As: “Manchester United, Casemiro nel mirino: ecco l'offerta”

    MADRID (SPAGNA) – Il Manchester United cerca di correre ai ripari dopo un pessimo inizio di stagione e, come riporta As, ha messo nel mirino Casemiro, pilastro del Real Madrid campione d’Europa. Oltre alla trattativa con la Juve per Rabiot, i Red Devils provano l’assalto al centrocampista dei blancos,fresco di rinnovo fino al 2025 e con una clausola rescissoria inavvicinabile. Secondo il quotidiano spagnolo, però, i Red Devils avrebbero offerto un contratto di 5 anni al 30enne che starebbe valutando l’offerta. Secondo il The Telegraph, poi, lo United sarebbe disposto a mettere sul piatto 60 milioni di euro per convincere il Real a cedere il giocatore. LEGGI TUTTO

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    Tevez torna a casa: c'è Boca-Rosario Central

    TORINO – La notte che sta per calare su Buenos Aires non sarà come tutte le altre. La luna che illuminerà la Repùblica de la Boca sarà speciale e bellissima: alle 2.30 El Apache Carlitos Tevez torna a casa, si gioca Boca Juniors-Rosario Central, un match molto più che speciale per l’ultimo grande idolo della tifoseria xeneize. E’ la prima volta, da avversario a la Bombonera, per El Jugador del Pueblo. Poco più di un anno fa, il 3 giugno del 2021, dava l’addio al calcio giocato. Qualche settimana prima, il 26 maggio, calpestava per l’ultima volta il terreno del tempio azul y oro. Per l’ultima volta prima della notte che sta per calare su Buenos Aires.
    Traumatico addio
    Non se ne sarebbe mai andato da casa sua, Carlitos. Perché il Boca è casa sua. Lo ha messo, sostanzialmente, alla porta uno che a La Bombonera conta più di chiunque: Juan Roman Riquelme, El ultimo Diez. Non uno normale, uno che per la tifoseria del Boca vale assai più del D10S Diego Armando Maradona. Sembra assurdo, ma è un fatto. Perché nessun comune mortale avrebbe mai potuto sfrattare El Apache, ma un semidio sì. Nella nuova vita di Carlitos c’è il mestiere di allenatore. Nel Tevez 2.0 non c’è l’oroblù dei bosteros, ma il gialloblù de Los Canallas del Rosario Central. Il popolo, quello che lo ha eletto simbolo, quello che nei potreros delle Villas Miserias di Buenos Aires, Ciudad Oculta, Fuerte Apache, La Gardel, La 31, La 1/11/14, continua a giocare con la 10 del Boca con la scritta Tevez sopra al numero, non dimentica. E prepara il benvenuto: in tutta la città sono comparsi striscioni che grondano affetto. “Bienvenido Carlitos, Boca es tu casa”, molto più che una dichiarazione d’amore perenne. Amore corrisposto: nella conferenza della vigilia El Apache ha definito La Bombonera come «lo stadio più bello del mondo».
    Tritolo oroblù
    Intanto nel club proprietario de “lo stadio più bello del mondo” esplode una bomba al giorno. Anzi all’ora. Negli spogliatoi del Cilindro del Avellaneda nell’intervallo di Racing-Boca (0-0) El Pipa Benedetto e Carlos Zambrano sono venuti alle mani, tornando in campo con gli evidenti segni della battaglia sul volto. Uno spogliatoio esplosivo, ingestibile. Un tritacarne che distrugge tecnici che sono stati anche idoli del club: dopo l’esonero, più che brusco del Seba Battaglia, ora tocca a Hugo El Negro Ibarra gestire il tutto. E, a giudicare dai risultati, il cammino per farcela è ancora lunghissimo. A mettere ulteriore tritolo alla polveriera Xeneize ci ha pensato un altro mammasantissima, El Flaco Rolando Schiavi. «Non so se Ibarra sia preparato per essere tecnico. Non so se abbia le capacità per farlo. In quattro anni nel mio staff di allenatore della Reserva non ha mai voluto essere mio secondo. Per questo chiamai Popi Bracamonte e Mario Pobersnik. Poi, evidentemente, le cose cambiano…».
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