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    Metodo Tevez, come ha cambiato l’Independiente: “Sono servite poche parole”

    Il centrocampista Ivan Marcone ha parlato dell’impatto di Tevez alla guida dell’Independiente dopo il travolgente successo sul Barracas Central (3-0): “La prima cosa che ci ha detto è stata che volevano farci credere che eravamo cattivi, che non potevamo competere. Carlos ci ha fatto sentire forti, andare avanti contro le avversità, avere fiducia in noi stessi”.
    Independiente, Marcone esalta Tevez
    Come evidenziato da Olé, Marcone, che è il capitano dell’Independiente, parla raramente in pubblico ma stavolta ci ha tenuto a farlo per sottolineare quanto Tevez abbia aiutato la squadra argentina a cambiare marcia: “È stata una situazione molto complicata, che ci ha rafforzato. Tevez ha cambiato lo spirito della squadra. Dobbiamo continuare così, a denti stretti. Ci godiamo questo bel momento ma ogni settimana, in ogni allenamento, a partire dall’ordine di Carlos ci ‘uccidiamo’. Deve accedere ogni giorno. Non è facile, se molliamo torniamo indietro. Vogliamo arrivare tra i primi quattro, regalare questo risultato alla gente che continua a riempire lo stadio, che lo merita. Spero che questo bel momento duri a lungo”. Parole al miele dopo la paura per la caduta di Tevez in casa che lo ha costretto a essere portato in ospedale. LEGGI TUTTO

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    Infortunio Neymar, crociato ko e sfogo social: “Momento peggiore di sempre”

    Gravissimo infortunio per la stella del calcio brasiliano Neymar. Prima le lacrime che lo hanno accompagnato fuori dalla scena nel match del suo Brasile contro l’Uruguay, ora l’esito degli esami: rottura del legamento crociato anteriore e del menisco del ginocchio sinistro. È stato lo stesso calciatore, tramite il proprio sito web ufficiale, a diffondere la diagnosi.

    Neymar, il messaggio sui social

    Neymar Jr, 31 anni, al suo trentesimo infortunio in carriera, sarà sottoposto a intervento chirurgico per poi cominciare la riabilitazione. L’attaccante dell’Al-Hilal si è sfogato sui suoi account social. “È un momento molto triste, il peggiore! – ha scritto il fuoriclasse verdeoro, ex Psg – So di essere forte, ma questa volta avrò bisogno della mia gente (famiglia, amici). Non è facile affrontare un infortunio e un intervento chirurgico, immaginate di doverlo rifare dopo quattro mesi di recupero. Ho fede, forse troppa… Ma metto la mia forza nelle mani di Dio affinché possa rinnovare la mia. Grazie per i messaggi di sostegno e affetto”. LEGGI TUTTO

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    Isco, buio Real Madrid: “Dal terapista per colpa di alcuni allenatori”

    Il calcio non è sempre rose e fiori, anche se vesti la maglia del Real Madrid. Lo ha confermato Isco, che ha rilasciato un’intervista a Canal Sur Radio nella trasmissione ‘El Pelotazo’. Lo spagnolo con i Blancos ha vinto tutto e anche da protagonista, prima di cadere in un momento buio: “Alcuni allenatori non mi hanno mai preso in considerazione per questioni di principio. Ho avuto bisogno di un terapista”. Ora il fantasista gioca nel Betis e in Liga è sempre sceso in campo da titolare, realizzando anche un gol contro l’Athletic Bilbao.
    Isco, dalla gioia alla delusione: gli anni al Real Madrid
    “Sono rimasto tanti anni a Madrid e sono stato bene. I primi cinque/sei sono stati belli, ho vinto tanto e ho giocato con fuoriclasse assoluti”, ha spiegato lo spagnolo. Il classe 1992 ha poi aggiunto: “Ci sono stati anche momenti difficili. Ho subito cose che un giorno racconterò. Alcuni allenatori non mi hanno mai preso in considerazione per questioni di principio. Mi dicevano che non avrei mai giocato anche se avessi fatto faville in allenamento. In quei momenti mi è mancata forza mentale. Invece di dare ancora di più, sono crollato. Ho chiesto aiuto a mia moglie, alla mia famiglia e mi sono dovuto rivolgere a un terapista”. E poi sulla scelta di lasciare: “Alla fine ho deciso di andare via dal Real Madrid perché non avvertivo più la fiducia necessaria. Non si lascia a cuor leggero il club più importante del mondo, ma era inevitabile. Sono decisioni con le quali bisogna fare i conti per sempre”. E sulla scelta del Betis… LEGGI TUTTO

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    Mancini, altra sconfitta: Arabia Saudita battuta anche dal Mali

    PORTIMAO (Portogallo) –  Dopo il pareggio per 2-2 al 10′ di recupero contro la Nigeria di Osimhen, l’Arabia Saudita di Roberto Mancini perde ancora in amichevole. Per l’ex ct della Nazionale italiana terzo ko nelle prime quattro partite della sua avventura sulla panchina araba. Questa volta la sconfitta arriva nel test disputato a Portimao, in Portogallo, con il Mali che si impone 3-1. Doumbia sblocca il risultato al 14′, al 42′ raddoppia Traore e si va all’intervallo sul 2-0. Nella ripresa, al 13′, accorcia Al Dawsari per i sauditi, ma al 71′ arriva il definitivo 3-1 per le Aquile africane siglato da Sinayoko. LEGGI TUTTO

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    Conte e il sesso pre partita: “Una parte passiva, l’altra molto attiva”

    Antonio Conte è stato ospite dell’ultima puntata di Belve (che andrà in onda martedì 17 ottobre in prima serata su Rai 2 e di cui è trapelata già qualche anticipazione), dove ha raccontato non solo delle sue future scelte professionali, ma anche regalato ai telespettatori dei momenti di leggerezza, ricordando le sue istruzioni circa il sesso pre partita. 

    Antonio Conte a Belve: la lezione hot

    “Avendo un trascorso da calciatore ho esperienze pratiche che posso trasferire. Uno non può mettere dei limiti o proibire alcune situazioni, però sicuramente nell’imminenza della partita il consiglio è fare minimo sforzo possibile. Il minimo sforzo possibile significa essere passivi, l’altra parte deve essere molto attiva”, ha ammesso Conte, sorprendendo così oltre che la Fagnani anche i telespettatori Rai. Il tecnico salentino ha poi confessato: “Se mi piacerebbe allenare la Roma e il Napoli? Sono due piazze che vorrei vivere per la passione che esprimono”, quindi ha aggiunto: “Spero che un domani ci sia la possibilità di fare questa esperienza. Perché non ora? Non prendo squadre in corsa perché sono situazioni create prima”. LEGGI TUTTO

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    Osimhen, il Napoli e gli infortuni con la Nigeria: il dato che allarma

    Altro giro, stessa corsa. Victor Osimhen è tornato ancora una volta acciaccato dagli impegni con la sua Nigeria. Il centravanti tiene in apprensione il Napoli non solo in vista della trasferta al “Bentegodi” contro l’Hellas Verona, che rischia seriamente di saltare, ma più generalmente dato anche il momento delicato che i campioni d’Italia in carica stanno attraversando con Rudi Garcia ormai conclamatamente sulla graficola.

    Osimhen, quante partite ha saltato dopo le convocazioni della Nigeria

    Prima dell’ingresso nell’assemblea di Lega dove si discuterà dall’assegnazione dei diritti tiv per il quinquennio 2024/2029, il presidente De Laurentiis ha allargato le braccia in risposta a chi gli chiedeva quando sarebbe tornato a disposizione Osimhen. L’unica certezza è che nazionale, numeri alla mano, per Osimhen fa rima con successiva indisponibilità. Sono quindici le partite che l’attaccante saltò per l’infortunio a una spalla rimediato il 14 novembre 2020, sei quelle per il Covid che contrasse il primo gennaio 2021 a cui andarono a sommarsi altre due giornate di stop forzato per un nuovo contagio, il 30 dicembre 2021. Il più recente problema è stato un risentimento agli adduttori datato 28 marzo 2023: quattro partite fuori. Totale? Finora sono già ventisette le partite che Osimhen ha saltato rientrando dalle partite con la sua Nigeria. LEGGI TUTTO

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    Neymar, nuove polemiche: festa privata durante il ritiro del Brasile

    Neymar e la festa privata: l’indiscrezione
    Il giornalista avrebbe rivelato che il presunto festino sarebbe avvenuto prima del sorteggio contro il Venezuela, nell’ultimo turno di qualificazione e che alla serata sarebbero state invitate anche delle donne. Su Instagram, l’account  “Lomaspopucom” ha caricato uno screenshot da un portale di notizie sportive a commento del quale si legge: “Neymar non ha cambiato nulla con la nascita di sua figlia, continua a fare le sue cose”. Non è la prima volta che il calciatore è coinvolto in tali polemiche, che però non sembrano scalfire al momento la compagna del calciatore, Bruna Biancardi, da poco diventata mamma della piccola Mavie. La relazione tra i due è stata messa a dura prova dai presunti flirt del giocatore… LEGGI TUTTO

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    Scandalo scommesse: cosa rischiano i club dei giocatori coinvolti?

    Il mondo del calcio è travolto dallo scandalo dei giocatori scommettitori. Ogni giorno escono nuovi nomi e si inseguono voci su un numero molto alto di potenziali altri indagati dalla Procura di Torino da cui è partita l’indagine. Cosa rischiano i calciatori è chiaro: se hanno scommesso sul calcio una squalifica molto lunga (almeno tre anni) ancora più grave se la partita sulla quale hanno puntato li vedeva coinvolti. Ma i club rischiano qualcosa? La risposta è no. Perché solo in caso venisse provato che il risultato di una partita è stato truccato con la collaborazione dei dirigenti scatterebbero sanzioni per i club. E, per quanto ne sappiamo, non esistono ipotesi di questo tipo. In tutti gli altri casi sono i tesserati che rispondono delle violazioni.
    Spalletti e il caso Zaniolo-Tonali: le sue parole
    I casi di omessa denuncia: cosa rischiano i club?
    Anche l’omessa denuncia è personale. Ovvero anche se un dirigente avesse saputo che un giocatore del suo club scommetteva e non l’avesse prontamente denunciato come prevede il codice di giustizia sportiva, ne risponderebbe a titolo personale e il club non sarebbe coinvolto per responsabilità oggettiva. Insomma, a meno che non emergano delle fattispecie diverse (al momento non prevedibili), i club non rischiano penalizzazioni o pene. LEGGI TUTTO