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    Liverpool, Klopp si arrabbia in conferenza con il giornalista: “Ma sei serio?”

    Conferenza stampa particolare per Jurgen Klopp. Il tecnico del Liverpool è rimasto sorpreso per alcune domande da parte dei giornalisti. In particolare una su Salah, corteggiato ai club sauditi durante il mercato estivo: “Cosa succederà a gennaio? Mi stai prendendo in giro vero? Una settimana dopo la chiusura del mercato, mi chiedi di quello di gennaio? Non puoi aspettare fino a dicembre per fare queste domande! Non ci avevo pensato finché non me ne hai parlato, non sono preoccupato”.

    Klopp in conferenza stampa

    Poi, un’altra domanda, relativa all’orario di gioco, ha fatto irritare l’allenatore dei Reds. Dopo che un giornalista ha fatto notare che il Liverpool, impegnato alle 12.30 in questo weekend, l’anno scorso ha solo pareggiato o perso quando ha giocato a mezzogiorno, Klopp ha domandato: “Dici sul serio con questa domanda?”. E si è espresso sul poco tempo a disposizione dopo la sosta per le nazionali: “È qualcosa che riguarda il tempo o la mancanza di recupero nel mezzo. Non è un problema se hai una settimana normale, lo abbiamo sempre detto. L’unico problema è la mancanza di tempo di recupero. Abbiamo quattro pause per le Nazionali fino a marzo e in due di esse il calcio d’inizio sarà alle 12:30. Se dico ancora una parola al riguardo il mondo intero dice “Sta ricominciando a piangere”. Non possiamo fare niente per cambiarlo, quindi perché parlarne. Nel momento in cui qualcuno come te sembra dirmi ‘Ma qual è il problema, è perché è l’ora di pranzo o potrebbe essere il tempo di recupero e la lunghezza del viaggio?’ cosa dovrei dirti? Fatti la tua opinione da solo”. LEGGI TUTTO

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    Bayern, Kane e Goretzka non bastano: 2-2 contro il Leverkusen

    MONACO DI BAVIERA (GERMANIA) – Frena il Bayern Monaco: i bavaresi di Thomas Tuchel dopo i successi contro Werder Brema (4-0), Augusta (3-1) e Borussia Moenchengladbach (2-1) pareggiano 2-2 contro il Bayer Leverkusen. I campioni di Germania non riescono dunque a volare da soli in vetta alla classifica e comandano la graduatoria proprio con gli avversari odierni.
    Classifica Bundesliga
    Bayern Monaco-Bayer Leverkusen: la partita
    Al 7′ i padroni di casa passano in vantaggio con il solito Harry Kane, al quarto sigillo in altrettante sfide di Bundesliga: l’ex Tottenham con un colpo di testa sblocca la gara. La reazione del Leverkusen è veemente e dopo 17′ arriva il pareggio dell’ex Benfica Grimaldo che con un meraviglioso calcio di punizione al sette batte Ulreich. Poco dopo Boniface trova anche il 2-1 ma la rete viene annullata per fuorigioco. Nel finale della prima frazione di gioco Gnabry sciupa un paio di occasioni nitide per riportare avanti i bavaresi. Nella ripresa ci prova ancora Kane mentre gli ospiti vanno vicinissimi al colpaccio con Wirtz che però colpisce il palo. A pochi minuti dal 90′ Goretzka trova il jolly e fa esultare l’Allianz Arena. Quando il match sembra ormai sui binari dei padroni di casa, ecco che al terzo dei cinque minuti di recupero l’arbitro Schlager concede un calcio di rigore agli ospiti: Palacios dal dischetto non perdona e fa 2-2. Le emozioni non sono però finite, perché all’ultimo respiro Upamecano firma il 3-2 ma la rete viene annullata per fuorigioco. 
    Bayern Monaco-Bayer Leverkusen 2-2: tabellino e statistiche LEGGI TUTTO

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    Bonucci, le condizioni e il debutto con l’Union Berlino: cosa dice Fischer

    Leonardo Bonucci nelle ultime ore è stato protagonista indiscusso fuori dal rettangolo di gioco, a maggior ragione dopo l’intervista circa l’addio alla Juventus. Ma quando tornerà protagonista in campo? Secondo la Bild, sarà lui a decidere quando debuttare con l’Union Berlino. Bonucci infatti ha svolto sì la preparazione estiva ma in solitaria, e dunque non è ancora ad un livello accettabile. Ma per il quotidiano tedesco sarà lui a stabilire quando si sentirà pronto per tornare a giocare.
    Union Berlino, Fischer su Bonucci
    Della condizione di Bonucci, in conferenza stampa, ha parlato anche il tecnico dell’Union Berlino, Urs Fischer, alla vigilia del match contro il Wolfsburg: “Non aveva alcuna preparazione. C’erano cinque o sei settimane per prepararsi, lui non le ha avute. Anche se si è allenato individualmente, non si è preparato in squadra. Stiamo lavorando molto duramente su questo, sta facendo progressi ogni giorno”. Resta ancora un’incognita, dunque, su quando Bonucci scenderà per la prima volta in campo con i biancorossi. E dopo le accuse delle scorse ore, proprio a Bonucci ha risposto quest’oggi in conferenza stampa Massimiliano Allegri, a ventiquattro ore dalla partita contro la Lazio. LEGGI TUTTO

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    Mancini, altra sconfitta: Arabia Saudita ko con la Corea del Sud

    NEWCASTLE (Inghilterra) – Roberto Mancini non riesce a riscattare l’esordio con ko sulla panchina dell’Arabia Saudita e viene sconfitto anche nel secondo impegno della sua nuova avventura, cadendo per 1-0 contro la Corea del Sud. Dopo il tris subito con il Costa Rica, la nazionale dell’ex ct azzurro è costretta ad arrendersi per la seconda volta al St James’S Park di Newcastle.
    Di Cho Gue-Sung, centravanti del club danese Midtjylland, la rete dell’1-0 che ha deciso l’amichevole. Parte con due sconfitte dunque l’esperienza in Arabia Saudita di Mancini che dovrà lavorare, seguendo la Saudi League piena di campioni stranieri, per ottenere una selezione pronta per i prossimi impegni tra qualificazione al prossimo Mondiale e Coppa d’Asia. LEGGI TUTTO

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    Verratti, ciao Europa. È già in Qatar: “Non vedo l’ora”

    Marco Verratti a Doha. Nelle prossime ore il centrocampista della Nazionale sosterrà le visite mediche di rito con l’Al Arabi e subito dopo firmerà il contratto faranoico che gli ha proposto il club qatariota. L’arrivo di Verratti ha, ovviamente, attirato l’attenzione dei media locali e il giocatore abruzzese non si è negato a microfoni e taccuini.
    Verratti: “Ho tanta voglia di fare bene all’Al Arabi”
    Ad Alkass TV Sport Verratti ha spiegato: “Sono molto felice e non vedo l’ora di cominciare questa stagione. Spero che potremo disputare una buona stagione, c’è tanta voglia di fare bene. Non vedo l’ora di scoprire tutto su questa nuova realtà, dallo stadio ai tifosi fino a società, compagni e allenatori”. Il Paris Saint Germain è già il passato, un altro top-player del calcio europeo giocherà in Medio Oriente. LEGGI TUTTO

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    Bellingham, che fai? Sale sul bus dell’Ucraina: la reazione è virale

    Ultimi giorni di sfide tra nazionali. In attesa delle prossime gare, che significheranno molto per l’Italia (alla ricerca di punti preziosi per garantirsi la qualificazione ad Euro 2024 ed evitare i playoff), negli scorsi giorni è andata in scena la partita tra Ucraina, prossimo avversario degli azzurri, e l’Inghilterra. Protagonista indiscusso Jude Bellingham, ma per una volta più per quanto accaduto dopo la partita che per quanto fatto sul rettangolo di gioco.
    Bellingham e il pullman sbagliato
    Sfida del Girone C, inglesi primissimi e Ucraina che cerca risultati importanti in ottica qualificazione. La gara termina 1-1, con la nazionale di Southgate che resta comunque primissima con 13 punti ottenuti sui 15 disponibili: vantaggio targato Zinchenko, pareggio realizzato da Walker. Dopo la sfida, le due squadre si sono recate sui pullman. Lo stesso ha fatto dunque anche Bellingham, ma il calciatore del Real Madrid ha erroneamente scelto quello dell’Ucraina. Appena messo piede nella vettura si è subito reso conto dell’errore, scatenando le risate di chi ha visto la scena e con lo stesso calciatore che ha preso il simpatico incidente con ironia, salutando tutti i presenti col sorriso. Bellingham sbaglia la scelta del pullman, ma sta diventanto sempre più bravo a trovare le soluzioni migliori in campo: è diventato, in pochissimo tempo, un vero punto di riferimento per il Real Madrid, oltre che il goleador della squadra, giustificando l’acquisto per più di 100 milioni di euro. Un rendimento così incredibile che lo ha reso, per forza di cose, il favoritissimo nella corsa al Golden Boy. LEGGI TUTTO

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    Kroos e le idee chiare sul Mondiale di basket: il tweet profetico

    Toni Kroos, il messaggio premonitore

    Una sconfitta, quella della Germania del calcio, che non è passata inosservata, e che infatti nella giornata di oggi ha portato all’esonero del commissario tecnico Hans Flick, scegliendo momentaneamente un successore ad interim e con un obiettivo ben chiaro come successore. Dopo la rumorosa caduta di ieri, Toni Kroos (ritiratosi dalla nazionale due anni fa) questa mattina aveva così commentato sui social: “Gente, c’è ancora motivo per essere felici. La Germania diventa campione del mondo oggi!!! Alle 14.40 collegatevi con i vostri dispositivi e sostenete questa squadra”, con tanto di sfera da basket alla fine. Un messaggio premonitore, con i tedeschi della palla a spicchi che hanno effettivamente battuto la Serbia per 83-77. Ma anche una stilettata, seppur con modi pacati, alla Germania del calcio. Elegante dentro e fuori dal campo, Toni Kroos prevede in anticipo il successo mondiale del basket e, più o meno velatamente, esprime amarezza per l’andamento della nazionale di calcio. LEGGI TUTTO

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    Potter, il mago che ha fatto sparire sé stesso

    Potter, il calcio

    Un mese dopo, cioé giusto un anno fa, il Chelsea pagava al Brighton oltre 20 milioni di euro di clausola rescissoria per portarlo a Stamford Bridge al posto di Thomas Tuchel, licenziato su due piedi dopo una brutta sconfitta in Champions League a Zagabria. Era la Terra Promessa, era il naturale approdo per un allenatore che all’ultima partita con il Brighton aveva annientato il Leicester City (5-2) ed era diventato popolare in maniera addirittura esagerata, quasi una menzione alla moda per far parte di una cerchia che sa: se non scrivevi o dicevi ‘Potter è bravissimo’ non eri nessuno, e pazienza se quando qualcuno ti chiedeva di spiegargli il perché balbettavi tesi copia-incolla.

    Potter era IL CALCIO, e lo era sul serio, per la brillantezza del gioco, per la capacità di sorprendere l’avversario («non ci stiamo capendo niente» erano state le parole di un giocatore del Newcastle dopo un formidabile primo tempo del Brighton) e la varietà delle posizioni in campo: ma a dodici mesi di distanza di lui non si parla più, dopo l’esonero del 2 aprile, 11 sconfitte in 31 partite. Sparito: non solo dalla memoria del Chelsea ma pure da quella del Brighton, considerando che il suo successore Roberto De Zerbi al primo colpo ha migliorato il più alto piazzamento in classifica del club, dal nono posto potteriano del 2021-22 al sesto della scorsa stagione.

    Esaltato a livello di tormentone prima, dimenticato ora: così come non aveva mai né chiesto né corteggiato la fama, non ha neppure voluto l’oblio, ma oblio è stato, anche se il suo nome è comparso tra i candidati a varie panchine, compresa quella del Leicester City, e prima o poi tornerà fuori perché il talento, e tanto, c’è.

    L’esperienza al Chelsea

    Al Chelsea è andata male per molti motivi, tra cui una rosa con troppi giocatori a fine corsa, poi infatti ceduti. Anzi una rosa con troppi giocatori, punto. Alcuni di loro erano costretti a cambiarsi nei corridoi del centro tecnico di Cobham, situazione nella quale era difficile fare gruppo e controllare emozioni, persino per uno che a suo tempo aveva ottenuto un master in leadership che prevedeva corsi specifici per la gestione intelligente delle emozioni, o la gestione emotiva dell’intelligenza. E dire che già da giocatore aveva dovuto egli stesso affrontare situazioni non facili, comprese le prese in giro quando era andato allo Stoke City, dunque era diventato un… Potter (soprannome del club) e l’imbarazzo della prima frase sussurrata alla moglie Rachel, il 31 maggio 2003, al ricevimento dopo il matrimonio: «Cara, ho appena saputo di essere disoccupato». Si era dato agli studi e aveva intrapreso un percorso inedito e curioso, solo in parte per scelta e solo nella fase finale, a Brighton, coronato da consensi unanimi: andato nel 2010 in Svezia, all’Östersunds di quarta serie, su segnalazione di un amico che era assistente allenatore dello Swansea City e contro l’Östersunds aveva giocato in amichevole, approfittando della situazione disperata, in cui qualsiasi metodo avrebbe costituito una scossa, aveva coinvolto i suoi in progetti a carattere musicale e teatrale, trovando un’armonia che aveva portato a tre promozioni e un arrivo ai sedicesimi di finale di Europa League.

    Eppure, al Chelsea il passato si è dissolto: eccessivo cambio di moduli e giocatori (32 in quelle 31 partite), allenamenti con 11 contro 11 in un campo e 9 contro 9 in un campo adiacente per via dell’affollamento di cui sopra, frecciatine di alcuni dei giocatori, che alle sue spalle lo chiamavano ‘Harry’ o ‘Hogwarts’, pur sapendo che tutto ciò sarebbe prima o poi arrivato alle sue orecchie. Al Chelsea, da anni, il potere è dei calciatori più che degli allenatori, e anche Potter lo ha scoperto. Tanto che, chiusa l’esperienza a Londra con una robustissima buonuscita, era volato in vacanza, a liberarsi la mente e sputare il veleno accumulato, compreso quello delle minacce di morte arrivate alla famiglia. LEGGI TUTTO