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    Guerra in Ucraina, De Zerbi: “Svegliato dalle bombe”

    Kiev e l’Ucraina sotto attacco da parte della Russia. Roberto De Zerbi, tecnico italiano dello Shakthar Donetsk, e il suo staff di otto connazionali sono in queste ore bloccati in un hotel della capitale. “Me ne sto in camera, è una brutta giornata – ha raccontato all’agenzia Italpress – Ho aspettato a lungo che la federazione sospendesse il campionato, fin da quando è successo quel che è successo col Donbass…però non mi sono mosso, perché io sono qui per fare sport e non potevo girare le spalle al campionato, ai tifosi che ci seguono…ho tredici ragazzi brasiliani, il mio staff…potevamo tornare a casa almeno fino a quando non ci fosse stata sicurezza, no, abbiamo aspettato…stanotte ci hanno svegliato le esplosioni. Stamattina hanno sospeso il campionato e dalle finestre dell’hotel Opera abbiamo visto file di auto che si muovevano…credo che stiano andando in Polonia…”.
    Ucraina, ufficiale: sospeso il campionato
    De Zerbi: “Non posso girare le spalle”
    “L’Ambasciata italiana ci aveva sollecitato di andarcene ma non potevo, ripeto, io uomo di sport, girare le spalle al club, al calcio e andarmene così…e alla fine hanno chiuso lo spazio aereo e si sta qui…”. La situazione è delicata, in continua evoluzione. “Non credo almeno per ora che siamo a rischio, sono venuto qui per fare sport, davvero, e mi armo di pazienza – prosegue De Zerbi -. Non sono venuto per soldi, me ne offrivano di più in Italia, ma per fare esperienza …E ora aspetto. È un’esperienza triste anche questa. Penso al grande Maradona che quando ce n’era bisogno diceva quel che pensava ai padroni del calcio”. LEGGI TUTTO

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    Steaua Bucarest, il presidente Becali vieta ai vaccinati di giocare

    BUCAREST (Romania) – Clamorosa scelta di Gigi Becali, presidente della Steaua Bucarest ((storico club rumeno, vincitore di una Coppa dei Campioni nel 1986 e dal 2017 rinominata FCSB): il proprietario del club rossoblù, che oltre ad essere un noto imprenditore è anche un famoso uomo politico in patria,ha sorpreso tutti gli addetti ai lavori vietando ai suoi giocatori vaccinati contro il Covid-19 di prender parte alle partite di campionato. Becali ha detto che la sua decisione è, ironicamente, quella di salvaguardare la salute dei calciatori. “Riderete, ma ho ragione. I vaccinati perdono forza. Questa è una cosa scientifica”, ha detto, secondo il giornalista Emanuel Rosu. “Non l’hai visto a Cluj? Con il Rapid, i giocatori sembravano destinati a svenire. Tutte le persone vaccinate perdono forza! Lo vedo anche nel mio corpo. Non colpisce alcuni, ma colpisce gli anziani. Non hai visto Criprian Deac?”. 
    Champions League, S.Pietroburgo rischia di non essere più la sede della finale
    Pechino 2022, nessun caso di Covid nelle ultime 24 ore
    Il governo risponde alla Steaua: “E’ il Covid a far male ai calciatori”
    Queste parole di Becali, che ha anche assicurato che la maggior parte dei vaccinati muore negli ospedali a differenza di quelli che non lo sono, hanno provocato una reazione furiosa da parte del governo rumeno. In una dichiarazione, la pagina Facebook ufficiale della piattaforma di informazione nazionale del governo ha dichiarato che: “I calciatori vaccinati NON perdono forza dopo essere stati vaccinati contro Covid-19! Da un punto di vista medico e scientifico, non esistono studi che supportino una singolarità come quella recentemente promossa. La vaccinazione non influisce sulle prestazioni dei calciatori. Invece, ci sono abbastanza studiosi per dimostrare che passare attraverso l’infezione da Covid-19 lascia problematiche a lungo termine e queste possono influenzare le prestazioni dei calciatori”. LEGGI TUTTO

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    Lukaku combatte la nostalgia dell'Italia con la nuova Maserati MC20 da 200mila euro

    Sulla sua maglia, accanto al blu, il bianco ha preso il posto del nero, il Duomo si è trasformato in Big Ben e il fish and chips ha sostituito la pizza. I cambiamenti nella vita di Romelu Lukaku sono stati tantissimi dal suo trasferimento al Chelsea, anche se c’è qualcosa che tiene ancora il centravanti legato all’Italia. Il belga è infatti ancora brand ambassador Maserati, una partnership nata durante l’esperienza interista: negli ultimi giorni sono comparse alcune foto sul suo profilo Instagram che lo ritraggono accanto alla sua nuova MC20.Guarda la galleryLukaku arricchisce il suo garage con la nuova Maserati MC20 da 220mila euro

    Bolide scaccia pensieri

    “My new baby”, ovvero “La mia nuova bambina”, è la frase scelta come didascalia al piccolo servizio fotografico spuntato sulla sua pagina social. Il nuovo bolide bianco del centravanti del Chelsea è entrato a far parte del suo lussuosissimo garage e potrebbe essere un ottimo passatempo per scacciare i cattivi pensieri dopo un periodo non proprio soddisfacente all’ombra del Big Ben. I commenti di amici calciatori ed ex calciatori non si sono fatti aspettare, da Daniele Padelli a Rio Ferdinand, fino a Federico Pastorello, manager dello stesso Lukaku. Tra le reazioni più esilaranti c’è quella di Jean-Francois Gillet che commenta: “Frate, se non ti serve mi può interessare”. L’MC20 è solo l’ennesimo modello Maserati sponsorizzato dall’attaccante, il quale già in passato aveva pubblicizzato il suv Levante Trofeo.

    Leggera e potentissima. La Maserati Corse 20 (anno di lancio del modello) monta un motore 3.0 V6 biturbo da 630 CV, ha un cambio robotizzato doppia frizione a 8 marce e può arrivare ad una velocità massima di 325 km/h. Il prezzo della versione base è di 216.432 euro, ma ogni optional e il colore della carrozzeria comportano ovviamente costi aggiuntivi, questioni che non impensieriscono più di tanto Romelu Lukaku.

    Lukaku al volante della Levante Trofeo, come si diverte in Maserati! LEGGI TUTTO

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    The Times: “Rice conteso tra Chelsea e United: vale 144 milioni”

    Secondo il The Times, si avvicinerebbe l’acquisto più caro della storia della Premier League. Stiamo parlando di Declan Rice, centrocampista del West Ham che sarebbe conteso tra Chelsea e Manchester United per la prossima sessione di mercato, il cui cartellino sarebbe arrivato a costare 144 milioni di euro. Le prestazioni offerte quest’anno dal centrocampista inglese sono via via sempre più ottime, e il suo prezzo sarebbe lievitato moltissimo.Sullo stesso argomentoWest Ham, Zouma torna titolare: cori e gatti gonfiabili dagli spalti Calcio Estero

    Grealish è l’acquisto più costoso della storia

    David Moyes, allenatore del West Ham, saprebbe bene che il suo pupillo presto potrebbe lasciare la squadra. Fin qui, il record per l’acquisto più caro della storia del campionato inglese appartiene a Jack Grealish, pagato 117 milioni di euro dal Manchester City per prelevarlo dall’Aston Villa. Il contratto di Rice scade nel 2024, e il giocatore parrebbe propenso a valutare l’opzione migliore per il suo futuro solo quando la stagione sarà finita.  LEGGI TUTTO

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    El Chiringuito: “L'Arsenal è interessato a Joao Felix”

    Secondo El Chiringuito, L’Arsenal sarebbe sulle tracce dell’attaccante dell’Atletico Madrid Joao Felix e durante la prossima sessione di calciomercato potrebbe fare un’offerta. Il tecnico dei Gunners Arteta sarebbe ansioso di rafforzare il reparto offensivo dopo la partenza di Aubameyang e quella probabile di Lacazette e avrebbe individuato nel portoghese il rinforzo ideale. Inoltre, l’obiettivo di Diego Simeone sarebbe quello di sostituire Joao Felix con Guedes del Valencia. 

    L’Atletico lo ha pagato 120 milioni di €

    Il problema, per l’Arsenal, parebbe essere che la squadra madrilena vuole recuperare la cifra spesa qualche anno fa per prelevarlo dal Benfica, ovvero 120 milioni di €. Ma lo stesso Atletico saprebbe bene che, per recuperare questa cifra, potrebbe cedere Felix solo a un club della Premier. Preso al posto di Griezmann – andato al Barcellona – il portoghese finora ha deluso le aspettative e quest’anno ha segnato solo 3 gol. 

    Sullo stesso argomentoMirror: “Arsenal su Fabian Ruiz, il Napoli chiede 18 milioni”Calciomercato Napoli LEGGI TUTTO

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    Brentford, Eriksen sta tornando: due assist in amichevole

    Christian Eriksen sta tornando. Il danese, ex Inter, neo centrocampista del Brentford, lunedì 21 febbraio ha realizzato due assist nell’amichevole giocata dal team londinese contro una selezione dei Glasgow Rangers (terminata per la cronaca 2-2). Eriksen è rimasto in campo per quasi 80 minuti, prima di essere sostituito. Il 30enne danese è tornato all’attività agonistica a distanza di sette mesi dal malore accusato durante il match fra la sua Nazionale e la Finlandia, con conseguente intervento chirurgico per impiantare un defibrillatore cardiaco. Adesso spera in una imminente convocazione, magari già per la gara casalinga di Premier League del suo Brentford contro il Newcastle, in programma sabato 26 febbraio.Guarda la galleryBrentford, emozioni per Eriksen: che accoglienza dei tifosi LEGGI TUTTO

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    Napoli-Barcellona, Aubameyang sicuro: “Possiamo vincere al Maradona”

    BARCELLONA (SPAGNA) – È un Barcellona in salute quello che giovedì si presenterà al Maradona per il ritorno dei playoff di Europa League. I blaugrana, con Xavi in panchina, hanno cambiato marcia e sono reduci da otto risultati utili consecutivi in campionato. Domenica è arrivato il 4-1 al Mestalla contro il Valencia, un chiaro messaggio alla formazione di Spalletti in vista della partita europea. Protagonista assoluto del poker finale l’attaccante gabonese Pierre Emerick Aubameyang che, al quotidiano spagnolo Sport, ha anche rivelato di essersi reso contro della tripletta solo quando gli hanno consegnato il pallone sull’autobus. Per lui questi sono i primi gol in blaugrana. Nel corso dell’intervista l’ex Arsenal ha parlato anche del match di ritorno contro il Napoli in programma giovedì al Maradona (all’andata al Camp Nou è finita 1-1). “Ci aspetta una grande partita e abbiamo molte possibilità di passare il turno se giochiamo come abbiamo fatto al Mestalla. Non ho mai segnato al Maradona, è l’occasione giusta per iniziare. Che partita mi aspetto? All’andata abbiamo giocato una buona gara, ma ci sono mancati un paio di gol. Sicuramente avremo occasioni per segnare anche in casa del Napoli, dobbiamo essere solo un po’ più ‘killer’ in zona gol”. Guarda la galleryZielinski gela il Barcellona, pari Ferran Torres: 1-1 del Napoli
    Aubameyang e il passaggio al Barcellona: “Mi volevano anche in Italia”
    A proposito del passaggio dall’Arsenal al Barcellona a gennaio rivela: “Ho chiamato mio padre, che era a Sitges, e gli ho detto che sarei andato al Barcellona perché volevo firmare per il Barça. Ho dormito un po’, poi mi hanno detto di fare una visita medica. Volevo davvero venire qui. È stata un’opportunità incredibile per me. Ho dato tutto, ho fatto tutto per essere al Barça. Abbiamo avuto offerte dall’Italia e dalla Francia, ma il Barça è il Barça e non si può dire di no. Fino all’ultimo secondo abbiamo aspettato l’arrivo del trasferimento dall’Arsenal, arrivato due minuti prima dello scadere. Il mio cuore stava impazzendo. Sono molto felice di essere qui, quindi spero di poter rimanere fino al 2025. Champions League? È un sogno per me, sono molti anni che non la gioco”.  LEGGI TUTTO

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    L'Ajax risarcisce la famiglia di Nouri con un maxi pagamento

    Sarà un risarcimento da quasi 8 milioni di euro, precisamente 7 milioni e 850 mila, quello che l’Ajax pagherà alla famiglia di Nouri, il giocatore dei Lancieri che l’8 luglio del 2017 durante l’amichevole contro il Werder Brema ebbe un arresto cardiaco e andò in coma, accusando gravi danni cerebrali. Il centrocampista, all’epoca ventenne, è rimasto in coma per tre anni, poi nel febbraio del 2020 è tornato a casa e oggi il club olandese deve riconoscere un indennizzo milionario per le inadeguate cure mediche fornite al ragazzo al momento dell’incidente in campo. L’intesa sulla cifra è stato raggiunto e comunicato dall’Ajax: “La famiglia di Nouri e l’Ajax hanno trovato un accordo in merito al risarcimento che dovrà pagare il club”. 
    L’Ajax ritirerà la 34 di Nouri
    Non solo: la società olandese ha deciso anche che ritirerà la maglia numero 34, indossata abitualmente da Nouri, “a meno che la sua famiglia non voglia fare un’eccezione”, ha spiegato il direttore generale del club Van der Sar. LEGGI TUTTO