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    Messi, il messaggio a Maradona: “Forza Diego, ti sono vicino”

    TORINO – Operazione riuscita, ora un periodo di riposo. Sono stare ore complicate per Diego Armando Maradona, di paura, per l’intervento subito alla testa a causa di un ematoma subdurale cronico ora rimosso con successo. Il Pibe sta bene, garantisce il medico che lo ha in cura, dovrà solo rispettare la convalescenza e le indicazioni degli specialisti. Il mondo del calcio, ma non solo, ha voluto far sentire tutto il proprio affetto e vicinanza a Maradona. Aveva fatto discuetere, pochi giorni fa, il fatto che Leo Messi non avesse dedicato alcun messaggio d’auguri al suo idolo per i 60 anni compiuti il 30 ottobre scorso. La Pulce, però, ha messo a tacere le nascenti polemiche e su Instagram – allegando una foto che li ritrae nel periodo in cui Maradona era ct dell’Argentina – ha scritto: “Tutta la forza del mondo, Diego. Io e la mia famiglia vogliamo vederti star bene il prima possibile. Un abbraccio di cuore”. Messi tende la mano a Maradona, un ponte tra fenomeni, tra simboli di un Paese che ha vissuto ore d’ansia per il suo campione più rappresentativo. 
    Maradona, l’intervento è ok: nessuna complicazione LEGGI TUTTO

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    Real Madrid-Inter 3-2: Rodrygo condanna Conte all’ultimo posto

    MADRID (Spagna) – La volata europea di Conte si fa tutta in salita. A Madrid serviva l’impresa, una vittoria che potesse portare alla svolta, e invece non è arrivato neanche il pari. I soliti noti (Benzema e Sergio Ramos) in compagnia della stellina Rodrygo hanno condannato l’Inter a Valdebebas, firmando il 3-2 Real che la relega all’ultimo posto nel Gruppo B dopo la goleada del Moenchengladbach in Ucraina. Le reti nerazzurre sono state di Lautaro Martinez e Perisic in una partita che nella ripresa è stata quasi sempre in bilico fino all’80’, il minuto in cui il giovane brasiliano ha calato il tris. Adesso ci si giocherà tutto a San Siro: il ritorno del big match è in programma il prossimo 25 novembre.
    Real Madrid-Inter 3-2: tabellino e statistiche

    Primo tempo show. E che tacco di Barella!
    Come da previsione, quella tra Real Madrid e Inter, è stata una partita ad alto tasso di spettacolarità. La squadra di Zidane ha tentato sin da subito di imporre il proprio gioco, impaurendo la difesa nerazzurra con le occasioni di Asensio e Valverde mentre quella di Conte ha risposto con Barella prima (colpo di testa sulla traversa) e Lautaro dopo. Il momento chiave lo ha regalato il grande ex Hakimi che con un retropassaggio ha servito sciaguratamente l’1-0 a Benzema al 24’. E se la forza dei blancos s’è fatta palese con il raddoppio di Sergio Ramos (zuccata prepotente da calcio d’angolo al 32’), l’inventiva dell’Inter ha riaperto la sfida: tacco magico di Barella e destro vincente di Lautaro due minuti più tardi.
    Inter a un passo dal ribaltone
    Il lavoro nerazzurro è stato evidente, la cattiveria in zona gol all’inizio della ripresa un po’ meno. Nel Real da applausi le prestazioni di Benzema e Lucas Vazquez: il francese si è confermato su livelli universali, lo spagnolo ha dimostrato la solita versatilità partendo dall’out basso di destra e tagliando spesso e volentieri verso il centro per provare la conclusione. Ma alla lunga la migliore gamba della squadra di Conte ha portato i suoi frutti: Perisic ha superato Courtois con un diagonale per il pareggio (69’), Lautaro e ancora il croato sono andati a un passo dal clamoroso ribaltone. Che non è arrivato, anzi. Doccia fredda per l’Inter all’80’ (Rodrygo-gol), 3-2 e ultimo posto. LEGGI TUTTO

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    Clamoroso Schalke 04, torna alla vittoria dopo 9 mesi

    GELSENKIRCHEN – Lo Schalke 04 è tornato alla vittoria dopo circa 9 mesi di insuccessi. Il club di Gelsenkirchen, infatti, era bloccato da circa 270 giorni in un tunnel molto buio da cui non riusciva a vedere la luce. Ora la maledizione è stata spezzata grazie al 4-1 rifilato al Schweinfurt in Coppa. La partita era cominciata nel peggiore dei modi per lo Schalke con gli ospiti che si erano portati in vantaggio grazie alla rete di Martin Thomann, poi recuperata e soprassata dai gol di Vedad Ibisevic e Alessandro Schopf che hanno permesso al tecnico Baum di tornare negli spogliatoi in vantaggio per 2-1. Lo Schweinfurt ha sbagliato poi un rigore parato dal portiere dello Schalke Ralf Fahrmann, prima che ancora Schopf e Benito Raman mettessero la parola fine alla gara. Lo Schalke ha vinto l’ultima volta una partita ufficiale il 4 febbraio contro l’Hertha Berlin ai supplementari in Coppa. LEGGI TUTTO

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    Chelsea, Cech è pronto: “Sono in ottima forma”

    LONDRA – Petr Cech non vede l’ora di poter tornare in campo. Il Technical and Performance Advisor era stato inserito da Lampard nella lista Premier League e, nonostante sia il terzo portiere nelle gerarchie, dietro Kepa Arizzabalaga ed Edouard Mendy, e ricopra il ruolo nello staff del Chelsea, l’ex Arsenal non ha mai smesso di allenarsi e si è mantenuto in forma giocando a hockey sul ghiaccio, ovviamente da portiere. L’estremo difensore ceco ha parlato ai microfoni di Telefoot, dove si è raccontato: “Sono pronto a dare una mano alla squadra se dovesse avere bisogno di me, se è necessario mi farò trovare al 100%, sono in forma, mi alleno da due mesi e mi sento quello di sempre. Stare un anno senza calcio mi ha restituito tante energie, ho recuperato dopo 20 anni da professionista”. A queste parole sono seguite quelle di Mendy che ha commentato la possibilità di allenarsi con un grande del calcio come Cech: “Per me è un grande piacere averlo ogni giorno al mio fianco negli allenamenti, lavorando con lui posso solo crescere, è un grande vantaggio vederlo all’opera”. LEGGI TUTTO

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    Agnelli: «Il calcio entra nell'era della convivenza con il Covid-19. Ci daremo una mano»

    TORINO – Il periodo più difficile per il calcio, e non solo. Il presidente della Juventus e dell’Eca (l’associazione dei club europei) Andrea Agnelli ha parlato così nella lettera all’interno dell’Annual Report per la stagione 2019/20. «La stagione 2019/20 è stata una stagione come nessun’altra, che nessuno avrebbe potuto immaginare. Un anno che ha scosso non solo il nostro settore ma il mondo in generale. La pandemia Covid-19 ha colpito la società a ogni livello possibile e ha lasciato cicatrici irrevocabili per molti. In quello che è stato un periodo senza precedenti in tutto il mondo, i pensieri di tutti nel calcio europeo per club sono con coloro che hanno perso i propri cari a causa di questo virus spietato e il nostro ringraziamento deve andare agli operatori sanitari che sono ancora in prima linea, quotidianamente, combattendo questo nemico di cui impariamo sempre di più».
    CALCIO CHIUSO – «Il Covid-19 ha avuto un effetto così dannoso che ha persino fermato il nostro gioco. Qualcosa di inaudito nell’Europa del dopoguerra. Chiudere le porte dei nostri stadi non è qualcosa che il calcio aveva mai previsto ed è, francamente, qualcosa per cui non eravamo adeguatamente preparati. Da un punto di vista sportivo, nessuno vuole stadi vuoti: i nostri tifosi fanno del gioco quello che è, dando ai nostri giocatori l’ispirazione per uscire e vincere. È anche innegabile che la cancellazione completa di una fonte di entrate molto importante negli incassi della giornata sia stata avvertita dal club più grande e più piccolo».
    IL RISCHIO – Prosegue Agnelli: «Fin dal primo giorno della mia presidenza dell’ECA, ho sottolineato che il rischio imprenditoriale ricade sulle spalle dei club. Quest’anno ha evidenziato le pressioni a cui sono sottoposti i club. Il virus ha devastato il nostro settore poiché il mondo è stato letteralmente bloccato, ma le conseguenze del blocco sono state un vero e proprio confronto duro con la realtà quando ci siamo resi conto che gli effetti sarebbero stati molto più duraturi. Il 2019/20 è stato l’anno più impegnativo per tutti noi, sia dentro che fuori dal campo, ma il 2020/21 sarà ancora più impegnativo. Poiché l’incertezza continua in tutti gli aspetti della società, non avremo una portata completa di ciò che questa pandemia significa per noi, i club europei e per l’industria del calcio nel suo complesso ancora a lungo».
    IL DURO LAVORO – «Siamo comunque riusciti a mitigare, per quanto possibile, i primi impatti del virus. Ci è voluta una notevole quantità di duro lavoro e pensiero collettivo da parte delle parti interessate durante il gioco per facilitare il completamento della stagione 2019/20 per la maggior parte dei campionati nazionali e per le competizioni Uefa per club. Dobbiamo essere orgogliosi di questo successo. La stragrande maggioranza di noi porterà con sé questa stagione passata per molti anni, nel bene e nel male. Per uscire da qualsiasi crisi, le persone devono unirsi e intraprendere un’azione collettiva per aiutarsi a vicenda. Quest’anno è stato difficile – non lo si può negare – ma ci ha anche insegnato l’importanza della collettività; un valore importante per ECA, che deve guidarci in tutto ciò che facciamo».
    LA CONVIVENZA – Sull’immediato, ecco ancora il pensiero del presidente bianconero: «Stiamo ora entrando in una nuova era; non un’era post-Covid-19, ma piuttosto un’era in cui stiamo imparando a convivere con costanti rischi sanitari ed economici. Come industria, dobbiamo adattarci. Dobbiamo essere più robusti e sostenibili per affrontare meglio i tempi di crisi. Grazie alle lezioni apprese negli ultimi mesi della stagione 2019/20, mentre ci siamo assistiti a vicenda nel cercare il modo di tornare in campo, troveremo insieme soluzioni per affrontare le sfide future per garantire il futuro sostenibile del nostro gioco. In bocca al lupo per questa stagione e ricordate sempre che stiamo affrontando tutti le stesse sfide e dobbiamo dare una mano dove necessario». LEGGI TUTTO

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    Kondogbia, addio al Valencia: è dell'Atletico Madrid

    MADRID (SPAGNA) – L’Atletico Madrid ha raggiunto l’intesa con il Valencia per il passaggio di Geoffrey Kondogbia che, d’ora in avanti, giocherà dunque alle dipendenze dell’argentino Diego Pablo Simeone. Il centrocampista francese, con un passato anche nell’Inter, ha firmato un contratto che lo lega al club ‘colchonero’ fino al 2024. E’ stato lo stesso Atletico, con una nota apparsa sul proprio sito ufficiale, a comunicare l’operazione. Le cifre non sono state rese note ma secondo la stampa spagnola si parla di 20 milioni di euro complessivi fra parte fissa (15-18) e bonus vari. L’Atletico ha ottenuto una deroga per poter sostituire Thomas Partey, visto che il centrocampista ghanese era andato via nelle ultime ore della scorsa sessione dietro il pagamento della clausola rescissoria da parte dell’Arsenal. LEGGI TUTTO

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    Pochettino sul suo ritorno: “Sto aspettando il progetto giusto”

    LONDRA  -È passato un anno dall’esonero al Tottenham, ma Mauricio Pochettino non ha fretta di rientrare e preferisce aspettare che gli si presenti l’opportunità giusta: “La mia prossima panchina ancora in Premier League? Non so, non chiudo nessuna porta. Quando ero un ragazzino, il mio allenatore Jorge Griffa mi disse: ‘Mauricio, sarà il calcio a decidere la tua strada’. E ora sto aspettando quello che sento possa essere il progetto giusto per noi, la strada giusta da prendere”. Il suo percorso agli Spurs è durato cinque anni e mezzo: non sono arrivati trofei ma ha raggiunto una finale di Champions, una di Coppa di Lega e in quattro occasioni è riuscito a chiudere in campionato fra le prime 4. “Ho avuto il giusto tempo di ricaricare le pile ma allo stesso tempo devo capire che questo è il momento di aspettare il progetto giusto. Viviamo una situazione pazzesca, che non ci saremmo mai aspettati, e tutto è diverso, non solo il calcio. Ma nel nostro mondo è dura per i calciatori giocare e per gli allenatori lavorare. Per i proprietari e i presidenti è difficile tutelare i propri dipendenti e portare avanti questa industria”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

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    Telegraph: “Il Manchester City non molla Messi: pre-contratto per gennaio”

    LONDRA – Il Manchester City sta preparando un nuovo assalto per Leo Messi, mettendo a punto un pre-contratto da sottoporgli prima della riapertura del mercato a gennaio 2021. È quanto riporta l’edizione odierna di The Telegraph dopo il tentativo fallito della scorsa estate e in relazione alla situazione tutt’altro che chiara del club catalano, attualmente gestito da una Commissione e in attesa delle elezioni presidenziali dopo le dimissioni di Josep Maria Bartomeu. Qualche settimana fa qualche ammissione era arrivata da Omar Berrada, direttore delle operazioni finanziarie del Manchester City. “È un talento incredibile, che può avere un impatto significativo su qualsiasi club, dentro e fuori dal campo. È il miglior giocatore del mondo, è il migliore della sua generazione. Penso che qualsiasi club del mondo vorrebbe averlo alle proprie dipendenze. Se Messi lascia il Barça prendiamo in considerazione la possibilità di ingaggiarlo”.
    Barcellona, Setien: “Messi? È difficile da allenare” LEGGI TUTTO