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    Pepe, confessione choc: “A 17 anni dormivo ancora con mia madre”

    Per Képler Laveran Lima Ferreira, meglio noto come Pepe, a 36 anni è iniziata una seconda giovinezza. L’esperto difensore portoghese, dopo 10 anni di trionfi al Real Madrid e il biennio in Turchia, al Besiktas, è tornato in patria, al Porto, la scorsa stagione e nonostante l’età si è confermato il difensore roccioso e affidabile che tutti conoscono. Dietro un’apparenza da duro e scontroso, però, il classe ’83 nasconde un cuore grande. Pepe, infatti, parlando a Tribuna Expresso si è lasciato andare alle emozioni: “La mia passione per il calcio è intatta. Ogni giorno mi sveglio per allenarmi, cerco di farlo nel miglior modo possibile. Mi alleno intensamente e penso che questa sia la mia vitamina. Ovviamente avere 25 anni non è come averne 35 o, nel mio caso, 37. A 25 anni abbiamo così tanta energia che finiamo per non sapere come usarla. Io, a 37 anni, posso usare meglio questa energia sul campo”. 

    Real Madrid, i segreti di Pepe su Cannavaro e Ancelotti
    La clamorosa confessione di Pepe
    Pepe, a proposito del suo fisico asciutto rivela: “La genetica aiuta, ma c’è anche molto lavoro dietro, molto rigore nel mangiare, tanto riposo. Ma non sono sempre stato così magro; quando avevo tre, quattro anni, ero un po’ paffuto. Poi, dall’età di sette anni ho iniziato a perdere peso. Sono l’unico figlio maschio della famiglia, ho tre sorelle ,due più grandi e una più giovane di me, quindi ero molto, molto viziato”. Talmente tanto da dormire con i propri genitori fino a età avanzata: “Fino a quando sono arrivato in Portogallo, a 17 anni, ho dormito con mia madre… ero già cresciuto e dormivo con il mio genitore. Quindi immagino che a mio padre non piacesse molto avermi a letto con loro”. Riavvolge poi il nastro e torna a quando non era ancora un professionista: “Mio padre non aveva molto tempo per accompagnarmi durante la settimana; solo nei fine settimana. Ho giocato in un club del mio quartiere, poi in uno più grande di nella mia città, Maceió, che giocava nella Seconda Divisione di Stato del Brasileirão, e li cominciai a fare le cose sul serio”. LEGGI TUTTO

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    Il Chelsea non si separa mai dal suo… microonde. A cosa serve?

    Tra scarpini, tute e maglie, all’interno dello spogliatoio del Chelsea non manca mai un microonde. Sì, avete capito bene, proprio un fornetto a microonde. Se vi starete chiedendo a cosa possa servire a una squadra di calcio presto lo capirete. I ragazzi di Tuchel non se ne separano mai, nemmeno quando vanno in trasferta, e lo utilizzano sempre prima di scendere in campo. 

    Il Chelsea e il microonde: ecco a cosa serve
    Un membro dello staff ha svelato il motivo della presenza di un fornetto a microonde all’interno dello spogliatoio: “Le scarpe da calcio moderne sono pull-on con una pelle molto più aderente che fa affidamento su un effetto di compressione per rimanere attaccati. Quindi quando fa freddo possono essere piuttosto resistenti, piuttosto rigidi e scomodi da indossare almeno per la prima volta. I giocatori mettono le scarpe nel microonde per un minuto o due e il timer suona quando sono abbastanza morbidi – rivela -. In realtà è uno strumento prezioso che si aggiunge alla loro attrezzatura. Non si tratta di coccolarli, piuttosto di ottenere il meglio dagli scarpini, mettendo i giocatori a proprio agio in modo che possano esprimersi al meglio il più rapidamente possibile”. Un metodo piuttosto singolare insomma. Il Chelsea, poi, tiene molto ai propri giocatori, tanto da impiegare i propri chef anche all’interno dello stadio per cucinare subito dopo la fine di una gara e permettere ai propri giocatori di rigenerarsi dopo le energie spese. Tuchel domani, domenica 28 febbraio, sfiderà il Manchester United allo Stamford Bridge. Osservato speciale? Il microonde ovviamente. 

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    Dybala, nuovi scarpini per tornare protagonista LEGGI TUTTO

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    Il Rennes cade ancora: Camavinga non incide, 2-1 Nizza

    RENNES (Francia) – Il Nizza, reduce da 5 sconfitte nelle ultime 6 partite e privo di 7 calciatori (Atal, Danilo, Dante, Dolberg, Mvula Lotomba, Reine-Adelaide e Rony Lopes), esce dalla crisi, il Rennes sprofonda nel baratro. Al Roazhon Park, infatti, fanno festa Les Aiglons della Costa Azzurra, sbloccando il risultato al 19′ con il calcio di rigore segnato da Gouiri, il quale regala poi a Daniliuc al 58′ il gol che vanifica il momentaneo pari di Terrier (39′). Le vecchie conoscenze della Serie A Nzonzi e Dalbert (in campo dal 65′), oltre che l’astro nascente del calcio transalpino Camavinga (sostituito al medesimo minuto), hanno raccolto appena due punti in 6 gare (frutto di due pareggi e quattro ko, cui si aggiunge quello in Coppa di Francia) e rischiano ora di scivolare a -5 dalla zona Europa. Il Nizza si porta invece provvisoriamente a +9 sulla terz’ultima. LEGGI TUTTO

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    Bundesliga, Werder Brema-Eintracht 2-1: non basta André Silva, Var show

    BREMA (Germania) – Un Werder Brema redivivo ferma la corsa dell’Eintracht Francoforte, reduce da cinque successi consecutivi (e dalla vittoria sul Bayern capolista), in un match pieno di interventi degli arbitri, tra campo e sala Var: la formazione biancoverde di Kohfeldt si impone 2-1 in casa, al Weserstadion, sui ragazzi di Hütter nell’anticipo della 23ª giornata della Bundesliga.

    Werder-Eintracht, i gol della partita
    L’Eintracht passa in vantaggio al 9’ con un’incornata del bomber André Silva, al diciannovesimo gol in campionato: l’ex punta portoghese del Milan infila il pallone all’incrocio dei pali, su perfetto cross di Kostic. Il Werder reagisce, non trovando il pareggio nel primo tempo: Sargent segna al 27’, ma l’arbitro Hartmann annulla per un chiaro fuorigioco. Al 33′ invece Rashica colpisce la traversa di sinistro con Trapp battuto. Al rientro dall’intervallo, al 47′, Gebre Selassie pareggia con un destro preciso: immediatamente il direttore di gara annulla per offside dello stesso ceco di origini etiopi poi, su indicazione del Var, convalida l’1-1 del Werder Brema. Gli arbitri sono protagonisti anche in occasione del raddoppio dei biancoverdi, realizzato al 62′ da Sargent, che si presenta davanti a Trapp e lo trafigge: l’attaccante statunitense è sul filo del fuorigioco e così Hartmann deve ancora consultare il Var prima di dare l’ok al 2-1. C’è tempo per un’altra rete annullata al Werder, grazie all’aiuto della tecnologia, stavolta per posizione irregolare di Schimd. I padroni di casa vincono comunque per 2-1 e incassano 3 punti fondamentali per allontanarsi dalla zona calda. L’Eintracht, quarto in Bundesliga a 42 punti, interrompe una serie di 11 gare di fila con almeno 2 gol segnati in campionato.
    Bundesliga, la classifica
    Werder Brema-Eintracht Francoforte 2-1, tabellino e statistiche LEGGI TUTTO

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    Icardi preoccupa i fan: fuori per gastrite, ma la foto social…

    Mauro Icardi fa scattare l’allarme circa le proprie condizioni di salute dopo l’ultima delle stories postate su Instagram che lo ritrae allettato e con la mascherina per l’ossigeno. Sui social dilagano i dubbi e le preoccupazioni dei fan dopo che l’attaccante del Psg era stato dichiarato indisponibile per gastroenterite. In tutto questo la moglie, Wanda Nara, fa tirare un sospiro di sollievo pubblicando le foto della cena e taggando il marito: “Cibo semplice e sano, scendi a mangiare tesoro”. D’altra parte anche Neymar non è nuovo a post di questo tipo: si tratta di una pratica per recuperare quanto prima una forma fisica ottimale. LEGGI TUTTO

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    Daily Mail: "Multe per gli arbitri della Premier League"

    Anche gli arbitri ricevono una “multa”. La novità arriva dall’Inghilterra e come riporta il Daily Mail, gli arbitri della Premier League vengono puniti in caso di decisioni arbitrali errate. Come rivela il noto tabloid inglese, in media un direttore di gara in Premier guadagna una cifra base tra 110 e 120 mila sterline, ma i bonus possono far crescere la cifra a 160 o 170 mila. Di conseguenza, il bonus annuale che ammonta a circa 50 mila sterline potrebbe essere ridotto sulla base della prestazione positiva o negativa.

    Premier League: gli arbitri vengono premiati o puniti
    In Premier League, alla fine di ogni partita viene valutata la performance dell’arbitro. I punteggi assegnati vengono poi inseriti in una “tabella di merito” prodotta dall’organismo degli arbitri PGMOL (Professional Game Match Officials Board). A fine anno viene effettuato un conteggio totale e il direttore di gara che avrà ricevuto il  punteggio più alto riceverà il bonus, mentre quello con il punteggio più basso la “multa”.  L’introduzione della VAR però ha suscitato non poche perplessità circa la questione “multe”,  in quanto la stessa chiamata della VAR  equivale a  sottolineare un errore da parte del direttore di gara, che viene penalizzato nella punteggio finale. Ciò, sempre secondo il tabloid inglese, potrebbe spingere gli arbitri a essere più restii nella consultazione della tecnologia, al fine di evitare penalizzazioni nella valutazione della prestazione. LEGGI TUTTO

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    Liverpool, operazione per Henderson dopo l'infortunio nel derby

    LIVERPOOL (INGHILTERRA) – Jordan Henderson, capitano del Liverpool, ha rimediato un infortunio durante il derby di Premier League contro l’Everton ed è stato operato all’adduttore. Il centrocampista della nazionale inglese inizierà immediatamente un programma di riabilitazione ma il suo ritorno in campo è escluso fino a dopo la pausa internazionale di marzo. LEGGI TUTTO

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    Flamengo campione di Brasile: secondo titolo consecutivo

    RIO DE JANEIRO (BRASILE) – Il Flamengo è campione di Brasile per il secondo anno consecutivo. A Rio De Janeiro parte la festa per il trionfo dei Rubo-Negro, che portano a casa l’ottavo titolo nella loro storia. Nonostante il ko sul campo del San Paulo (2-1), la formazione di Rogerio Ceni si laurea campione grazie al mezzo passo falso dell’Internacional de Porto Alegre, che non riesce a sfondare il muro eretto dal Corinthians e in casa non va oltre lo 0-0, chiudendo a una lunghezza dal Flamengo (71 punti) e mancando una vittoria in campionato che manca da oltre 40 anni, dal 1979. 

    Trionfo per l’ex Juve Diego. Retrocesse Vasco da Gama e Botafogo
    Grande gioia per l’ex Juve Diego Ribas da Cunha, che festeggia così il titolo: “È stata una vera battaglia. La squadra se lo merita davvero per tutto quello che ha fatto. È difficile vincere due titoli di fila ed ora festeggeremo”. In realtà il Flamengo aveva iniziato la stagione non proprio nel migliore dei modi, perdendo le prime due. Poi, però, l’ex bandiera del San Paulo Rogerio Ceni ha preso il posto di Domenec Torrent in panchina e la stagione si è raddrizzata fino al trionfo finale. Se il Flamengo sorride, non possono fare altrettanto le altre squadre di Rio de Janeiro, Vasco da Gama e Botafogo, retrocesse in Serie B, insieme a Goias e Coritiba. Conquistano invece la massima serie Chapecoense, America-MG, Juventude e Cuiaba. 

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    Flamengo campione, Diego alza la coppa al cielo LEGGI TUTTO