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    Haaland senza freni: pranzo da mezzo milione e super mancia

    Erling Haaland senza limiti. Dopo le valanghe di gol segnati in Bundesliga ed aver catalizzato l’interesse dei top club europei nei suoi confronti, il giovane attaccante norvegese continua a far parlare di se. Haaland sta passando le vacanze a Mykonos insieme ad un gruppo di amici e si è concesso un pranzo senza freni: sei ore in un locale chiamato Nammos, tra quattro bottiglie di champagne Crystal Vintage e lussi di ogni genere. Alla fine il bomber del Dortmund si è visto presentare un conto da mezzo milione di euro.
    Una mancia da 30.000 euro
    Haaland non ha fatto storie ed ha sborsato senza fiatare i 500.000 euro, ai quali ha aggiunto una mancia ai camerieri da 30.000 euro. Generoso in campo e fuori, Haaland sta ricaricando le batterie, in attesa di conoscere il suo futuro. Il suo manager Raiola sta valutando le tante offerte pervenute e a breve si capirà se il prossimo anno rimarrà in Germania oppure no. 
    Haaland smentisce su Twitter
    La notizia ha fatto presto il giro del mondo. Poi, Haaland ha smentito tutto con un messaggio su Twitter: “Penso che si siano scordati le portate principali… Fake news”, recita il cinguettio del norvegese. LEGGI TUTTO

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    Superlega, Perez contro la Roma: “Lo United ha più fascino”

    MADRID – Florentino Perez ha parlato di qualsiasi argomento nel corso dell’intervista concessa al programma El Transistor. Il presidente del Real Madrid ha affrontato ovviamente il discorso legato al progetto Superlega, che continua a portare avanti: “Non è tramontato nulla. Stiamo lavorando da due anni, dodici squadre, in un format che intende aiutare qualcosa che sta morendo, il calcio, che sta perdendo interesse. Il pubblico cala perché la maggior parte delle partite non ce l’hanno. E se non c’è pubblico, i diritti audiovisivi scendono. Dal progetto non escludiamo nessuno. Non tutti possono esserci. Ma Roma-Sampdoria interessa meno di un Manchester-Psg. Abbiamo analizzato tutto il pubblico di tutte le partite di tutti i campionati. Chi comanda qui sono i tifosi. Vediamo che il Manchester ha più tifosi della Roma. Prendiamo quelli con più tifosi al mondo perché sono quelli che la televisione chiederà. Quello che posso dire è che tutto sia ancora aperto: un torneo che ha come unico obiettivo il fatto di essere comprato”. Perez si è anche detto tranquillo e sicuro in merito a presunte sanzioni da parte di Ceferin.Guarda la gallerySuperlega, Agnelli che buca il pallone diventa un murales
    Il ritorno di Ancelotti
    Si parla poi di Carlo Ancelotti, tornato a guidare il Real Madrid: “Siamo contenti di lui e di Pintus. Lo abbiamo ricordato dall’inizio. Pochettino? Non abbiamo parlato con lui, né con Conte o Allegri. Ho un buon rapporto con José Ángel e, parlando, pensavamo potesse essere un buona soluzione. Siamo contentissimi. Alcuni allenatori partono e altri arrivano, succede nel calcio. Raul? Ha tutto quello che serve per essere allenatore del Real. Ma avevamo bisogno di un cambiamento e serviva qualcuno con più esperienza di lui. Sarà uno dei nostri uomini per il futuro”. Fronte mercato, inevitabile una domanda su Kylian Mbappé: “Non parlo di giocatori che non sono del Real Madrid. So cosa vogliono i partner. Vogliono che ci sia il meglio. La mia politica è lasciare che i migliori giochino qui e si mescolino con i giovani. Le squadre devono essere rinnovate e siamo in quella fase di rinnovamento. Non voglio parlare di giocatori che non sono a Madrid perché sarebbe un mancanza di rispetto. La gente si fida di me. Quelli che loro e io pensiamo siano i migliori verranno. Mbappé è uno dei migliori, ma oggi non è a Madrid”.

    Zidane e quella lettera
    La recente separazione da Zinedine Zidane è un altro tema caldo toccato da Florentino Perez, che assicura di non aver letto la lettera polemica del francese: “Non mi ha sorpreso il suo addio. Era una delle possibilità. Lo conosco. Quest’anno è stata dura e ci si stanca di fare l’allenatore. Ho lottato perché rimanesse. Sono stato con lui tutto il pomeriggio per convincerlo. E con José Ángel Sánchez. Zidane è molto semplice, quando dice che vuole andare, è già partito. La sua lettera? Non l’ho letta. Giuro sui miei nipoti. Mi hanno detto che era brutta. Ma non l’ha scritta lui. Quello non è Zidane. Qualcuno deve averla scritta per lui. Il mio rapporto con lui? Ho sempre lo stesso affetto. È stato una leggenda del Real Madrid. Gli ho parlato tutto il pomeriggio e non mi ha mai detto quello che ha detto poi nella lettera. È stata una stagione molto difficile. Non gli ho più parlato. Non so nemmeno se sia a Madrid. Ho ancora lo stesso affetto di sempre. Se fosse dipeso da me sarebbe rimasto, ma credo che abbia l’ambizione di diventare ct della Francia”. LEGGI TUTTO